Buongiorno Soci,
quest’oggi tocca ad un altro argomento rivomitato fuori dai cassetti dopo l’acquisto effettuato più di un anno orsono.
Come si dovrebbe dedurre dal titolo siamo nel campo delle questioni collaterali ma attinenti e non troppo collaterali da finire fuori dalla sezione principale.
Per darvi un indizio di quale sarà l’argomento del topico eccovi un’immagine
Già, perché non propriamente di orologi si parla, ma di шагомер, ovvero pedometri
Strumenti non fatti per misurare il tempo ma i passi che uno compie nella giornata (o nottata, pomeriggio… vabé…).
In realtà conoscendo variabili tipo frequenza, lunghezza della gamba, metri percorsi potreste usare questi strumenti anche come segnatempo ma direi che sia sconsigliato o -perlomeno- scomodo (perché tutto fili liscio ci sarebbe da essere perennemente mobili, ma non solo con l'animo, bensì pure nel fisico...).
I pedometri si tengono solitamente in tasca o appesi alla cintura ed erano pensati per applicazioni mediche.
Nella modernità hanno trovato largo riscontro come strumenti per tenere sotto controllo il movimento, lo stile di vita ed -eventualmente- il dimagrimento.
Tornando a noi, ne ho due che vi vorrei presentare, e lo farei partendo dal più recente, visto che ho utilizzato la sua scatola esterna come spoiler
Шагомер, dicevamo, ed infatti ce lo dice anche la medesima scatola fotografata da un’altra angolazione
Che peraltro va a scomodare l’Ordine di Lenin, l’Ordine della Guerra Patriotica I Livello di Penza.
Già, perché il pedometro in questione (nella foto sopra si intravede soltanto) è stato prodotto a Penza da Zarja
La confezione (che ha visto tempi migliori ma è integra e graziosa) contiene un’altra scatoletta plastica e, al suo interno, il pedometro più tecnologico insieme alla sua clip, catenella originale e documentazione
Lo trovo molto fatto bene, anche esteticamente, piccolo, compatto, anche con una certa pretesa d’eleganza sottesa alle forme flessuose e al colore scuro.
In basso a destra il nome della fabbrica che ci è altrimenti nota…
Si azzera il numero di passi agendo sulla rotella laterale.
Si notino le dimensioni davvero ridotte accanto agli ultimi (centesimi di) euro che mi son rimasti nel portafogli.
Sul retro c’è una levetta che ‘spegne’ il pedometro, ovvero blocca la massa oscillante che contiene fermando il computo delle falcate.
Così se vi sedete e vi mettete dondolare autistici lo potete fare senza che il risultato finale ne sia influenzato
La documentazione che lo accompagna colloca questo concentrato di tecnica applicata alla prassi medica come fatto e venduto tra il 1989 e il 1990, è dunque CCCP senza se e senza ma
Insieme a questo sopra il solito venditore ne aveva anche un altro più vecchio che alienava, anche quello, per un tozzo di pane…
…ovviamente non provai nemmeno a resistere, visto che -pensai- venendo tutti da Penza e abituati a tener sott’occhio la panza, si sarebbero fatti compagnia e sarebbero -magari- stati utili anche a me…
Il cugino è però più anziano, e anche l’aspetto lo rivela da subito
Lui è giunto con la documentazione ma senza scatola.
Bello, pulito, austero nonostante chiarissimo e leggibilissimo, di dimensioni ridotte e bello colpatto da sentire in mano.
Ad ‘ore 12’ riporta Zarja e la stilizzazione di un volatile che alleggeritosi dell’adipe o dei suoi problemi sanitari grazie al pedometro riprende il suo volo alla conquista del Sol dell'Avvenire riportato nel logo stesso…
Nella documentazione schemi tecnici ed istruzioni d’uso
In questo caso azzeramento e blocco della massa oscillante sono comunque presenti e si comandano con il manipolo posto alla sommità (si gira e si preme) e di una linguetta posta al di lui lato.
La documentazione lo data ben 20 anni prima del precedente, ovvero al 1970
Ma non solo, ci dice che è stato venduto a Yalta, in Crimea, nel Negozio N. 6 sito (ma tu guarda un po’ il caso) in via Lenin (крымская область оптово розничная контора спорттовары магазин n. 6 ялта)
Mi rammento che li pagai in due e spediti intorno (ma forse meno) di trenta euro e debbo dire che non me ne pento per nulla
Sono ben fatti, sono Zarja, sono testimoni (non solo nella tecnologia, materiali e soluzioni adottate ma anche nell’estetica) di due periodi diversi come del fatto che c’era attenzione nel periodo a tutti i tipi di produzione, anche per quella, come nel caso dei pedometri, per i quali il limite tra applicazione medica e frivola possono essere labili.
Purtuttavia sono in un cassetto della mia raccolta e ci stanno proprio bene, ogni tanto li tiro fuori, faccio due giri avanti e indietro del corridoio e vedo che non vadano avanti o restino indietro… Per la loro natura una circostanza del genere sarebbe incresciosa.
Per ora non perdono un colpo… Non credo abbiano dentro spirali o bilancieri e la costruzione pare solida ed essenziale.
Beh, restano un divertissement, carino da osservare e con il quale aggettare che volevo condividere con voi, dunque beatevi dell’ultima foto in coppia
Quando a Penza si pensava alla panza - Шагомер pedometro Zarja
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Quando a Penza si pensava alla panza - Шагомер pedometro Zarja
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Quando a Penza si pensava alla panza
...ho notato solo riguardando le foto che il più anziano è pure uno zakaz anche se non MO CCCP :-O
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Re: Quando a Penza si pensava alla panza
Come cercavo di spiegarti per telefono, "zakaz" è semplicemente riferito al termine russo "ordine".
In questo caso l'ordine è per la stampa di 50,000 foglietti passport, da compilare e siglare a cura della fabbrica del punto vendita.
Questi pedometri sono la quintessenza della semplicità, basano tutto il loro funzionamento su un contrappeso sorretto da una molla a filo, poi una serie di ingranaggi fa muovere i contatori. Il più recente dei due, quello con l'indicazione numerica, è davvero sorprendente nella sua essenzialità (se lo apri te ne accorgi).
Da notare che il movimento a pedometro (in una versione più articolata ma sostanzialmente simile) veniva usato negli orologi a ricarica automatica già alla fine del XVIII secolo. Questo esemplare del grande A.L. Breguet è datato 1791 (British Museum, http://www.britishmuseum.org/research/c ... 6&partId=1). Ciao!
In questo caso l'ordine è per la stampa di 50,000 foglietti passport, da compilare e siglare a cura della fabbrica del punto vendita.
Questi pedometri sono la quintessenza della semplicità, basano tutto il loro funzionamento su un contrappeso sorretto da una molla a filo, poi una serie di ingranaggi fa muovere i contatori. Il più recente dei due, quello con l'indicazione numerica, è davvero sorprendente nella sua essenzialità (se lo apri te ne accorgi).
Da notare che il movimento a pedometro (in una versione più articolata ma sostanzialmente simile) veniva usato negli orologi a ricarica automatica già alla fine del XVIII secolo. Questo esemplare del grande A.L. Breguet è datato 1791 (British Museum, http://www.britishmuseum.org/research/c ... 6&partId=1). Ciao!
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Re: Quando a Penza si pensava alla panza
Quando questi oggettini sono NOS, danno una soddisfazione tutta particolare, anche per la curiosità di andare a scartabellare fra i dati del documento.
Non immaginavo che fossero così piccoli, pensavo fossero quanto un pacchetto di sigarette o poco meno.
Non immaginavo che fossero così piccoli, pensavo fossero quanto un pacchetto di sigarette o poco meno.
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Re: Quando a Penza si pensava alla panza
Molto belli,
così come la presentazione e gli interventi!
Aggiungo solo che un contapassi è tutt'altro che ludico.
In tutti i procedimenti di pianificazione industriale si valutava anche quanti passi un operatore doveva compiere per
portare a termine un operazione produttiva codificata.
meno i passi maggiore la qualità progettuale dell'impianto.
anche io (più empiricamente, "su carta") ne tengo conto quando progetto le cucine.
Ciao ciao.
così come la presentazione e gli interventi!
Aggiungo solo che un contapassi è tutt'altro che ludico.
In tutti i procedimenti di pianificazione industriale si valutava anche quanti passi un operatore doveva compiere per
portare a termine un operazione produttiva codificata.
meno i passi maggiore la qualità progettuale dell'impianto.
anche io (più empiricamente, "su carta") ne tengo conto quando progetto le cucine.
Ciao ciao.