Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
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Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Cari Soci,
oggi vi presento un altro orologio che si è aggiunto ai non sovietici della mia raccolta, e vi anticipo da subito che si tratta di un Vostok Europe, per la precisione questo
Che è un Rocket N1 nel mio caso nella ‘referenza’ 2204048 (PVD nero con cinturino con cuciture nere).
Prima però di passare a discorrere di estetica, tecnica e qualità dell’orologio parliamo della storia dietro il suo nome che è allo stesso tempo grandiosa e paradossale.
Già, perché il Rocket N1, o per la precisione Н1, da Носитель,(perchè doveva essere un ercolino…) è stato il più grande razzo vettore prodotto in Unione Sovietica e pensato per traghettare cosmonauti sulla luna
ma purtroppo non ha mai funzionato troppo bene (per usare un delicato eufemismo…)
Il programma iniziò le sue ricerche per il trasporto di satelliti da ricognizione negli anni ’60 e fu poi modificato per prevedere di portare in orbita una capsula con a bordo un equipaggio.
Fu progettato dall’OKB-1 con la direzione di Sergej Pavlovič Korolëv, misurava 105 metri d’altezza, avrebbe dovuto poter trasportare un carico utile di circa 70/90 tonnellate intorno all’orbita terrestre.
Ne furono realizzati 4 e i lanci di tutti e 4 andarono a putxxne…
Il primo tentativo avvenne il 21 febbraio 1969: immediatamente dopo il lancio un incendio ad un motore provocò lo spegnimento -dopo soli 54 secondi- di tutti i propulsori, conseguente fuoco d’artificio perdita del vettore…
Registrati 68.7 secondi di volo totale…
Un secondo tentativo venne fatto nel luglio dello stesso anno, tre settimane prima della missione Apollo 11.
L’operazione fallì a causa di un guasto tecnico ad una delle pompe del propellente, che causò nei primissimi secondi della fase di lancio una fortissima esplosione che disintegrò pressoché completamente l'intero vettore non appena questo impattò con il suolo.
L'incendio compromise in modo irreparabile molte strutture della base di lancio.
Durante il tentativo successivo -il 26 giugno del 1971- il vettore riuscì ad alzarsi in volo, ma dopo 50.1 (per essere precisi) secondi si perse il controllo e BUM!
Fusoliera disintegrata e tutti a casa…
L’ultimo tentativo fu il 23 novembre del 1972.
Il vettore si alzò da terra ma lo spegnimento troppo rapido del primo stadio provocò il ristagno del propellente nei condotti facendo scoppiare almeno uno di questi ed innescando una serie di esplosioni che causarono la perdita del vettore dopo una manciata di secondi, per l’esattezza 107.
Il programma fu chiuso (ma chissà come mai…) nel 1974 anche se lo sviluppo dell’N1 come vettore non umano venne proseguito per qualche tempo e poi definitivamente abbandonato.
I razzoni vennero tutti demoliti a differenza però dei motori, 36 di questi furono venduti dopo oltre vent'anni al prezzo di 1,1 milioni di dollari l'uno alla Aerojet che li ha ridenominati AJ-26 impiegandoli sul lanciatore Antares (così dice Wikipedia citando un link al sito di Aerojet che però attualmente è morto…).
Segno di lui è rimasto nella memoria comune e magari pure appeso alla giacca di qualcuno…
E dunque, come si fa a non farsi star simpatico almeno il nome di un orologio che ha un senso di cotal decadente grandeur?
Già, perché sarà stato il più grande ma anche il più sfigato…
Ma torniamo a lui
Lo troviamo nel catalogo Vostok Europe del 2007, quelli precedenti non sono online ma in quello del 2008 non c’è già più.
Michele ce l’ha (almeno) dal 2006 e su WUS se ne parla già nel 2005 che –ad occhio ma correggetemi se dico castronerie- potrebbe essere una data di nascita simile a quella giusta.
Il mio è in versione PVD con quadrante nero ma come vedete c’è anche la versione liscia e si può mescolare il tutto con tre tonalità di quadranti e svariati bracciali o cinturini.
Il movimento è un 2426 automatico e l’orologio è un ‘finto’ dual time.
Nel senso che le sfere non possono indicare due orari diversi ma ce n’è una (rossa) che compie un giro in 24h e aggiustando la lunetta si può tener conto di un secondo fuso orario
Ha un diametro di 42 millimetri molto ben distribuito.
La lunetta è più esile di quelle alle quali siamo abituati e lascia spazio al quadrante coperto dal cristallo minerale graziosamente bombato.
Resiste a 10 atmosfere d’acqua.
Il quadrante nero è molto bello e intenso.
Mi pare equilibrata la scelta dei colori e la vernice luminosa degli indici (numerici o meno) risulta in rilievo.
Questo insieme al circolo inclinato sul quale sono riportate le 24 ore conferisce ancor più profondità al tutto (effetto sottolineato poi anche dalla bombatura suddetta).
E’ un orologio che –a leggere in giro- ha incontrato il favore di molti russofili.
Tant’è che lo si può riconoscere ritratto anche nella testata della sezione russa di WUS
Non so cosa voglia significare l'immagine di preciso o se abbia un significato, ma l'ho sempre interpretatoa come un passaggio (una continuità) attraverso il cranio di Gagarin dalla ricercata ed elegante tradizione dello Strela alla moderna efficacia (e in questo caso anche grazia) del Rocket N1.
Insomma, due orologi a simbolo di due periodi che sono uno l’evoluzione dell’altro.
Unica cosa negativa dell’N1 è l’antipatico fondello a vista
E lì ce l’hanno proprio voluto scrivere che è stato il razzo più grande del mondo, non ce l’hanno fatta a trattenersi…
Ho avuto inizialmente qualche dubbio sul fatto che fosse PVD e nero, non ho molti orologi di questo genere e mi son chiesto se non fosse più d’effetto quello acciaio…
Buh, il dubbio è svanito quando l’ho avuto al polso (e poi l'ho preso usato, quello c'era d'occasione e direi che me lo sono fatto andare bene, e che mi piace, dunque la scelta s'è fatta da sola e bene...)
Nonostante le dimensioni generose non è esagerato anche grazie alla lunetta sottile e al colore scuro. Il tono su tono con qualche accento di rosso del quadrante è molto gradevole come l’inclinazione del vetro.
Vi lascio con un ultima foto (che avete già visto) nella quale vi osserva sospettoso la mattina
Spunti da:
https://en.wikipedia.org/wiki/N1_(rocket)
https://it.wikipedia.org/wiki/N1_%28lanciatore%29
http://www.russianspaceweb.com/n1.html
http://www.russianspaceweb.com/n1_3l.html
http://www.russianspaceweb.com/n1_5l.html
oggi vi presento un altro orologio che si è aggiunto ai non sovietici della mia raccolta, e vi anticipo da subito che si tratta di un Vostok Europe, per la precisione questo
Che è un Rocket N1 nel mio caso nella ‘referenza’ 2204048 (PVD nero con cinturino con cuciture nere).
Prima però di passare a discorrere di estetica, tecnica e qualità dell’orologio parliamo della storia dietro il suo nome che è allo stesso tempo grandiosa e paradossale.
Già, perché il Rocket N1, o per la precisione Н1, da Носитель,(perchè doveva essere un ercolino…) è stato il più grande razzo vettore prodotto in Unione Sovietica e pensato per traghettare cosmonauti sulla luna
ma purtroppo non ha mai funzionato troppo bene (per usare un delicato eufemismo…)
Il programma iniziò le sue ricerche per il trasporto di satelliti da ricognizione negli anni ’60 e fu poi modificato per prevedere di portare in orbita una capsula con a bordo un equipaggio.
Fu progettato dall’OKB-1 con la direzione di Sergej Pavlovič Korolëv, misurava 105 metri d’altezza, avrebbe dovuto poter trasportare un carico utile di circa 70/90 tonnellate intorno all’orbita terrestre.
Ne furono realizzati 4 e i lanci di tutti e 4 andarono a putxxne…
Il primo tentativo avvenne il 21 febbraio 1969: immediatamente dopo il lancio un incendio ad un motore provocò lo spegnimento -dopo soli 54 secondi- di tutti i propulsori, conseguente fuoco d’artificio perdita del vettore…
Registrati 68.7 secondi di volo totale…
Un secondo tentativo venne fatto nel luglio dello stesso anno, tre settimane prima della missione Apollo 11.
L’operazione fallì a causa di un guasto tecnico ad una delle pompe del propellente, che causò nei primissimi secondi della fase di lancio una fortissima esplosione che disintegrò pressoché completamente l'intero vettore non appena questo impattò con il suolo.
L'incendio compromise in modo irreparabile molte strutture della base di lancio.
Durante il tentativo successivo -il 26 giugno del 1971- il vettore riuscì ad alzarsi in volo, ma dopo 50.1 (per essere precisi) secondi si perse il controllo e BUM!
Fusoliera disintegrata e tutti a casa…
L’ultimo tentativo fu il 23 novembre del 1972.
Il vettore si alzò da terra ma lo spegnimento troppo rapido del primo stadio provocò il ristagno del propellente nei condotti facendo scoppiare almeno uno di questi ed innescando una serie di esplosioni che causarono la perdita del vettore dopo una manciata di secondi, per l’esattezza 107.
Il programma fu chiuso (ma chissà come mai…) nel 1974 anche se lo sviluppo dell’N1 come vettore non umano venne proseguito per qualche tempo e poi definitivamente abbandonato.
I razzoni vennero tutti demoliti a differenza però dei motori, 36 di questi furono venduti dopo oltre vent'anni al prezzo di 1,1 milioni di dollari l'uno alla Aerojet che li ha ridenominati AJ-26 impiegandoli sul lanciatore Antares (così dice Wikipedia citando un link al sito di Aerojet che però attualmente è morto…).
Segno di lui è rimasto nella memoria comune e magari pure appeso alla giacca di qualcuno…
E dunque, come si fa a non farsi star simpatico almeno il nome di un orologio che ha un senso di cotal decadente grandeur?
Già, perché sarà stato il più grande ma anche il più sfigato…
Ma torniamo a lui
Lo troviamo nel catalogo Vostok Europe del 2007, quelli precedenti non sono online ma in quello del 2008 non c’è già più.
Michele ce l’ha (almeno) dal 2006 e su WUS se ne parla già nel 2005 che –ad occhio ma correggetemi se dico castronerie- potrebbe essere una data di nascita simile a quella giusta.
Il mio è in versione PVD con quadrante nero ma come vedete c’è anche la versione liscia e si può mescolare il tutto con tre tonalità di quadranti e svariati bracciali o cinturini.
Il movimento è un 2426 automatico e l’orologio è un ‘finto’ dual time.
Nel senso che le sfere non possono indicare due orari diversi ma ce n’è una (rossa) che compie un giro in 24h e aggiustando la lunetta si può tener conto di un secondo fuso orario
Ha un diametro di 42 millimetri molto ben distribuito.
La lunetta è più esile di quelle alle quali siamo abituati e lascia spazio al quadrante coperto dal cristallo minerale graziosamente bombato.
Resiste a 10 atmosfere d’acqua.
Il quadrante nero è molto bello e intenso.
Mi pare equilibrata la scelta dei colori e la vernice luminosa degli indici (numerici o meno) risulta in rilievo.
Questo insieme al circolo inclinato sul quale sono riportate le 24 ore conferisce ancor più profondità al tutto (effetto sottolineato poi anche dalla bombatura suddetta).
E’ un orologio che –a leggere in giro- ha incontrato il favore di molti russofili.
Tant’è che lo si può riconoscere ritratto anche nella testata della sezione russa di WUS
Non so cosa voglia significare l'immagine di preciso o se abbia un significato, ma l'ho sempre interpretatoa come un passaggio (una continuità) attraverso il cranio di Gagarin dalla ricercata ed elegante tradizione dello Strela alla moderna efficacia (e in questo caso anche grazia) del Rocket N1.
Insomma, due orologi a simbolo di due periodi che sono uno l’evoluzione dell’altro.
Unica cosa negativa dell’N1 è l’antipatico fondello a vista
E lì ce l’hanno proprio voluto scrivere che è stato il razzo più grande del mondo, non ce l’hanno fatta a trattenersi…
Ho avuto inizialmente qualche dubbio sul fatto che fosse PVD e nero, non ho molti orologi di questo genere e mi son chiesto se non fosse più d’effetto quello acciaio…
Buh, il dubbio è svanito quando l’ho avuto al polso (e poi l'ho preso usato, quello c'era d'occasione e direi che me lo sono fatto andare bene, e che mi piace, dunque la scelta s'è fatta da sola e bene...)
Nonostante le dimensioni generose non è esagerato anche grazie alla lunetta sottile e al colore scuro. Il tono su tono con qualche accento di rosso del quadrante è molto gradevole come l’inclinazione del vetro.
Vi lascio con un ultima foto (che avete già visto) nella quale vi osserva sospettoso la mattina
Spunti da:
https://en.wikipedia.org/wiki/N1_(rocket)
https://it.wikipedia.org/wiki/N1_%28lanciatore%29
http://www.russianspaceweb.com/n1.html
http://www.russianspaceweb.com/n1_3l.html
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Ah! Il logo con stella rossa del forum russi di WUS. Indovina chi l'ha disegnato? (male peraltro, perchè la scritta "watchforum" mi venne più bassa del "russian" ). Il fotomontaggio Strela/Gagarin/N1 lo fece invece Phil, che ha una collezione mostruosa, onnivora e aperta di vedute.
Il Rocket N1 è stato uno dei primissimi Vostok Europe in assoluto, e, come tale, uno dei primi orologi a incassare movimenti made in Chistopol in casse finalmente al passo con i tempi. In Vostok si erano fatti cospicui investimenti (nuovi macchinari della svizzera Leschot) per produrre appunto i nuovi movimenti dualtime/24H per Vostok Europe. Investimenti che non hanno dato i frutti sperati ma che sono stati utili per continuare la produzione fino ad ora.
L'N1 (ho lo stesso tuo identico modello nero PVD) è un orologio fatto bene, sicuramente meglio di un NVCH replica ghiera precisa, trattamento PVD di sostanza (a differenza di certi Poljot Aviator I), cinturini di pregio e sostanziosi anche se un pò troppo spessi. Nondimeno, ha anche lui il suo bravo difettuccio: una corona a vite piccola e fragile, la cui filettatura cede se non trattata con i guanti. Su un K3 con la stessa corona, tuttavia, ho risolto semplicemente stringendo leggermente il tubo corona con le pinzette. Bello anche il vetro bombato.
Il Rocket N1 è stato uno dei primissimi Vostok Europe in assoluto, e, come tale, uno dei primi orologi a incassare movimenti made in Chistopol in casse finalmente al passo con i tempi. In Vostok si erano fatti cospicui investimenti (nuovi macchinari della svizzera Leschot) per produrre appunto i nuovi movimenti dualtime/24H per Vostok Europe. Investimenti che non hanno dato i frutti sperati ma che sono stati utili per continuare la produzione fino ad ora.
L'N1 (ho lo stesso tuo identico modello nero PVD) è un orologio fatto bene, sicuramente meglio di un NVCH replica ghiera precisa, trattamento PVD di sostanza (a differenza di certi Poljot Aviator I), cinturini di pregio e sostanziosi anche se un pò troppo spessi. Nondimeno, ha anche lui il suo bravo difettuccio: una corona a vite piccola e fragile, la cui filettatura cede se non trattata con i guanti. Su un K3 con la stessa corona, tuttavia, ho risolto semplicemente stringendo leggermente il tubo corona con le pinzette. Bello anche il vetro bombato.
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Ciao,
Complimenti per la bella presentazione di un bell'orologio, che ho ceduto ad un amico del forum
e di cui confermo le ottime qualità e anche la debole corona.
Io ho risolto in modo più radicale: resina epossidica bi-componete !
Si nota anche la chronocomparatore che il movimento Vostok è fatto con tolleranza superiori al solito,
forse dovute ai macchinari nuovi che dicevate......
E non posso che plaudire al riferimento a Sergej Pavlovič Korolëv, che, in omaggio alla tribolata vita
del "disegnatore capo", costituisce l'acronimo del mio nik.
Era una persona speciale, che ha dedicato la vita al suo paese, anche dopo essere stato incarcerato nel gulag.
Grande disegnatore instancabile, mediatore con la classe politica che disprezzava, ha raggiunto traguardi
secondi ad alcuno, nel campo: molti di essi hanno dato il nome alle nostre passioni:
il programma Molinja di satelliti geostazionari degli anni 50, che ha cambiato al storia della comunicazione poste le basi
per il sistema glonass di localizzazione satellitare.
le serie Vostok con i loro incredibili e precoci voli orbitali.....
e fra le tante altre, certo, lo sfortunato n1, funestato dalle differenze di pensiero con il suo ingegnere motorista
e che il povero S.Pavlovich, del quale era vietato perfino pronunciare il nome, non vide il fallimento, morto
perchè operato dall'unico chirurgo che non aveva timore nel farlo, il ministro della salute del tempo.
Solo che, se la paura degli altri di intervenire e fallire, è comprensibile....immaginate le conseguenze.....il risultato
fu assai triste. Chissà se, con la mano di chi operasse piu spesso, si sarebbe slavato e il programma lunare.....magari.....
Ma va detto che lui, sin da bambino, sognava marte, la luna era il sogno del suo omologo nazista.
Sogno che egli realizzò alla nasa
Paperclip a tutti!!
Complimenti per la bella presentazione di un bell'orologio, che ho ceduto ad un amico del forum
e di cui confermo le ottime qualità e anche la debole corona.
Io ho risolto in modo più radicale: resina epossidica bi-componete !
Si nota anche la chronocomparatore che il movimento Vostok è fatto con tolleranza superiori al solito,
forse dovute ai macchinari nuovi che dicevate......
E non posso che plaudire al riferimento a Sergej Pavlovič Korolëv, che, in omaggio alla tribolata vita
del "disegnatore capo", costituisce l'acronimo del mio nik.
Era una persona speciale, che ha dedicato la vita al suo paese, anche dopo essere stato incarcerato nel gulag.
Grande disegnatore instancabile, mediatore con la classe politica che disprezzava, ha raggiunto traguardi
secondi ad alcuno, nel campo: molti di essi hanno dato il nome alle nostre passioni:
il programma Molinja di satelliti geostazionari degli anni 50, che ha cambiato al storia della comunicazione poste le basi
per il sistema glonass di localizzazione satellitare.
le serie Vostok con i loro incredibili e precoci voli orbitali.....
e fra le tante altre, certo, lo sfortunato n1, funestato dalle differenze di pensiero con il suo ingegnere motorista
e che il povero S.Pavlovich, del quale era vietato perfino pronunciare il nome, non vide il fallimento, morto
perchè operato dall'unico chirurgo che non aveva timore nel farlo, il ministro della salute del tempo.
Solo che, se la paura degli altri di intervenire e fallire, è comprensibile....immaginate le conseguenze.....il risultato
fu assai triste. Chissà se, con la mano di chi operasse piu spesso, si sarebbe slavato e il programma lunare.....magari.....
Ma va detto che lui, sin da bambino, sognava marte, la luna era il sogno del suo omologo nazista.
Sogno che egli realizzò alla nasa
Paperclip a tutti!!
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Daniele ancora un topic molto bello e completo, complimenti...
Avevo sempre un po' snobbato i Vostok Europe, ma questo rivisto bene e' proprio un bell'orologio...
Sul fondello trasparente che dire, ne ho visti di peggio anche su orologi ben piu' blasonati...
Di questo che costa qualche K cosa ne dici?
http://static1.squarespace.com/static/5 ... 716517865/
Avevo sempre un po' snobbato i Vostok Europe, ma questo rivisto bene e' proprio un bell'orologio...
Sul fondello trasparente che dire, ne ho visti di peggio anche su orologi ben piu' blasonati...
Di questo che costa qualche K cosa ne dici?
http://static1.squarespace.com/static/5 ... 716517865/
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Io dico che con certe finiture ci vorrebbe il buon gusto di non mettere fondelli a vista
Sembra una vetrata su una pompa da letame
Ciao ciao.
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Ah, mi son scordato di dire che tutte le versioni erano in edizione limitata di 3.000 pezzi e che la lunetta bicolore reca seco il vantaggio di poter essere adoperata come indicatore notte/giorno.
Essa è cosa abbastanza disutile nella vita di tutti i giorni (tranne nel caso vi manchino finestre) ma apprezzabile nel caso si voglian tener sott'occhio due fusi orari ed evitare di recar disturbo agli amici telefonando mentre costoro approfittano del riposo de' giusti o consumino il desinare...
Poi:
@Mix, ho letto che dieci anni orsono lo mettevi tra i tuoi orologi preferiti; a distanza di due lustri -ed essendosi incanutita la tua frequentazione dei russi- lo indossi ancora da spesso da maturo o -come la giovinezza- hai perso l'entusiasmo?
@SPK, non sapevo (o forse non ricordavo) della genesi del tuo nomignolo... bene bene, oltre all'omaggio abbiamo approfittato per apprendere qualcosa in più (almeno io) sull'uomo in questione.
Fallo con un rolex, se ti riesce
@Paolo, grazie...
...per i fondelli a vista in generale (ma di più nei casi di orologi da pochi € che è bene che sian ruspanti) e per questo in particolare trovo che la definizione di SPK calzi a pennello...
Essa è cosa abbastanza disutile nella vita di tutti i giorni (tranne nel caso vi manchino finestre) ma apprezzabile nel caso si voglian tener sott'occhio due fusi orari ed evitare di recar disturbo agli amici telefonando mentre costoro approfittano del riposo de' giusti o consumino il desinare...
Poi:
@Mix, ho letto che dieci anni orsono lo mettevi tra i tuoi orologi preferiti; a distanza di due lustri -ed essendosi incanutita la tua frequentazione dei russi- lo indossi ancora da spesso da maturo o -come la giovinezza- hai perso l'entusiasmo?
@SPK, non sapevo (o forse non ricordavo) della genesi del tuo nomignolo... bene bene, oltre all'omaggio abbiamo approfittato per apprendere qualcosa in più (almeno io) sull'uomo in questione.
Fallo con un rolex, se ti riesce
@Paolo, grazie...
...per i fondelli a vista in generale (ma di più nei casi di orologi da pochi € che è bene che sian ruspanti) e per questo in particolare trovo che la definizione di SPK calzi a pennello...
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
E che ne so, ora gli orologi preferiti, sono, come dire, leggermente aumentatiDaniLao ha scritto: @Mix, ho letto che dieci anni orsono lo mettevi tra i tuoi orologi preferiti; a distanza di due lustri -ed essendosi incanutita la tua frequentazione dei russi- lo indossi ancora da spesso da maturo o -come la giovinezza- hai perso l'entusiasmo?
Di sicuro mi piace ancora e me lo tengo, insieme a tutti gli altri VE, tranne il Maxim Gorky che medito, ogni tanto, di cedere.
Il fondello comunque non mi sembra male, ci sono giusto viti azzurrate e cotes de Geneve sul rotore, tutto il resto è "basic", non che su un 7750 si trovi qualcosa di molto differente.
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Ma la corona e' un vero difetto?
Su un automatico la corona si usa poco, mi pare impossiible ceda subito..
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Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Se si usa l'orologio in modo non continuativo, la corona devi svitarla per rimettere l'ora e per dare il primo giro di carica.Cane ha scritto:Ma la corona e' un vero difetto?
Su un automatico la corona si usa poco, mi pare impossiible ceda subito..
E' una corona delicata, se usata bene dura (accompagnandola sempre quando la si svita, e non forzandola quando la si avvita), altrimenti la filettatura dopo un pò se ne va in malora.
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Re: Vostok Europe Rocket N1 2204048 review: il razzo più grande e più sfortunato della cosmonautica sovietica
Forse un po' di grasso sulla filettatura ridurrebbe l'attrito e l'usura, aiuterebbe...cuoccimix ha scritto:Se si usa l'orologio in modo non continuativo, la corona devi svitarla per rimettere l'ora e per dare il primo giro di carica.Cane ha scritto:Ma la corona e' un vero difetto?
Su un automatico la corona si usa poco, mi pare impossiible ceda subito..
E' una corona delicata, se usata bene dura (accompagnandola sempre quando la si svita, e non forzandola quando la si avvita), altrimenti la filettatura dopo un pò se ne va in malora.
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)