Produzione moderna, meccanismo raketa, 24 ore. Acquisto consapevole, niente di che, se non fosse per il quadrante che, come accade spesso per gli orologi russi, significa molto (l'ho preso proprio per questo, acquistare un orologio per il suo significato e non per l'orologio in sé accade solo con i nostri cari russi.....). Raffigura il T 34, il carro armato sovietico per eccellenza, quello al quale va ascritto gran parte del merito se la guerra è stata vinta dai russi contro i nazisti, almeno per quanto concerne i mezzi corrazzati.
Qui sotto una breve scheda tecnica.
Il carro armato T-34 fu il mezzo corazzato che rappresentò la spina dorsale delle forze corazzate sovietiche nel corso della seconda guerra mondiale.
All'inizio dell'Operazione Barbarossa (l'attacco tedesco all'Unione Sovietica), le truppe della Wehrmacht lo incontrarono raramente: pure, in quelle sporadiche occasioni, riuscì a gettare i carristi germanici e i loro ufficiali in uno sconforto parossistico, prossimo quasi al panico. Heinz Guderian, l'organizzatore dei reparti corazzati tedeschi, nonché realizzatore della teoria di utilizzo programmatico dei Panzer in battaglia, di fronte alle caratteristiche innovative del mezzo, che lo rendevano superiore a ogni mezzo della Wehrmacht arrivò a suggerire che gli ingegneri tedeschi lo copiassero direttamente.
In realtà il carro russo aveva molti difetti: i suoi cingoli erano fragili, la torretta era scarsamente difesa anche contro i calibri minori delle armi anticarro, la sua trasmissione - nei primi anni del conflitto - era la più primitiva dei suoi tempi, il cannone degli ultimi modelli era così lungo che tendeva a interrarsi e quindi ad esplodere quando utilizzato. Nonostante ciò, il T-34 iniziò a formare la componente principale delle unità corazzate sovietiche durante il 1942, quando le fabbriche che lo costruivano, evacuate in tutta fretta dall'Ucraina e dalla Russia Bianca (minacciate dall'avanzata tedesca) vennero ricostruite al sicuro dietro gli Urali, riprendendo a piena forza i loro ritmi produttivi.
Le grandissime innovazioni tecniche del T-34 (rispetto al suo predecessore BT-7) furono l'introduzione della corazza inclinata, i cingoli larghi (ben 55 cm ognuno, ovvero più di 1/6 della larghezza del carro) e il cannone a canna medio-lunga (i Panzer IV tedeschi dell'epoca avevano un cannone corto da 75mm, adatto soprattutto per il supporto alla fanteria, piuttosto che alla lotta controcarro). L'inclinazione di 60 gradi (rispetto ad un asse verticale) della corazza frontale, che misurava 45 mm, si traduceva in una resistenza equivalente a circa 90mm di acciaio posto verticalmente, giacché l'inclinazione peggiorava l'angolo penetrativo di una granata sparata orizzontalmente, un vero e proprio uovo di Colombo che consentiva anche un risparmio di acciaio di circa il 50%. I cingoli larghi (distribuendo il peso su una superficie più vasta) consentivano al mezzo di attraversare i terreni più difficili, come le plaghe nevose invernali o gli infidi pantani primaverili, che caratterizzano le pianure russe durante il disgelo (rasputica) e gli conferivano una maggiore mobilità su tutti i tipi di terreno. Il cannone da 76,2 mm era nel 1942 l'arma anticarro di maggior calibro e riusciva a perforare facilmente le corazze delle controparti tedesche (Panzer III e IV). Inoltre, il T-34 fu uno dei carri armati medi più veloci di tutta la seconda guerra mondiale, in grado di raggiungere una velocità massima di ben 55 km/h, il che lo rendeva un bersaglio più difficile da colpire durante gli scontri e gli consentiva di reagire più rapidamente alle esigenze della battaglia.
Mentre la produzione dei carri tedeschi era piuttosto lenta (la lavorazione ancora semi-artigianale dava ottimi risultati, a scapito però della velocità), la costruzione di un T-34 (totalmente aderente al principio della catena di montaggio) era veloce e semplice, essendo ogni operazione scomposta nella maniera più elementare, tanto che le fabbriche ricostruite dietro gli Urali poterono incrementare i loro organici anche attingendo alla popolazione locale, composta da contadini, donne e adolescenti troppo giovani per il servizio militare.
Il mezzo aveva un'autonomia di 465 km, notevolmente superiore a quella dei corazzati tedeschi dell'epoca.
Come contromisura al T-34, i tedeschi installarono cannoni lunghi da 50mm (da 60 calibri) sui Panzer III e 75mm lunghi (da 43 o 48 calibri) nei carri Panzer IV, e progettarono il nuovo Panzer V Panther, che riprendeva le innovazioni tecniche del T-34, ma con corazza e peso maggiore.
Il T34 venne prodotto a partire dal 1940 nella grande fabbrica di trattori di Stalingrado (STZ) e nella fabbrica di locomotive di Char'kov (KhPZ), ma dopo l'inizio dell'invasione tedesca gli impianti di Char'kov furono precipitosamente trasferiti a oriente negli Urali, e la produzione ricominciò in massa alla Uralvagonzavod di Nižnij Tagil, mentre la fabbrica di Stalingrado continuò a funzionare fino al settembre 1942 quando venne distrutta durante la fase più accanita della battaglia di Stalingrado.
La dirigenza sovietica cercò subito di potenziare al massimo la produzione del T-34 e tra il 1941 e il 1942 vennero attivati, in sostituzione degli impianti di Char'kov e Stalingrado, altri centri produttivi; oltre alla Uralvagonzavod, che rimase la fabbrica principale, iniziarono a produrre il carro armato anche la Krasnoe Sormovo N. 112 di Gor'kij, la Omsktranmaš di Omsk, il famoso complesso Tankograd di Čeljabinsk e la Uralmaš di Sverdlovsk.
Miglioramenti tecnici[modifica | modifica wikitesto]
Per un certo periodo i russi scartarono ogni progetto di miglioria o di modifica del T-34, per mantenere la produzione la più alta possibile, almeno fino all'arrivo del Panzer V Panther e del Panzer VI Tiger. I lunghi cannoni di questi nuovi carri permettevano ai carristi tedeschi di combattere senza preoccuparsi di nascondersi. Il comandante di plotone Nikolai Yakovlevich Zheleznov ricordava:
« Dato che i nostri cannoni da 76 millimetri potevano perforare le loro corazze da non più di 500 metri, essi restavano all'aperto. Perfino i proiettili da 76 millimetri rinforzati al tungsteno non davano alcun vantaggio, dato che potevano perforare corazze di 90 millimetri da una distanza di 100 metri, quando la blindatura frontale del Tiger era spessa 102 millimetri.»
Le perdite inflitte dai Panzer V nella Battaglia di Kursk convinsero i russi ad approntare una nuova versione del loro "cavallo di battaglia", il T-34/85 che disponeva di armamento, corazza e autonomia superiori alla precedente versione. La torretta del T-34 fu sostituita con una più grande, che ospitava tre uomini e un cannone lungo da 85 mm; questa liberava il comandante dal dover svolgere anche il ruolo di puntatore e, protetta da una corazza frontale di 90 mm garantiva una migliore speranza di sopravvivenza all'equipaggio. Il nuovo cannone consentì ai carristi sovietici di raggiungere molti successi contro gli equipaggi della sempre più logorata e indebolita Panzerwaffe.
Il feldmaresciallo tedesco von Kleist definì il T-34 il miglior carro armato del mondo; alla fine del conflitto ne erano stati prodotti circa 53.000. La sua facilità di produzione ed i componenti semplici di cui era composto fecero sì che la produzione raggiungesse i 2000 esemplari al mese, quando ad esempio di Panzer VI Tiger I tedeschi ne vennero prodotti 1500 in tutta la guerra.
Il T-34 era un mezzo facilmente utilizzabile anche da soldati poco addestrati (eccetto il pilota, che doveva essere ben addestrato per manovrare il complicato sistema di controllo), anche se, con il volgere della guerra in loro favore, gli alti comandi sovietici apprezzarono sempre di più i benefici di una più profonda istruzione tecnica e tattica dei loro equipaggi, riuscendo infine a confrontarsi da un piano di superiorità con i carristi della Wehrmacht che, costretti dalla necessità, si trovarono infine (come i loro nemici nel 1941-42) a schierare battaglioni e reggimenti di reclute poco addestrate tenuti insieme da veterani esperti ma demoralizzati.
Il T-34 è stato un carro armato usato da moltissimi operatori, ad esempio dagli eserciti arabi, che ricevettero una versione ceca del T-34/85, dalla Cina comunista, dalla Corea del Nord, dal Vietnam del Nord, dalla Jugoslavia di Tito, da Cuba, dalla Somalia di Siad Barre e dall'MPLA Angolano.
In questi paesi il T-34 ha avuto modo di venire impiegato in azione fino agli anni novanta (durante i conflitti etnici che seguirono la disgregazione della Jugoslavia); per quanto tecnologicamente superato esso si è rivelato efficace se impiegato contro nemici poco o per nulla dotati di propri mezzi corazzati o di sofisticati sistemi di difesa anticarro.
raketa 24 ore T 34
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raketa 24 ore T 34
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raketa 24 ore T 34
Uhm.
“Produzione moderna” di chi?
Non di Raketa...
Io di solito li chiamo “quadranti di fantasia”
E poi, quelle sfere, su quel quadrante...
Vabbè, vabbè, non è l’oggetto ma la soddisfazione che ci se ne ricava
Comunque è un 24h...
Detto questo, almeno l’approfondimento sul T34 è interessante (come t’ha già detto stamani a telefano “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” ).
A proposito di T34 aggiungo ‘sti due (grazie al soviet non 24h...) nei quali non mi ero mai imbattuto.
Il primo non lo trovo nemmen male
“Produzione moderna” di chi?
Non di Raketa...
Io di solito li chiamo “quadranti di fantasia”
E poi, quelle sfere, su quel quadrante...
Vabbè, vabbè, non è l’oggetto ma la soddisfazione che ci se ne ricava
Comunque è un 24h...
Detto questo, almeno l’approfondimento sul T34 è interessante (come t’ha già detto stamani a telefano “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” ).
A proposito di T34 aggiungo ‘sti due (grazie al soviet non 24h...) nei quali non mi ero mai imbattuto.
Il primo non lo trovo nemmen male
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Re: raketa 24 ore T 34
L'ho scritto chiaramente, l'unica cosa buona è il movimento raketa, tutto il resto è consapevolmente di pura fantasia...
piuttosto i due pubblicati da te che non sono brutti, che movimento montano?
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Re: raketa 24 ore T 34
Sono "brutti dentro" come il tuo è "brutto fuori
Cioè, insomma, montano un Miyota 8215, che non è malvagio ma è giapponazzo e per nulla russo, nonostante gli orologi siano (stati, già che si parla di modelli di 10 anni orsono) prodotti da Часовой Дом «Полёт».
Come riferimenti:
http://forums.watchuseek.com/f10/t-34-r ... 84755.html
http://forums.watchuseek.com/f10/poljot-t34-85346.html
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Re: raketa 24 ore T 34
Allora sono fake il primo sul quadrante ha scritto automatico non ho mai visto automatici al quarzo...
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raketa 24 ore T 34
Il Miyota 8215 in effetti è un automatico.
I due modelli comunque son’assai vetusti e non più in catalogo.
Le informazioni dai topic citati provengono dal nostro Cuoccimix del 2007
I due modelli comunque son’assai vetusti e non più in catalogo.
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