La nuova leader della sinistra - Benedetta Rossi

[finestraweb]

Nel titolo ho spoilerato, ma sì, non mi riferisco alla Schlein ed alla sua «armocromista»: lo ammetto, per me se ti candidi a guidare un Paese, ma per scegliere come vestirti chiedi all'esperta da 100 e più euro all'ora, beh, storco il naso, sopratutto quando sei una "semplice" deputata.

Mi riferisco a lei: Benedetta Rossi, quella che puzza di fritto ed è sporca di sugo, ma sta bene così e, quel che è peggio, ha pure avuto successo.

È stata criticata nell'articolo di questi al che lei si è sfogata, in lacrime, nel suo canale social.

Il successo di Benedetta Rossi è inammissibile in un mondo in cui, nelle trasmissioni svolte nei ristoranti, sbandierano che "l'abbondanza non è eleganza".
E se per caso vanno in un ristorante in cui c'è abbondanza, lo criticano perché "è ancora anni 80".
Se ne vanno in 4 a mangiare fuori ("mangiare", ma non togliersi la fame) e spesso se ne escono con conti sopra i 200 euro e discquisicono se in linea con "la qualità degli ingredienti" o addirittura basso.
Se vuoi andare a mangiare fuori e toglierti la fame, sei un camionista e per te ci sono le "trattorie per camionisti": un po' derisi, perché non mangiano, si abbuffano, senza grazia e signorilità.
Gentaglia che va a mangiare fuori per riempirsi lo stomaco, non per spiluccare o avere foto instagrammabili da condividere sui social.

Per non parlare dei 4 hotel di Barbieri e delle sue regole dell'hôtellerie (perché se dici "accoglienza alberghiera", fa meno figo), in base alle quali va a giocare, in fondo alla valle, nel campo da tennis convenzionato con l'albergo e poi si fa portare un thè caldo e sta a cronometrare che gli venga portato entro 20 minuti (come da regole dell'hôtellerie) ed è soddisfatto quando si vede arrivare giù dai colli il Renegade della proprietaria con due camerieri a bordo che gli portano il suo thè caldo.
Il tutto, ovviamente, con soggiorni in stanze da 200 euro a notte o anche più.

Insomma, è una televisione che fa sognare.
Ci sono poveracci da 900 euro al mese che sognano di andare a spendersi lo stipendio nel ristorante di Chef *stellato e presente in TV* ed una volta nella vita lo fanno: ti raccontano della sua magnifica cantina e poi prendono il vino più economico che c'è, nonché consigliato dal cameriere/sommelier perché loro d'altronde di vino capiscono niente.
Potresti dargli un tavernello scaduto travasato in una pregiata bottiglia di barolo e non si accorgerebbero della differenza.
E perdono tempo a fotografare ogni piatto, anche quelli che andrebbero mangiati caldi, perché più importante che gustarsi il piatto, c'è il far sapere a tutti che sono stati lì.
Sanno giudicare solo il prezzo e se spendi tanto, per loro di sicuro spendi bene.
Poveracci che ambiscono ad apparire, rinunciando ad essere, persone che vorrebbero più di quello che hanno.
Non votano un precario come loro, ma chi loro vorrebbero essere: l'uomo di successo, l'imprenditore o l'ignorante diventato ministro.
Berlinguer oggi, sarebbe solo uno sfigato.

Per fortuna, la televisione dà una rappresentazione della realtà che non per tutti diventa la realtà.
In tutto questo si inserisce la critica a Benedetta Rossi, che non ti dice come fare il pane con il lievito madre che ogni giorni vai a coccolarti o con le verdure fresche che raccogli nell'orto che tanto non hai.
Ti fa ricette semplici, alla portata di tutti, sapendo che il suo lettore è un povero essere umano che fa la sua ricetta dopo esser rientrato a casa alle 18 dal lavoro, una persona che ha lavorato in fabbrica ed a cui gliene frega poco ogni volta di sentirsi dire che deve mangiare il grano integrale, anziché quello raffinato, perché si passa 8 ore in fabbrica a respirare aria malsana e non creperà certamente per colpa della farina raffinata.
Benedetta Rossi ti propone la ricetta del gelato, senza che tu abbia una macchina gelatiera autorefrigerante in casa e questo è intollerante per chi il gelato lo compra solo dalla gelateria artigianale, quella famosa che sta in centro e vi si reca apposta in auto perché "lì il gelato è il più buono che c'è".
"Io" mi sono fatto mezz'ora di traffico per andare a comprare il gelato e "tu" sei contento di quell'impasto di panna messo in freezer?
"Io" mi sono speso mezzo stipendio nel ristorante dello chef stellato e "tu" sei andato in quella trattorie nel quartiere in semiperiferia, hai speso 70 euro in due tracannandoti un litro di vino e ne sei contento?
"Io" non compro un vino sotto i 50 euro e tu sei "contento" del vino che compri nella cantina sociale a 5 euro alla bottiglia?
Tutto questo è intollerabile e va osteggiato.
Essere chic, si sappia, è una fatica se viene fuori che c'è un altro modo d'essere, diventa un problema per i venditori di sogni.

[DaniLao]

Avevo interpretato le critiche diversamente.
In un paese nel quale il Servizio Sanitario Nazionale spende soldi per curare l’obesità infantile causata dalle merendine e dal cibo spazzatura un po’ di educazione alimentare non ci farebbe male; alla salute e nemmeno al portafogli, già che il SSN siamo noi con le nostre tasse.

Non c’è bisogno di essere ricchi o spocchiosi per mangiare sano. Anzi, probabilmente si risparmia.
Ma lo dico così, senza giudizio. Non credo obblighi nessuno anche se di sicuro ne influenza tantissimi.

La lettura “politica” la trovo gustosa ma forzata (o comunque senza sugo, per restare in tema).
Le offese sui social le esecro. Le critiche invece no, provocarle e gestirle è buona parte del lavoro da influencer (e Benedetta quello è)

[finestraweb]

Ho indicati i link "della polemica" , non ho indicato lo "sfogo" social della Benedetta perché è reperibile: non l'ho visto, ho solo letto il link di critica ( e le reazioni).
E mi dispiace aver letto la critica, perché gli ho dato un click, che sono la linfa di certi articoli e del modo in cui sono scritti.
In base a questa lettura, dico che non mi è parso che si parli di bontà dell'alimentazione per i bimbi e benefici per il SSN: non sono i dolci fatti in casa a far diventare obesi i bimbi, ma come dici semmai il "cibo spazzatura e le merendine" reclamizzate con abbondanza in TV.
Personalmente aggiungerei anche il poco moto che sono spesso costretti a fare.
Forse si fa accenno ad una eccessiva pesantezza di una ricetta.

Da appassionato di gelato (ho la gelateria autorefrigerante a casa) dico che il "vero gelato" va fatto con la gelateria autorefrigerante.
Ma se non hai la gelateria e vuoi farti un "finto gelato" della Benedetta, che devo dirti: fattelo, ti capisco, sarà meglio di niente.
Pure quello del Bimby è "tarocco" uguale, ma devi dirlo a bassa voce perché il Bimby costa un po'.
La critica sollevata nel link al gelato è forzata: tra la fase in cui è duro e la fase in cui è acquoso, c'è il momento in cui è cremoso ( non mantecato ) ed è lì che devi mangiarlo.

Se mi metti il lievito nel pan di spagna e me lo chiami pan di spagna, non ti sparo: a me interessava fare una torta.
Lascio lo scandalo a chi sa la differenza, ma magari non si fa la torta al pan di spagna.

Ovviamente, il tutto era per me una scusa: ho un amico che è l'impersonificazione dell'atteggiamento che ho descritto.
Che poi è la stessa tipologia descritta nella prima pubblicità Dacia, quelli che "noi volevamo spendere di più" .
Lo spendere di più non è per forza legato ad un discorso di salute: a parità di tipologia di prodotto, ci sono varietà di prezzi.
Non conosci nessuno che mangia solo il Tonno Rio Mare? Beh, io sì.

Non ho mai visto una trasmissione della Benedetta, ma sono incappato nelle sue ricette ed è vero, pone poco accento sulla "qualità presunta" degli ingredienti.
Devi usare una panna? Usa quella che ti pare, qualsiasi va bene.
Però come dire: l'importante è poter scegliere.

Lo dico francamente e sarò poco simpatico: chi viene in casa mia e mi chiede l'origine o il nome di un prodotto che sto servendo o ho usato.... beh, stressa la mia pazienza.
Prima assaggia, poi giudica e se ti fa schifo, non berne o mangiarne altro.

In merito ai posti "di lusso", reclamizzato da "influencer" , ricordo che a volte il servizio recensito gli è offerto: cioè, commentano un prezzo che non sono loro a pagare.

[Крокодил]

Lo dico francamente e sarò poco simpatico: chi viene in casa mia e mi chiede l'origine o il nome di un prodotto che sto servendo o ho usato.... beh, stressa la mia pazienza.
Prima assaggia, poi giudica e se ti fa schifo, non berne o mangiarne altro.

E gli va pure bene.
Se vieni a casa mia e non ti garba qualcosa fai attenzione a come ti comporti che altrimenti poi potresti non avere abbastanza denti per assaggiare altro in vita tua

[wilcoyote]

A me le critiche mosse da "Dissapore" in parte sembranno giuste (e rimando al primo paragrafo della risposta di DaniLao) in parte gratuite e inutilmente pignole.

Di sicuro ho fatto un salto sulla sedia quando ho letto dei "Fagottini con wurstel e patatine fritte" che, anche se fatti con sostanze non chimicamente trattate e cotti a puntino, sono quanto di più lontano si possa immaginare per una merenda di bambini (anche se a loro, i bambini, sicuramente piace un sacco). E' più una portata da "Birreria viennese" (ci siete mai stati? Io sì, ma ora per me è off limits: https://www.tripadvisor.it/Restaurant_R ... Lazio.html ).

[finestraweb]

La ricetta dei fagottini con wurstel e patatine fritte è quella a cui mi riferivo.
Però scusa, non è che devi farli tutti i giorni!
Male sarebbe se tale ricetta ti fosse presentata come leggera: allora sì, giusto criticarla.

Cosa dire della Nutella? Olio, zucchero, cacao e nocciole (mi pare sul 4%).
Una mela è molto meglio!

E gli va pure bene.
Se vieni a casa mia e non ti garba qualcosa fai attenzione a come ti comporti che altrimenti poi potresti non avere abbastanza denti per assaggiare altro in vita tua

Tra me e la morosa, facciamo a turno il poliziotto buono e quello che cattivo.
Quando uno prende fuoco, l'altro placa.
Finora l'amico "pignolo" è sempre uscito con tutti i denti, anche se ho sempre più la tentazione di non farlo rientrare.

[wilcoyote]

Lo dico francamente e sarò poco simpatico: chi viene in casa mia e mi chiede l'origine o il nome di un prodotto che sto servendo o ho usato.... beh, stressa la mia pazienza.
Prima assaggia, poi giudica e se ti fa schifo, non berne o mangiarne altro.

E gli va pure bene.
Se vieni a casa mia e non ti garba qualcosa fai attenzione a come ti comporti che altrimenti poi potresti non avere abbastanza denti per assaggiare altro in vita tua

Vabbè, ripiega sui gelati!

[wilcoyote]

Luca Montersino dixit

Facebook mi scrive: “a cosa stai pensando?”
Penso: ma davvero dobbiamo sentirci “FIGHETTI GASTRONOMICI” solo perché cerchiamo di divulgare il cibo di qualità, le corrette tecniche culinarie per non rovinare ciò che la natura e l’uomo con il suo lavorare duro i campi ci offre? Davvero dobbiamo pensare che per risparmiare occorre comprare roba industriale di dubbia provenienza e con etichette molto discutibili? Davvero dobbiamo pensare che non si abbia responsabilità per la salute del prossimo nel divulgare con potenti mezzi una cucina fatta di assemblaggi industriali? Sto pensando, ma davvero tutto questo è il futuro? Qualcuno le dica che un risotto fatto bene e correttamente, con ingredienti semplici magari come un pomodoro, del basilico e un po di cacio, è un piatto molto più genuino, sano e goloso di un timballo di pasta sfoglia surgelata con grassi vegetali, sottilette e panna vegetale. E soprattutto è un piattto più economico e anche di tanto!
E la nostra tradizione italiana è ricca di piatti genuini, buoni ed economici. Essere interessati e attratti dalla buona e consapevole tavola non vuol dire mangiare caviale e foie gras, piuttosto che tartufo! Vuol dire guardare al futuro e capire, una volta per tutte, che siamo fatti di ciò che mangiamo! Risparmiare sul cibo per poi spendere in medicine non trovo abbia molto senso.
Concludo: si voglio far parte dei ”fighetti gastronomici” perché risparmio, mangio meglio, vivo meglio e rispetto più il pianeta!
DIVULGARE ED INSEGNARE LE CORRETTE TECNICHE IN CUCINA NON SOLO È UN MIO PIACERE, È SOPRATTUTTO UN MIO DOVERE!
Sarei egoista ad avere un pubblico così ampio e non approfittare di questo!
E voi? Come vi sentite?

[finestraweb]

Non dimentichiamo il contesto.
L'appellativo di "FIGHETTI GASTRONOMICI” è stata l'etichetta appioppata all'articolo di critica (ed a chi l'avrebbe sottoscritto in toto) che ho citato in precedenza.
È un discorso di toni e di sostanza: sulla sostanza già mi sono espresso in precedenza, commentando le critiche " al finto" gelato o alla pasta per la torta, che non va chiamata "pan di spagna" .
In merito ai toni invito alla lettura dell'articolo citato.

Vedo che il discorso è virato decisamente sul tono salutistico.
Beh, taglio la testa al toro: Berrino tutta la vita.

E comunque lo ammetto: a me piace scegliere.
Ogni ricetta ha un suo contesto e sono io a conoscerlo.

Ha ragione chi dice che "siamo quello che mangiamo" : ma chi lo dice sa cosa mangio nell'arco della settimana?
E noi non siamo solo ciò che mangiamo, ma conta molto anche l'attività fisica che svolgiamo.
Dalla cucina, arriviamo alla medicina: appunto, Berrino tutta la vita, il quale divulga, senza la pretesa di educare.

[DaniLao]

Vabbè, aggiungo un elemento.
La trasmissione della Sig.ra è una di quelle che guadagna anche da “l’inserimento di prodotti commerciali” senza farne ascondimento e lei di lavoro non è cuoca e nemmeno nutrizionista bensì influencer.
Secondo voi ci vorrà influenzare a comprare il pan di Spagna industriale che la sponsorizza oppure uova e latte?
Penserà più al nostro bene o al suo portafogli?

Se l’hanno offesa hanno fatto male, ma son sicuro sapesse cosa faceva.

Sembra tutto “fatto in casa” ma i suoi prodotti (le trasmissioni intendo) son professionali, già da quando è in tv le realizza il suo staff (non quello della rete), e anche quello va pagato.
Insomma, ormai dietro c’è un piccolo impero che conta più delle abitudini alimentari (sane o meno) mie o di Mauro