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Attualità politica (cane contro cane)
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Un Gramellini in forma smagliante, scrive
Il nuovo vicecapogruppo alla Camera del Pd, Paolo Ciani, non è iscritto al Pd e ha fatto subito sapere di non avere alcuna intenzione di iscriversi al Pd, anche perché è già iscritto a un altro partito; inoltre ha votato contro le armi all’Ucraina in contrasto con la linea del Pd.
Riassunto delle puntate precedenti (mi sta venendo il mal di testa). Il predecessore del vicecapogruppo non-Pd del Pd si chiamava De Luca proprio come il presidente della Campania, e non si tratta di un caso di omonimia. Era stato nominato vicecapogruppo in quanto figlio di suo padre e ora è stato degradato per lo stesso motivo, a prescindere dalle sue qualità personali, magari modeste o magari invece notevolissime.
E questo accade nel partito che ogni giorno rinfaccia alla Meloni di muoversi secondo logiche di clan.
Dimenticavo: a far fuori il figlio di De Luca in quanto figlio di De Luca per sostituirlo con un non iscritto al Pd è stata la nuova segretaria del Pd Elly Schlein, che, fino a poco prima di diventarlo, non era iscritta al Pd neanche lei.
Tutto chiaro? Chiarissimo, direi.
Non è affatto vero che il Pd è cambiato. Al contrario, rimane una solida certezza, una roccia di puro masochismo che si erge al centro del sistema con immutabile e spavaldo sprezzo del ridicolo. E non è affatto vero che ha cambiato dieci leader in sedici anni, perché sono sedici anni che a guidarlo con encomiabile coerenza è sempre lo stesso omino autolesionista immortalato dal comico Giacomo Poretti: il compagno Tafazzi.
Il nuovo vicecapogruppo alla Camera del Pd, Paolo Ciani, non è iscritto al Pd e ha fatto subito sapere di non avere alcuna intenzione di iscriversi al Pd, anche perché è già iscritto a un altro partito; inoltre ha votato contro le armi all’Ucraina in contrasto con la linea del Pd.
Riassunto delle puntate precedenti (mi sta venendo il mal di testa). Il predecessore del vicecapogruppo non-Pd del Pd si chiamava De Luca proprio come il presidente della Campania, e non si tratta di un caso di omonimia. Era stato nominato vicecapogruppo in quanto figlio di suo padre e ora è stato degradato per lo stesso motivo, a prescindere dalle sue qualità personali, magari modeste o magari invece notevolissime.
E questo accade nel partito che ogni giorno rinfaccia alla Meloni di muoversi secondo logiche di clan.
Dimenticavo: a far fuori il figlio di De Luca in quanto figlio di De Luca per sostituirlo con un non iscritto al Pd è stata la nuova segretaria del Pd Elly Schlein, che, fino a poco prima di diventarlo, non era iscritta al Pd neanche lei.
Tutto chiaro? Chiarissimo, direi.
Non è affatto vero che il Pd è cambiato. Al contrario, rimane una solida certezza, una roccia di puro masochismo che si erge al centro del sistema con immutabile e spavaldo sprezzo del ridicolo. E non è affatto vero che ha cambiato dieci leader in sedici anni, perché sono sedici anni che a guidarlo con encomiabile coerenza è sempre lo stesso omino autolesionista immortalato dal comico Giacomo Poretti: il compagno Tafazzi.
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Ad onor del vero, bisogna ricordare che la Schlein è stata eletta dai "simpatizzanti", mentre è stata bocciata dagli elettori interni al partito, il cui voto, in virtù della "democrazia", è valso meno di quelli dei simpatizzanti che si sono recati a votare per la nuova leader.
Per altro, votano per la nuova leader, ma poi non è nemmeno sicuro che alle elezioni votino per il partito di cui hanno votato per la leader.
È una situazione surreale in cui tutti gli attori hanno una partecipazione.
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"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Si ma la Elly si è pur candidata, o no?finestraweb ha scritto: ↑9 giu 2023, 11:36 Ad onor del vero, bisogna ricordare che la Schlein è stata eletta dai "simpatizzanti", mentre è stata bocciata dagli elettori interni al partito, il cui voto, in virtù della "democrazia", è valso meno di quelli dei simpatizzanti che si sono recati a votare per la nuova leader.
Per altro, votano per la nuova leader, ma poi non è nemmeno sicuro che alle elezioni votino per il partito di cui hanno votato per la leader.
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Articolo di tal Andrea Masala. Tutti i torti non li ha.
Provvedimenti reali del Governo:
- abolizione reddito cittadinanza
- abolizione contributo affitti
- reintroduzione di contratti precari senza motivazione
- reintroduzione voucher
- flat tax partite iva fino a 100000€
- taglio cuneo fiscale
- tagli alla Sanità
- tagli alla Scuola
- opposizione a ogni ipotesi di salario minimo e di crescita salariale
Argomenti dell’opposizione delle sinistre:
- difesa Fazio e Annunziata mai cacciati da nessuno
- difesa della Corte dei Conti
Ora facciamo un what if: se andasse al governo la sinistra e abolisse la flat tax per le partite iva, noi vedremmo tutte le destre (dai leader alle ultime fila) andare casa per casa a difendere ogni partita iva, proponendo scioperi fiscali, manifestazioni, boicottaggi, insomma lotta.
Perché le sinistre non fanno altrettanto con gli ex percettori di reddito e del contributo affitti, con i lavoratori dipendenti tassati, coi precari?
Avete visto anche un solo esponente di una qualsiasi sinistra barricarsi dentro una casa in sfratto? Andare sotto un comune coi disoccupati? Proporre di alzare le tasse ai profitti di Big Pharma o alle cliniche private per finanziare la Sanità Pubblica? Chiedere la stessa aliquota delle partite iva per i lavoratori dipendenti (infermieri, insegnanti, operai…)?
Perché le destre lo fanno e le sinistre no?
Perché la destra sente come sangue del suo sangue la propria base sociale, sono consanguinei e quella base sente questa consanguineità. Ed esce di casa per votarli. E gli assicura una “egemonia da bar” in tutti i posti del mondo della vita reale. Le 3 destre sono diversissime sotto punti di vista strategici (nazione/regione, usa/Russia, Ue/nazioni etc) ma sono tenute insieme da questo collante sociale che diviene politico e culturale.
Le sinistre non si sentono affatto consanguinee a chi prendeva il rdc, a chi non ha casa, a chi vive con 1500€ al mese incazzato perché dà un terzo del suo salario alle tasse, a chi è precario dentro a un centro commerciale.
Difende Fazio, Annunziata e la Corte dei Conti perché il suo mondo consanguineo reale è l’alta burocrazia di Stato e quel che resta dell’elite pop-culturale.
Se dovessi indicare il fulcro principale della subalternità delle sinistre alle destre, della debolezza strutturale delle sinistre, della forza delle destre, direi che questo è il primo punto: le sinistre non hanno un popolo da difendere e il popolo non ha una sinistra che lo difenda. Le destre e i loro popoli sì.
Questo non si risolve con una continua sostituzione di segretario/a e segreteria, ma con una profondissima sostituzione umana, sociale e culturale, del corpo di quei partiti.
Provvedimenti reali del Governo:
- abolizione reddito cittadinanza
- abolizione contributo affitti
- reintroduzione di contratti precari senza motivazione
- reintroduzione voucher
- flat tax partite iva fino a 100000€
- taglio cuneo fiscale
- tagli alla Sanità
- tagli alla Scuola
- opposizione a ogni ipotesi di salario minimo e di crescita salariale
Argomenti dell’opposizione delle sinistre:
- difesa Fazio e Annunziata mai cacciati da nessuno
- difesa della Corte dei Conti
Ora facciamo un what if: se andasse al governo la sinistra e abolisse la flat tax per le partite iva, noi vedremmo tutte le destre (dai leader alle ultime fila) andare casa per casa a difendere ogni partita iva, proponendo scioperi fiscali, manifestazioni, boicottaggi, insomma lotta.
Perché le sinistre non fanno altrettanto con gli ex percettori di reddito e del contributo affitti, con i lavoratori dipendenti tassati, coi precari?
Avete visto anche un solo esponente di una qualsiasi sinistra barricarsi dentro una casa in sfratto? Andare sotto un comune coi disoccupati? Proporre di alzare le tasse ai profitti di Big Pharma o alle cliniche private per finanziare la Sanità Pubblica? Chiedere la stessa aliquota delle partite iva per i lavoratori dipendenti (infermieri, insegnanti, operai…)?
Perché le destre lo fanno e le sinistre no?
Perché la destra sente come sangue del suo sangue la propria base sociale, sono consanguinei e quella base sente questa consanguineità. Ed esce di casa per votarli. E gli assicura una “egemonia da bar” in tutti i posti del mondo della vita reale. Le 3 destre sono diversissime sotto punti di vista strategici (nazione/regione, usa/Russia, Ue/nazioni etc) ma sono tenute insieme da questo collante sociale che diviene politico e culturale.
Le sinistre non si sentono affatto consanguinee a chi prendeva il rdc, a chi non ha casa, a chi vive con 1500€ al mese incazzato perché dà un terzo del suo salario alle tasse, a chi è precario dentro a un centro commerciale.
Difende Fazio, Annunziata e la Corte dei Conti perché il suo mondo consanguineo reale è l’alta burocrazia di Stato e quel che resta dell’elite pop-culturale.
Se dovessi indicare il fulcro principale della subalternità delle sinistre alle destre, della debolezza strutturale delle sinistre, della forza delle destre, direi che questo è il primo punto: le sinistre non hanno un popolo da difendere e il popolo non ha una sinistra che lo difenda. Le destre e i loro popoli sì.
Questo non si risolve con una continua sostituzione di segretario/a e segreteria, ma con una profondissima sostituzione umana, sociale e culturale, del corpo di quei partiti.
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Ci mancava poco che si candidava anche Grillo e ci mancava poco che alle scorse elezioni candidassero Di Maio.wilcoyote ha scritto: ↑9 giu 2023, 12:08Si ma la Elly si è pur candidata, o no?finestraweb ha scritto: ↑9 giu 2023, 11:36 Ad onor del vero, bisogna ricordare che la Schlein è stata eletta dai "simpatizzanti", mentre è stata bocciata dagli elettori interni al partito, il cui voto, in virtù della "democrazia", è valso meno di quelli dei simpatizzanti che si sono recati a votare per la nuova leader.
Per altro, votano per la nuova leader, ma poi non è nemmeno sicuro che alle elezioni votino per il partito di cui hanno votato per la leader.
È una situazione surreale in cui tutti gli attori hanno una partecipazione.
Il tal Andrea Masala dice cose giuste e che anche altri dicono, già da un po'.
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Kevin Spacey è stato assolto da nove accuse di violenza sessuale risalenti ad un periodo compreso fra il 2001 e il 2013.
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Nel novembre 2008 la regina Elisabetta pose una domanda “ingenua” agli economisti riuniti alla London School of Economics, l’ateneo dove ha insegnato a lungo il profeta della religione neoliberista Friedrich von Hayek. “Perché non avete previsto la crisi”? E non una crisi “qualsiasi”, ma la più grande dai tempi del crollo del ’29. Gli economisti non sono stati in grado di rispondere. Non hanno saputo rispondere semplicemente perché secondo i loro libri quella crisi non doveva esserci. In molti hanno pensato e continuano a pensare che ad essere sbagliato sia il mondo e non le loro teorie. Qualcun altro ha però iniziato a porsi qualche interrogativo sulla validità delle tesi economiche dominanti. E a rileggere i libri di chi queste crisi le aveva previste e descritte benissimo, tra questi Karl Marx. Nella sua visione, il capitalismo è destinato inesorabilmente a generare crisi, su scala sempre più larga, per effetto delle sue contraddizioni interne. Così sino alla inevitabile implosione finale. Nessuna speranza che il mercato si autoregoli, semplicemente non è ha la capacità. E non bastano neppure sostegni esterni qua e là, convinzione che sottende invece alle teorie dell’economista inglese John Maynard Keynes.
Dopo la caduta del muro di Berlino i libri di Marx sono passati dai salotti alle soffitte. Dal 2008 in poi si è però assistito ad un ritorno di interesse per le tesi del filosofo tedesco che, con alti e bassi, non si è mai spento. “I politici che cercano di capire il caos che segue il panico finanziario, le proteste e gli altri malesseri che affliggono il mondo farebbero bene a studiare un economista morto molto tempo fa: Karl Marx”, ha detto non molto tempo fa George Mangnus, autorevole consulente economico del colosso bancario svizzero Ubs. Riviste insospettabili, tra cui l’Economist, hanno dedicato approfondimenti a queste teorie che sembrano attrarre in modo particolare i più giovani. Di recente il settimanale tedesco Der Spiegel ha messo Marx in copertina domandandosi: “Aveva ragione lui?”.
“Ogni volta che il marxismo viene dichiarato morto e sepolto, ed è successo non so quante volte, si scatena l’ennesima ondata di crisi e le nuove generazioni riscoprono il valore di queste idee. In fondo non potrebbe essere diversamente, le contraddizioni del capitalismo generano crisi, economiche, sociali, politiche e ambientali e ogni generazione che ne subisce le dure conseguenze cerca di comprenderle e ipotizzare una via alternativa”, spiega a Fq Millenium David Ruccio, professore emerito di economia all’università di Notre Dame ed autore del libro Marxian Economics. “Ciò che le persone apprendono leggendo Marx, e facendo propri i suoi strumenti di critica, è innanzitutto la capacità di liberarsi dal cosiddetto senso comune, il pensiero dominante, da cui siamo quotidianamente bombardati”, osserva Ruccio.
L’economista Vladimiro Giacché è uno studioso delle teorie di Marx ma la sua carriera professionale si è svolta sinora nel mondo dell’alta finanza. Prima a Capitalia e Banca Profilo al fianco del banchiere Matteo Arpe, e ora responsabile della ricerca per Banca del Fucino. “Quando nel 2009 ho pubblicato un’edizione degli scritti di Marx sulla crisi, racconta a Fq Millenium, mi sorprese l’interesse mostrato da Arpe, con cui collaboravo, e da Alessandro Profumo. Ma in fondo si trattava di una sorpresa ingiustificata visto che le teorie di Marx rappresentano un’analisi dell’economia capitalistica e sono utili a chiunque desideri capire le linee di tendenza, i trend economici di fondo. A maggior ragione di fronte alla scarsa comprensione delle radici della crisi da parte dell’economia mainsteram, sia neoclassica sia neokeynesiana. La cosa paradossale, semmai, è che questi strumenti di analisi siano stati completamente dimenticati dalla politica”.
C’è un altro elemento che rafforza l’interesse per Marx ed è la crisi climatica ormai in atto. Come hanno spiegato Marx e tanti studiosi delle sue teorie, per funzionare il capitalismo è obbligato a espandersi continuamente, a colonizzare spazi e ambiti dell’esistenza. Come una bicicletta più va veloce più è stabile, se si ferma cade. Ma i ritmi attuali della sua espansione non sembrano più essere compatibili con la capacità del pianeta di sostenerli. “Siamo arrivati ad un punto, avverte Ruccio, in cui abbiamo disperatamente bisogno di un nuovo modello economico e la critica marxista della politica economica può aiutarci a muoverci in questa direzione”.
Uno degli aspetti più affascinanti delle teorie marxiste è l’alta considerazione dell’essere umano e della sua dignità. In ultima analisi è questo il motivo per cui vale la pena di impegnarsi per cercare di migliorare la società in cui viviamo e fare in modo che agli individui sia data la possibilità di realizzare appieno le proprie potenzialità. “Il campo della libertà comincia in realtà soltanto dove cessa il lavoro determinato dalla necessità e dalle considerazione terrene…Dopo comincia quello sviluppo dell’energia umana che è un fine in sé, il vero regno della libertà”, scrive Marx che, come si vede, propone un’idea della libertà più alta ed ampia di quello dei “liberisti”. Come mostra l’approccio meno totalizzante nei confronti del lavoro delle generazioni più fresche, sembra ormai giunto il tempo di ripensarsi profondamente, anche con l’aiuto di chi lo aveva già fatto.
da Il Fatto Quotidiano https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/0 ... x/7258927/
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Non ho voluto aprire un thread nuovo.
In questi giorni a Brandizzo 5 operai sono morti: stavano facendo lavori di manutenzione su una linea ferroviaria, quando un treno è in arrivo li ha falciati.
Ci sarà una giustizia penale, ma quella "sociale" non credo.
Il "colpevole" pare essere colui che per conto di RFi (le Ferrovie) non ha bloccato o ha autorizzato il lavoro della squadra di operare, di una ditta esterna.
Una ditta che di sé ha detto: qui siamo tutti una famiglia.
L'addetto RFi era lì con loro, poteva morire anche lui.
Ma cosa sta venendo fuori: che siamo in Italia e che dalla thyssen Krup (non ricordo quanti operai morti) è cambiato niente.
O meglio, qualcosa era cambiato (il procuratore del caso Thyssen riuscì a far condannare i dirigenti dell'azienda tedesca, nonostante il disfattismo di chi diceva "tanto finisce tutto in prescrizione), ma da un po' è stato di nuovo tutto normalizzato.
La giustizia penale per incidenti sul lavoro non fa più paura, per tutto finisce in prescrizione: parole dell'ex procuratore Guariniello.
Chi fa i lavori sulla rete ferroviaria, dovrebbe avere certi contratti e certa formazione: i morti, avevano un contratto dell'edilizia, che gli imponeva una formazione diversa.
Facevano parte di una grande famiglia, si diceva.
Per gli interventi notturni, ci dovrebbero essere turni di riposo, ma dipende dal contratto: chi ha poco potere, non può opporsi.
Le squadre di operai hanno una fitta agenda di interventi: sono loro stesse ad " avere fretta " di iniziare, per accontentare il cliente, di cui RFi è una branca.
L'addetto Rfi lo sa, quindi a volte "salta" le procedure formali rigorose (e corrette, dico io) imposte o a volte non riesce a fermare la squadra di operai (che non hanno la formazione dovuta, non avendo il contratto corretto e non hanno fatto i corsi del caso).
RFi conosce le criticità, ma le ignora, se può, cioè fino a quando non trova qualcuno rigoroso come si dovrebbe sempre essere e con la spalle per poterlo essere.
Alcuni link:
https://www.lastampa.it/torino/2023/09/ ... -13022785/
Interessante un caso lì riportato.
Un addetto RFi è chiamato con una squadra (credo di RFi, le più tutelate) a fare un intervento sulla linea di alta velocità.
Nel comunicare l'inizio dell'intervento al controllore della linea (per fermarla), segnala al controllore che non ha l'abilitazione a lavorare sulla linea di alta velocità.
A quel punto il controllore "è costretto" a non autorizzare l'intervento.
In sintesi le procedure sono corrette e rigorose, ma attorno c'è un meccanismo che spinge, rende possibile ed incentiva ad eluderle.
P.s. un quadro sulla Procura che indaga: ".... una maltrattata (dallo Stato) Procura: competente su mezzo milione di abitanti (la seconda del Piemonte), oltre duemila fascicoli per pm, 8 uomini di polizia giudiziaria e un perenne sotto organico."
In questi giorni a Brandizzo 5 operai sono morti: stavano facendo lavori di manutenzione su una linea ferroviaria, quando un treno è in arrivo li ha falciati.
Ci sarà una giustizia penale, ma quella "sociale" non credo.
Il "colpevole" pare essere colui che per conto di RFi (le Ferrovie) non ha bloccato o ha autorizzato il lavoro della squadra di operare, di una ditta esterna.
Una ditta che di sé ha detto: qui siamo tutti una famiglia.
L'addetto RFi era lì con loro, poteva morire anche lui.
Ma cosa sta venendo fuori: che siamo in Italia e che dalla thyssen Krup (non ricordo quanti operai morti) è cambiato niente.
O meglio, qualcosa era cambiato (il procuratore del caso Thyssen riuscì a far condannare i dirigenti dell'azienda tedesca, nonostante il disfattismo di chi diceva "tanto finisce tutto in prescrizione), ma da un po' è stato di nuovo tutto normalizzato.
La giustizia penale per incidenti sul lavoro non fa più paura, per tutto finisce in prescrizione: parole dell'ex procuratore Guariniello.
Chi fa i lavori sulla rete ferroviaria, dovrebbe avere certi contratti e certa formazione: i morti, avevano un contratto dell'edilizia, che gli imponeva una formazione diversa.
Facevano parte di una grande famiglia, si diceva.
Per gli interventi notturni, ci dovrebbero essere turni di riposo, ma dipende dal contratto: chi ha poco potere, non può opporsi.
Le squadre di operai hanno una fitta agenda di interventi: sono loro stesse ad " avere fretta " di iniziare, per accontentare il cliente, di cui RFi è una branca.
L'addetto Rfi lo sa, quindi a volte "salta" le procedure formali rigorose (e corrette, dico io) imposte o a volte non riesce a fermare la squadra di operai (che non hanno la formazione dovuta, non avendo il contratto corretto e non hanno fatto i corsi del caso).
RFi conosce le criticità, ma le ignora, se può, cioè fino a quando non trova qualcuno rigoroso come si dovrebbe sempre essere e con la spalle per poterlo essere.
Alcuni link:
https://www.lastampa.it/torino/2023/09/ ... -13022785/
Interessante un caso lì riportato.
Un addetto RFi è chiamato con una squadra (credo di RFi, le più tutelate) a fare un intervento sulla linea di alta velocità.
Nel comunicare l'inizio dell'intervento al controllore della linea (per fermarla), segnala al controllore che non ha l'abilitazione a lavorare sulla linea di alta velocità.
A quel punto il controllore "è costretto" a non autorizzare l'intervento.
In sintesi le procedure sono corrette e rigorose, ma attorno c'è un meccanismo che spinge, rende possibile ed incentiva ad eluderle.
P.s. un quadro sulla Procura che indaga: ".... una maltrattata (dallo Stato) Procura: competente su mezzo milione di abitanti (la seconda del Piemonte), oltre duemila fascicoli per pm, 8 uomini di polizia giudiziaria e un perenne sotto organico."
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein