Tre libri per conoscere (demistificare e demitizzare) l'intelligenza artificiale:
Intelligenza Artificiale - Le Basi, Kevin Warwick, Dario Flaccovio Editore, 288 p. 24€
Per capire “da dove viene l’A.I. e in che direzione sta andando” cominciamo dalle basi. Il testo di Warwick è un perfetto punto di partenza per iniziare a orientarsi in un mondo che per i non addetti ai lavori può essere complesso e che invece si può navigare con molta più facilità con la giusta guida.
Come definire l’intelligenza, quale è il possibile pensiero delle macchine, gli algoritmi classici, le reti neurali, la robotica di ultima generazione, quali sono gli input sensoriali dei sistemi artificiali e la natura della coscienza, ma anche la controversa pratica della coltivazione di neuroni umani in provetta sono tutti argomenti che trovano spazio nelle pagine di questo libro.
Più che una trattazione esaustiva degli argomenti vuole essere un’introduzione fatta di spunti da approfondire, offrendo una panoramica completo di cosa è l’Ai senza troppi formalismi e tecnicismi complessi: per questo, ogni capitolo offre una serie di titoli per approfondire i vari aspetti.
Il dominio dei robot, Martin Ford, Il Saggiatore, 320 p., 24€
Sono in grado di eliminare i batteri, ma anche di comandare armi capaci di uccidere senza intervento umano. Sono i boss che selezionano (e licenziano, e discriminano) il personale. Ci permettono di riconoscere le facce e individuare i nostri amici sui social, ma anche gli oppositori politici.
I robot sono tra noi. Vivono al nostro fianco, ci aiutano o ci ostacolano, ma sono qui per restare. Quali sono le implicazioni, ce lo racconta Martin Ford, fondatore di un’azienda di software con sede nella Silicon Valley, che ci accompagna in un viaggio tra esperienze personali, le voci degli esperti del settore, dati e ricerche per svelarci “il panorama delle trasformazioni economiche e sociali che affronteremo nei prossimi anni”. Che potrebbero essere l’inizio di un nuovo mondo, o la fine di quello che conosciamo.
AI 2041, di Kai-Fu Lee e Chen Qiufan, Luiss University Press, 448 p., 25€
A San Francisco nasce una nuova industria intelligente per aiutare gli sfollati, mentre a Mumbai un adolescente si ribella all’IA che spia le sue relazioni d’amore. A Seoul dei robot diventano insegnanti di due gemelli orfani, mentre a Monaco uno scienziato informatico mette in pericolo il mondo intero. Sono questi gli “scenari dal futuro dell’intelligenza artificiale” che come tasselli compongono il mosaico del domani che si aspetta.
Nel 10 racconti scritti a quattro mani da Kai-Fu Lee, ex presidente di Google China, e Chen Qiufan, astro nascente della fantascienza cinese, al centro della riflessione sull’intelligenza artificiale e su come cambierà il futuro – non solo quello remoto, ma anche quello prossimo – non ci sono tanto le macchine, quanto l’umanità.
Un umanità chiamata a confrontarsi con uno dei più grandi cambiamenti, e delle più grande sfide, della contemporaneità, ma anche un’umanità che ha la possibilità (e la responsabilità) di essere comunque artefice del proprio destino.
Ho un dubbio solo sull'ultimo, non tanto circa il contenuto ma sulla realizzazione editoriale: ho letto altri libri editi dalla Luiss e, a dispetto del prestigio (immeritato?) del nome, sono stampati male e pieni di refusi.
Forse per risparmiare usano una IA come correttore di bozze!
Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.
Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”
“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”
“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura”.
Buona lettura a tutti!
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.
Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”
“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”
“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura”.
Buona lettura a tutti!
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Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Vi devo un po’ di aggiornamenti:
Trilogia di Coe (La famiglia Winshaw, La banda dei brocchi e Circolo chiuso) promossi.
Bei libri di sostanza che -attraverso storie familiari che si incrociano- ripercorrono diversi decenni della nostra società rappresentando situazioni archetipiche della società nella quale più o meno tutti (dipende dall’età) ci siamo trovati in mezzo.
Scritti bene e piacevoli, senza rivelazioni ma ben congegnati.
Dopo l’impresa epica dei tre son passato a “Alpinisti illegali in URSS”, C. Klauss e F. Boettcher, Kelker, 2018… un libro tralasciabile.
La prima parte è storia della associazioni alpinistiche della DDR, la seconda tre o quattro diari di viaggio in URSS senza troppo mordente. In verità -si apprende leggendo- non son nemmeno diari ma resoconti di interviste.
Cosa mi è rimasto?
L’idea che nella DDR non stessero poi così male, che avessero tempo libero, mezzi e voglia, di andare a passare vacanze avventurose (e illegali, il visto era impossibile da ottenere) in Unione Sovietica (nella Germania Ovest non ci son picchi che li soddisfacessero), insomma qualcosa di diverso dal grigiore oppressivo che abbiamo sempre sentito raccontare.
Ma comunque resta un libro tralasciabile.
Sono passato poi a “Orsi danzanti. Storie di nostalgici della vita sotto il comunismo”
di Witold Szablowski, Keller, 2022 che invece vi consiglio vivamente.
L’autore, prendendo a pretesto il divieto di esibirsi con orsi danzanti del 2007, fa un parallelismo tra gli orsi liberati dalla schiavitù e i paesi dell’Est liberati dal comunismo.
Partendo dall’Europa dell’Est, passando da Albania e ex Jugoslavia fino alle ex repubbliche socialiste, ripercorrendo le reazioni delle persone e mostrandoci come siano state simili a quelle degli orsi danzanti senza più padrone.
Ottima prosa, anche il senso generale del libro è ben perseguito e portato avanti come un discorso ben pensato e rappresentato.
Si legge volentieri ed è un punto di vista da Est su quello che è successo dopo la dissoluzione, dall’Unione Sovietica all’Albania. Ce lo consiglio.
Non avendo poi null’altro nel kindle se non altri Coe (scaricato in blocco in quasi tutta la sua opera) son passato ad “Anime baltiche” di Jan Brokken, un viaggio-reportage nelle ex repubbliche sovietiche baltiche raccontato tramite personalità e dualismi (storici o sociali).
Un discreto tentativo ma -per i miei gusti e per ciò che mi sarei aspettato gradevole- orrendamente noioso.
Purtroppo indugia esageratamente su particolari storici abbastanza ininfluenti perdendo -a mio parere- di vista il senso generale che si diluisce in una verbosità maniacalmente precisa fino a risultare scorticante.
Ho iniziato saltando decine di pagine di descrizioni dei teatri di Vilnius e poi l’ho abbandonato.
Magari lo riprenderò quando sarò a raschiare il barile.
Poi sono tornato a Coe con “Questa notte mi ha aperto gli occhi”, passabile, nulla di che, anzi, l’avessi comprato mi sarei già un po’ pentito…
Ultimo, consigliatissimo, “Diario russo” di Steinback.
Sull’autore credo ci sia poco da aggiungere, anche considerato come il libro sia stato scritto a 4 mani (o due mani e un obiettivo) insieme a Robert Capa…..
Uno scrittore con i controcaxxi e un fotografo che ha scritto la storia della fotografia (di guerra ma non solo).
Un diario di viaggio in un’Unione Sovietica in ricostruzione appena finita la seconda guerra mondiale (il libro è del ‘48), un racconto disincantato e senza la pretesa di insegnare nulla o tracciare una morale ma che riporta esperienze e considerazioni dei due geni in questione.
Uno sguardo benevolo, distaccato, talvolta cinico e spesso ironico di due americani non proprio convinti che i sovietici avessero denti aguzzi e corna ritorte.
La prosa di Steinback è godibilissima e -mentre leggevo a letto- più d’una volta il mio sogghignare ha svegliato la Moglie, soprattutto quando l’autore se la piglia con le buffe abitudini del compagno di viaggio.
Insomma, il Kindle mi dice che manca mezz’ora di lettura alla fine e già mi manca, se vi capita, non perdete occasione
Trilogia di Coe (La famiglia Winshaw, La banda dei brocchi e Circolo chiuso) promossi.
Bei libri di sostanza che -attraverso storie familiari che si incrociano- ripercorrono diversi decenni della nostra società rappresentando situazioni archetipiche della società nella quale più o meno tutti (dipende dall’età) ci siamo trovati in mezzo.
Scritti bene e piacevoli, senza rivelazioni ma ben congegnati.
Dopo l’impresa epica dei tre son passato a “Alpinisti illegali in URSS”, C. Klauss e F. Boettcher, Kelker, 2018… un libro tralasciabile.
La prima parte è storia della associazioni alpinistiche della DDR, la seconda tre o quattro diari di viaggio in URSS senza troppo mordente. In verità -si apprende leggendo- non son nemmeno diari ma resoconti di interviste.
Cosa mi è rimasto?
L’idea che nella DDR non stessero poi così male, che avessero tempo libero, mezzi e voglia, di andare a passare vacanze avventurose (e illegali, il visto era impossibile da ottenere) in Unione Sovietica (nella Germania Ovest non ci son picchi che li soddisfacessero), insomma qualcosa di diverso dal grigiore oppressivo che abbiamo sempre sentito raccontare.
Ma comunque resta un libro tralasciabile.
Sono passato poi a “Orsi danzanti. Storie di nostalgici della vita sotto il comunismo”
di Witold Szablowski, Keller, 2022 che invece vi consiglio vivamente.
L’autore, prendendo a pretesto il divieto di esibirsi con orsi danzanti del 2007, fa un parallelismo tra gli orsi liberati dalla schiavitù e i paesi dell’Est liberati dal comunismo.
Partendo dall’Europa dell’Est, passando da Albania e ex Jugoslavia fino alle ex repubbliche socialiste, ripercorrendo le reazioni delle persone e mostrandoci come siano state simili a quelle degli orsi danzanti senza più padrone.
Ottima prosa, anche il senso generale del libro è ben perseguito e portato avanti come un discorso ben pensato e rappresentato.
Si legge volentieri ed è un punto di vista da Est su quello che è successo dopo la dissoluzione, dall’Unione Sovietica all’Albania. Ce lo consiglio.
Non avendo poi null’altro nel kindle se non altri Coe (scaricato in blocco in quasi tutta la sua opera) son passato ad “Anime baltiche” di Jan Brokken, un viaggio-reportage nelle ex repubbliche sovietiche baltiche raccontato tramite personalità e dualismi (storici o sociali).
Un discreto tentativo ma -per i miei gusti e per ciò che mi sarei aspettato gradevole- orrendamente noioso.
Purtroppo indugia esageratamente su particolari storici abbastanza ininfluenti perdendo -a mio parere- di vista il senso generale che si diluisce in una verbosità maniacalmente precisa fino a risultare scorticante.
Ho iniziato saltando decine di pagine di descrizioni dei teatri di Vilnius e poi l’ho abbandonato.
Magari lo riprenderò quando sarò a raschiare il barile.
Poi sono tornato a Coe con “Questa notte mi ha aperto gli occhi”, passabile, nulla di che, anzi, l’avessi comprato mi sarei già un po’ pentito…
Ultimo, consigliatissimo, “Diario russo” di Steinback.
Sull’autore credo ci sia poco da aggiungere, anche considerato come il libro sia stato scritto a 4 mani (o due mani e un obiettivo) insieme a Robert Capa…..
Uno scrittore con i controcaxxi e un fotografo che ha scritto la storia della fotografia (di guerra ma non solo).
Un diario di viaggio in un’Unione Sovietica in ricostruzione appena finita la seconda guerra mondiale (il libro è del ‘48), un racconto disincantato e senza la pretesa di insegnare nulla o tracciare una morale ma che riporta esperienze e considerazioni dei due geni in questione.
Uno sguardo benevolo, distaccato, talvolta cinico e spesso ironico di due americani non proprio convinti che i sovietici avessero denti aguzzi e corna ritorte.
La prosa di Steinback è godibilissima e -mentre leggevo a letto- più d’una volta il mio sogghignare ha svegliato la Moglie, soprattutto quando l’autore se la piglia con le buffe abitudini del compagno di viaggio.
Insomma, il Kindle mi dice che manca mezz’ora di lettura alla fine e già mi manca, se vi capita, non perdete occasione
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Qui non si consiglia un libro in particolare
«È sciocco pensare che si debbano leggere tutti i libri che si comprano, come è sciocco criticare chi compra più libri di quanti ne potrà mai leggere. Sarebbe come dire che bisogna usare tutte le posate o i bicchieri o i cacciavite o le punte del trapano che si sono comprate, prima di comprarne di nuove. Nella vita ci sono cose di cui occorre avere sempre una scorta abbondante, anche se ne useremo solo una minima parte. Se, per esempio, consideriamo i libri come medicine, si capisce che in casa è bene averne molti invece che pochi: quando ci si vuole sentire meglio, allora si va verso "l’armadietto delle medicine" e si sceglie un libro. Non uno a caso, ma il libro giusto per quel momento. Ecco perché occorre averne sempre una nutrita scelta! Chi compra un solo libro, legge solo quello e poi se ne sbarazza, semplicemente applica ai libri la mentalità consumista, ovvero li considera un prodotto
di consumo, una merce. Chi ama i libri, sa che il libro è tutto fuorché una merce.»
Umberto Eco
«È sciocco pensare che si debbano leggere tutti i libri che si comprano, come è sciocco criticare chi compra più libri di quanti ne potrà mai leggere. Sarebbe come dire che bisogna usare tutte le posate o i bicchieri o i cacciavite o le punte del trapano che si sono comprate, prima di comprarne di nuove. Nella vita ci sono cose di cui occorre avere sempre una scorta abbondante, anche se ne useremo solo una minima parte. Se, per esempio, consideriamo i libri come medicine, si capisce che in casa è bene averne molti invece che pochi: quando ci si vuole sentire meglio, allora si va verso "l’armadietto delle medicine" e si sceglie un libro. Non uno a caso, ma il libro giusto per quel momento. Ecco perché occorre averne sempre una nutrita scelta! Chi compra un solo libro, legge solo quello e poi se ne sbarazza, semplicemente applica ai libri la mentalità consumista, ovvero li considera un prodotto
di consumo, una merce. Chi ama i libri, sa che il libro è tutto fuorché una merce.»
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Un regalo per la prole
Ecco anche il che e il come
Ecco anche il che e il come
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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- senior
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- Località: Firenze
Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Preso e abbandonato più volte, come qualcuno di voi sa, ho iniziato nuovamente a leggere dall’inizio Moby Dick, sperando che questa sia la volta buona
Sono a metà del percorso e sono convinto di potercela fare questa volta!
Sono a metà del percorso e sono convinto di potercela fare questa volta!
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Posso chiederti cosa ti fa smettere?
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Francesco
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Credo sia un libro sopravvalutato, ma sicuramente sbaglio io.
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Capita anche a me di non digerire molto le opere che amano tutti alla follia col risultato che mi viene il rigetto e fatico anche se magari hanno il loro perchè.
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Francesco
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Help, help, help, sto raschiando il fondo del Kindle…
…qualche consiglio?
…qualche consiglio?
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