Due prima delle regionali abruzzesi, che vedevano in lizza un imporoponibile e dannosissimo presidente uscente di destra (fascistissimo), il romano Marsilio, che manco sa com'è fatto l'Abruzzo, ed il pescarese D'Amico, scialbo personaggio di destra-centro-sinistra eccessivamnente "pescarocentrico" nonostante i natali in provincia di Chieti (non che Marsilio sia stato meglio, non per convinzioni o convenienze, ma perché nella sua ignoranza ha lasciato mano libera alle mafiette locali, quasi tutte concentrate sulla costa).
Purtroppo nonostante tutto temo proprio che il Mar Silio gli abruzzesi se lo dovranno tenere per altri cinque anni. Perchè li conosco bene. La sinistra vincerà a Pescara e forse a Teramo, perderà a Chieti e ancor più all'Aquila.
E infatti...
Solo in provincia dell'Aquila la destra-destra ha preso il 70% dei voti!
Dicono che sia colpa dell'astensionismo, ma a cosa è dovuto l'astensionismo (pure aumentato rispetto alle precedenti regionali)?
Io penso che gli elettori di destra votino a prescindere, pur di non far vincere gli odiati "comunisti" (che vedono solo loro, magari ci fossero ancora!), i moderati si turano il naso e votano lo stesso (FI deberlusconizzata è in crescita), i più critici, una minoranza, si astengono.
A sinistra invece oltre ad essere di gusti più difficili, sono anche rissosi: molti non hanno voluto votare a prescindere, per via della presenza in coalizione dei renziani o dei 5S, oltre al fatto che il candidato D'Amico è, appunto, troppo pescarocentrico, quando è soprattutto l'Abruzzo interno ad aver bisogno di pesanti interventi soprattutto infrastrutturali (sarebbe come chiedere ai livornesi di votare un pisano
).