Oggi mi sono mosso anch'io, il bottino è stato discreto.
Qui di seguito nell'ordine di acquisto.
1) Un orologio svizzero, preso perché mi piacevano colore e forma, e poi costava solo venti euro
2) Un Wostok cassa neptune con tanto di bracciale, classico quadrante, in ottime condizioni ma sfere scheletrate, però a venticinque non si poteva lasciare lì.
3) Un Poljot abbastanza comune, cassa sciupatella ma lo vendevano a dieci e poiché monta il 3105 è utile per reperire parti, il bilanciere in particolare, per riparare i 3133.
4) Un libro di un grande storico francese nella prima edizione Einaudi del 1949. Cinque euro. E' vero, è triste vedere a quanto vengono venduti, d'altra parte ricordo sempre quando non li potevo comprare perché costavano troppo e penso anche che pure i miei faranno la stessa fine.
5) Cinque bracciali, un euro e mezzo l'uno, uno ha anche il certificatino, erano in un piccolo cestino assieme ad altri, tutti russi
Sembra tanta roba ma dalla foto d'insieme l'impressione è diversa
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Lo svizzero, ho un debole per queste forme e colori
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Il Wostok blu diver in cassa neptune
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Il Poljot 3105.
Di questo Poljot devo riportare lo scambio di battute con il venditore, una cosa così non mi capitava da secoli
"Guarda che è un Monét"
ahhh
"è francese"
ahhhhh
"cioè no è americano"
ahhhhhhhhhhhhhh
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Il libro
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è una bella edizione, di quando l'Einaudi era Einaudi, con le illustrazione che allora erano sempre presenti, fanno da sfondo alle foto degli orologi. Il libro è intonso e questo pone un problema, Io lo lessi ai tempi dell'Università ma nella edizione di Newton & Compton, ora non credo che lo rileggerò, forse qualche pagina qua e la per vedere che effetto mi fa qaurant'anni dopo
, ma questo richiederebbe l'uso del tagliacarte e la spaginazione. Che fare?
Oh, il "che fare" di poco fa è venuto per caso però il libro di Mathiez come altri della scuola da lui derivata dovrebbero essere una lettura obbligatoria per chi è interessato alla rivoluzione bolscevica del 1917 e ai sommovimenti sociali in genere.
In particolare sono letture che consiglio a chi ancora se la mena con gli slogan da guerra fredda sulle carestie, il terrore staliniano, ecc.
I bracciali, niente male, in particolare quello della fabbrica di Minsk
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Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)