Tardando la risposta e per evitare che si guardino solo le figure (oltre ai titoli) andiamo avanti lo stesso.
La cartina presentata Cane è stata realizzata usando il "coefficiente di Gini", con tutta probabilità è stata ripresa da https://it.wikipedia.org/wiki/Coefficiente_di_Gini una buona pagina che spiega di cosa si tratta di cui metto in evidenza quanto segue:
" si deve tenere presente che il coefficiente di Gini può essere fuorviante quando si facciano paragoni tra i paesi geograficamente grandi e i piccoli (vedi la sezione dedicata alle critiche); il coefficiente di Gini, infatti, misurato per paesi geograficamente molto grandi, risulta generalmente molto più alto rispetto a ciascun coefficiente calcolato per le sue regioni. Infatti il coefficiente di Gini tiene conto anche delle diseguaglianze regionali, oltre che di quelle locali, all'interno di una stessa popolazione. Per questa ragione i punteggi calcolati per i Paesi europei sono difficilmente comparabili con il punteggio totalizzato dagli Stati Uniti o dalla Cina."
Ognuno potrà leggere tutta la pagina,attingere ad altre fonti e farsi al sua idea.
Aggiungo solo che il coefficiente di Gini è tenuto in gran considerazione dagli assertori della "economia del benessere" (WBD, Well-being democracy) sulla quale si potranno trovare agevolmente diversi riferimenti.
A me non interessa discutere qui la validità di questa o altre teorie, è praticamente impossibile, ne verrebbero fuori solo delle frasi fatte dove ognuno sostiene la sua opinione.
Quello che mi interessa invece è sottolineare come a volte vengono utilizzate informazioni che nate in un determinato contesto vengono semplicemente prese a pretesto in discorsi senza senso.
Usare il coefficiente di Gini per dirci semplicemente che i paesi di prima industrializzazione (cioè quelli europei) sono quelli dove la distribuzione del reddito è meno disuguale rispetto altri paesi è per l'appunto senza senso, è una cosa ovvia.
Per saperlo basta un minimo di conoscenza della storia, dell'economia, della politica, e magari aver girato in qualche paese non europeo.
Il punto è che, ce lo dice il coefficiente, gli USA non sono paragonabili con la Cina come la Svezia non è paragonabile con l'Italia
Quello di Gini è un metodo, importante ma solo uno dei possibili, per fotografare una situazione, non ne spiega le cause e nemmeno ci aiuta a comprenderle.
In altre parole un disoccupato italiano, o chi vive con 500 o 1200 euro al mese, non si consola e non vive meglio semplicemente perché sa che in altri paesi del mondo si sta peggio in quanto a sperequazioni sociali.
Possiamo semplicemente dire che un povero, non-abbiente,ecc. italiano molto spesso sta meglio di uno suo simile di un altro paese con un coeffciente minore (e non è nemmeno detto che sia necessariamente così).
Una grande scoperta!
Si potrebbe anche sovrapporre una cartina dello sviluppo storico, il colonialismo, il terzo mondo, le guerre,ecc. e avremmo buona parte della spiegazione di quanto rappresentato dal cartina riportata da Cane.
Insomma, per favore, se vogliamo discutere discutiamo in modo serio e non mettiamoci a sbandierare cartine e tabelle di comodo.
La Svezia non è paragonabile all'Italia come l'Italia non è paragonabile al Burundi o alla Cina.
Senza contesto le cartine sono o mute o strumento di propaganda politica di basso livello.
Guardate, sempre secondo il coeffciiente di Gini, quanti e quali paesi hanno un indice migliore dell'Italia
https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per ... di_reddito
dati del 2005 ma ancora validi.
Persino il Ruanda e il Burkina Faso o il Pakistano stanno messi meglio di noi, e allora che facciamo? adottiamo il modello pakistano? Il Ruanda è appena sotto al Germania!
Non è che forse per capire questi dati bisogna guardare alla storie e alle specificità di questi paesi?
Cosa significa e come concretamente, materialmente, viene vissuta la disuguaglianza di reddito in Ruanda, in Italia, Svezia, Cina, USA, Bangladesh?
@Cane, la prossima volta vai oltre i titoli e le figure
Le vere notizie che non conosciamo
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Interessante notizia di oggi passata ovviamente sotto silenzio:
http://www.articolotre.com/2016/03/grec ... ta-ancora/
Se c'è un problema, basta non parlarne più e il problema...sparisce.
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Europa delle banche e della finanza. Non sono altro che le conseguenze del liberismo economico che ha imperato dagli anni '90, con il suo tragico "lasciamo fare al Mercato" e l'illusione di una crescita infinita.
Un altra cartina http://www.lastampa.it/2017/03/01/itali ... agina.html
Un altra cartina http://www.lastampa.it/2017/03/01/itali ... agina.html
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Un altro interessante esempio di Distrazione Strategica:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03 ... e/2547037/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03 ... m/2548044/
In pratica, una frase da quattro soldi dell'ottantenne di Cesano Boscone (primo link) è il tema della settimana su tutti i giornali.
Nel frattempo, viene sostanzialmente annullato (secondo link) un referendum dove 26 milioni di persone avevano votato per l'acqua pubblica (me incluso), chiaramente notizia in secondo piano.
Ah, siamo anche entrati in deflazione, a conferma dello stato di salute sempre più grave dell'economia e dei consumi.
Anche qui notizia da trafiletto. Siamo in pieno regime, qualcosa di davvero simile all'era brezneviana.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03 ... e/2547037/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03 ... m/2548044/
In pratica, una frase da quattro soldi dell'ottantenne di Cesano Boscone (primo link) è il tema della settimana su tutti i giornali.
Nel frattempo, viene sostanzialmente annullato (secondo link) un referendum dove 26 milioni di persone avevano votato per l'acqua pubblica (me incluso), chiaramente notizia in secondo piano.
Ah, siamo anche entrati in deflazione, a conferma dello stato di salute sempre più grave dell'economia e dei consumi.
Anche qui notizia da trafiletto. Siamo in pieno regime, qualcosa di davvero simile all'era brezneviana.
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Mi piace la tua interpretazione di un regime che controlla le notizie.cuoccimix ha scritto:Nel frattempo, viene sostanzialmente annullato (secondo link) un referendum dove 26 milioni di persone avevano votato per l'acqua pubblica (me incluso), chiaramente notizia in secondo piano.
Quello che mi do io è più terra terra, penso che sia più facile metabolizzare una frase populista (vedi anche Trump) che una questione come quella dell'acqua. Come a dire prendo la macchina o faccio una passeggiata? Pancione o referendum?
Però, ripeto, vorrei tanto che fosse vera la tua interpretazione.
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Nel 2012 la Corte costituzionale ha bocciato alcune norme del decreto legge del governo Monti perché contraddicevano la volontà popolare espressa nei referendum sull'acqua...(quindi il controllo c'e')cuoccimix ha scritto:Nel frattempo, viene sostanzialmente annullato (secondo link) un referendum dove 26 milioni di persone avevano votato per l'acqua pubblica (me incluso), chiaramente notizia in secondo piano.
Adesso vedremo se la Corte Costituzionale boccera' o meno anche la norma di questo governo...
Intanto quel referendum "demagogico" ha fatto solo danni bloccando tutti i lavori sul sistema idrico...
Referendum demagogico perché "Neppure il pane e' pubblico ma privato" e sicuramente se passasse in mano pubblica costerebbe il doppio!
Le conseguenze per lo stato della rete idrica italiana sono pesanti. Durante la campagna referendaria, una delle poche cose su cui i comitati per il Sì e quelli per il No erano d'accordo era che la vittoria del Sì nel secondo quesito avrebbe determinato «la fine degli investimenti privati nella gestione delle risorse idriche», perché nessun privato investirebbe in un settore dal quale sa di non poter ricavare alcun profitto. Secondo i sostenitori del Sì questo esito era auspicabile, anche perché la legge non vincolava la remunerazione del capitale agli investimenti; secondo i sostenitori del No questo esito avrebbe fermato gli investimenti e basta. Hanno avuto ragione entrambi, e oggi salvo poche eccezioni gli investimenti sono praticamente fermi. Eppure ne servirebbero, e non solo perché avere impianti migliori abbasserebbe i costi di gestione. La rete italiana perde oltre il 30% dell'acqua che trasporta, con picchi del 50% al Sud (!), quanto nessun altro Paese europeo; il 15% della popolazione italiana vive in zone sprovviste di sistema fognario; i depuratori sono pochi e ci sono posti dove – oggi, nel 2013 – il servizio è ancora scandalosamente intermittente. Il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha detto di recente che il settore idrico italiano ha bisogno di 65 miliardi di euro nei prossimi trent'anni. Lo Stato e gli enti locali non ce li hanno. Chi li tirerà fuori, per il momento, non si sa.
La compartecipata pubblica che gestisce l'acqua nella mia zona e' un carrozzone che quando non ci rientra aumenta il prezzo, ormai pago piu' di acqua che di luce...
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Beh, allora prepara il portafogli per quando entreranno i privati. Dovrai aggiungere un 20% in più rispetto ad oggi.Cane ha scritto: La compartecipata pubblica che gestisce l'acqua nella mia zona e' un carrozzone che quando non ci rientra aumenta il prezzo, ormai pago piu' di acqua che di luce...
Sui servizi essenziali come l'acqua, i privati entrano in regime di monopolio e/o fanno cartello, e tendono a ridurre al minimo gli investimenti.
E' sempre stato così, e lo sarà in tutti i campi dove non ci può essere una vera concorrenza.
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Ho fatto l'esempio del pane piu' vitale dell'acqua (perché la fontina del pane in piazza non c'e' ) in cui c'e' un minimo di concorrenza, se passasse pubblico stai tranquillo che lo paghi piu' caro...cuoccimix ha scritto:Beh, allora prepara il portafogli per quando entreranno i privati. Dovrai aggiungere un 20% in più rispetto ad oggi.Cane ha scritto: La compartecipata pubblica che gestisce l'acqua nella mia zona e' un carrozzone che quando non ci rientra aumenta il prezzo, ormai pago piu' di acqua che di luce...
Sui servizi essenziali come l'acqua, i privati entrano in regime di monopolio e/o fanno cartello, e tendono a ridurre al minimo gli investimenti.
E' sempre stato così, e lo sarà in tutti i campi dove non ci può essere una vera concorrenza.
Non e' vero che entrano in regime di monopolio, c'e' la gara con le offerte come in qualsiasi altro appalto privato o pubblico...
Ma che stronzata/demagogia e' un referendum che "vieta per legge" ai privati che investono e lavorano di poter guadagnare?
E se non guadagnano come fanno ad ammodernarsi, reinvestire, ecc?..
Almeno un mix equilibrato tra pubblico e privato e' indispensabile e stimolo...
A noi perfino Brežnev ci fa un baffo...
Ultima modifica di Cane il 16 mar 2016, 23:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Cane ha scritto: Non e' vero che entrano in regime di monopolio, c'e' la gara con le offerte come in qualsiasi altro appalto privato o pubblico...
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Re: Le vere notizie che non conosciamo
Tu puoi anche riderci....cuoccimix ha scritto:Cane ha scritto: Non e' vero che entrano in regime di monopolio, c'e' la gara con le offerte come in qualsiasi altro appalto privato o pubblico...
Scusa, e i carrozzoni pieni di impiegati raccomandati "che sono a foglio paga sulla mia bolletta" che concorrenza hanno?
Ma non vedi che tutti i carrozzoni pubblici, i trasporti, sei stato costretto a privatizzarli per renderli efficienti?
I Trasporti pubblici in provincia di Livorno in 40 anni sono andati falliti tra sprechi e intrallazzi e gente che non faceva un cazzo 10 volte, e
tutte le volte il comune, la regione, lo stato ci buttava soldi per ripianare i buchi...
Ma lo sai di chi erano quei soldi buttati nel pozzo senza fine?
OK, ho capito, te sei per ristatalizzare tutto perché aumenta la competitivita' e l'efficienza, quindi si paga meno...
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