Cornavin: gli svizzeri convertiti

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Gamanto
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da Gamanto »

Complimenti zvezda, tutto estremamente interessante. Veramente bravissimo. Sei una sorta di Sherlock Holmes dell'orologeria! :D :bravo2:
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mchap
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da mchap »

Marco, non ho capito bene qual è, dal tuo punto di vista, il succo del discorso. Cioè, i Cornavin russi erano prodotti dalla Cornavin svizzera o no?

Per me la questione è ben chiarita dall'inchiesta del Senato Americano del 1979, ne riporto una pagina, In particolare la nota 10 chiarisce bene tutto il giro.
Il documento è da leggere tutto. Oltre a quelle riportate nella pagina qui sotto si ricavano diverse informazioni. Per esempio il nome della società, Cornavin Virgin Islands Inc., il numero dei dipendenti.
Degno di nota è il raggiro, per far credere che fossero orologi svizzeri o americani, tramite le istruzioni per la garanzia dove veniva detto: Importante! non portate il vostro orologio al negozio dove lo avete acquistato ma speditelo alla American Swiss Repair Service ... presso una casella postale di Brooklyn :)
Comunque, quella dei "Cornavin" se vogliamo è solo l'aspetto minore di una storia molto più ampia e interessante.


Consultabile grazie a quella gran bella biblioteca digitale che è HathiTrust.

https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id= ... =1up;seq=1

The use of "low-labor" components in the insular possessions0 watch industry

(Committee on Finance United States Senate, 1979)




IV. DECEPTIVE MARKETING OF SOVIET WATCHES

Russian-origin watches are sold to U.S. consumers without any markings or labels of any kind to indicate that they were produced primarily in the Soviet. Union. Instead, Russian watches are commonly sold under such Swiss-French brand names as “Geneva,” “Jean Cardot,” and “Cornavin,”10 or such an American sounding brand name as Timetone. To the best of our knowledge, no Russian watch assembled in the Virgin Islands and sold in the United States (i) contains any marking on the watch, box or enclosed sales literature to suggest that the watch contains any Russian content at all or (ii) is sold under any brand name suggestive of its true origin.
To add insult to injury, many of the Russian watches carry guarantees that further create the illusion that the consumer is buying an American or West European product. For instance, a warranty card supplied with many of the Russian watches proclaims that the watch can be repaired by the “American Swiss Repair Serv., P.O. Box 203, Brooklyn, NVY. 11211.” 11

V. THE COMPETITIVE EFFECT OF NONMARKET PRICING

Russian watches are not “additive”
The AWA is disturbed by the statements of low-labor companies that their operations in the Virgin Islands have developed a new market in the United States for insular possessions watches and have, as a result, added to the volume of shipments from the territories. These firms reportedly claim that their products are purchased as “fashion” and “specialty” items in multiple quantities by customers who are not especially concerned about the accuracy of their watches but who are seeking a particular sartorial effect. These assemblers of Russian-origin movements apparently assert that this “new” market does not compete directly with higher-priced watches shipped from the Virgin Islands.
Low-cost, low-labor Russian watches have not “created a new market” for “fashion” or “specialty” products. Such a market has existed for more than 20 years, stimulated by the advent of the inexpensive Timex watch. To the extent Russian-origin watches have been able to penetrate this market, they have displaced higher labor

10 To obtain the name Cornavin, the “Panamanian” sellers of Russian parts, International Clers. S.A., bought out a small Swiss company, Cornavin, in 1973. International Clers then caused the small Swiss company to give a power of attorney to the “Panamanian” company’s vice-president and secretary, a TT.S. resident. This power of attorney specifically conferred the right on the officer of the "Pamtimanian" company to permit the name Cornavin to be used by the Soviet trading company, Mashpriborlntorg, for International Clers watches.
11 A copy of a warranty which accompanies at least one brand of Russian watch is attached hereto as Exhibit B.
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da zvezda »

mchap ha scritto: 3 lug 2018, 1:18 Marco, non ho capito bene qual è, dal tuo punto di vista, il succo del discorso. Cioè, i Cornavin russi erano prodotti dalla Cornavin svizzera o no?
Penso, se interpreto bene la tua domanda, che a un certo punto i Sovietici abbiano avuto una partecipazione nella Cornavin, i presupposti c'erano.
La Cornavin è stata prevalentemente una azienda di assemblatori, per un certo periodo ha fabbricato casse ma per tutto il resto si è sempre rivolta su piazza. Era un'impresa che si muoveva nel libero mercato, capace di fare outsourcing internazionale e con radici russe. Una situazione che non poteva non destare l'interesse di chi cercava sbocchi per una produzione interna in certi casi ipertrofica.
Ma per trovare conferme alla mia ipotesi si dovrebbero consultare i registri contabili della Cornavin dell'epoca, e non è neanche detto che ci abbiano mai annotato quello che cerco ;)
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mchap
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da mchap »

Sì, è possibile. Nel documento che ho riportato viene addirittura scritto che i russi avrebbero addirittura acquisito nel 1973 , tramite la panamense International Clers. S.A., "la piccola azienda svizzera Cornavin" allo scopo di usarne il brand.

Sarebbe da verificare, più probabile che sia stato acquistato solo il diritto di usarne il nome, ma ci sono poi altre fonti, giornalistiche, che vanno contro questa ipotesi. Mi sembra però a questo punto accertato che i Cornavin russi venivano prodotti, in gran parte se non tutti, nelle isole caraibiche. Loro e tanti altri, un vero e proprio sottobosco a basso costo, per vendere negli USA e in tutti quei paesi che poneva limitazioni di vario tipo.

Se guardiamo alla questione Virgin Islands (e Guam, Samoa, Hong-Kong) nel suo insieme si percepisce bene come l'uso di nomi "attraenti" fosse una prassi diffusa
All'epoca avveniva un po' in tutti i settori dei beni di consumo a larga diffusione.

Da non dimenticare che l'Unione Sovietica non aveva mai sottoscritto i regolamenti internazionali che regolavano il settore. Era quindi libera di agire, dal suo punto di vista, a suo piacimento. Anche usando nomi utilizzati da brand occidentali.

A Danilà... ma guarda quanto ci tocca scrivere per due cacchio di orologi :lol: ma che te frega, che te importa... certo che i Cornavin erano comunque robbbbba più valida delle odierne meranomate :lol:
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Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da DaniLao »

Davvero, Anto’, per ‘sti due patacchetti tutti belli colorati bada te icche’ unn’è sortito fori.

Bene bene, ho letto con passione e interesse e presto li fotograferò a dovere per defaticare, con qualche immagine, il mio unico neurone ormai zeppo di ipotesi, tracce e certezze
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da mchap »

DaniLao ha scritto: 3 lug 2018, 9:21 presto li fotograferò a dovere per defaticare, con qualche immagine, il mio unico neurone ormai zeppo di ipotesi, tracce e certezze Immagine

Nooooooooooooooooo, te pregoooooo, non dare la stura alla maniac-fotografia. Piuttosto, usa i link che abbiamo riportato, fai qualche ricerca, e aggiungi qualcosa. Vedrai che avremo qualche certezza in più o, preferisco, qualche incertezza in meno :)
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da burja »

Perchè mchap parli di raggiro? Cosa c'è di male nel mettere un meccanismo russo in un orologio? Onore, altro che raggiro….
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da mchap »

Nel contesto dell'epoca. Un cittadino nord-americano che comprava un Cornavin pensava di acquistare un orologio svizzero. Questi orologi non erano accompagnati da alcun tipo di descrizione che ne specificasse il movimento, l'origine, ecc. C'erano soltanto le istruzioni qualora fosse necessario ricorrere ad una riparazione in garanzia. Veniva detto, nero su bianco, di non riportare l'orologio al negozio dove lo si era acquistato ma di spedirlo alla "American Swiss Repair Service" con sede a Brooklyn.

Quindi anche questo dettaglio tendeva a far credere che quell'orologio fosse svizzero o made in USA.

Ho risposto in modo serioso anche se credo che quella di Burja sia una osservazione ironica :)
A Burjaaaaaaaaaaaaaaa, le persone che compravano quegli orologi non erano mica dei maniaci filo-sovietici :lol:
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da DaniLao »

Ogni promessa è debito e dunque eccoci all'acqua...

Il rosso è quello che rende di più

Cornavin UFO 1.JPG
Cornavin UFO 2.JPG
Cornavin Raketa 3.JPG
Cornavin Raketa 4.JPG

Ma nemmeno il blé, nonostante meno marcato non è per niente male

Cornavin Raketa Blu 1.JPG
Cornavin Raketa Blu 2.JPG
Cornavin Raketa Blu 3.JPG
Cornavin UFO Raketa Blu 4.JPG

Per finire ecco ricongiunta la bella coppia (chi non fosse sazio di queste foto vada a vederne altre su russian-watches.it)

Cornavin UFO coppia 1.JPG
Cornavin UFO coppia 5.JPG
Cornavin UFO coppia 6.JPG
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Re: Cornavin: gli svizzeri convertiti

Messaggio da Gamanto »

Belli tutti e due.
Sono d'accordo, il rosso di più (e poi c'ha anche il pesciolino!) :D
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