Cane ha scritto:
Cacchio...mi tocca sempre ricordare le regole del mercato...
e a me tocca ricordarti
sempre che non esiste "il mercato", esistono invece "i mercati", in particolare quello del vintage (per di più specie sovietica) ha regole tutte sue non codificabili alla stregua del prezzo del petrolio, del pane, del latte, delle ciliegie, delle case,ecc. e anche questi hanno loro mercati.
Ha detto bene S.P.K. ( ma 'sti punti sono proprio necessari
), il prezzo lo facciamo noi quando decidiamo di comparare o meno.
Comuqnue, di Okeah ne ho uno che beccai, pura botta di cul., a PortaPortese per cinquanta euro (la settimana successiva alla stessa cifrai trovai lo Strela 3017 "panna")
cuoccimix ha scritto:[
Sì, la cosa curiosa è che i crono costano più su Molotok che sul già costoso Ebay. Allegro non lo vedo nemmeno più, assortimento che è meno della metà di quello precedente e prezzi aumentati. Meno male che ho fatto il pieno in tempo...
A me non stupisce. Girando in Cecoslovacchia, Polonia e, soprattutto, Ucraina, balza gli occhi immediatamente una cosa: nei mercatini i crono e i kom&co. costano quanto se non più che su Ebay, e si trovano mooooolto meno spesso. L'ho raccontato più volte.
Aukro e Molotok sono lo specchio fedele di quanto e come si vende nei mercatini di quelle parti.
Un altra curiosità, il mito dell'oro (di origine contadina) è ancora molto forte. Basta che la cassa sia semplicemente placcata che gli danno un valore triplo alla versione senza placcatura.
Perché si trovano pochissimi crono e kom&co., per di più spesso non messi molto bene e a prezzi alti?
Credo che la risposta sia molto semplice: hanno circolato pochissimo e, tutto sommato, la varietà dei crono prodotti fin verso la fine degli anni '80 era molto limitata ai soliti tre-quattro modelli.
C'è altra considerazione, nel piano economico i crono erano classificati come strumenti di precisione ancor prima che beni individuali di consumo. Veniva definito quanti produrne in base alle esigenze dell'industria, del militare, della ricerca scientifica.
L'Okeah va dunque inquadrato in questa tradizione. Non credo, ma non posso dimostrarlo (altrimenti non ci sarebbe un "credo"
), che fosse nato esclusivamente per gli ufficiali della marina militare.
Mi fermo qui altriementi dovremmo ripartire con i soliti discorsi sul significato di "militare" in Unione Sovietica, i rapporti tra industria militare e civile, il MIC (il complesso militare-industriale), il chiedersi perché i komandirskie avessero la dicitura zakaz e gli Okeah e Sthurmanskie no, e via dicendo.
Purtroppo son questioni possiamo fare solo ipotesi e, in ultima analisi, se non è dimostrabile l'assegnazione (di reparto o individuale) non si può definire un orologio "militare".
Quindi, da un parte tutti i crono come gli Strela 3017, gli Okeah, gli Sthurmanskie, e anche i 3133 "civili" in cassa "shturmanskie" possono essere considerati "militari", ma non soltanto militari.
Alla fine, ad esser proprio provocatori, l'URSS riconosceva i propri limiti nel settore dei crono. Infatti fecero accordi per dotare i propri cosmonauti degli Omega, Gagarin al momento della morte indossava un crono svedese.
Penso che erano ben coscienti che la tecnologia dei loro crono non era sempre all'altezza con gli impieghi richiesti.
Una volta ho avuto un breve scambio di email con una persona, allora direttrice o vice di una rivista di orologeria, presente al viaggio di Gorbaciov in Italia, a Milano nel 1989. Gorbaciov era scortato da uomini in borghese ma ufficiali della marina o aviazione (dovrei riprendere l'email), dei bei "giovanotti", belli e atletici (proprio alla Gigi Aulin
).
Bene, cosa avevano costoro al polso? crono Poljot? magari 31659? nooooooo, dei quarzi giapponesi!
(ok, era il 1989 e non il 1975).
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)