Il pasticciaccio brutto dei vaccini.
Notizia 1:
Sputnik: "Efficacia vicina al 100% e reazioni avverse pari a zero"
Studi su Sputnik fatti a San Marino: "Efficacia vicina al 100% e reazioni avverse pari a zero"
I due lavori scientifici, fatti in collaborazione con l'Università di Bologna e lo Spallanzani di Roma, sono in corso ma i primi dati sono confortanti, stando a quanto riporta il piccolo Stato enclave
Notizia 2:
In Italia 50mila badanti (in regola) sono senza Green pass
In Italia 50mila badanti (in regola) sono senza Green pass
L'osservatorio Domina: "Necessaria una circolare a breve che validi vaccino Sputnik". Le faq del governo sul lavoro domestico
L'impressione è che lo Sputnik venga osteggiato solo per far dispetto a Putin, ma a mio avviso si fa correre un rischio di non poco conto ai lavoratori stranieri vaccinati con questo vaccino. Non pochi medici, pur favorevoli alla vaccinazione, sostengono che prima di somministrare la dose booster bisognerebbe misurare il "titolo anticorpale", e procedere alla somministrazione solo se questo è basso, perché altrimenti si solleciterebbe eccessivamente il sistema immunitario, con conseguenze potenzialmente nefaste (dalle malattie autoimmuni all'impedire il tempestivo rilevamento di alcuni tumori, perché gli anticorpi esageratamente alti nasconderbbero tutte quelle patologie che vengono appunto scoperte da una banale analisi del sangue).
Quando il sistema immunitario impazzisce
Perché si verificano le malattie autoimmuni?
Come tutti i sistemi biologici, anche il sistema immunitario può impazzire. Nelle malattie autoimmuni prevalgono aberranti stimoli di attivazione ed i linfociti iperstimolati perdono la capacità di riconoscere sostanze proprie sane (il “self”) provocando una anomala reazione di distruzione autoimmune rivolta verso tessuti e cellule sane dell’organismo che vengono trattati come se fossero sostanze estranee.
Quali sono le cause?
Il meccanismo non è noto. Sicuramente sono malattie multifattoriali, dove di fondamentale importanza è la presenza di una predisposizione genetica a sviluppare la malattia. Questa predisposizione può evolvere in malattia quando il paziente viene in contatto con determinati fattori ambientali (virus, batteri, farmaci, etc, etc.) che attivano in maniera irreversibile e progressiva la malattia. Tuttavia queste malattie non sono ereditarie nel senso stretto della parola ma esiste sicuramente una predisposizione di alcune famiglie a sviluppare malattie autoimmuni. Un altro fattore causale di queste malattie sono gli ormoni femminili. Infatti le donne sono maggiormente colpite da malattie autoimmuni rispetto ai pazienti di sesso maschile. Inoltre si ha un picco di comparsa intorno ai 15/20 anni o nell’età pre- menopausale 45/50, e tutto ciò suggerisce un importante ruolo ormonale nella genesi delle malattie.
E torniamo alle badanti (ma non solo, le colf provenienti dai Paesi dell'Est, che durante la prima fase della pandemia sono tornate in patria ed ora sono di nuovo in Italia non sono poche).
L'opacità delle autorità e le risposte "alla Burioni" (lascia fare noi esperti e non rompere il caxxo) danno fastidio, e tanto, anche a me, che pure sono in procinto di fare la terza dose di Pfizer (che, fra parentesi, dubito assai che sia quel miracolo della scienza moderna decantato dai media, ma comunque lo accetto perché non abbiamo di meglio). Credo che non sia un caso che molti dei no-vax dichiarati che conosco siano anche laureati e dottorati: anche se non in medicina, hanno comunque gli strumenti intelletuali necessari per comprendere spiegazioni che dovrebbero comunque essere fornite senza dover stare a spulciare tra una miriade di pubblicazioni scientifiche spesso contraddittorie. Invece vengono trattati alla pari degli analfabeti funzionali, che sono la maggioranza dei no vax.
Coronavirus
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Re: Coronavirus
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Re: Coronavirus
Per il Sinovac ci sono già protocolli da metà novembre, riguardo lo Sputnik non ho contezza
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Coronavirus
Ancora niente, eppure Sinovac è assai meno efficace di Sputnick! Ho sempre più l'impressione che molte decisioni non siano prese in base a considerazioni medico-scientifiche, o meglio le motivazioni politico-economiche hanno il sopravvento su quelle, mentre dovrebbe essere il contrario.
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Re: Coronavirus
Parlo dal basso: in Toscana fermare le maestranze sinopopolari avrebbe avuto come conseguenza l’implosione del comparto tessile che in alcune zone ancora regge (economicamente molto bene, dal punto di vista giuslavoristico, invece, pessimamente).
È vero, tutto il comparto dell’assistenza alla persona in genere proviene dall’Est (e dal Sud America) ma, per esperienza, mi par di capire che buona parte abbia optato per vaccini locali, intesi come italici.
Da qua una minor pressione anche sugli organi preposti, sul Sinovac invece ci son state mosse più pelosamente veloci ma a livelli meno macro di quanto si possa immaginare
È vero, tutto il comparto dell’assistenza alla persona in genere proviene dall’Est (e dal Sud America) ma, per esperienza, mi par di capire che buona parte abbia optato per vaccini locali, intesi come italici.
Da qua una minor pressione anche sugli organi preposti, sul Sinovac invece ci son state mosse più pelosamente veloci ma a livelli meno macro di quanto si possa immaginare
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Re: Coronavirus
Avevo intuito qualcosa del genere.DaniLao ha scritto: ↑29 nov 2021, 11:34 Parlo dal basso: in Toscana fermare le maestranze sinopopolari avrebbe avuto come conseguenza l’implosione del comparto tessile che in alcune zone ancora regge (economicamente molto bene, dal punto di vista giuslavoristico, invece, pessimamente).
È vero, tutto il comparto dell’assistenza alla persona in genere proviene dall’Est (e dal Sud America) ma, per esperienza, mi par di capire che buona parte abbia optato per vaccini locali, intesi come italici.
Da qua una minor pressione anche sugli organi preposti, sul Sinovac invece ci son state mosse più pelosamente veloci ma a livelli meno macro di quanto si possa immaginare
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Coronavirus
Il covid?
Lo faremo fuori a pistolettate…
Controfinanziaria: nel 2022 boom di spese militari
Francesco Vignarca - 6 Dicembre 2021
Superato il muro dei 25 miliardi nel budget per la Difesa con un aumento del 3,4% rispetto al 2021 e un balzo di quasi il 20% in 3 anni. Un miliardo in più per l’acquisto di nuovi armamenti: 8,27 miliardi complessivi (record storico).
Anche per il bilancio previsionale dello Stato per il 2022 continua la robusta crescita del budget per il ministero della Difesa e della spesa militare complessiva. Le discussioni sui fondi in discussione in Parlamento non intervengono dunque su decisioni di spesa derivanti dal passato (in particolare dai fondi pluriennali di investimento, destinati in grande misura alla Difesa) che mettono a disposizione del comparto militare circa 850 milioni di euro in più.
L’aumento per l’anno 2022 ancora una volta netto e rilevante viene trainato dal bilancio proprio del ministero della Difesa che sfiora complessivamente i 26 miliardi di euro (25.935 milioni per la precisione) con una crescita di 1.352 milioni di euro (+5,4% rispetto al 2021). Ancora più del solito si tratta, come già accennato, di un aumento derivante da decisioni prese in passato: già il bilancio a legislazione vigente prevedeva per il ministero della Difesa un totale complessivo di 25.904 milioni dunque solamente ritoccato per circa 31 milioni dalle decisioni in discussione in manovra (Sezione I della Legge di Bilancio).
Le voci interne del Bilancio della Difesa vedono aumenti tra i 150 e i 200 milioni di euro per Marina Militare e Carabinieri, una flessione di 90 milioni per l’Aeronautica Militare e una sostanziale conferma del budget per l’Esercito. Ben più robusto l’aumento di stanziamento per i capitoli complessivamente afferenti a Stato Maggiore e Segretariato generale della Difesa (insieme agli uffici politici e di bilancio): circa un miliardo e duecento milioni di euro in crescita determinati soprattutto, come vedremo, da stanziamenti per il procurement di nuovi sistemi d’armamento.
Come da sempre sottolineiamo, l’importo totale del Bilancio della Difesa è solo il punto di partenza per valutare la spesa militare italiana complessiva, che deve registrare in più cifre iscritte presso altri ministeri (principalmente il fondo per le Missioni militari all’estero che viene istituito presso il ministero dell’Economia e delle Finanze e i fondi che il ministero per lo Sviluppo Economico mette a disposizione per acquisizione e sviluppo di sistemi d’arma) e deve invece vedere sottratta per coerenza di destinazione e tipologia di utilizzo la grande maggioranza del bilancio dell’Arma dei Carabinieri (per lo specifico ruolo che gioca tale struttura, in particolare la parte forestale) che viene considerata solo per la componente legata alle missioni all’estero.
La nuova metodologia dell’Osservatorio Mil€xsulla spesa militare, aggiornata e migliorata nel 2021, prevede inoltre altre considerazioni (quota parte costo basi USA, ammortamenti mutui su spesa armamenti MISE, impatto delle pensioni militari) portando ad una valutazione tendenziale della spesa militare complessiva “diretta” per il 2022 di circa 25,82 miliardi di euro (che diventano 26,49 miliardi con ulteriori costi indiretti). Ciò significa un aumento di 849 milioni rispetto alle medesime valutazioni effettuate sul 2021 con una crescita percentuale del 3,4% rispetto all’anno precedente e di addirittura dell’11,7% sul 2020 e del 19,6% sul 2019.
Il quadro sinottico delle voci principali che compongono la spesa militare previsionale italiana per il 2022 è il seguente:
Come è evidente dalle voci principali, ancora una volta siamo di fronte ad un aumento legato in particolare a nuovi investimenti in sistemi d’arma con fondi che oltretutto vengono sempre più messi direttamente a disposizione della Difesa, mentre si riduce la quota parte destinata ad investimenti militari sul bilancio del ministero dello Sviluppo Economico.
Come ogni anno i dati sono raggruppati in macro voci e non forniscono alcun dettaglio su quali siano i sistemi d’armamento che verranno acquisiti (come invece viene poi fatto nel Documento Programmatico Pluriennale del ministero della Difesa) ma la destinazione è chiara: sui capitoli specificamente legati all’investimento troviamo poco oltre i 5,39 miliardi di euro (in crescita di ben 1,3 miliardi) allocati nel Bilancio del ministero della Difesa e 2,89 miliardi complessivi (- 350 milioni rispetto allo scorso anno) in quello del ministero per lo Sviluppo Economico, che comprendono tra gli altri fondi anche 105 milioni per gli interessi sui mutui accesi dallo Stato per conferire in anticipo alle aziende le cifre stanziate per specifici progetti d’arma pluriennale. Ciò porta dunque ad un nuovo record di fondi destinati all’acquisto di nuove armi che arrivano ad un totale di 8,27 miliardi, superiore di un miliardo (+13,8%) alla cifra complessiva del 2021 (che a sua volta costituiva un massimo storico) e con un salto del 73,6% negli ultimi tre anni (+3,512 miliardi rispetto ai 4,767 miliardi del 2019).
Questo ultimo dato è conseguente alla quantità senza precedenti di nuovi programmi di riarmo che il ministero della Difesa sta sottoponendo al Parlamento a ritmo serrato e che quindi saranno avviati il prossimo anno.
Il trascinamento verso l’alto delle spese militari è dunque determinato dall’acquisto di nuove armi con un effetto sempre più marcato dei fondi pluriennali di investimento definiti con tempistica precedente all’impatto della pandemia (e quindi nemmeno debitori dei soldi derivanti dal PNRR) ma non toccati in alcun modo dal Governo negli ultimi due Bilanci dello Stato.[/i]
Da https://sbilanciamoci.info/controfinanz ... -militari/
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Controfinanziaria: nel 2022 boom di spese militari
Francesco Vignarca - 6 Dicembre 2021
Superato il muro dei 25 miliardi nel budget per la Difesa con un aumento del 3,4% rispetto al 2021 e un balzo di quasi il 20% in 3 anni. Un miliardo in più per l’acquisto di nuovi armamenti: 8,27 miliardi complessivi (record storico).
Anche per il bilancio previsionale dello Stato per il 2022 continua la robusta crescita del budget per il ministero della Difesa e della spesa militare complessiva. Le discussioni sui fondi in discussione in Parlamento non intervengono dunque su decisioni di spesa derivanti dal passato (in particolare dai fondi pluriennali di investimento, destinati in grande misura alla Difesa) che mettono a disposizione del comparto militare circa 850 milioni di euro in più.
L’aumento per l’anno 2022 ancora una volta netto e rilevante viene trainato dal bilancio proprio del ministero della Difesa che sfiora complessivamente i 26 miliardi di euro (25.935 milioni per la precisione) con una crescita di 1.352 milioni di euro (+5,4% rispetto al 2021). Ancora più del solito si tratta, come già accennato, di un aumento derivante da decisioni prese in passato: già il bilancio a legislazione vigente prevedeva per il ministero della Difesa un totale complessivo di 25.904 milioni dunque solamente ritoccato per circa 31 milioni dalle decisioni in discussione in manovra (Sezione I della Legge di Bilancio).
Le voci interne del Bilancio della Difesa vedono aumenti tra i 150 e i 200 milioni di euro per Marina Militare e Carabinieri, una flessione di 90 milioni per l’Aeronautica Militare e una sostanziale conferma del budget per l’Esercito. Ben più robusto l’aumento di stanziamento per i capitoli complessivamente afferenti a Stato Maggiore e Segretariato generale della Difesa (insieme agli uffici politici e di bilancio): circa un miliardo e duecento milioni di euro in crescita determinati soprattutto, come vedremo, da stanziamenti per il procurement di nuovi sistemi d’armamento.
Come da sempre sottolineiamo, l’importo totale del Bilancio della Difesa è solo il punto di partenza per valutare la spesa militare italiana complessiva, che deve registrare in più cifre iscritte presso altri ministeri (principalmente il fondo per le Missioni militari all’estero che viene istituito presso il ministero dell’Economia e delle Finanze e i fondi che il ministero per lo Sviluppo Economico mette a disposizione per acquisizione e sviluppo di sistemi d’arma) e deve invece vedere sottratta per coerenza di destinazione e tipologia di utilizzo la grande maggioranza del bilancio dell’Arma dei Carabinieri (per lo specifico ruolo che gioca tale struttura, in particolare la parte forestale) che viene considerata solo per la componente legata alle missioni all’estero.
La nuova metodologia dell’Osservatorio Mil€xsulla spesa militare, aggiornata e migliorata nel 2021, prevede inoltre altre considerazioni (quota parte costo basi USA, ammortamenti mutui su spesa armamenti MISE, impatto delle pensioni militari) portando ad una valutazione tendenziale della spesa militare complessiva “diretta” per il 2022 di circa 25,82 miliardi di euro (che diventano 26,49 miliardi con ulteriori costi indiretti). Ciò significa un aumento di 849 milioni rispetto alle medesime valutazioni effettuate sul 2021 con una crescita percentuale del 3,4% rispetto all’anno precedente e di addirittura dell’11,7% sul 2020 e del 19,6% sul 2019.
Il quadro sinottico delle voci principali che compongono la spesa militare previsionale italiana per il 2022 è il seguente:
Come è evidente dalle voci principali, ancora una volta siamo di fronte ad un aumento legato in particolare a nuovi investimenti in sistemi d’arma con fondi che oltretutto vengono sempre più messi direttamente a disposizione della Difesa, mentre si riduce la quota parte destinata ad investimenti militari sul bilancio del ministero dello Sviluppo Economico.
Come ogni anno i dati sono raggruppati in macro voci e non forniscono alcun dettaglio su quali siano i sistemi d’armamento che verranno acquisiti (come invece viene poi fatto nel Documento Programmatico Pluriennale del ministero della Difesa) ma la destinazione è chiara: sui capitoli specificamente legati all’investimento troviamo poco oltre i 5,39 miliardi di euro (in crescita di ben 1,3 miliardi) allocati nel Bilancio del ministero della Difesa e 2,89 miliardi complessivi (- 350 milioni rispetto allo scorso anno) in quello del ministero per lo Sviluppo Economico, che comprendono tra gli altri fondi anche 105 milioni per gli interessi sui mutui accesi dallo Stato per conferire in anticipo alle aziende le cifre stanziate per specifici progetti d’arma pluriennale. Ciò porta dunque ad un nuovo record di fondi destinati all’acquisto di nuove armi che arrivano ad un totale di 8,27 miliardi, superiore di un miliardo (+13,8%) alla cifra complessiva del 2021 (che a sua volta costituiva un massimo storico) e con un salto del 73,6% negli ultimi tre anni (+3,512 miliardi rispetto ai 4,767 miliardi del 2019).
Questo ultimo dato è conseguente alla quantità senza precedenti di nuovi programmi di riarmo che il ministero della Difesa sta sottoponendo al Parlamento a ritmo serrato e che quindi saranno avviati il prossimo anno.
Il trascinamento verso l’alto delle spese militari è dunque determinato dall’acquisto di nuove armi con un effetto sempre più marcato dei fondi pluriennali di investimento definiti con tempistica precedente all’impatto della pandemia (e quindi nemmeno debitori dei soldi derivanti dal PNRR) ma non toccati in alcun modo dal Governo negli ultimi due Bilanci dello Stato.[/i]
Da https://sbilanciamoci.info/controfinanz ... -militari/
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Re: Coronavirus
Nelle ultime due settimane sono cresciuti ancora i pazienti No vax in terapia intensiva (+32%), mentre continuano a diminuire quelli vaccinati (-33%).
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Re: Coronavirus
Americo Cicchetti, direttore di Altems, alta scuola di economia e management sanitario dell’Università Cattolica, ha stimato i costi di ospedalizzazione di un paziente Covid. Il costo giornaliero di un ricovero in area medica è di 709 euro mentre in terapia intensiva è di 1.680. Parliamo quindi di circa 50 milioni al mese.
Ecco quanto ci costa un No Vax.
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Re: Coronavirus
Un’inchiesta del canale britannico Channel 4 ha rivelato che il costo di produzione del vaccino Pfizer-BioNTech è decisamente basso: 76 centesimi di sterlina (89 centesimi di euro), mentre il prezzo di vendita applicato al governo del Regno Unito è di 22 sterline (25,7 euro).
Se non è speculazione questa.
Se non è speculazione questa.