Purtroppo pare che si stia tornando a grandi passi alla situazione di quando eri piccolo (quando ci furono, è bene ricordarlo, ben due guerre mondiali). Il benessere successivo derivò essenzialmente dalla necessità di ricostruire e di industrializzare il Paese senza guardare troppo per il sottile: morti e infortuni sul lavoro si contavano a decine di migliaia l'anno, essere comunisti era visto quasi come un delitto capitale da gran parte della popolazione "non proletaria", e forse è proprio quello che manca oggi, proletari veri alla guida della sinistra, e non "comunisti in cashmere"; addirittura abbiamo una proletaria vera, la Bellanova, passata al centrodestra renziano (l'avesse sedotta Cane?Cane ha scritto: 6 gen 2020, 17:49
Io quando ero piccolo con la mia famiglia non avevamo nulla, adesso ho anche l'inutile, a volte
anche lo spreco...(sicuramente piu' dell'indispensabile)
Questo vale per la grande maggioranza delle persone...
E comunque la maggior parte dei guadagni devono essere reinvestiti, per tenere in moto la catena dell'innovazione...ridando lavoro...
E comunque i soldi nessuno se li mangia, anche se uno si fa una mega villa da lavoro, se Silvio fa una festa con 4 puttane
e le paga rimette in circolo i soldi...![]()
Secondo me se non siamo piu' realisti che demagogici non risolvereno nulla, neppure la redistribuzione del reddito...
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Il problema è la mentalità: entra in testa ancora a troppo pochi imprenditori e manager che TUTTE le aziende sono fatte di persone: se le persone son contente di lavorare in una certa azienda, e questa è gestita bene, prospera. Non sempre, purtroppo, ma in molti casi sì.
Quello che manca, oltre alla giusta mentalità degli imprenditori, è la presenza attiva dello Stato nel rendere possibile agli imprenditori in difficoltà di resistere o di innovare, magari cambiando settore, e di favorire la nascita di nuove imprese.
Pur con la palla al piede del nostro debito mostruoso (cui comunque non è estranea la demenziale gestione della UE e dell'euro) sarebbe possibile, ma quando pure il politico più "illuminato" (secondo Cane) regala i soldi a pioggia, usa denaro pubblico per "mance elettorali" o per ricambiare favori, invece di usarli in modo mirato, non è che abbiamo molte speranze, dato che non c'è un bel niente da ridistribuire: quel poco che resta dopo aver pagato gli interessi sul debito non va ad arricchire gli imprenditori, ma il malaffare (di cui fanno parte non pochi imprenditori, ma questa è un'altra faccenda).