ah! eri tu? però hai osato pronunciare la parola "mercato"
L'acchiappo! appunto, è tutto qui. Per me l'unico prezzo valido è a quanto acchiappo io
Poljot okeah
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Re: Poljot okeah
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Re: Poljot okeah
Bisogna tenere anche conto del fatto che, per quanto numerosi, i sovietici sono un numero limitato; probabilmente da un lato i venditori iniziano a raschiare il fondo del barile mentre dall'altro i pezzi migliori sono sempre piu' acquisiti e fermi nelle collezioni degli appassionati. Da qui i prezzi sempre piu' alti. Insomma c'e' un'unica soluzione: mchap deve dimettere la sua collezione: vedrete come scenderebbero i prezzi!!!
Scherzi a parte: l'esempio dello stock di slava a 5/10 euro conferma che se l'offerta e' abbondante i prezzi scendono rapidamente!
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Re: Poljot okeah
cpc ha scritto:Bisogna tenere anche conto del fatto che, per quanto numerosi, i sovietici sono un numero limitato; probabilmente da un lato i venditori iniziano a raschiare il fondo del barile mentre dall'altro i pezzi migliori sono sempre piu' acquisiti e fermi nelle collezioni degli appassionati. Da qui i prezzi sempre piu' alti. Insomma c'e' un'unica soluzione: mchap deve dimettere la sua collezione: vedrete come scenderebbero i prezzi!!!
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tutto giusto quello che dici, ma i prezzi scendono anche se nessuno compra.
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Re: Poljot okeah
Che i russi sono in numero limitato e' tutto da dimostrare, per esempio secondo me sono "tantissimi", perché prodotti da un'industria che per molto tempo e' stata la seconda al mondo...cpc ha scritto:Bisogna tenere anche conto del fatto che, per quanto numerosi, i sovietici sono un numero limitato...
Forse sono pochi quelli che "tutti vogliono"...
E questo non succede solo coi russi ma anche coi jap e con gli swiss...
Ultima modifica di Cane il 10 giu 2015, 11:06, modificato 3 volte in totale.
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)
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Re: Poljot okeah
Bravo...abete ha scritto:...tutto giusto quello che dici, ma i prezzi scendono anche se nessuno compra.
Fossi in te comincerei a dare il buon esempio e non comprerei piu' russi....
Se addirittura "svendi" quelli che hai contribuirai a far crollare i prezzi...
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Re: RE: Re: Poljot okeah
Mi sono spiegato male, intendevo "un numero finito" in quanto per ovvie ragioni di sovietici non se ne fabbricano più'! Falsi a parte...Cane ha scritto:Che i russi sono in numero limitato e' tutto da dimostrare, per esempio secondo me sono "tantissimi", perché prodotti da un'industria che per molto tempo e' stata la seconda al mondo...cpc ha scritto:Bisogna tenere anche conto del fatto che, per quanto numerosi, i sovietici sono un numero limitato...
Forse sono pochi quelli che "tutti vogliono"...
E questo non succede solo coi russi ma anche coi jap e con gli swiss...
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Re: Poljot okeah
Cosa era un orologio militare in unione sovietica
(e qui mi si potrebbe ben rispondere "quando, in unione sovietica?", nel 1920 o nel 1980.....?)?
Perché nei paesi Nato, che volenti o nolenti, hanno costituito la base formativa per quasi tutti noi,
cosa fosse un orologio militare lo sappiamo, e bene, più o meno tutti.
Lo distingue l'assegnazione sul fondello e l'aderenza a specifiche precise, definite da un bando
o da una gara ad hoc.....ecc ecc....
Ma se ci spostiamo in Israele, senza nemmeno viaggiare troppo, cosa è un orologio militare, negli anni
50/80 (quelli dei quali per lo più parliamo?).
L'Okeah però ha un fondello "ingombrante" per un orologio animato al mercato civile, così come i vari shturmanskie....
Ma i 3aka3? io ho un Vostok aziendale del 1990 3aka3......Sappiamo dei voentrog, sappiamo della presenza
di uffici di accettazione militare all'interno elle fabbriche, ma tutto sommato, sappiamo molto, molto
poco di cosa si potesse considerare " a destinazione esclusivamente militare" nell orologeria sovietica.
Forse proprio perché da un lato siamo condizionati del modo occidentale di valutare cosa sia militare, e dall'altro
perché era, credo, assai raro che si potesse parlare di un pezzo pensato solo a tale scopo.
Una economia che progettava in modo economico e multimodale, non strettamente commerciale, credo considerasse
un intrinseco spreco imporre steccati d'uso: se un crono poteva essere commerciato, anche all'estero, magari contro
valuta pregiata, oltre che assolvere all'uso dei militari, perché no.....
Se un ncvh-30, sviluppato su richiesta della marina, poteva ammortizzare i sui costi di sviluppo e costruzione, vendendolo
a compagnie statali che si occupavano di lavori oceanici, perché non farlo?
Se la scritta 3aka3 poteva estendere il mercato....perché non apporla, se si era nei limiti della liceità?
Ma sono anche convinto che presentarsi in un ufficio pubblico con un orologio che portasse le insegne di un corpo militare
sul quadrante, senza aver modo, caso mai fosse richiesto, di giustificarne il possesso, potesse essere, in certi luoghi e tempi....imprudente.......
Voi che ne dite?
al di al che il caldo mi ha dato alla testa...
Ciao ciao..
(e qui mi si potrebbe ben rispondere "quando, in unione sovietica?", nel 1920 o nel 1980.....?)?
Perché nei paesi Nato, che volenti o nolenti, hanno costituito la base formativa per quasi tutti noi,
cosa fosse un orologio militare lo sappiamo, e bene, più o meno tutti.
Lo distingue l'assegnazione sul fondello e l'aderenza a specifiche precise, definite da un bando
o da una gara ad hoc.....ecc ecc....
Ma se ci spostiamo in Israele, senza nemmeno viaggiare troppo, cosa è un orologio militare, negli anni
50/80 (quelli dei quali per lo più parliamo?).
L'Okeah però ha un fondello "ingombrante" per un orologio animato al mercato civile, così come i vari shturmanskie....
Ma i 3aka3? io ho un Vostok aziendale del 1990 3aka3......Sappiamo dei voentrog, sappiamo della presenza
di uffici di accettazione militare all'interno elle fabbriche, ma tutto sommato, sappiamo molto, molto
poco di cosa si potesse considerare " a destinazione esclusivamente militare" nell orologeria sovietica.
Forse proprio perché da un lato siamo condizionati del modo occidentale di valutare cosa sia militare, e dall'altro
perché era, credo, assai raro che si potesse parlare di un pezzo pensato solo a tale scopo.
Una economia che progettava in modo economico e multimodale, non strettamente commerciale, credo considerasse
un intrinseco spreco imporre steccati d'uso: se un crono poteva essere commerciato, anche all'estero, magari contro
valuta pregiata, oltre che assolvere all'uso dei militari, perché no.....
Se un ncvh-30, sviluppato su richiesta della marina, poteva ammortizzare i sui costi di sviluppo e costruzione, vendendolo
a compagnie statali che si occupavano di lavori oceanici, perché non farlo?
Se la scritta 3aka3 poteva estendere il mercato....perché non apporla, se si era nei limiti della liceità?
Ma sono anche convinto che presentarsi in un ufficio pubblico con un orologio che portasse le insegne di un corpo militare
sul quadrante, senza aver modo, caso mai fosse richiesto, di giustificarne il possesso, potesse essere, in certi luoghi e tempi....imprudente.......
Voi che ne dite?
al di al che il caldo mi ha dato alla testa...
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Re: Poljot okeah
Almeno nella prima metà anni '80 Okeah e Shturmanskie erano elencati nei cataloghi per l'industria di precisione, ricerca scientifica,ecc.
Il catalogo ha come data di stampa Agosto del 1987, è quindi presumibile che abbia avuto una gestazione risalente all'anno precedente. In ogni caso una domanda sorge spontanea: se la versione "civile " del 3133 era già disponibile dal 1980-1983 ( a quanto en sappiamo oggi) che senso aveva inserire crono "militari" in cataloghi rivolti all'industri, ricerca scientifica, laboratori, e simili?
Fosse stato prima della messa in commercio della versione civile un senso ci sarebbe, ma dopo no!
Un storia simile l'ho già illustrata per gli Strela 3017 di cui diciamo sempre che erano nati inizialmente per l'ambito militare e solo molto più tardi (seconda metà dei '60) commercializzati per il civile.
Eppure già dal 1959-1960 lo troviamo presentato, in pubblicazioni a grande tiratura e normale distribuzione, accanto ad altri comuni orologi "civili":
La pagina qui sotto è tratta dall'Enciclopedia dei Prodotti, il volume è sempre del 1960 ma come minimo, per la complessità dell'opera, la sua elaborazione risale all'anno precedente.
Sono materiali che ho già pubblicato eppure completamente ignorati nelle discussioni che si fanno.
Ok, possono essere sfuggiti, accade, ma i più accaniti sostenitori della "militarità" di questi crono non hanno scuse. Sono materiali accessibili, libri ancora acquistabili, non difficili da trovare.
Non è possibile ragionare sull'argomento se non si tengono presenti fonti come queste.
Potremo presentare/elaborare ipotesi e supposizioni all'infinito ma saranno sempre basate su nulla.
Ora, è ultra-arci-banale dire che anche i sovietici dotavano le proprio armi di strumenti per il tempo. E' altrettanto ovvi presumere che i migliori prodotti fossero riservati ai settori di punta della società (in primo luogo i militari).
Eppure...
L'apparato militare dell'Unione Sovietica è stato, per decenni, tra i più studiati e analizzati eppure gli appassionati di cose militari non sanno ancora dirci cosa fosse, formalmente, una assegnazione in quell'apparato, come avveniva, in cosa consisteva.
Per chi si interessa all'argomento non dovrebbe essere difficile trovare le risposte.
Quindi, documentazione e approfondita conoscenza del MIC (l'apparato militare-industriale).
Per quanto ne so poteva essere assegnato un qualsiasi orologio di qualsiasi fabbrica. Tutto qui, nulla di più.
C'è poi un altra domanda che dobbiamo porci.
Orologi-gadget, cioè pensati per essere dati come premio o acquistabili solo, e strettamente, dai militari (quindi penso a qualcosa di molto più restrittivo dei Voyentorg) sono da considerare militari?
Sono da considerare militari solo quelli che hanno riferimenti espliciti ad un arma?
E' chiaro che la risposta va cercata secondo i canoni sovietici, non i nostri occidentali.
Io non sono innamorato del cose militari e forse per questo sconto qualche pregiudizio, ma, l'ho scritto un infinità di volte, che un orologio fosse al polso di un burocrate indivisa perennemente dietro una scrivania non fa un orologio "Militare", nememno se questo fosse stato assegnato, nemmeno se fosse stato progettato per singolo (e raccomandato) burocrate.
Ma qui siamo nel campo delle definizioni strettamente personali.
Il catalogo ha come data di stampa Agosto del 1987, è quindi presumibile che abbia avuto una gestazione risalente all'anno precedente. In ogni caso una domanda sorge spontanea: se la versione "civile " del 3133 era già disponibile dal 1980-1983 ( a quanto en sappiamo oggi) che senso aveva inserire crono "militari" in cataloghi rivolti all'industri, ricerca scientifica, laboratori, e simili?
Fosse stato prima della messa in commercio della versione civile un senso ci sarebbe, ma dopo no!
Un storia simile l'ho già illustrata per gli Strela 3017 di cui diciamo sempre che erano nati inizialmente per l'ambito militare e solo molto più tardi (seconda metà dei '60) commercializzati per il civile.
Eppure già dal 1959-1960 lo troviamo presentato, in pubblicazioni a grande tiratura e normale distribuzione, accanto ad altri comuni orologi "civili":
La pagina qui sotto è tratta dall'Enciclopedia dei Prodotti, il volume è sempre del 1960 ma come minimo, per la complessità dell'opera, la sua elaborazione risale all'anno precedente.
Sono materiali che ho già pubblicato eppure completamente ignorati nelle discussioni che si fanno.
Ok, possono essere sfuggiti, accade, ma i più accaniti sostenitori della "militarità" di questi crono non hanno scuse. Sono materiali accessibili, libri ancora acquistabili, non difficili da trovare.
Non è possibile ragionare sull'argomento se non si tengono presenti fonti come queste.
Potremo presentare/elaborare ipotesi e supposizioni all'infinito ma saranno sempre basate su nulla.
Ora, è ultra-arci-banale dire che anche i sovietici dotavano le proprio armi di strumenti per il tempo. E' altrettanto ovvi presumere che i migliori prodotti fossero riservati ai settori di punta della società (in primo luogo i militari).
Eppure...
L'apparato militare dell'Unione Sovietica è stato, per decenni, tra i più studiati e analizzati eppure gli appassionati di cose militari non sanno ancora dirci cosa fosse, formalmente, una assegnazione in quell'apparato, come avveniva, in cosa consisteva.
Per chi si interessa all'argomento non dovrebbe essere difficile trovare le risposte.
Quindi, documentazione e approfondita conoscenza del MIC (l'apparato militare-industriale).
Per quanto ne so poteva essere assegnato un qualsiasi orologio di qualsiasi fabbrica. Tutto qui, nulla di più.
C'è poi un altra domanda che dobbiamo porci.
Orologi-gadget, cioè pensati per essere dati come premio o acquistabili solo, e strettamente, dai militari (quindi penso a qualcosa di molto più restrittivo dei Voyentorg) sono da considerare militari?
Sono da considerare militari solo quelli che hanno riferimenti espliciti ad un arma?
E' chiaro che la risposta va cercata secondo i canoni sovietici, non i nostri occidentali.
Io non sono innamorato del cose militari e forse per questo sconto qualche pregiudizio, ma, l'ho scritto un infinità di volte, che un orologio fosse al polso di un burocrate indivisa perennemente dietro una scrivania non fa un orologio "Militare", nememno se questo fosse stato assegnato, nemmeno se fosse stato progettato per singolo (e raccomandato) burocrate.
Ma qui siamo nel campo delle definizioni strettamente personali.
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Re: Poljot okeah
Ciao Mchap dalle mie parti si dice "hai invitato Gianni a bere" ed era proprio il tuo, assieme a altri che,
spero, non mancheranno, parere che subdolamente sollecitavo ...
conosco, grazie a te, quei cataloghi, a (S)proposito, pubblichiamo qualche foto del Druijba "cinese" che figura nel catalogo che ahi pubblicato,
è bellissimo e potrebbe consentirci di parlare della rottura della amicizia del 59.......
E' proprio questo uno dei dubbi che mi attanagliano, offrire crono con insegne militari a un centro idrografico non aveva senso,
dato che erano disponibili versioni non marcate......
Catalogo con le prime foto capitate sotto mano (non credo) oppure uso indiscriminato di qualsiasi cosa rispondesse alla specifica,
in un ottica di "economia della scarsità"?.
Ci vorrebbe un anima buona che abbia vissuto abbastanza la realtà sovietica di quegli anni
(io ci sono stato, non da turista ma parecchio dopo. La prima volta che ho -brevemente ma nemmeno poi tanto- vissuto in un complesso mic è stato nel 1993.....) da dirci se era ipotizzabile che si commercializzasse un orologio con le insegne dell'aviazione (non un carramatino da bimbi 3aka) in "libero" mercato, sia pure interno......
Ciao ciao.
spero, non mancheranno, parere che subdolamente sollecitavo ...
conosco, grazie a te, quei cataloghi, a (S)proposito, pubblichiamo qualche foto del Druijba "cinese" che figura nel catalogo che ahi pubblicato,
è bellissimo e potrebbe consentirci di parlare della rottura della amicizia del 59.......
E' proprio questo uno dei dubbi che mi attanagliano, offrire crono con insegne militari a un centro idrografico non aveva senso,
dato che erano disponibili versioni non marcate......
Catalogo con le prime foto capitate sotto mano (non credo) oppure uso indiscriminato di qualsiasi cosa rispondesse alla specifica,
in un ottica di "economia della scarsità"?.
Ci vorrebbe un anima buona che abbia vissuto abbastanza la realtà sovietica di quegli anni
(io ci sono stato, non da turista ma parecchio dopo. La prima volta che ho -brevemente ma nemmeno poi tanto- vissuto in un complesso mic è stato nel 1993.....) da dirci se era ipotizzabile che si commercializzasse un orologio con le insegne dell'aviazione (non un carramatino da bimbi 3aka) in "libero" mercato, sia pure interno......
Ciao ciao.