Una volta sul forum russo lessi uno che raccontava di un Oleah comprato dal padre ai magazzini GUM nel 1977. Diceva che erano "giornate" particolari in cui venivano messi in vendita prodotti non sempre disponibili.
Se fosse vero basterebbero testimonianze come queste a far saltare il discorso Okeah=militare. In Unione Sovietica erano tanti i beni di consumo non disponibili normalmente. Apparivano casualmente. Il passa parola e la retina sempre appresso erano al regola. Che si trattasse di frutta fresca, pantaloni della giusta misura o scarpe, non tanto economia della scarsità quanto la irrazionalità, per certi aspetti, dell'economia di piano
Rimane comunque un fatto che Okeah e Sturmanskie nella prima metà degli anni '80 erano sicruamente disponibili fuori dall'ambito strettamente militare.
A questo punto i "militaristi" diranno " va buo', però prima..." e magari sarà pure stato così o forse un domani troveremo un qualcosa che ci diranno che anche prima non sono mai stati soltanto militari.
Credo che si confondano più piani di discussione o, meglio, non si mettono in relazione.
Uno è il ruolo dell'apparato militare, privilegiato sempre e in tutti i suoi aspetti (anche se non in tutti i suoi settori). Inoltre, i-m-p-o-r-t-a-n-t-i-s-s-i-m-o, il MIC non era soggetto al piano economico. No, aveva il suo piano, le sue regole, le sue linee di approvvigionamento,ecc. Da qui ne derivava la maggiore efficienza e, spesso, qualità. Questa , la qualità, non era dovuta tanto, o soltanto, ai controlli quanto all'indipendenza dal piano economico tradizionale.
Il secondo, il MIC producevano buona parte dei beni civili durevoli, automobili, radio, televisori, aspirapolveri, macchine fotografiche, carrozzine epr neonati,ecc. Per questo era tutte roba militare? No, era roba per i civili.
Il terzo. Perché il MIC non si è prodotto i suoi orologi da polso? perché c'erano già fabbriche che lo facevano? e allora perché produrre auto e televisori la cui complessità e costi di progettazione non era dic erto inferiore a quella degli orologi?
Quarto. Non c'era fabbrica di orologi, e strumenti di precisione, che non producesse per i militari. Gli elenchi sono noti e dettagliati nell'elencare le fabbriche e sotto-fabbriche. Allora un qualsiasi orologio che usciva da queste fabbriche e raggiungeva un magazzino militare era per questo militare?
Quinto. Rimane sempre aperta la questione di definizione di "orologio militare" in Unione Sovietica. Se la volgiamo definire con in nostri criteri occidentali(assegnazione, progettazione speciale,ecc.) liberi di farlo, probabile che i siano stati , ma che senso avrebbe?
Sesto... mi fermo qui
Insomma, abbiamo tante indicazioni che ci dicono che la suddivisione militare/civile non era così netta, non aveva molto senso. L'unica, lo vado ripetendo da anni, è ricondurre un orologio ad un reparto o ad una persona (militari). E questo è veramente difficile s non impossibile.
Poljot okeah
Moderatore: Curatore di sezione
-
- moderatore
- Messaggi: 2919
- Iscritto il: 12 mag 2015, 8:09
Re: Poljot okeah
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
(Charles Bukowski)
-
- advanced user
- Messaggi: 550
- Iscritto il: 26 mag 2015, 11:44
Re: Poljot okeah
Esatto Mchap,
Sono criteri e schemi economici e di pensiero così lontani dai nostri che si fa fatica a conformarvicisi,
e forse questo costituisce anche uno dei principali elementi di attrazione per molti di noi ......
Infinite erano le cose che stupivano moltissimo che veniva da "di qua" in quel sistema....
Io rimasi particolarmente sopreso dai metodi operativi usati dalla polizia militare all'interno delle "basi",
intendiamoci, non dalla decisione o dai modi, quelli erano più che prevedibili, e c'era da stare attenti,
ma proprio dalla "basicità" dei modi di intervento.
Chi mi accompagnava nella "base" che in realtà, appunto a differenza che da noi, era un complesso con rete viaria propria,
una centrale nucleare (a grafite!! ) , parchi, palestre e asili.......ristoranti, una città di media dimensione! mi avvertì restare vicino
al vetro dell'auto, perchè, passando fra (letteralmente!) travi di cemento precompresso appoggiati a terra in modo da rallentare i veicoli,
altrimenti nel dubbio, avrebbero sparato .
nello stesso tempo, una volta all'interno, quando ero stando ci lavorare, passeggiavo e avevo molto meno senso di rischio che a Milano
...bimbi che giocavano, alckolikij....ragazze, un sacco di bellissime ragazze .....
E la notte, non sapendo cosa cappero fare, ho visto, sempre accompagnato, si intenda, produrre appunto di tutto, e spesso in modalità
"da terzo mondo". Solo sono tornato a casa, quella volta e le successive, con la chiara percezione che un insegna militare non fosse sana, in loco,
da portare da un non titolato a farlo.....la storia dell'Okeah ai Gum è interessantissima, sarebbe bello vere indicazioni da chi abbia vissuto nel Mic
non da esterno.......in merito.
Ah, un altra cosa: il complesso aveva 27km di ferrovia "propria" e quando i vagoni erano caricati di ciò che colà si produceva, semplicemente fermavano la statale (un enorme statale ) per fare transitare con calma il convoglio. Non un fiato, era cosa normale......credo che se non troviamo qualcuno di la che ci spiega, come dicevi tu, non sapremo mai come andava con gli orologi, troppo diverso.
Ciao ciao.
Sono criteri e schemi economici e di pensiero così lontani dai nostri che si fa fatica a conformarvicisi,
e forse questo costituisce anche uno dei principali elementi di attrazione per molti di noi ......
Infinite erano le cose che stupivano moltissimo che veniva da "di qua" in quel sistema....
Io rimasi particolarmente sopreso dai metodi operativi usati dalla polizia militare all'interno delle "basi",
intendiamoci, non dalla decisione o dai modi, quelli erano più che prevedibili, e c'era da stare attenti,
ma proprio dalla "basicità" dei modi di intervento.
Chi mi accompagnava nella "base" che in realtà, appunto a differenza che da noi, era un complesso con rete viaria propria,
una centrale nucleare (a grafite!! ) , parchi, palestre e asili.......ristoranti, una città di media dimensione! mi avvertì restare vicino
al vetro dell'auto, perchè, passando fra (letteralmente!) travi di cemento precompresso appoggiati a terra in modo da rallentare i veicoli,
altrimenti nel dubbio, avrebbero sparato .
nello stesso tempo, una volta all'interno, quando ero stando ci lavorare, passeggiavo e avevo molto meno senso di rischio che a Milano
...bimbi che giocavano, alckolikij....ragazze, un sacco di bellissime ragazze .....
E la notte, non sapendo cosa cappero fare, ho visto, sempre accompagnato, si intenda, produrre appunto di tutto, e spesso in modalità
"da terzo mondo". Solo sono tornato a casa, quella volta e le successive, con la chiara percezione che un insegna militare non fosse sana, in loco,
da portare da un non titolato a farlo.....la storia dell'Okeah ai Gum è interessantissima, sarebbe bello vere indicazioni da chi abbia vissuto nel Mic
non da esterno.......in merito.
Ah, un altra cosa: il complesso aveva 27km di ferrovia "propria" e quando i vagoni erano caricati di ciò che colà si produceva, semplicemente fermavano la statale (un enorme statale ) per fare transitare con calma il convoglio. Non un fiato, era cosa normale......credo che se non troviamo qualcuno di la che ci spiega, come dicevi tu, non sapremo mai come andava con gli orologi, troppo diverso.
Ciao ciao.
-
- moderatore
- Messaggi: 2919
- Iscritto il: 12 mag 2015, 8:09
Re: Poljot okeah
Ao', S.P.K. perché non ti viene a fare un giro da queste parti? credo che ne avremmo di cose da dirci. Per ora un camera per gli ospiti l'ho attrezzata alla bella e meglio,(ma manca ancora l'armadio ).
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
(Charles Bukowski)
-
- advanced user
- Messaggi: 550
- Iscritto il: 26 mag 2015, 11:44
Re: Poljot okeah
Beh, me lo porto smontato, no problem
Eppoi con tutti i cuccioli che hai starei da dio.....
Ciao ciao.
Eppoi con tutti i cuccioli che hai starei da dio.....
Ciao ciao.