wilcoyote ha scritto:
Un aneddoto di quando ero un giovane ingegnere ben preparato e di belle speranze, ma soprattutto illuso (infatti ha contribuito non poco a mettermi in cattiva luce). (...)
Will, non dico che ti sbagli, anzi, però -come sensatamente osservi- la tua è un’esperienza di qualche anno addietro (molti, direi, a giudicare dalle belle speranze ormai perdute
).
La PA si è dovuta (per fortuna) adeguare e certi meccanismi anticorruzione anno fatto sì (nella maggior parte dei casi, poi ci sono quelli per i quali è giusto indaghi la magistratura) che i concorsi li potesse vincere anche qualche giovane più motivato (e con competenze trasversali) per il quale i passaggi che citi sono effettivamente zavorra, sia dal punto di vista della mole di lavoro, sia da quello delle spese.
Già, perché mantenere cariatidi ed elefanti che non possono far altro che claudicare lenti verso il cimitero della pensione rallenta tutti e costa risorse che, nell’economia degli enti locali, potrebbero essere utilizzate per premiare chi produca risultati (se si pagano la “Posizioni Organizzative”, cioè i culi dei capoccia, non ci son soldi per pagare le “Progressioni Orizzontali” che toccherebbero a chi ci mette faccia e lavoro).
Dunque la trasformazione, se vogliamo lenta, si sta muovendo da dentro (e nonostante la volontà dei protettorati politici locali, nel migliore dei casi), almeno dove sono stati innescati meccanismi virtuosi che premino la qualità.
La qualità in questo periodo di supercrisi fa risparmiare e serve a moderare l’esborso di risorse, dunque diventa un valore aggiunto che (si spera) si mangi il marcio che è pagato con le tasse di tutti