Cane ha scritto: 19 dic 2017, 20:31
Pazzesco quanti ne hai...
(anche se in parte gia' visti)
Sono tutte foto già pubblicate da anni, da allora la collezione è cresciuta...
DaniLao ha scritto: 20 dic 2017, 10:40
Insomma io dico una cosa e ascoltandola la fai tua.
Cane ha scritto: 19 dic 2017, 20:31Ci dev’essere un movimento emotivo di entrambi per comprendere, altrimenti il tutto -la foto nello specifico ma il concetto si potrebbe ben applicare alla comunicazione in generale- resta una macchia di colore senza troppo senso se non quello documentaristico da catalogo
Mi sembra che ci sia una grossa contraddizione tra la prima e la seconda. Il fatto che uno dica una cosa non vuol dire che l'altro debba farla sua.
Altra cosa è ascoltare cercando di capire.
Aneddottistica e memorialistica.
Eravamo nel lontano nel 1969-1970. C'era una mostra di quadri di un pittore locale, piuttosto bravo e presente anche nei cataloghi europei.
La mostra era accompagnata da un opuscolo scritto da un precoce critico d'arte destinato (per alcuni) ad una brillante carriera. Infatti costui
"nel 1986, vince il concorso per la direzione dell'accademia, divenendone il sesto direttore. Nel 2006 è stato oggetto di pesanti critiche sia da parte degli studenti che da parte di alcuni elementi del corpo docente dell'Accademia.[] È stato sostituito nell'incarico nel 2012 ....
Dal 2007 è distaccato presso il Ministero dell'università e della ricerca come consigliere per l'alta formazione artistica e musicale. Nel 2012 diviene direttore emerito. Dal 2002 è inoltre condirettore del teatro "Matacandelas" di Medellin (Colombia)"
Orbene l'opuscolo era tutta una citazione (Barthes Incluso) e tutto un discorso sul significato del significante,ecc. ecc. ecc. Il classico esempio del parlarsi addosso per il piacere di usare parole e concetti incomprensibili se non da se stessi e da pochi eletti.
Un vezzo tipicamente italiano (provincialismo) per cui il giocare con le parole equivale ad un orgasmo.
Tradotto il lingua profana stava a dire: se non capisci e non apprezzi sei un ignorante che non capisce 'na mazza
E giù tutti che "capivano!!! meravigliati, estasiati, presi da tanto incomprensibile dire scritto per non essere compreso.
Io fui il solo ad avere il coraggio di dire "compagni! ma che cazzo c'è scritto qui? ma chi è lo scemo che scrive in questo modo?"
L'avessi mai detto!
Ecco, cose del genere mi hanno immunizzato da certi discorsi. Ragione per cui non li prendo mai sul serio. Senza togliere nulla ai contributi che quelli che come Barthes hanno portato nella cultura moderna, ma io rimango dell'opinione che le idee valide sono quelle che riesce a capire la sora Lella ( cioè le donne tipo mia madre), sia per il loro contenuto che, e soprattutto, per come sono espresse.
Tanto per non parlare sempre di tette.
Una piatto di pasta e fagioli rimane sempre un piatto di pasta e fagioli. Unico, superlativo, irresistibile.
Indipendentemente da come se ne parla o da come viene rappresentato.
Si impone da se perché è valido di suo. Ci si può ricamare sopra quanto si vuole ma se a uno non gli piace... non gli piace.
Comunque, detto tutto e il contrario di tutto, la robaccia meranomara&co. rimane sempre robaccia
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)