
Che in Pakistan ci siano più donne ammazzate che in Italia lo comprendo, nonostante siamo sede del papato, siamo comunque un po’ più avanti su certi diritti civili, ne convengo (anche se rispetto al nord Europa -verso il quale dovremmo puntare invece che guardare verso il nord Africa- facciamo figuruccia...)
Però ti assicuro che, nonostante qua da noi si stia abbastanza bene secondo i tuoi grafici, a Prato i posti in strutture protette per donne maltrattate sono sempre pieni e insufficienti.
Per fortuna in casi come questi i maltrattamenti si interrompono e non si finisce nelle statistiche dei femminicidi.
Ma, per sfortuna (per tutta una serie di motivi sui quali non sta a noi sindacare ma tra i quali non è detto non abbiamo responsabilità), spesso le donne che subiscono qualche tipo di violenza (soprattutto domestica e qua il papato è connivente) preferiscono non denunciare non finendo nemmeno nelle statistiche dei maltrattamenti che risultano in questo modo molto (ma molto eh) falsate.
Ti faccio un esempio: da quando nei pronto soccorso degli ospedali è attivo il “Protocollo Rosa” -di nuovo “per fortuna” o per la volontà di chi ci ha lavorato- gli operatori sanitari hanno l’obbligo di segnalazione nel caso si presentino vittime di percosse con prognosi oltre non mi ricordo quanti giorni.
Ecco, se non fosse stata istituita questa attenzione particolare un monte di stronzi in più sarebbero più tranquilli.
Se è vero che non risolve i problemi lo è anche che è stato un -per me- doveroso gesto di civiltà.
E so che su questo la pensi come me.
Di nuovo, restiamo sui fatti e calibriamo le necessità: già che sei bravissimo a cercar tabelle, ne hai sui casi di maltrattamenti donne vs uomini nella civilissima Italia e viceversa (pure se a quei dati ci sarà da aggiungere una stima delle violenze non denunciate) per capire di cosa si stia parlando?