Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Moderatore: Curatore di sezione
-
- moderatore
- Messaggi: 11653
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:27
- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Salve Soci,
prendo al balzo un consiglio di Cane e –al contempo- una foto fatta per l’oggi al polso per rispolverare (con opportuni aggiornamenti, nuove foto e considerazioni) uno scritto che è pubblicato (nella versione vetusta) anche da altre parti.
Spero che non vi annoierete a leggere (o a guardare le figure), se invece così fosse pazienza, considerate questa discussione come un luogo dove raccogliere e pubblicare le foto dei nostri orologi di questa tipologia.
Nella vecchia discussione c’erano un paio di interventi interessanti che gli autori –se avessero tempo e/o voglia- potrebbero di nuovo sintetizzare qua.
C’è da dire che in rete non si trova tantissimo sull’argomento, dunque qualora dovessero venire fuori ulteriori spunti saranno certamente benissimo accetti.
Andiamo dunque ad incominciare con le foto: via il cappello e salutiamoli, eccoli qua
Uno (quello arancio/beige) viene dal paese delle due aquile e il secondo (quello nero) era invece nel bel paese...
A questi due si è aggiunto recentemente questo sotto per il quale ancora non ho foto decenti. Accontentiamoci, sarà la scusa per aggiornare di nuovo questa discussione più avanti.
Il primo, a carica manuale ha un quadrante bello pulito di un caldo arancio/beige. I punti luminosi sono ancora vivi.
Il secondo è automatico e -pur esteticamente in ottime condizioni- aveva le sfere incollate l'un sull’l'altra, forse a causa di un intervento ravvivante dai risultati decisamente maldestri. Grazie alla collaborazione del nostro Mchap (s'era proposto anche Cane invero è pure lui ringrazio), ora ha sfere nuove, coerenti e anche di un bianco non dissimile da quello col quale è agghindato il quadrante.
Il terzo è a carica manuale, anche lui in ottime condizioni e, come vedete, ha il disco datario bianco anziché nero come nella versione precedente (che lo precede anche cronologicamente, come produzione).
Vogliate gradire un'altra foto del dinamico duo
In quello scuro il fondello particolare (nell'altro invece liscio). Riporta infatti inciso "W&CM • WATCH AND CLOCK MAKERS • AUTOMATIC • WATERPROOF" e il logo Wostok
Però però..... Aguzzate la vista...
Avete notato che tra ciò che c'è sul quadrante e ciò che c'è sul fondello compare una S?
Già, sul quadrante c'è scritto "MAKER" e sul fondello MAKERS". E come mai?
La ragione ovviamente non è comprensibile a noi umani. Ricerche sul campo confermano comunque che sul fondello degli automatici la faccenda stia così.
Sempre parlando del fondello in questione c’è da rilevare come la M di W&CM sembri in tutto e per tutto una H (è proprio una H, via…)
Anche qua per fare delle ipotesi ci si dovrebbe sbilanciare… Quella di uno scarso controllo di qualità si potrebbe mescolare a quella della vodka o di un operaio innamorato di una certa Holga? Buh, mi gratto il capo e non comprendo.
I fondelli dei carica manuale possono essere lisci (come per il mio arancio beige) oppure come quello sotto (foto dalla rete)
Un’altra foto dei miei due, per stimolarvi, perché so che siete timidi e vi piace farvi pregare…
A questo punto, passando dal particolare al generale, facciamo un po' di storia (o di indizi di storia, come spesso in questo campo...)
Di W&CM ne son stati fatti diversi modelli, e le ipotesi più strutturate su di loro le ho lette su WUS in questo topic http://forums.watchuseek.com/f10/italia ... ics/665668
Riassumo per voi: l'utente Asquinet ne presenta diversi con scatola e packaging (vi invito ad andare a vederli) e ipotizza che possano essere riconducibili alla collaborazione con importatori italiani.
Ovviamente anche questo è speculazione, sottesa dal fatto che lo stile di come il tutto si presenta (scatole, controscatole, velluti e ammennicoli annessi del quale parleremo dopo) sembra più quello elegantemente italiano al quale ci hanno abituato le produzioni fatte per il bel paese che quelle funzionali e spartane russe.
Ecco una foto d’esempio della presentazione standard presa dalla rete
Oltre a questo gli W&CM (quelli presentati almeno, non saprei se si possa generalizzare) erano in scatola con un cartoncino (ad uso segnalibro?) in italiano e inglese.
Sul segnalibro un aneddoto riguardante la Sibilla Cumana (aridanghede con l'Italia) raccontato a fini ecologico-filosofico-commerciali (le due foto sotto sono dell'utente citato)
Sul suo retro infatti una chiosa dal titolo "Usa l'orologio a carica" nel quale si rammenta la perniciosità per l'ecosistema di utilizzare quelle diavolerie moderne ultimo ritrovato di Alessandro Volta.
Bella la considerazione sul prendersi tempo per le cose.
Pessimo l'uso della parola "cipollone"...
Le prime versiono di W&CM hanno il disco del datario nero, quelle successive bianco. Ce ne sono versioni con svariate grafiche e con quadranti di colori diversi (se ne segnala uno blé –davvero molto bello- nella collezione di Antonio che spero aggiungerà qua la foto).
Nella discussione su WUS sopra segnalata interviene anche il sig. Mark Gordon, che però non è che abbia molto da dire, tranne che a suo parere son stati fatti tra i tardi anni '80 e i primi '90, evvabbè...
Concluderei riprendendo l’inizio, e cioè dicendo che chi sapesse di più parli
Auspico che questa discussione sia anche il luogo dove aggiungere le foto dei propri W&CM e poterne discutere anche a futura ed imperitura memoria della comunità degli amanti degli orologi russi e sovietici
prendo al balzo un consiglio di Cane e –al contempo- una foto fatta per l’oggi al polso per rispolverare (con opportuni aggiornamenti, nuove foto e considerazioni) uno scritto che è pubblicato (nella versione vetusta) anche da altre parti.
Spero che non vi annoierete a leggere (o a guardare le figure), se invece così fosse pazienza, considerate questa discussione come un luogo dove raccogliere e pubblicare le foto dei nostri orologi di questa tipologia.
Nella vecchia discussione c’erano un paio di interventi interessanti che gli autori –se avessero tempo e/o voglia- potrebbero di nuovo sintetizzare qua.
C’è da dire che in rete non si trova tantissimo sull’argomento, dunque qualora dovessero venire fuori ulteriori spunti saranno certamente benissimo accetti.
Andiamo dunque ad incominciare con le foto: via il cappello e salutiamoli, eccoli qua
Uno (quello arancio/beige) viene dal paese delle due aquile e il secondo (quello nero) era invece nel bel paese...
A questi due si è aggiunto recentemente questo sotto per il quale ancora non ho foto decenti. Accontentiamoci, sarà la scusa per aggiornare di nuovo questa discussione più avanti.
Il primo, a carica manuale ha un quadrante bello pulito di un caldo arancio/beige. I punti luminosi sono ancora vivi.
Il secondo è automatico e -pur esteticamente in ottime condizioni- aveva le sfere incollate l'un sull’l'altra, forse a causa di un intervento ravvivante dai risultati decisamente maldestri. Grazie alla collaborazione del nostro Mchap (s'era proposto anche Cane invero è pure lui ringrazio), ora ha sfere nuove, coerenti e anche di un bianco non dissimile da quello col quale è agghindato il quadrante.
Il terzo è a carica manuale, anche lui in ottime condizioni e, come vedete, ha il disco datario bianco anziché nero come nella versione precedente (che lo precede anche cronologicamente, come produzione).
Vogliate gradire un'altra foto del dinamico duo
In quello scuro il fondello particolare (nell'altro invece liscio). Riporta infatti inciso "W&CM • WATCH AND CLOCK MAKERS • AUTOMATIC • WATERPROOF" e il logo Wostok
Però però..... Aguzzate la vista...
Avete notato che tra ciò che c'è sul quadrante e ciò che c'è sul fondello compare una S?
Già, sul quadrante c'è scritto "MAKER" e sul fondello MAKERS". E come mai?
La ragione ovviamente non è comprensibile a noi umani. Ricerche sul campo confermano comunque che sul fondello degli automatici la faccenda stia così.
Sempre parlando del fondello in questione c’è da rilevare come la M di W&CM sembri in tutto e per tutto una H (è proprio una H, via…)
Anche qua per fare delle ipotesi ci si dovrebbe sbilanciare… Quella di uno scarso controllo di qualità si potrebbe mescolare a quella della vodka o di un operaio innamorato di una certa Holga? Buh, mi gratto il capo e non comprendo.
I fondelli dei carica manuale possono essere lisci (come per il mio arancio beige) oppure come quello sotto (foto dalla rete)
Un’altra foto dei miei due, per stimolarvi, perché so che siete timidi e vi piace farvi pregare…
A questo punto, passando dal particolare al generale, facciamo un po' di storia (o di indizi di storia, come spesso in questo campo...)
Di W&CM ne son stati fatti diversi modelli, e le ipotesi più strutturate su di loro le ho lette su WUS in questo topic http://forums.watchuseek.com/f10/italia ... ics/665668
Riassumo per voi: l'utente Asquinet ne presenta diversi con scatola e packaging (vi invito ad andare a vederli) e ipotizza che possano essere riconducibili alla collaborazione con importatori italiani.
Ovviamente anche questo è speculazione, sottesa dal fatto che lo stile di come il tutto si presenta (scatole, controscatole, velluti e ammennicoli annessi del quale parleremo dopo) sembra più quello elegantemente italiano al quale ci hanno abituato le produzioni fatte per il bel paese che quelle funzionali e spartane russe.
Ecco una foto d’esempio della presentazione standard presa dalla rete
Oltre a questo gli W&CM (quelli presentati almeno, non saprei se si possa generalizzare) erano in scatola con un cartoncino (ad uso segnalibro?) in italiano e inglese.
Sul segnalibro un aneddoto riguardante la Sibilla Cumana (aridanghede con l'Italia) raccontato a fini ecologico-filosofico-commerciali (le due foto sotto sono dell'utente citato)
Sul suo retro infatti una chiosa dal titolo "Usa l'orologio a carica" nel quale si rammenta la perniciosità per l'ecosistema di utilizzare quelle diavolerie moderne ultimo ritrovato di Alessandro Volta.
Bella la considerazione sul prendersi tempo per le cose.
Pessimo l'uso della parola "cipollone"...
Le prime versiono di W&CM hanno il disco del datario nero, quelle successive bianco. Ce ne sono versioni con svariate grafiche e con quadranti di colori diversi (se ne segnala uno blé –davvero molto bello- nella collezione di Antonio che spero aggiungerà qua la foto).
Nella discussione su WUS sopra segnalata interviene anche il sig. Mark Gordon, che però non è che abbia molto da dire, tranne che a suo parere son stati fatti tra i tardi anni '80 e i primi '90, evvabbè...
Concluderei riprendendo l’inizio, e cioè dicendo che chi sapesse di più parli
Auspico che questa discussione sia anche il luogo dove aggiungere le foto dei propri W&CM e poterne discutere anche a futura ed imperitura memoria della comunità degli amanti degli orologi russi e sovietici
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
-
- advanced user
- Messaggi: 550
- Iscritto il: 26 mag 2015, 11:44
Re: Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Ciao, gran bella disamina, e a mio parere ci voleva,
aggiungerei forse due parole sulle ghiere unidirezionali di alcuni modelli, e, almeno io, non vedo le foto
Ciao ciao.
aggiungerei forse due parole sulle ghiere unidirezionali di alcuni modelli, e, almeno io, non vedo le foto
Ciao ciao.
-
- moderatore
- Messaggi: 2919
- Iscritto il: 12 mag 2015, 8:09
Re: Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Sui W&CM siamo intervenuto spesso, non so quanto sia utile riproporre gli stessi materiali anziché i link.
Per quanto mi riguarda non ho voglia di riscrivere da capo quanto già detto, tra l'altro non avrei nulla di nuovo da aggiungere e , a dirla tutta, a forza di tornare sempre sugli stessi argomenti mi passa anche un po la voglia.
Per cui pigramente... allego quanto scritto l'ultima volta
L'acchiappo di Asquinet, ne parlammo a suo tempo, credo che sia oggi il punto di riferimento per i W&CM. Le confezioni sono molto "italiane", un poco al di sotto della qualità Time Trend e Mirabilia, un pò al di sopra di Crazy Company,la quale però sembra appartenere allo stesso gruppo di TT e Mirabilia).
Invece le confezioni di Asquinet non sono facilmente riconducibili allo stesso gruppo.
Sicuramente erano per il mercato italiano, o anche per esso. Non avrebbe altrimenti senso il testo in italiano. C'è poi il panno bianco. Inoltre c'è il tagliando della garanzia, simile ai Mirabilia e TT ma anche ad altri.
Manca però una cosa importante: non c'è il nome del distributore. Non si vede nelle foto e me lo confermò Asquinet.
Per contro nelle confezioni Mirabilia, Time Trend, Crazy Company, il nome è sempre presente.
Sui W&CM, sulla H, sulla S, su chi li ha fatti potremmo fare più ipotesi, ma per ora non abbiamo indizi precisi su chi li abbia fatti, pensati, disegnati, montati, assemblati, lucidati, disribuiti,ecc. ecc. ecc.
A dire il vero è molto tempo che questi dettagli mi interessano sempre meno, la curiosità di sapere ce l'ho e mi rimarrà fino a quando non avremo le risposte. Però...
Tante volte ho detta la mia su come inquadro la produzione post 1985-1988, in particolare quella successiva al 1990-1991: macchie di colore da prendere per quel che sono, la loro varietà, tematiche, combinazioni, declinazioni. Tutto concentrato in un ristretto arco di anni.
Una produzione che ha avuto un impatto molto forte e duraturo, tale da passare ancora oggi come l'orologeria sovietica per eccellenza, proprio quella che sovietica non era lo era più, certamente in termini istituzionali.
Non è questione di un anno prima o due dopo. O delle fabbriche che erano le stesse con le stesse persone (a dire il vero qualche migliaio in meno).
No. E' questione dei cambiamenti che si attuarono nel giro di pochissimi anni i quali portarono all'inserimento, a pieno titolo, dell'orologeria "sovietica" ( e poi russa) nei circuiti internazionali.
Si tratta di "chablonnage", accordi commerciali, piena apertura dei mercati occidentali, e tanto altro. Scenari non del tutto nuovi per l'orologeria sovietica, ma erano cambiati gli attori e il contesto. Un insieme di cose che rende un tutto unico il chi il cosa il come il dove.
Le fabbriche russe hanno sicuramente avuto un ruolo fondamentale e predominante in tutta questa storia, ma il chi il cosa il come il dove appartengono a tanti chi, a tanti dove, a tanti cosa, a tanti come.
Non aveva più importanza il dove si produceva se il chi che commissionava il cosa richiedeva un come doveva essere fatto.
Il bello è che l'ordine dei termini può essere modificato in più modi, fermo restando che la produzione avveniva principalmente nelle fabbriche russe (o per loro conto).
Sono molte le indicazioni in questo senso.
Per esempio, ed è il contributo di questa sera (notte ), basta sfogliare un giornale svizzero dell'estate del 1993 per leggere:
"La Russie, un grand de l’horlogerie Contrat avec la Suisse
Massive, inélégante, mais fiable, montre russe Commandant» était naguère réservée aux officiers de l’Armée Rouge. Depuis trois ans, elle a fait son apparition en Occident, avec un certain succès. Au point qu’une société suisse, BN, vient de signer un contrat avec la fabrique d’horlogerie «Vostok», qui va fournir 1,5 million de «Commandant» dans les trois prochaines années.
La firme helvétique acquiert par ailleurs les droits exclusifs de vente en Occident. Disponibles sur le marché russe pour environ 5000 roubles (8 francs), ces modèles seront vendus entre 12 et 45 francs.
Contacté à Christopol, au Tartastan (centre de la Russie) le directeur administratif de "Vostok", Vladimir Irjniev, reste très évasif.
Il confirme les chiffres publiés par l’agence russe Interfax, mais ne dira rien de plus, ni sur son partenaire suisse, ni sur le montant du contrat, «un secret commercial».
Quant à la société BN, elle est inconnue à la Fédération horlogère suisse qui tient un registre de toutes les firmes helvétiques qui produisent ou commercialisent des montres.
Avec une production annuelle de près de 70 millions de montres mécaniques surtout - la Russie est un des «grands» de l’horlogerie, après le Japon, Honk-Kong et la Suisse."
La traduzione è superflua. In sostanza si dice che una società svizzera, una certa BN (sconosciuta alla Federazione dell' Orologeria Svizzera), avrebbe stipulato un contratto in esclusiva per la distribuzione e vendita dei Vostok in occidente per i prossimi tre anni (un milione e mezzo di orologi).
Negli stessi mesi il direttore della Vostok veniva intervistato da un rivista russa d'affari e finanza diffusa anche all'estero in diverse lingue.. Ne ho parlato tempo fa, da qualche parte, in un qualche dove, per un qualche chi, al fine di chiarire un qualche cosa
In questa intervista veniva detto che era giunto il momento di porre un po di ordine nel caos delle esportazioni, una situazione che ormai rischiava di screditare l'immagine del marchio.
Ora, non ha molta importanza appurare se la BN svizzera concluse l'accordo e per quali tipi di orologi. Sarebbe solo un esempio in più, forse di maggiori dimensioni, forse più suggestivo perché di mezzo c'è la Svizzera, ma è l'ennesimo indicatore del quadro commerciale che può essere sintetizzato in una lingua meno pomposa del francese e più terra terra:
" a fra', che te serve? come lo voi? blu? nero? con la farce e martello? ma da voi piace tanto sta farce e sto martello? vabbè, vabbè, nun te proeccupa', se li voi te ce mettemo pure un po de Lenin, un ber richiamo all'eroica rivoluzzione! guarda, te ce metto pure la reclame der budino, basta che mo chiedi. E donne nude no? e perchè? nun tireno?! ma allora è proprio vero quello che se diceva, che sete tutti 'na massa de f.... (ok, ho capito, nun se po di'). Senti, ma quanti ne voi? nun fa lo spilorcio, dai famo un ducentomila, te li faccio assortiti. Come? c'hai chi te li fa dalle parti tue? e sai che 'azzo me ne frega! falli fa andove te pare... a Hong-Kong, a Venezia, in Messico... io te do le lancette, un mucchio de casse, e pure i fondelli. Basta che me paghiiiiiiiii. Ai capito?! a me te devi da li sordi. Però, amico mio, tull'o sai che te vojo bene come a un fratello che c'ha tanti sordi e na cosa ta devo da di': se li famo noi le H so' le H, le M so' le M, e le sapemo mette al posto giusto quanno servono, se servono, certo, ce po' scappa 'na S de meno o forse de troppo... ma li mortacci! che casino è diventato fa' sti orologi!"
Torno sui W&CM. I miei sono conservati in uno dei 52 cassetti della cassettiera che di cassetti ne ha 40 lunghi +12 piccoli:
Il primo in alto è quello blu, poco o niente conosciuto, una sorpresa anche per me quando lo incontrai.
Il blu e i due neri sotto di lui hanno lo steso fondello ( H e S):
A questo punto è utile soffermarci sulla descrizione fatta dal Ceyp nel suo "Fascination of Russian Watches":
I due libri del Ceyp sono ancora utili oggi, snobbati da qualcuno e in particolare da chi avrebbe proprio bisogno di leggerli e rifletterci sopra. Un buon esempio della loro utilità ci viene proprio da come descrivono i W&CM.
In primo luogo Ceyp elenca molto bene le cinque caratteristiche che contraddistinguono i W&CM:
1) ghiera unidirezionale
2) quadrante stile "pilota"
3) il logo Wostok tra ore 6 e albero
4) datario nero e
udite udite...
5) sul fondello i caratteri Wostok sono stampati in modo incorretto (sequenza non corretta).
Accidenti! ma che me fa 'sto Ceyp, così preciso e poi mi cade con il punto 5. Sul fondello non c'è la scritta Wostok, c'è solo il logo!!!!
Possibile che Ceyp abbia commesso un errore così vistoso? possibile, ma credo che l'errore si stato commesso dal traduttore.
Quella inglese è la traduzione della seconda edizione tedesca. Io non ho la seconda tedesca però ho la prima.
Nella prima tedesca la descrizione dei primi quattro punti è identica ma il quinto è formulato nel seguente modo "Die fünfte - hier nicht sichtbare Besonderheit - stellt der Rückdeckel dar. Auf ihm sind die Firmenbuchstaben nicht in der richtigen Reihenfolge eingeprägt."
Ci dice cioè che sul fondello le "lettere aziendali non sono stampate nell'ordine corretto". Credo si riferisca, non può essere altro, al W&CH anziché W&CM.
Non dice nulla sulla S di Makers.
A questo proposito ho ipotizzato una questione di simmetria grafica, una sorta licenza poetica
Watch & Clock Maker sono, inclusi gli spazi, 18 caratteri che si inseriscono agevolmente nella geometria del quadrante.
In Watch & Clock Makers i caratteri sono 19, un problema non facilmente gestibile.
Oppure è semplicemente un altro errore, come il W&CH.
Ora torniamo ai W&CM neri che troviamo in circolazione. E' il quarto, a partire dall'alto, nella mia foto.
Ghiera bidirezionale, pallini rossi e neri, normale fondello amphibia, datario bianco, quadrante di qualità inferiore.
Il Ceyp li classifica come "counterfeit", contraffatti. A prima vista potrebbe sembrare un giudizio esagerato, in realtà Ceyp potrebbe averci visto giusto.
La descrizione di questi "contraffatti appare nel seconda edizione (1995) e non nella prima (1994).
I W&CM sono quindi usciti sicuramente prima dell'Agosto 1994 e successivamente ne sono state fatte delle imitazioni. E' un ipotesi.
E come la mettiamo con il blu? Il quadrante bianco credo che si spieghi da se, il nero sul blu poteva "stonare". D'altra parte il Ceyp accenna anche ad un quadrante W&CM marrone scuro, versione che è presente almeno in una collezione ( ma non è la miaaaaaaaa ).
Inoltre le rifiniture del blu sono identiche a quelle dei neri.
E ' ancora Ceyp a raccontarci che i W&CM venivano venduti per corrispondenza (mail-order) proprio come alcuni KGB di cui abbiamo già parlato http://www.orologiko.it/forum/viewtopic ... 06&start=0 (tra le foto del KGB-topic ce nè una con due certificati, tenetela a mente, ci tornerà utile più avanti).
Probabilmente non solo per corrispondenza, ma quantomeno anche per corrispondenza.
Passiamo ora ai W&CM "civili". Ne esistono di diverso tipo e diverse casse, anche con datario nero. Ne ho più di uno, ma la maggior parte mi sono capitati con il fondello liscio. Me ne sono capitati parecchi tra le mani, visti nei mercatini,ecc. quasi sempre con il fondello liscio.
Comunque:
Nella foto di insieme si vede anche un simpatico ore due, un bel colore e un orso bianco sul quadrante. Perché sta in mezzo ai W&CM?
E che 'azzo ne so io?! non c'era posto altrove. Ma ci credereste ad una risposta del genere?
Quadrante pulito pulito, essenziale, un bel colore, l'orso, il logo, le sfere, e... fondello W&CM. Tutti e due! e ne ho visti anche altri, come anche ne ho visti con il fondello liscio.
Un piccolo mistero.
Per finire un ulteriore piccolo spunto. Avete presente il kgb qui sotto?
Bruttino, vero? questo KGB si è iniziato a vedere un tre anni fa, tutti insieme, fino ad allora era un illustre sconosciuto. All'inizio si vendevano a 20 euro, poi come al solito qualcuno a iniziato a ricamarci sopra...
Accompagnati da un bel corredino a volte hanno due certificati:
Due certificati, uno in quanto Wostok di Chistopol e uno in quanto KGB Buran.
Certificato Wostok, del 1992:
Certificato KGB Buran, del 1991:
Due certificati, due date, due tipi di carta. Non assomigliano molto ai certificati dei KGB tedeschi Ars Mundi acquistabili tramite posta? (il link precedente).
E il datario nero?
E che dire del fondello? è il fondello dei W&CM!!! ri-lavorato però si intravede ancora qualcosa delle scritte precedenti.
Allora, i W&CM. Un collaborazione Italia-Germania? Molto probabile, faceva parte del:
prima voce: "a fra', che te serve?...."
seconda voce: " a devo da tirà su un po de sordi! stavorta famolo strano, tutto nero, ma fico, 'na cosa pe' signori, fine. Ce buutamo un po de militare. Sti fregnoni nun ne possono fa a meno"
prima voce: "vabbè, però c'ho un probblema, c'èsta cazz.. de S che nun me c'entra sur quadrante. Che faccio? 'a sopprimemo?"
voce fuori campo: "zopprimere?! ya! gut! dare a me, spezialista zopprimere io."
Per quanto mi riguarda non ho voglia di riscrivere da capo quanto già detto, tra l'altro non avrei nulla di nuovo da aggiungere e , a dirla tutta, a forza di tornare sempre sugli stessi argomenti mi passa anche un po la voglia.
Per cui pigramente... allego quanto scritto l'ultima volta
L'acchiappo di Asquinet, ne parlammo a suo tempo, credo che sia oggi il punto di riferimento per i W&CM. Le confezioni sono molto "italiane", un poco al di sotto della qualità Time Trend e Mirabilia, un pò al di sopra di Crazy Company,la quale però sembra appartenere allo stesso gruppo di TT e Mirabilia).
Invece le confezioni di Asquinet non sono facilmente riconducibili allo stesso gruppo.
Sicuramente erano per il mercato italiano, o anche per esso. Non avrebbe altrimenti senso il testo in italiano. C'è poi il panno bianco. Inoltre c'è il tagliando della garanzia, simile ai Mirabilia e TT ma anche ad altri.
Manca però una cosa importante: non c'è il nome del distributore. Non si vede nelle foto e me lo confermò Asquinet.
Per contro nelle confezioni Mirabilia, Time Trend, Crazy Company, il nome è sempre presente.
Sui W&CM, sulla H, sulla S, su chi li ha fatti potremmo fare più ipotesi, ma per ora non abbiamo indizi precisi su chi li abbia fatti, pensati, disegnati, montati, assemblati, lucidati, disribuiti,ecc. ecc. ecc.
A dire il vero è molto tempo che questi dettagli mi interessano sempre meno, la curiosità di sapere ce l'ho e mi rimarrà fino a quando non avremo le risposte. Però...
Tante volte ho detta la mia su come inquadro la produzione post 1985-1988, in particolare quella successiva al 1990-1991: macchie di colore da prendere per quel che sono, la loro varietà, tematiche, combinazioni, declinazioni. Tutto concentrato in un ristretto arco di anni.
Una produzione che ha avuto un impatto molto forte e duraturo, tale da passare ancora oggi come l'orologeria sovietica per eccellenza, proprio quella che sovietica non era lo era più, certamente in termini istituzionali.
Non è questione di un anno prima o due dopo. O delle fabbriche che erano le stesse con le stesse persone (a dire il vero qualche migliaio in meno).
No. E' questione dei cambiamenti che si attuarono nel giro di pochissimi anni i quali portarono all'inserimento, a pieno titolo, dell'orologeria "sovietica" ( e poi russa) nei circuiti internazionali.
Si tratta di "chablonnage", accordi commerciali, piena apertura dei mercati occidentali, e tanto altro. Scenari non del tutto nuovi per l'orologeria sovietica, ma erano cambiati gli attori e il contesto. Un insieme di cose che rende un tutto unico il chi il cosa il come il dove.
Le fabbriche russe hanno sicuramente avuto un ruolo fondamentale e predominante in tutta questa storia, ma il chi il cosa il come il dove appartengono a tanti chi, a tanti dove, a tanti cosa, a tanti come.
Non aveva più importanza il dove si produceva se il chi che commissionava il cosa richiedeva un come doveva essere fatto.
Il bello è che l'ordine dei termini può essere modificato in più modi, fermo restando che la produzione avveniva principalmente nelle fabbriche russe (o per loro conto).
Sono molte le indicazioni in questo senso.
Per esempio, ed è il contributo di questa sera (notte ), basta sfogliare un giornale svizzero dell'estate del 1993 per leggere:
"La Russie, un grand de l’horlogerie Contrat avec la Suisse
Massive, inélégante, mais fiable, montre russe Commandant» était naguère réservée aux officiers de l’Armée Rouge. Depuis trois ans, elle a fait son apparition en Occident, avec un certain succès. Au point qu’une société suisse, BN, vient de signer un contrat avec la fabrique d’horlogerie «Vostok», qui va fournir 1,5 million de «Commandant» dans les trois prochaines années.
La firme helvétique acquiert par ailleurs les droits exclusifs de vente en Occident. Disponibles sur le marché russe pour environ 5000 roubles (8 francs), ces modèles seront vendus entre 12 et 45 francs.
Contacté à Christopol, au Tartastan (centre de la Russie) le directeur administratif de "Vostok", Vladimir Irjniev, reste très évasif.
Il confirme les chiffres publiés par l’agence russe Interfax, mais ne dira rien de plus, ni sur son partenaire suisse, ni sur le montant du contrat, «un secret commercial».
Quant à la société BN, elle est inconnue à la Fédération horlogère suisse qui tient un registre de toutes les firmes helvétiques qui produisent ou commercialisent des montres.
Avec une production annuelle de près de 70 millions de montres mécaniques surtout - la Russie est un des «grands» de l’horlogerie, après le Japon, Honk-Kong et la Suisse."
La traduzione è superflua. In sostanza si dice che una società svizzera, una certa BN (sconosciuta alla Federazione dell' Orologeria Svizzera), avrebbe stipulato un contratto in esclusiva per la distribuzione e vendita dei Vostok in occidente per i prossimi tre anni (un milione e mezzo di orologi).
Negli stessi mesi il direttore della Vostok veniva intervistato da un rivista russa d'affari e finanza diffusa anche all'estero in diverse lingue.. Ne ho parlato tempo fa, da qualche parte, in un qualche dove, per un qualche chi, al fine di chiarire un qualche cosa
In questa intervista veniva detto che era giunto il momento di porre un po di ordine nel caos delle esportazioni, una situazione che ormai rischiava di screditare l'immagine del marchio.
Ora, non ha molta importanza appurare se la BN svizzera concluse l'accordo e per quali tipi di orologi. Sarebbe solo un esempio in più, forse di maggiori dimensioni, forse più suggestivo perché di mezzo c'è la Svizzera, ma è l'ennesimo indicatore del quadro commerciale che può essere sintetizzato in una lingua meno pomposa del francese e più terra terra:
" a fra', che te serve? come lo voi? blu? nero? con la farce e martello? ma da voi piace tanto sta farce e sto martello? vabbè, vabbè, nun te proeccupa', se li voi te ce mettemo pure un po de Lenin, un ber richiamo all'eroica rivoluzzione! guarda, te ce metto pure la reclame der budino, basta che mo chiedi. E donne nude no? e perchè? nun tireno?! ma allora è proprio vero quello che se diceva, che sete tutti 'na massa de f.... (ok, ho capito, nun se po di'). Senti, ma quanti ne voi? nun fa lo spilorcio, dai famo un ducentomila, te li faccio assortiti. Come? c'hai chi te li fa dalle parti tue? e sai che 'azzo me ne frega! falli fa andove te pare... a Hong-Kong, a Venezia, in Messico... io te do le lancette, un mucchio de casse, e pure i fondelli. Basta che me paghiiiiiiiii. Ai capito?! a me te devi da li sordi. Però, amico mio, tull'o sai che te vojo bene come a un fratello che c'ha tanti sordi e na cosa ta devo da di': se li famo noi le H so' le H, le M so' le M, e le sapemo mette al posto giusto quanno servono, se servono, certo, ce po' scappa 'na S de meno o forse de troppo... ma li mortacci! che casino è diventato fa' sti orologi!"
Torno sui W&CM. I miei sono conservati in uno dei 52 cassetti della cassettiera che di cassetti ne ha 40 lunghi +12 piccoli:
Il primo in alto è quello blu, poco o niente conosciuto, una sorpresa anche per me quando lo incontrai.
Il blu e i due neri sotto di lui hanno lo steso fondello ( H e S):
A questo punto è utile soffermarci sulla descrizione fatta dal Ceyp nel suo "Fascination of Russian Watches":
I due libri del Ceyp sono ancora utili oggi, snobbati da qualcuno e in particolare da chi avrebbe proprio bisogno di leggerli e rifletterci sopra. Un buon esempio della loro utilità ci viene proprio da come descrivono i W&CM.
In primo luogo Ceyp elenca molto bene le cinque caratteristiche che contraddistinguono i W&CM:
1) ghiera unidirezionale
2) quadrante stile "pilota"
3) il logo Wostok tra ore 6 e albero
4) datario nero e
udite udite...
5) sul fondello i caratteri Wostok sono stampati in modo incorretto (sequenza non corretta).
Accidenti! ma che me fa 'sto Ceyp, così preciso e poi mi cade con il punto 5. Sul fondello non c'è la scritta Wostok, c'è solo il logo!!!!
Possibile che Ceyp abbia commesso un errore così vistoso? possibile, ma credo che l'errore si stato commesso dal traduttore.
Quella inglese è la traduzione della seconda edizione tedesca. Io non ho la seconda tedesca però ho la prima.
Nella prima tedesca la descrizione dei primi quattro punti è identica ma il quinto è formulato nel seguente modo "Die fünfte - hier nicht sichtbare Besonderheit - stellt der Rückdeckel dar. Auf ihm sind die Firmenbuchstaben nicht in der richtigen Reihenfolge eingeprägt."
Ci dice cioè che sul fondello le "lettere aziendali non sono stampate nell'ordine corretto". Credo si riferisca, non può essere altro, al W&CH anziché W&CM.
Non dice nulla sulla S di Makers.
A questo proposito ho ipotizzato una questione di simmetria grafica, una sorta licenza poetica
Watch & Clock Maker sono, inclusi gli spazi, 18 caratteri che si inseriscono agevolmente nella geometria del quadrante.
In Watch & Clock Makers i caratteri sono 19, un problema non facilmente gestibile.
Oppure è semplicemente un altro errore, come il W&CH.
Ora torniamo ai W&CM neri che troviamo in circolazione. E' il quarto, a partire dall'alto, nella mia foto.
Ghiera bidirezionale, pallini rossi e neri, normale fondello amphibia, datario bianco, quadrante di qualità inferiore.
Il Ceyp li classifica come "counterfeit", contraffatti. A prima vista potrebbe sembrare un giudizio esagerato, in realtà Ceyp potrebbe averci visto giusto.
La descrizione di questi "contraffatti appare nel seconda edizione (1995) e non nella prima (1994).
I W&CM sono quindi usciti sicuramente prima dell'Agosto 1994 e successivamente ne sono state fatte delle imitazioni. E' un ipotesi.
E come la mettiamo con il blu? Il quadrante bianco credo che si spieghi da se, il nero sul blu poteva "stonare". D'altra parte il Ceyp accenna anche ad un quadrante W&CM marrone scuro, versione che è presente almeno in una collezione ( ma non è la miaaaaaaaa ).
Inoltre le rifiniture del blu sono identiche a quelle dei neri.
E ' ancora Ceyp a raccontarci che i W&CM venivano venduti per corrispondenza (mail-order) proprio come alcuni KGB di cui abbiamo già parlato http://www.orologiko.it/forum/viewtopic ... 06&start=0 (tra le foto del KGB-topic ce nè una con due certificati, tenetela a mente, ci tornerà utile più avanti).
Probabilmente non solo per corrispondenza, ma quantomeno anche per corrispondenza.
Passiamo ora ai W&CM "civili". Ne esistono di diverso tipo e diverse casse, anche con datario nero. Ne ho più di uno, ma la maggior parte mi sono capitati con il fondello liscio. Me ne sono capitati parecchi tra le mani, visti nei mercatini,ecc. quasi sempre con il fondello liscio.
Comunque:
Nella foto di insieme si vede anche un simpatico ore due, un bel colore e un orso bianco sul quadrante. Perché sta in mezzo ai W&CM?
E che 'azzo ne so io?! non c'era posto altrove. Ma ci credereste ad una risposta del genere?
Quadrante pulito pulito, essenziale, un bel colore, l'orso, il logo, le sfere, e... fondello W&CM. Tutti e due! e ne ho visti anche altri, come anche ne ho visti con il fondello liscio.
Un piccolo mistero.
Per finire un ulteriore piccolo spunto. Avete presente il kgb qui sotto?
Bruttino, vero? questo KGB si è iniziato a vedere un tre anni fa, tutti insieme, fino ad allora era un illustre sconosciuto. All'inizio si vendevano a 20 euro, poi come al solito qualcuno a iniziato a ricamarci sopra...
Accompagnati da un bel corredino a volte hanno due certificati:
Due certificati, uno in quanto Wostok di Chistopol e uno in quanto KGB Buran.
Certificato Wostok, del 1992:
Certificato KGB Buran, del 1991:
Due certificati, due date, due tipi di carta. Non assomigliano molto ai certificati dei KGB tedeschi Ars Mundi acquistabili tramite posta? (il link precedente).
E il datario nero?
E che dire del fondello? è il fondello dei W&CM!!! ri-lavorato però si intravede ancora qualcosa delle scritte precedenti.
Allora, i W&CM. Un collaborazione Italia-Germania? Molto probabile, faceva parte del:
prima voce: "a fra', che te serve?...."
seconda voce: " a devo da tirà su un po de sordi! stavorta famolo strano, tutto nero, ma fico, 'na cosa pe' signori, fine. Ce buutamo un po de militare. Sti fregnoni nun ne possono fa a meno"
prima voce: "vabbè, però c'ho un probblema, c'èsta cazz.. de S che nun me c'entra sur quadrante. Che faccio? 'a sopprimemo?"
voce fuori campo: "zopprimere?! ya! gut! dare a me, spezialista zopprimere io."
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
(Charles Bukowski)
-
- moderatore
- Messaggi: 11653
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:27
- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Antonio, probabilmente hai ragione (anzi, certamente) ma questo posto lo sento più mio di altri e mi va di avere con me le mie cose.
Anzi, in verità anche le tue, ecco perché ti ringrazio per aver aggiunto anche il tuo intervento e le foto
(Il blé è bellissimo!)
SPK, tutto risolto vero?
Riguardo le lunette, all'inizio non ero tanto certo della correttezza di quella del terzo arrivato ma una ricerca tra le fonti in rete parrebbe confermare la possibile presenza di quella tipologia sulla serie con il datario bianco.
Ma -anche in questo caso- chi sapesse di più parli...
Anzi, in verità anche le tue, ecco perché ti ringrazio per aver aggiunto anche il tuo intervento e le foto
(Il blé è bellissimo!)
SPK, tutto risolto vero?
Riguardo le lunette, all'inizio non ero tanto certo della correttezza di quella del terzo arrivato ma una ricerca tra le fonti in rete parrebbe confermare la possibile presenza di quella tipologia sulla serie con il datario bianco.
Ma -anche in questo caso- chi sapesse di più parli...
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
-
- advanced user
- Messaggi: 550
- Iscritto il: 26 mag 2015, 11:44
Re: Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Ciao,
Si, foto visibilissime, ora e la lunetta, sul modello più tardo, poteva essere bidirezionale, a
pallini, li ho visti spesso così....... a me (mi) piacciono!!
Ciao ciao.
Si, foto visibilissime, ora e la lunetta, sul modello più tardo, poteva essere bidirezionale, a
pallini, li ho visti spesso così....... a me (mi) piacciono!!
Ciao ciao.
-
- moderatore
- Messaggi: 2919
- Iscritto il: 12 mag 2015, 8:09
Re: Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Vi state riferendo alla versione con datario bianco? nel caso la ghiera era bidirezionale, è una delle differenze con i modelli precedenti (datario nero).
Lo scriveva già il Ceyp (come ho riportato) all'epoca.
Danilo e SpuntoPpuntoKpunto ma ste cose che le scrivo a fare?
Lo scriveva già il Ceyp (come ho riportato) all'epoca.
Danilo e SpuntoPpuntoKpunto ma ste cose che le scrivo a fare?
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
(Charles Bukowski)
-
- moderatore
- Messaggi: 2473
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29
Re: Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Ah! Gira e rigira amore bello, questi benedetti post-sovietici modaioli, son come certe donne con i denti brutti: se hanno un bel sedere, ci vanno a letto tutti
E che contributo potrò lasciare ai posteri su questo tema? Solo un paio di pezzi salvati fortunosamente dalle scorribande di un romano durante perigliose annate, ma il primo si rivela a questo punto d'incerto padre. Ecco qui:
Mhhhh...manca il punto luminoso sulla ghiera...1994/95 quindi...apriamolo...
...Azz! La situazione diventa critica...movimento marcato RUS e fondello normale senza numero!
A questo punto mi aspetto il quadrante "paper dial" inquietantemente descritto nel Ceyr...estraggo il movimento...e che ci trovo?
Non ci trovo proprio nulla. Niente paper dial, è un quadrante con stampa normale e accurata.
Le differenze rispetto a un W&CM di supposta "razza pura":
- cassa Amphibia
- datario bianco standard
- movimento 31 rubini invece che 21
- soprattutto, assenza di punti luminosi e di triangolino luminoso ad ore 12.
Quest'orologio è stato prodotto quando i russi da gioielleria (W&CM inclusi) erano già ormai fuori mercato. Molto probabilmente hanno continuato a produrli alla chetichella usando lo stesso clichè, un pò come tanti Aviator post-Poljot, senza sforzarsi di mettere punti e triangolino luminoso e datario nero, saltando un passaggio e risparmiando, visto che le esigenze non erano più da gioielleria. Secondo me, una semplice continuazione in scala ridotta, come le Punto a fine vita vendute in versione base...chi lo sa. Grande è la confusione sotto il cielo, ed essendo l'italo-russo-germanico una razza tanto vasta quanto promiscua, considero questo non più bastardo degli altri....come dice Danilao, gli voglio bene come a un bambino normale
Questo qui invece sembra avere il giusto pedigree, lunetta esclusa ovviamente:
Raccattato da un gruppo di orologi in condizioni pietose, il proprietario aveva la fissa di usare il superattack per incollare le ghiere staccate...quindi potete immaginare come stesse messo. Ha necessitato di un multi-trapianto di organi, perfettamente riuscito e coevo, ma la lunetta era irrecuperabile, ho proficuamente usato una che avevo rimosso da un Amphibia 2011, si intona bene.
Ho anche il ghiera dorata con quadrante bianco, che dal vivo è molto grazioso secondo me. Anche quello fa parte della schiatta italocrucca dei W&CM, con un dettaglio di non poco conto che vale per tutti:
Che, oltre a contenere Raketa senza dubbio originali, avevano anche il modello in foto, che con mia grande sorpresa si rivelò avere un movimento non russo senza rubini (su Orologiko un utente incappò in un altro pezzo e fece una foto, se riuscissi a trovare il post...).
Indi per cui, Raketa con scatola in legno stile portapenne, W&CM (tutti!), Raky, KGB con scatoline e certificatini carucci, sono produzione "altra" fatta ad uso e consumo dei bisogni contigenti, dietro cui c'era una distribuzione che non era quella italiana.
Certo che questo argomento sembra stufare, in realtà prima o poi ci ritorniamo sempre...il che è sintomatico...aneliamo all'impuro
E che contributo potrò lasciare ai posteri su questo tema? Solo un paio di pezzi salvati fortunosamente dalle scorribande di un romano durante perigliose annate, ma il primo si rivela a questo punto d'incerto padre. Ecco qui:
Mhhhh...manca il punto luminoso sulla ghiera...1994/95 quindi...apriamolo...
...Azz! La situazione diventa critica...movimento marcato RUS e fondello normale senza numero!
A questo punto mi aspetto il quadrante "paper dial" inquietantemente descritto nel Ceyr...estraggo il movimento...e che ci trovo?
Non ci trovo proprio nulla. Niente paper dial, è un quadrante con stampa normale e accurata.
Le differenze rispetto a un W&CM di supposta "razza pura":
- cassa Amphibia
- datario bianco standard
- movimento 31 rubini invece che 21
- soprattutto, assenza di punti luminosi e di triangolino luminoso ad ore 12.
Quest'orologio è stato prodotto quando i russi da gioielleria (W&CM inclusi) erano già ormai fuori mercato. Molto probabilmente hanno continuato a produrli alla chetichella usando lo stesso clichè, un pò come tanti Aviator post-Poljot, senza sforzarsi di mettere punti e triangolino luminoso e datario nero, saltando un passaggio e risparmiando, visto che le esigenze non erano più da gioielleria. Secondo me, una semplice continuazione in scala ridotta, come le Punto a fine vita vendute in versione base...chi lo sa. Grande è la confusione sotto il cielo, ed essendo l'italo-russo-germanico una razza tanto vasta quanto promiscua, considero questo non più bastardo degli altri....come dice Danilao, gli voglio bene come a un bambino normale
Questo qui invece sembra avere il giusto pedigree, lunetta esclusa ovviamente:
Raccattato da un gruppo di orologi in condizioni pietose, il proprietario aveva la fissa di usare il superattack per incollare le ghiere staccate...quindi potete immaginare come stesse messo. Ha necessitato di un multi-trapianto di organi, perfettamente riuscito e coevo, ma la lunetta era irrecuperabile, ho proficuamente usato una che avevo rimosso da un Amphibia 2011, si intona bene.
Ho anche il ghiera dorata con quadrante bianco, che dal vivo è molto grazioso secondo me. Anche quello fa parte della schiatta italocrucca dei W&CM, con un dettaglio di non poco conto che vale per tutti:
E sapete dove ho visto quei certificati? Nelle scatole Raketa in legno tipo queste qui:Manca però una cosa importante: non c'è il nome del distributore. Non si vede nelle foto e me lo confermò Asquinet.
Per contro nelle confezioni Mirabilia, Time Trend, Crazy Company, il nome è sempre presente.
Che, oltre a contenere Raketa senza dubbio originali, avevano anche il modello in foto, che con mia grande sorpresa si rivelò avere un movimento non russo senza rubini (su Orologiko un utente incappò in un altro pezzo e fece una foto, se riuscissi a trovare il post...).
Indi per cui, Raketa con scatola in legno stile portapenne, W&CM (tutti!), Raky, KGB con scatoline e certificatini carucci, sono produzione "altra" fatta ad uso e consumo dei bisogni contigenti, dietro cui c'era una distribuzione che non era quella italiana.
Certo che questo argomento sembra stufare, in realtà prima o poi ci ritorniamo sempre...il che è sintomatico...aneliamo all'impuro
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
-
- senior
- Messaggi: 1669
- Iscritto il: 17 mag 2015, 20:16
Re: Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
tutto molto interessante, complimenti però state discutendo di un orologio russo con una scritta in inglese sul quadrante volete fare desert due la vendetta?
Gli orologi russi hanno le scritte in cirillico, già mal digerisco quelli per esportazione con scritto made in ussr.....
Gli orologi russi hanno le scritte in cirillico, già mal digerisco quelli per esportazione con scritto made in ussr.....
"Niente è dimenticato, nessuno è dimenticato"
-
- moderatore
- Messaggi: 2473
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29
Re: Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Bene, oggi prendo due foto da O&P, consideriamolo un (poco) equo scambio Ho trovato due foto del Raketa 24H contenuto nelle scatole di legno tipo portapenne, le foto sono dell'utente Mekbuda (qui citiamo sempre le fonti...):
Nonostante l'aspetto generale sia davvero simile, questo non è un Raketa e soprattutto non è un 24H!
La cassa è simile ma non uguale (notare la mancanza della seconda corona per i fusi orari, la ghiera interna è "dummy"), il quadrante pure (non è mai esistito un Raketa 24h con datario), e, soprattutto, il movimento è un orrendo pin lever senza rubini, di origine ignota. Peraltro a 12 ore, quindi è proprio un'imitazione pessima.
Qui di russo non c'è nemmeno una vite...
Inoltre, come già detto, sul talloncino non risulta il nome di alcun distributore, nonostante il ricco corredo di scatola e garanzia. Quindi non può essere nemmeno messo sul piano di modelli "misti" da importatore, come i Komandirskie crono, i Raky/KGB, i Vostok 2403 rimarchiati Raketa. Questo va considerato come un vero e proprio fake.
Tuttavia con queste scatole di legno venivano commercializzati anche un paio di altri modelli Raketa molto semplici, con documento russo a corredo, e forse quelli sono originali, solo di import parallelo.
Nonostante l'aspetto generale sia davvero simile, questo non è un Raketa e soprattutto non è un 24H!
La cassa è simile ma non uguale (notare la mancanza della seconda corona per i fusi orari, la ghiera interna è "dummy"), il quadrante pure (non è mai esistito un Raketa 24h con datario), e, soprattutto, il movimento è un orrendo pin lever senza rubini, di origine ignota. Peraltro a 12 ore, quindi è proprio un'imitazione pessima.
Qui di russo non c'è nemmeno una vite...
Inoltre, come già detto, sul talloncino non risulta il nome di alcun distributore, nonostante il ricco corredo di scatola e garanzia. Quindi non può essere nemmeno messo sul piano di modelli "misti" da importatore, come i Komandirskie crono, i Raky/KGB, i Vostok 2403 rimarchiati Raketa. Questo va considerato come un vero e proprio fake.
Tuttavia con queste scatole di legno venivano commercializzati anche un paio di altri modelli Raketa molto semplici, con documento russo a corredo, e forse quelli sono originali, solo di import parallelo.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
-
- senior
- Messaggi: 859
- Iscritto il: 28 lug 2015, 8:55
Re: Vostok W&CM (Watch and Clock Maker) l'orologio russo mascherato
Sarebbe la stessa tipologia dei movimenti sui Ruhla o sbaglio?cuoccimix ha scritto:[....] il movimento è un orrendo pin lever senza rubini, di origine ignota. Peraltro a 12 ore, quindi è proprio un'imitazione pessima.
Qui di russo non c'è nemmeno una vite...
[....]
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein