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Il Luch calendario perpetuo è un altro residuo di design di epoca sovietica che per vari motivi si è trovato a debuttare in epoca postsovietica, e precisamente in Bielorussia anzichè in URSS.
Come mai la penso così? Tutti i modelli "calendario perpetuo" russi (a partire dai Raketa) traevano le proprie origini da un vecchio design Orient, per la precisione questo qui:
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Dopo il crollo dell'URSS, con l'apertura dei mercati ormai definitiva e con tutti gli orologi moderni in via di arrivo dall'estero, non c'era più necessità di disegnare ex novo un altro calendario perpetuo ispirato a un vecchio modello jap anni 70, sarebbe stato assurdo.
Però magari avevano pronti gli stampi, le attrezzature...e quindi? E quindi, ora che siam bielorussi, mettiamoci a produrre il Calendar giusto per non mandar sprecato tutto il lavoro.
Il modello che ho ricevuto un paio di settimane fa, è una variante molto rara, con quadrante e cassa grigi, a listino fino a qualche anno fa, ma già non si trovava praticamente più in giro. Questo era in possesso di un collezionista Orient, ho proposto equo scambio ed ora è qui, altri simili in tempi recenti non ne ho trovati.
Questa invece è la variante più diffusa, quella verde (saremo in un rapporto 50 ad 1 rispetto al grigio...), lo presi nuovo oltre 10 anni fa, completo di documenti. Su questo ho aggiunto un bel bracciale satinato che è la morte sua.
Ed eccoli fianco a fianco
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In generale, rispetto ai Raketa, questi Luch hanno un aspetto molto più fedele (quasi identico) al vecchio design Orient, cosa che mi fa propendere, al pari dei cugini di Petrodvorets, per la loro progettazione sovietica anzichè bielorussa.
Il fatto che siano al quarzo non me li fa dispiacere. Anche questi sono una delle ultime testimonianze di quarzo made in Russia.