Dani, la cosa migliore mi sembra quella di editare il primo post come ritieni più opportuno e poi spostare tutto il topic in blocco nel forum principale. A quel punto puoi mettere un nuovo post sul Forumtorg e il gioco è fatto.
Sistemate le questioni amministrative, ecco che approfitto per fare qualche divagazione tecnico-storica su Sarton, Perrelet, Girard-Perregaux e Vostok
Preparate il cuscino, perché il rischio di cadere fulminati da una botta di sonno è più che concreto
Come abbiamo visto dall'illustrazione pubblicata da Paolo e firmata Renato Z, dell'orologeria Zamberlan, il principio di funzionamento degli invertitori più antichi si basa su ruote dentate e cricchi, un sistema complicato e ingombrante ma robusto.
Mi permetto però di cambiare figura, mi trovo più a mio agio con quest'altra
Ogni invertitore è composto da due ruote dentate sovrapposte
A e
B, con un cricco
d che a seconda del verso di rotazione le obbliga a girare insieme oppure le lascia indipendenti.
Quando il rotore (solidale con
A) gira in senso antiorario,
A e
B sono vincolate e fanno girare la ruota intermedia in senso orario, mentre nell'altro invertitore il cricco
d' scivola a ritroso sui denti di
B', svincolandola da
A' (se così non fosse, il meccanismo si incepperebbe).
Quando il rotore gira in senso orario la situazione si capovolge, la ruota
A trasmette il moto ad
A', mentre
B' è vincolata dal cricco
d' e fa girare la ruota intermedia, di nuovo in senso orario.
Il principio è analogo al cricco del rocchetto di carica, che lascia passare i denti in un verso e li blocca nel verso opposto, ma con una differenza sostanziale: gli invertitori possono riposare solo quando l'orologio è immobile, e le continue sollecitazioni li portano ad essere tra i componenti più soggetti ad usura. Qualcuno ha fatto i conti, che non sto qui a riportare, dimostrando che ciascun invertitore è soggetto a qualche milione (!) di inversioni di marcia all'anno.
SartonReversers.jpg
Lo schema degli invertitori illustrato è quello usato da
Hubert Sarton nel primo orologio automatico a rotore centrale (foto sopra) a lungo erroneamente attribuito ad Abram Louys Perrelet
(*). L'invenzione di Sarton risale al 1778.
[Foto e illustrazione tratte da Watkins - The Origins of Self Winding Watches 1773-1779]
Il principio di funzionamento dei Gyrotron di Girard-Perregaux è simile, con i due invertitori che a turno vincolano le due ruote o le lasciano indipendenti, ma la realizzazione è profondamente diversa e per molti versi innovativa, tanto che all'epoca ottenne il brevetto
(**). Qui sotto un collage di illustrazioni tecnico-pubblicitarie tratte dalla baja.
GP-Gyrotron.jpg
Si basa su dischi in rubino (tipicamente 3, 5 o 7) che si allentano o si serrano attorno all'asse a seconda del verso di rotazione, funzionando come le pinze di un freno. L'ottima spiegazione di Paolo rende inutili altri commenti sul funzionamento.
Il sistema è più semplice di quello a cricchetti, richiede meno componenti e si riescono a realizzare invertitori molto più sottili a parità di robustezza. Semplicità costruttiva e spessore ridotto hanno però un prezzo, si intuisce facilmente quanto lo sporco sia deleterio per la frenata, basta una minima traccia d'olio per far slittare i dischi.
Per questo gli invertitori vengono trattati in fabbrica ricoprendoli con una sottile pellicola di epilame (la stessa sostanza usata nel trattamento delle palette, commercializzata anche come fixodrop) che ha un effetto fortemente antiaderente.
Il trattamento non è facile da ottenere in laboratorio, per questo tutte le case prevedono la sostituzione in blocco degli invertitori, non la loro pulizia. Ma se gli invertitori sono in buono stato, e nessuno dei dischi in rubino è scheggiato, vale assolutamente la pena di seguire il metodo di Paolo/Cane. Gli invertitori non potranno garantire prestazioni ottimali nel tempo, ma la soddisfazione di vederli funzionare di nuovo è impagabile.
A questo punto si potrebbe parlare di Rolex e di quanto gli costò la gaffe con John Harwood, o del fatto che il sistema Girard-Perregaux si prestava molto bene ad assecondare le malizie pubblicitarie del periodo facendo lievitare il numero di rubini a ben 14 in più della concorrenza ma meglio fermarsi, l'entusiasmo già mi ha fatto parlare troppo
Solo un'ultima cosa, se avete avuto la tenacia di leggere fino a qui siete sicuramente in grado di rispondere a questa domanda: ma i due invertitori, sono uguali o sono diversi? E perché?
Note
(*) Gli errori di attribuzione capitano. In questo caso buona fede e interessi commerciali si mischiano in un complicato intreccio che coinvolge una nutrita schiera di libri sull'argomento. Chi fosse interessato può leggere
Libri: Richard Watkins - The Origin of Selfwinding Watches – 1773-1779 e la bibliografia citata.
(**) Il brevetto Gyrotron è del 1957, perciò era ragionevolmente scaduto da tempo quando la Vostok decise di adottare il sistema nei suoi orologi automatici.
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