Oggi mi è arrivato questo dalla Gran Bretagna:
Tutte le scritte sono in inglese, anche quelle sul fondello e sul movimento: a parte quella sull'ingranaggio del bariletto che in effetti pare incoerenti...
La cassa dorata ha delle strane punzonature: che non sono riuscito a fotografare meglio di così!
Cosa indicano? Sono riconducibili alla presumibile destinazione per il mercato inglese?
Chi sa parli!
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SLAVA export
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Re: SLAVA export
Bello bello...
Pero' inusuale quel movimento...
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Re: SLAVA export
Non sai cosa rischi con questo invito però siccome io sono uno buono cercherò di essere sintetico.
Non ho fatto ricerche e non so quindi se di questo orologio o di simili se ne sia già parlato.
Non riesco a vedere bene i dettagli dell'ultima foto, non so quindi se possano aggiungere ulteriori elementi.
Detto questo ora dico: questo piccolo orologio o è una piccola enciclopedia dei misteri oppure è un fake d'annata ( e in quanto tale degno di stare nella.... miaaaaaaaaaa collezione ).
Propendo più per la seconda che per la prima ipotesi.
Tutto sta nelle scritte.
1) se è uno Slava non può essere della prima fabbrica di Mosca
2) le scritte "Unadjasted", Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca, ecc. sono molto grossolane, completamente diverse dalla raffinatezza ed eleganza della scritta sul bariletto ( prima fabbrica di Mosca) e dalla precisione e fonts in uso negli anni '60 (epoca a cui è riferibile l'orologio).
Sembra, ma forse è un effetto della foto, che nella stessa parola i caratteri abbiano un ampiezza diversa.
3) Addirittura la A di " MADE" e "FACTORY" assomiglia alla Д (lettera D dell'alfabeto cirillico) ed è molto diversa dalla A di "Unadjasted"
4) All'epoca in paesi quali USA, Gran Bretagna, e tanti altri le importazioni dall'URSS ( e non solo ) erano regolamentate da norme molto precise che regolavano i volumi di importazione (quote di importazione).
Per aggirare tali quote e comunque vendere movimenti gli orologi venivano fatti assemblare nei "paradisi fiscali dell'orologeria" (HONG-KONG , GUAM, Isole Vergini) e molto spesso punzonati proprio con "Unadjasted" che equivaleva a dire che l'orologio non era stato sottoposto ai controlli di qualità della casa madre, una produzione non finita, aveva bisogno delle limature del caso (regolazione anzitutto ma poteva anche significa anche pulizia, lubrificazione,ecc.). Stessa cosa per il "Foreign" sul movimento o fondello.
Per quanto riguarda i russi si trattava in genere di orologi assemblati con movimenti russi ma dai brand più disparati non riconducibili direttamente all'autentico "made in ussr. Quadranti sempre e rigorosamente anonimi, non riportavano mai alcun "made". Quasi mai assomigliavano a quelli delle fabbriche sovietiche.
L'unico brand che richiamava la produzione russa era il "Cornavin".
Mi è sempre rimasto il dubbio se i Cornavin, con il "made in ussr" o meno, presenti nei cataloghi e generalmente attribuiti alle fabbriche sovietiche, non avessero la stessa origine di quelli prodotti nelle Isole Vergini con il brand Cornavin (riconducibile però direttamente ad una società registrata a Panama ( e la storia si allunga; i sovietici avevano in quel periodo discreti volumi di esportazioni di movimenti,parti, e orologi finiti, anche verso il centro-America)
(Questa dei "paradisi fiscali dell'orologeria" è una storia molto interessante di cui si è sempre parlato molto poco e per cenni. Io vi incappai un cinque sei anni fa grazie ad uno scambio con Cane; il toscanaccio mi passò un misero Jerlian (non ricordo cosa ebbe in cambio, sicuramente qualcosa di meglio ) che mi aveva incuriosito e da lì iniziai a ricostruire tutta la storia. I materiali sono abbondanti e anche discretamente precisi).
5) SLAVA di Besancon, molto brevemente. Nel 1972 nacque una joint-venture franco-sovietica denominata SLAVA con sede a Besancon dove venne creato un centro per l'assemblaggio,riparazione, commercializzazione, degli orologi esportati in occidente e , per quanto ne so, in gran parte del mediterraneo.
Della Slava di Besancon si sanno molte cose ma molto poco del suo modus operandi ( in particolare se dai suoi laboratori uscissero solo e soltanto orologi ufficialmente direttamente attribuibili all'Unione Sovietica e non anche degli "anonimi", "unadjusted, e simili, cosa che ritengo probabili ma solo sulla base di labili indizi).
Molto importante: un piccolo centro operativo con sede a Parigi già esisteva dalla metà degli anni '60.
Insomma questo orologio è di grande interesse per via delle possibili tante storie che lascia intravedere. In realtà sono storie che interessano a pochissimi anche se attraverso di esse si possono leggere le vicende della guerra fredda, spy-story,... fino ad arrivare ad un giallo riguardante una giovane ragazza dell'est Europa trovata morta a Besancon, al polso aveva un piccolo orologio Slava. Proprio a Besancon, ma nei primissimi anni '90.
Quindi:
A) ipotesi che ritengo meno probabile: un assemblato a Besancon. Probabilità prossime allo zero.
B) "paradisi fiscali", anche qui poche probabilità; come detto non riportavano il made, le scritte non erano così grossolane, ecc. Rimane la possibilità dell'esistente torbido sottobosco che gravitava attorno a quel mondo paradisiaco.
C) se, come credo, l'orologio è anni '60 potrebbe trattarsi di una qualche produzione clandestina/parallela che cercava di sfruttare il grande successo di mercato che in quegli anni incontrarono gli orologi russi in Gran Bretagna. Possibile.
D) altrettanto probabile: qualche buontempone l'ha creato di recente (anche dieci-venti anni fa) mettendoci di tutto e di più pensando di costruirvi in tal modo interesse, originalità, e mistero. E chissà, forse conoscendo anche le storie a cui ho accennato.
Certo che quel Prima e, contemporaneamente, Seconda fabbrica... non pone a favore delle conoscenze del presunto autore.
Pensate se invece avesse scritto a mano Prima Fabbrica di Orologi di Mosca...
Conclusione: un orologio interessante perché, la si metta come si vuole, in ogni caso racconta un mondo.
CPC, visto che ho parlato?! e sono stato pure sintetico, vero?
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Re: SLAVA export
Toh! Un altro "Unusual Export Slava"
(e anche Unusual Export Poljot e Strange gold plate symbols on Poljot ).
Non solo è un bell'orologio, ma ha anche una discreta importanza collezionistica. Le considerazioni di mchap e quelle fatte nei topic su WUS sono la conferma che si tratta veramente di un pezzo interessante, con una lunga e affascinante storia da raccontare. Un orologio che ha molto da dire.
Congratulazioni per l'acquisto
Nota: Ovviamente la scritta Slava sul quadrante in questo caso è solo un nome e non ha relazioni con la seconda fabbrica di orologi di Mosca (che avrebbe assunto quel nome solo in un tempo successivo).
(e anche Unusual Export Poljot e Strange gold plate symbols on Poljot ).
Non solo è un bell'orologio, ma ha anche una discreta importanza collezionistica. Le considerazioni di mchap e quelle fatte nei topic su WUS sono la conferma che si tratta veramente di un pezzo interessante, con una lunga e affascinante storia da raccontare. Un orologio che ha molto da dire.
Congratulazioni per l'acquisto
Nota: Ovviamente la scritta Slava sul quadrante in questo caso è solo un nome e non ha relazioni con la seconda fabbrica di orologi di Mosca (che avrebbe assunto quel nome solo in un tempo successivo).
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Re: SLAVA export
Non solo il Jerlian, mi hai chiesto e ti ho dato almeno 3-4 orologi...mchap ha scritto: ↑27 gen 2017, 1:45 Io vi incappai un cinque sei anni fa grazie ad uno scambio con Cane; il toscanaccio mi passò un misero Jerlian (non ricordo cosa ebbe in cambio, sicuramente qualcosa di meglio ) che mi aveva incuriosito e da lì iniziai a ricostruire tutta la storia. I materiali sono abbondanti e anche discretamente precisi).
Sapendo della tua conoscenza quando mi chiedevi un orologio andavo in "paranoia"...Io appena agli inizi cominciavo a farmi le "pippe" fosse
raro, valesse una fortuna...
Chissa' se qualche volta valeva davvero... ....
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Re: SLAVA export
Non ti preoccupare, è sempre stata tutta roba poco importante dal punto di vista monetario. I Jerlian e simili hanno senso giusto per averne uno in collezione e qualche volta cercando di capirne l'origine ti imbatti in storie interessanti.
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Re: RE: Re: SLAVA export
Grazie per i link.zvezda ha scritto:Toh! Un altro "Unusual Export Slava"
(e anche Unusual Export Poljot e Strange gold plate symbols on Poljot ).
Non solo è un bell'orologio, ma ha anche una discreta importanza collezionistica. Le considerazioni di mchap e quelle fatte nei topic su WUS sono la conferma che si tratta veramente di un pezzo interessante, con una lunga e affascinante storia da raccontare. Un orologio che ha molto da dire.
Congratulazioni per l'acquisto
Nota: Ovviamente la scritta Slava sul quadrante in questo caso è solo un nome e non ha relazioni con la seconda fabbrica di orologi di Mosca (che avrebbe assunto quel nome solo in un tempo successivo).
Scorrendo rapidamente ho dedotto che:
1) la scritta foreign sul fondello potrebbe testimoniare la destinazione al mercato inglese;
2) La cassa è di produzione occidentale (probabilmente francese) ed in effetti la qualità della placcatura è nettamente superiore a quella sovietica dell'epoca;
3) l'orologio è stato prodotto sia con movimento a 17 che a 15 rubini sempre marchiato II fabbrica di orologi di Mosca.
4) dovrebbe risalire agli anni sessanta:se così fosse sarebbe una delle prime comparse del marchio Slava.
Credo che ci sia ancora da scavare su questa storia!
Per quanto riguarda l'ingranaggio sul bariletto potrebbe trattarsi di un trapianto di parti compatibili?
Sicuramente non recente in quanto dallo sporco sull'anello di chiusura del fondello, l'orologio non veniva aperto da un bel po'!
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Re: SLAVA export
Non ne ho dubbio...te li ho dati sempre volentieri perché in mano tua con piu' conoscenza e voglia di capire avevano piu' senso...
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Re: RE: Re: SLAVA export
Penso di si...
Fossi in te lo sostituirei con uno compatibile con la 2° fabbrica...
Comunque e' davvero bello...(pero' la placcatura 20 micron come ha questo c'e' anche su alcuni russi)
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Re: RE: Re: SLAVA export
Non è detto...
Probabilmente essendo uno dei primi Slava il movimento potrebbe essere stato fornito direttamente dalla Fabbrica 1, oltretutto essendo per l'esportazione magari faceva più figo mettere in mostra proprio la N°1