Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Orologeria di ogni tipo ed epoca da tutti i paesi dell'est europeo

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Cane
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Messaggio da Cane »

Questo e' come il mio...

Filmato interessante perché al mio devo dare una revisionatina in quanto dicono ogni tanto si ferma ... :( (pagato poco per questo)

Vedo adesso che nelle foto del mio c'e' il pendolo ma non vedo il peso...speriamo bene...





Lo scappamento dovrebbe essere ad "Ancora" come questo...

Si vede bene come i denti gialli della ruota di scappamento (messa in rotazione dal peso attaccato alla catena) imprimono ogni volta
delle piccole spinte al pendolo (per non farlo fermare) scivolando sulle superfici inclinate dei due denti grigi dell'ancora... ;)


Immagine
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Messaggio da Cane »

_05.jpg

1 - guinzaglio;
2 - staffa con ancora;
3 - ruota scappamento;
4 - una ruota intermedia;
5 - ruota centrale;
6 - ruota/pignone riduttrice da minuti a ore;
7 - asse sfera minuti;
8 - ruota sfera delle ore;
9 - ruota dei minuti;
10 - catena;
11 - peso;
12 - pendolo;
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mchap
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Messaggio da mchap »

Per diverse ragioni mi trovo in difficoltà a partecipare a questo topic. In primo luogo perché ho sempre visto la produzione di orologi da tavolo, da parete, ecc. come un tutt'uno. Non che non sia possibile organizzarla per "brand" ma la maggior parte dei russofili la conosce poco o niente nel suo insieme e puntare solo su uno dei diversi nomi potrebbe creare stereotipi che poi saranno difficili da smontare.

Un altra ragione è data dalle tipologie. Il ruolo di una sveglia non era molto diverso da un orologio da parete o da tavolo. Per un lungo periodo, decenni, in una casa poteva mancare un orologio da polso ma non una sveglia, un cucù, e simili. Prima questi e poi quelli da polso.

Al tempo del Grande Terrore se arrivavi in ritardo la lavoro venivi accusato di sabotaggio, reato che comportava la deportazione per un minimo di cinque anni. Quando la tempesta iniziò a calmarsi ecco che sui giornali veniva denunciata la carenza sia quantitativa che qualitativa degli strumenti di misura del tempo che, solo e soltanto loro, potevano permettere agli umani di svegliarsi e regolarsi a dovere.

A disastro compiuto ci si chiedeva " ma come fanno i nostri operai ad arrivare in orario se non hanno nemmeno una sveglia o se quelel disponibili non funzionano, si bloccano, ritardano ?".
Nel frattempo tutti i direttori delle fabbriche, i tecnici e le maestranze più qualificate erano ormai o fucilati o deportati in Siberia. Accusati di sabotaggio perché non avevano rispettato gli obiettivi assegnati
In realtà con il "terrore" si mascherava l'inefficienza delle fabbriche, dei macchinari vetusti e usurati per l'eccessivo lavoro e mancanza di manutenzione (anche quando nuovi invecchiavano molto rapidamente).
Per non dire delle quote di produzione assurde, fuori dalla realtà. Chiunque provasse ad obiettare qualcosa era un sabotatore. Chiunque provasse ad avanzare una critica era un sabotatore. Chiunque provasse a introdurre cambiamenti era un sabotatore.

E' una storia tragica e personalmente ho un blocco mentale a ridurla a quattro foto.

Dopo la guerra e dopo Stalin i tempi cambiarono ma per la stragrande maggioranza delle persone a misurare il tempo erano sempre gli orologi per la casa. Quando si dice che, metà anni '50, l'industria sovietica produceva 25 milioni di orologi andrebbe anche ricordato che più della metà, molto di più, non erano orologi da polso.

Ancora negli anni '60 gli orologi per la casa costituivano la parte preponderante ( e buona parte di quelli da polso erano destinati all'esportazione. La tendenza iniziò a cambiare negli anni '70, molto a fatica e molto lentamente.


Insomma, parlare di questa parte dell'orologeria sovietica richiede un retroterra culturale diverso e molto poco presente nelle nostre menti.
Gli orologi per la casa hanno avuto un rapporto intimo e profondo con le "vite degli altri". Una sveglia o una pendola erano di tutti. Di tutti quelli che vivevano in quell'ambiente. Se si fermavano era un dramma collettivo, non individuale.

Se, come diciamo spesso, un orologio da polso con una incisione personalizzata si porta appresso una storia, allora uno qualsiasi orologio per la casa, anche senza alcuna dedica, si porta appresso un mondo.

Probabilmente tutte queste considerazioni sono solo delle mie "fisse" :) e, una volta, enunciate ce le possiamo lasciare alle spalle.
In questo mondo di edonisti, modaioli e modernaioli, non gliene frega niente a nessuno.

Allora devo confessare che, pur presenti in discreto numero nella mia collezione, questo tipo di orologi non li ho mai fotografati seriamente (non ci posso far niente, una fissa è una fissa).

Quindi poscia per cui posso solo contribuire con qualche foto casuale (oltre che con i cataloghi già pubblicati e quelli che pubblicherò).
P9130725.jpg
P9130714.jpg
P9130716.jpg
PC100153.jpg
PC100155.jpg
PC100156.jpg
PC100160.jpg
PC100165.jpg
PC100167.jpg
P8013638.jpg
PA052378.jpg
PA129633.jpg
12.jpg
28.jpg
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Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Messaggio da Cane »

mchap ha scritto: 11 feb 2017, 23:50 Per diverse ragioni mi trovo in difficoltà a partecipare a questo topic. In primo luogo perché ho sempre visto la produzione di orologi da tavolo, da parete, ecc. come un tutt'uno. Non che non sia possibile organizzarla per "brand" ma la maggior parte dei russofili la conosce poco o niente nel suo insieme e puntare solo su uno dei diversi nomi potrebbe creare stereotipi che poi saranno difficili da smontare.
Un altra ragione è data dalle tipologie. Il ruolo di una sveglia non era molto diverso da un orologio da parete o da tavolo. Per un lungo periodo, decenni, in una casa poteva mancare un orologio da polso ma non una sveglia, un cucù, e simili. Prima questi e poi quelli da polso.
Si, hai anche ragione, ma trovandomi questo pendolo, vedendo altri cucù, qualche sveglia, viene spontaneo scriverci majak... ;)
Magari si potrebbe aggiungere qualche altro marchio, le sveglie, magari organizziamoci...
Secondo me, anche se questo e' il primo parete che ho, e non ho nessuna sveglia, ritengo questa tipologia importante, anche per
l'utilizzo pratico che hanno avuto, che hai ben descritto...
Non possiamo non parlarne...
mchap ha scritto: 11 feb 2017, 23:50Al tempo del Grande Terrore se arrivavi in ritardo la lavoro venivi accusato di sabotaggio, reato che comportava la deportazione per un minimo di cinque anni. Quando la tempesta iniziò a calmarsi ecco che sui giornali veniva denunciata la carenza sia quantitativa che qualitativa degli strumenti di misura del tempo che, solo e soltanto loro, potevano permettere agli umani di svegliarsi e regolarsi a dovere.
A disastro compiuto ci si chiedeva " ma come fanno i nostri operai ad arrivare in orario se non hanno nemmeno una sveglia o se quelel disponibili non funzionano, si bloccano, ritardano ?".
Nel frattempo tutti i direttori delle fabbriche, i tecnici e le maestranze più qualificate erano ormai o fucilati o deportati in Siberia. Accusati di sabotaggio perché non avevano rispettato gli obiettivi assegnati
In realtà con il "terrore" si mascherava l'inefficienza delle fabbriche, dei macchinari vetusti e usurati per l'eccessivo lavoro e mancanza di manutenzione (anche quando nuovi invecchiavano molto rapidamente).
Per non dire delle quote di produzione assurde, fuori dalla realtà. Chiunque provasse ad obiettare qualcosa era un sabotatore. Chiunque provasse ad avanzare una critica era un sabotatore. Chiunque provasse a introdurre cambiamenti era un sabotatore.
Mamma mia...ma come e' potuto succedere?... :(
Tutta la gerarchia era d'accordo? Forse tra essere purgati, mandati in siberia, ammazzati, hanno scelto la via piu' facile di allinearsi?
Ricordo una volta ti sei domandato come e' potuto succedere in germania...A parte le situazioni molto diverse non e' che i meccanismi delle dittature portano facilmente a questo?
mchap ha scritto: 11 feb 2017, 23:50Ancora negli anni '60 gli orologi per la casa costituivano la parte preponderante ( e buona parte di quelli da polso erano destinati all'esportazione. La tendenza iniziò a cambiare negli anni '70, molto a fatica e molto lentamente.
Insomma, parlare di questa parte dell'orologeria sovietica richiede un retroterra culturale diverso e molto poco presente nelle nostre menti.
Gli orologi per la casa hanno avuto un rapporto intimo e profondo con le "vite degli altri". Una sveglia o una pendola erano di tutti. Di tutti quelli che vivevano in quell'ambiente. Se si fermavano era un dramma collettivo, non individuale.
Diciamo che in italia era uguale... ;)
Io fino a 15 anni ho vissuto in campagna (quindi fino a fine anni 50 e primissimi 60) e l'orologio per tutti era una sveglia di quelle in ottone
a parallelepipedo coi vetri laterali e lo sportellino dietro per vedere il movimento e per caricarla...(credo attualmente l'abbia un parente)
Il giorno dalla campagna per sapere quando tornare a mangiare il campanile suonava mezzogiorno... :ok:
E non e' una barzelletta dire che la mattina il canto del gallo aveva la sua importanza... :lol:
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Messaggio da burja »

"Al tempo del Grande Terrore se arrivavi in ritardo la lavoro venivi accusato di sabotaggio, reato che comportava la deportazione per un minimo di cinque anni. Quando la tempesta iniziò a calmarsi ecco che sui giornali veniva denunciata la carenza sia quantitativa che qualitativa degli strumenti di misura del tempo che, solo e soltanto loro, potevano permettere agli umani di svegliarsi e regolarsi a dovere.

A disastro compiuto ci si chiedeva " ma come fanno i nostri operai ad arrivare in orario se non hanno nemmeno una sveglia o se quelel disponibili non funzionano, si bloccano, ritardano ?".
Nel frattempo tutti i direttori delle fabbriche, i tecnici e le maestranze più qualificate erano ormai o fucilati o deportati in Siberia. Accusati di sabotaggio perché non avevano rispettato gli obiettivi assegnati"

fra mandare in Siberia chi arriva tardi al lavoro e (come da noi) timbrare il cartellino altrui in maniera impunita, rubare soldi a piacere all'azienda che ti paga, svolgere in malattia un'altra attività lavorativa, venire licenziati e poi reintegrati perché l'attività non è di nocumento alla malattia medesima, ecc, ecc, ecc,

Ci sarà pure una via di mezzo da applicare in questo nostro sgangherato paese?

Scusate il fuori tema ma qui di sveglie ce ne vorrebbero parecchie.....
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Messaggio da cuoccimix »

Tutto vero quello che dice Antonio, anche per generazioni successive, forse la mia è stata l'ultima a vedere gli "orologi di casa" come unici strumenti atti a misurare il tempo, parliamo dei primi anni '80.

Difatti, già successivamente a quell'epoca, le fonti dove reperire l'ora in casa si moltiplicano: l'orologio appare su videoregistratori e altri elettrodomestici, e come riferimento esatto compare quello del Televideo, perfettamente sincronizzato (in precedenza, lo ricordo bene, per sincronizzare le sveglie e gli orologi di casa, si usava il servizio "ora esatta" della Sip, null'altro che una voce registrata con l'ora esatta).

C'erano ancora "gli orologi di casa" come strumento principale e più visibile, ma ormai non erano più un riferimento essenziale. Eppure rimanevano "psicologicamente" importanti, quando si rompeva la mia radiosveglia giravo in casa alla ricerca di un sostitutivo, che quasi sempre era il digitale da polso con allarme messo in verticale sul comodino, col bracciale a mò di staffa.

Oggi abbiamo l'orologio perennemente in faccia, fra pc, telefono, orologio da polso, computer da bici, forni a microonde, frigoriferi, tv, auto, e chi più ne ha, più ne metta...

Ah, da notare come l'orologio della Rivoluzione d'Ottobre sia stato fatto in più versioni, difatti non si limitava alle celebrazioni a "cifra tonda" ogni 5 anni, ma ad occhio ogni 2, è per questo che se ne trovano pezzi che celebrano i 47 anni e altri i 49, per dire.
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Messaggio da mchap »

Cane ha scritto: 12 feb 2017, 0:54
Mamma mia...ma come e' potuto succedere?... :(
Tutta la gerarchia era d'accordo? Forse tra essere purgati, mandati in siberia, ammazzati, hanno scelto la via piu' facile di allinearsi?
Ricordo una volta ti sei domandato come e' potuto succedere in germania...A parte le situazioni molto diverse non e' che i meccanismi delle dittature portano facilmente a questo?

La domanda che ponevo sulla Germania era retorica.
Sono questioni enormemente complesse e non è certo qui che possiamo parlarne, forse in off-topic. Ma visto che ci siamo un paio di distinguo vanno subito fatti.

Il caso tedesco e quello russo hanno un solo elemento in comune: la modernità, intendendo con questo i mezzi e le modalità disponibili nella prima metà del '900. In realtà c'è anche una differenza anche sotto questo aspetto, i tedeschi hanno "creato".

Per il resto sono casi completamente diversi.

La Germania, società colta ed evoluta, era portatrice di una ideologia razziale, di sterminio, un Ordine Nuovo basato su una gerarchia di razze, dove non c'era posto per gli "imperfetti" e i "sub-umani".
I tedeschi hanno hanno rivolto la propria ideologia verso altri popoli. Questa è una delle differenze più importanti.
( i "diversi" al loro interno non erano considerati tedeschi)

In Unione Sovietica l'ideologia è stata rivolta verso l'interno, verso il suo popolo. Inoltre il caso russo va inserito all'interno dei processi di industrializzazione accelerata. In venti anni da paese contadino a potenza mondiale.

Ormai sono più di quarantacinque anni che studio, e continuo ad aggiornarmi, su questa materia e mi rendo quindi perfettamente conto che quanto ho detto sopra è una forte semplificazione, ma in poche righe non si può dire di più.



Tornando agli orologi non-da-polso o, se preferiamo, per la casa, ufficio,ed altro, è bene dare un occhiata ai cataloghi,
Questa orologeria è presente in tutti i più importanti cataloghi che abbiamo, a partire da quelli degli anni '30. Ece ne sono altri da pubblicare.

Un punto fermo. Più volte abbiamo parlato di elementi, tra gli altri, che caratterizzano l'orologeria sovietica: lo stare sempre un po indietro a quella occidentale, imitarne il disegno e lo stile. Non mancando di certo le eccezioni che confermano la regola.

Queste caratteristiche sono più che mai evidenti nell'orologeria per la casa.
Quindi, a parte la scelta di acquistare quello che più ci piace, bisogna fare attenzione a farsene un idea basandoci su quanto oggi vediamo in vendita. Sarebbe estremamente ingannevole. Molto di più che per gli orologi da polso e da tasca. Questi ultimi sono sopravvissuti in maggiore quantità e varietà, mentre gli altri sono molto meno presenti.
Non si tratta solo del maggior interesse, richiesta (moda e tutto il resto), per quelli da polso, ma anche una questione di maggior usura e minore manutenzione per le sveglie, pendole,ecc. Forse anche per una minore qualità intrinseca.
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

Messaggio da Cane »

Sono incazzato nero! :evil:

Oggi mi e' arrivato il majak e manca proprio il pendolo! Oltre ai due vetri laterali che chiudono ma fanno vedere il movimento! :evil:

Il pendolo si vede anche in una foto dell'inserzione, e i due vetri pure... :ok:

Nelle foto non avevo visto il peso che va attaccato alla catenella e gli avevo scritto, ma quello lo potevo risolvere abbastanza facilmente...

Invece il peso c'era, ma manca proprio il pendolo che non puo' essere rifatto se non in modo complicato... :(

Questa e' l'inserzione...

http://allegro.pl/stary-nascienny-majak ... ml#thumb/1

Nella prima foto si vede il pendolo (quella specie di medaglia) accanto alla catena e nella seconda foto si vede il vetro
inserito in scanalature nel legno da cui si intravede il movimento ...

Dice "come da foto" e da nessuna parte leggo che mancano pezzi...
Mi pare di leggere solo che non funziona, ma questo non c'incastra...

Anche a voi pare così?

Cosa posso fare? Cosa posso scrivergli?
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

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ti ci voglio a litigare con un polacco....
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Re: Majak (маяк, Mayak) da parete Tomo II: spazio anche a cucù, pendole, ecc...

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Per 40 zloty stai pure a vedere se c'è tutto, e daje che los sistemi e te lo rivedi per 400 alle Reunion :lol:
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