E' così.Cane ha scritto: ↑2 ago 2017, 21:38Lo sai come la penso sugli immigrati e anche sull'europa...Ma:DaniLao ha scritto: ↑2 ago 2017, 20:44 L'Italia è già stata condannata per i respingimenti in mare nel 2012 dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo...
...ma guarda, anche nel 2009 c'è sempre la Libia nel mezzo, ma allora è un vizio! Strasburgo se ne sono accorti e ci hanno aperto il cuxx; come si dice in gergo tecnico in questi casi.
Strarburgo che ci ha aperto il cXXlo?
Il culo lo apra all'austria che chiude il Brennero, alla francia che chiude Ventimiglia, ai paesi dell'est che dopo essere stati schiavi
della russia e chiesto aiuto disperato all'europa adesso "alzano muri" per fermare dei disgraziati!
Apra il culo a chi non vuole che le navi ong sbarchino i profughi nei loro porti, ma vorrebbero fossero sbarcati tutti in italia!
Se sei uno Stato devi seguire leggi e convenzioni, altrimenti paghi pegno.
Un'altra cosa è il dissenso e impegnarsi a scrivere meglio le suddette leggi.
A proposito di Brennero, Austria e di cosa dovrebbe fare Strasburgo: per te -anche alla luce di quel che ho scritto sopra- "respingere" un profugo in Italia o in Libia è la medesima questione?
(No, non giustifico per nulla paesi che non fanno la loro parte, concordo con te, ma era -di nuovo- per contestualizzare la questione)
"Il respingimento del 6 maggio 2009. La sentenza della Corte di Strasburgo colpisce i respingimenti attuati dall'Italia verso la Libia, a seguito degli accordi bilaterali e del trattato di amicizia italo-libico siglato dal governo Berlusconi. "Il 6 maggio 2009, a 35 miglia a sud di Lampedusa - spiega il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) - in acque internazionali, le autorità italiane hanno intercettato una nave con a bordo circa 200 persone di nazionalità somala ed eritrea (tra cui bambini e donne in stato di gravidanza).
I migranti - stando al ricorso - sono stati trasbordati su imbarcazioni italiane e riaccompagnati a Tripoli contro la loro volontà, senza essere prima identificati, ascoltati né preventivamente informati sulla loro effettiva destinazione. I migranti non hanno avuto alcuna possibilità di presentare richiesta di protezione internazionale in Italia. Di queste 200 persone, 24 (11 somali e 13 eritrei) sono state rintracciate e assistite in Libia dal Cir e hanno incaricato gli avvocati Anton Giulio Lana e Andrea Saccucci dell'Unione forense per la tutela dei diritti umani di presentare ricorso dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo".
Le condizioni di detenzione in Libia. "Le successive condizioni di vita in Libia dei migranti respinti il 6 maggio 2009 sono state drammatiche - sostengono dal Cir - La maggior parte è stata reclusa per molti mesi nei centri di detenzione libici, dove ha subito violenze e abusi di ogni genere. Due ricorrenti sono deceduti nel tentativo di raggiungere nuovamente l'Italia a bordo di un'imbarcazione di fortuna. Altri sono riusciti a ottenere protezione in Europa, un ricorrente proprio in Italia. Prima respinti e poi protetti, a dimostrazione della contraddittorietà e insensatezza della politica dei respingimenti". Al riguardo va ricordato che, secondo le stime dell'Unhcr, circa 1.500 migranti hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l'Italia via mare nel 2011."
dall'articolo citato sopra.