Non è mia abitudine commentare frase per frase ma qui devo farlo per rispondere nel modo più sintetico possibile.
wilcoyote ha scritto: ↑12 dic 2017, 10:38
Perdona, ma questa è un'intervista a senso unico, e soprattutto, a mio parere, esprime un concetto inaccettabile: che sia lecito deportare un popolo per far spazio ad un altro.
Non c'è niente da perdonare, si discute.
Ho citato l'intervista per far conoscere meglio la posizione di Morris qualche anno dopo la pubblicazione del libro che citavo.
Sia dall'intervista che dal libro ( e dagli altri che ha scritto) mi sembra che non dica affatto " che sia lecito deportare un popolo per far spazio ad un altro". Tutt'altro.
Morris racconta come si sono svolti i fatti. Lo fa da storico, basandosi su documenti e archivi, citandoli puntualmente e quindi, come ogni buon storico, sottoponendosi alla eventuale critica e confutazione. Confutazioni che ancora nessuno ha fatto.
Da notare che Morris non fa sconti a nessuno, tanto meno alle scelte operate dagli israeliani nei diversi periodi.
Aspetto ancora di leggere la pubblicazione di un qualche storico di parte "palestinese" o arabo che ricostruisca le stesse vicende utilizzando lo stesso metodo e serietà professionale.
wilcoyote ha scritto: ↑12 dic 2017, 10:38Non si scappa: a fare i terroristi hanno iniziato gli israeliani, grazie che nessuno si voleva pigliare quella rogna durante le persecuzioni naziste, e Israele è nato come atto di prepotenza e violenza nei confronti dei Palestinesi da parte NON degli ebrei ma dei Sionisti, ex terroristi ora assurti al rango di "patrioti", che perseguitano anche gli ebrei ortodossi. Il passo indietro lo deve fare innanzitutto la parte più forte, altrimenti quella debole come fa a fidarsi?
Poi è vero che ci sono arabi e potenze straniere cui fa comodo rimestare nel torbido, ma a quello non c'è rimedio purtroppo, dopotutto fra i peggiori mestatori ci sono proprio i maggiori protettori di Israele, gli USA.
Qui mi sembra che ci sia un insieme di affermazioni di cui mie riesce difficile capire su cosa siano basate.
Tanto per intenderci, per me terroristi sono quei quattro coglioni che mettono le bombe alle caserme dei carabinieri. Erano terroristi i nostri brigatisti rossi , per non parlare dei NAR, Piazza Fontana,ecc.
Tutte persone che si inventano una realtà: il "gesto esemplare"; la rivoluzione è alle porte, ha solo bisogno di una spinta; il "pericolo comunista"; ecc.
Costoro si arrogano il diritto di uccidere indiscriminatamente solo perché non hanno capito un caxxo del mondo in cui vivono (questo nel migliore dei casi e quando sono in buona fede).
Non considero terroristi tutti coloro che un perseguono un obiettivo realmente presente nella loro società e nel perseguirlo usano anche metodi violenti a causa della disparità dei mezzi.
La penso così anche quando costoro sono agli antipodi dalle mie idee.
Ancora per essere chiari, per me non sono terroristi nemmeno quelli dell'ISIS, costoro stanno conducendo una guerra contro di noi ( e ancor prima contro una parte del mondo mussulmano). E con il metodo della guerra gli va risposto. Non so se ce ne siano altri possibili.
Non sono terroristi nemmeno i palestinesi (poi bisognerebbe vedere, quando e quali) che sostengono le loro ragioni. Fanno la loro guerra contro Israele. E Israele è in guerra da sempre.
Ma è meglio precisare.
Sono i paesi arabi che sono in guerra da sempre contro Israele e hanno usato i palestinesi come pretesto.
La debolezza dei palestinesi è stata proprio questa: se i paesi arabi avessero accettato la nascita dello stato di Israele esisterebbe uno stato palestinese da 70anni.
E' da questo che non si scappa.
Tutto il retto, sionismo ecc. non so cosa c'entri.
Il sionismo è nato verso al fine del XIX secolo, intriso della cultura dell'epoca. In un certo senso un movimento risorgimentale. Il proprio Stato, la propria Nazione. Per non parlare del colonialismo.
Ma oggi il sionismo è un movimento minoritario e sorpassato. Certo, è all'origine della migrazione degli ebrei in Palestina.
E allora? volgiamo discutere di come si sono formati i diversi stati ovunque nel mondo?
Dove altro potevano pensare di creare un loro stato gli ebrei?
Questo movimento storico è all'origine di uno dei problemi in Medio Oriente oggi? Certamente, ma volgiamo discutere del trattato di pace della prima guerra mondiale? o dell'Indipendenza dell'India e del Pakistan?
Si potrebbero fare decine e decine di esempi.
Gli ebrei immigrati in Palestina hanno condotto la loro lotta per l'indipendenza contro l'impero britannico. Questa era la "questione palestinese" dopo la caduta dell'impero ottomano.
Non esisteva un movimento indipendentista palestinese. Una identità nazionale palestinese si è andata realmente formando solo dopo il 1967. L'OLP nacque nel 1964 ad Amman come emanazione dei servizi segreti siriani (leggi URSS).
All'inizio, ne conservo ancora gli opuscoli, i palestinesi parlavano di una lotta comune dei proletari palestinesi e israeliani contro il capitalismo e l'imperialismo. Questo fino a buona parte degli anni '70.
Da allora le cose sono profondamente cambiate. Purtroppo.
Si dice sempre che lo stato Israeliano è più forte. Si, certo, ma solo se messo a confronto con il movimento palestinese nelle sue diverse componenti.
La questione però è che Israele si trova contro tutto il mondo arabo.
Sei milioni di israeliani contro centinaia di milioni di arabi a cui è stato inculcato che gli ebrei sono il nemico da distruggere.
Alla fine di tutto non ci può essere soluzione alcuna senza che prima sia garantito il diritto all'esistenza dello stato di Israele.
Una esistenza in pace.
Prova a chiederlo ad Hamas, Hezbollah, Iran,...
Non ci sarà mai una soluzione fino a quando nel mondo arabo non avverrà quel processo di laicizzazione e democratizzazione che da noi è avvenuto tra l'800 e il '900.
PS
Ho provato a essere sintetico
Comunque credo di aver raggiunto un risultato: mettere Willycoyote e Cane in sintonia
Su argomenti come questi è davvero difficile essere sintetici. Per esserlo si rischia di sparare frasi fatte, citare questo o quell'episodio, accusare questo o quello,ecc. Non si arriva mai a niente.
E' per questo che non mi piace fare certe discussioni. E' impossibile farle in un forum, usando poche righe. Ci vorrebbe tempo, molto tempo. E buone letture. Un paio le ho consigliate.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)