L'antisemitismo è tornato di moda?

[mchap]

http://www.repubblica.it/esteri/2018/05 ... 195286004/ e Abu Mazen passa per un moderato, l'unico interlocutore possibile per Israele!

Le sue dichiarazioni sono estremamente rivelatrici di una mentalità molto diffusa.
Dal "gli ebrei oggi sono come i nazisti" al " le persecuzioni e lo sterminio se le sono cercate", con tutte le varianti del caso, è un unico discorso.
Ecco perché ogni volta che capita insisto nell'invitare a valutare bene le parole che usiamo.

[mchap]

Riporto un articolo di WLODEK GOLDKORN su Repubblica del 2 Maggio

sull'autore http://www.letteratura.rai.it/articoli/ ... fault.aspx



Abu Mazen e l’Olocausto sfregiato


La scena è la seguente: David Grossman, cinque anni fa, parla all'Università di Cagliari. E un militante palestinese pone allo scrittore israeliano una domanda: lei Grossman è d'accordo sul fatto che Naqba e Shoah si equivalgono? Naqba è l'esodo, spesso forzato, dei 700 mila arabi e la distruzione dei loro villaggi nel corso della guerra del 1948. L'altro giorno, Abu Mazen, ormai 83enne presidente dell'Autorità palestinese, parlando a Ramallah, è tornato a un vecchio cliché: sono stati gli ebrei con il loro comportamento a causare l'Olocausto. Vecchio, perché già nel 1982 scrisse una tesi di dottorato negazionista. Oggi invece, a sostegno del suo discorso antisemita, ha alluso a testi che avrebbe letto nel corso della sua vita e carriera.

Fin qui la cronaca. Ma poi, detto senza perifrasi: è ancora aperto il problema della memoria, anzi delle memorie che a 73 anni dall'apertura dei cancelli di Auschwitz e a settanta dalla nascita dello Stato degli ebrei (e tra i due eventi c'è un nesso strettissimo) divergono sempre di più. Spieghiamoci. Abu Mazen ha voluto fare il suo sciagurato discorso alla vigilia di quella che i palestinesi chiamano "la giornata della Naqba", celebrata il 15 maggio, data della proclamazione dello Stato d'Israele. E lo ha fatto con gli occhi rivolti a Gaza, nel tentativo maldestro di recuperare un minimo di consenso tra i discendenti dei profughi che popolano la Striscia e che, da qualche settimana, ogni venerdì cercano di sfondare le linee di confine israeliane. Ma resta il fatto, sottolineato, quasi sempre in privato, da qualche intellettuale arabo: i palestinesi e gli arabi non hanno capito cosa sia stata la Shoah, e finché non l'avranno compreso mancheranno loro gli strumenti culturali per confrontarsi con Israele, ma anche con l'Europa e la sua memoria e identità.

In parole povere: Naqba, con tutte le sue atrocità, rientra nel processo di riordinamento di stampo etnico del mondo, avvenuto tra il 1945 e il 1948. In quegli anni la partizione dell'India causò milioni di vittime, musulmane e indù; in Europa centrale masse di persone vennero espulse dalle terre che abitavano da sempre, i tedeschi dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia, i polacchi dall'Ucraina; mentre gli ebrei erano in fuga dai pogrom in Polonia. La Shoah invece è un'altra cosa: è la catastrofe dell'Occidente, della modernità, della stessa episteme, nel senso che viene reciso (lo aveva intuito Primo Levi) il nesso tra causa ed effetto. Ecco perché la ricostruzione dell'Occidente comportò la costruzione dello Stato degli ebrei.

Ai tempi della guerra i nazionalisti arabi patteggiavano per Hitler e Mussolini e speravano che ad El Alamein vincessero Germania e Italia; al Cairo si preparavano grandi feste. Andò diversamente, e oggi l'Occidente a sua volta ha difficoltà con la memoria degli arabi, ad esempio poco si parla del massacro degli algerini l'8 maggio 1945, il giorno in cui cadde Berlino, a Sétif per mano dei francesi: le vittime si contarono a decine di migliaia.

E per tornare ad Abu Mazen, i testi cui alludeva a Ramallah sono probabilmente quelli di alcuni studiosi marxisti che spiegavano quanto l'antisemitismo nascesse dalla posizione degli ebrei (intermediari e bancari) nella società occidentale. Ma è roba in larga parte superata da ricerche e riflessioni su quella catastrofe della modernità che, appunto, gran parte del mondo arabo stenta a capire.

Forse però, anche noi qui in Occidente cominciamo a difettare di memoria. L'antisemitismo è in crescita in tutta l'Europa, tanto che il governo tedesco ha voluto nominare, proprio in questi giorni, un incaricato alla lotta contro questa piaga, una specie di idra cui ricrescono le teste, ogni volta che nel Vecchio continente tira aria di crisi.

[Cane]

Quando tempo fa israele "impose" al giro d'italia di cancellare dalle tappe da dicitura "Gerusalemme Ovest" trovai incredibile
che gli organizzatori "supinamente" accettassero, e che nessuno in italia, governo compreso, avesse nulla da dire...

Abbiamo accettato Gerusalemme tutta israeliana e solo israeliana, ma poi per "salvare la faccia" si fa finta di criticare trump per l'ambasciata
americana a Gerusalemme...

L'unica voce contraria che ho letto e' questa...cappa di piombo sulla vicenda....

https://www.huffingtonpost.it/huffingto ... t-homepage

Il giro in israele e' stato uno spot per Netanyahu sicuramento voluto da lui...

[burja]

mi raccomando voi due, cane e mchap, l'ultima volta è finita male, state buoni, se potete.....

[mchap]

mi raccomando voi due, cane e mchap, l'ultima volta è finita male, state buoni, se potete.....

Burjaaaaaaaaaaa, Cane è de coccioooooooo

Io parlo di antisemitismo oggi citando le dichiarazioni del "moderato" Abu Mazen e il commento di un giornalista (che ha vissuto la Shoah da bambino, migrato in Israele, se ne allontana perché non accetta la politica dello stato israeliano verso gli arabi) il quale con grande semplicità spiega che non ha senso paragonare lo sterminio degli ebrei con le vicende dei palestinesi...

e che ti fa Cane? ritira fuori la questione Trump, il giro d'Italia,... che forse Cane ci vuole spiegare che esiste una relazione tra la decisione di Trump, il giro d'Italia e l'antisemitismo?

Sono curioso di leggere la spiegazione di Cane.

[Cane]

Burjaaaaaaaaaaa, Cane è de coccioooooooo

Io parlo di antisemitismo oggi citando le dichiarazioni....

Sono curioso di leggere la spiegazione di Cane

Secondo me sei de coccio tu che non vuoi mai capire cosa intendono gli altri...

Io non rispondevo a te (come nessun’altro mi pare ti ha risposto...) ma ho postato semplicemente un fatto di cronaca
attuale (il giro) in cui israele ha "imposto" all’italia di togliere “Ovest” da Gerusalemme pena l’annullamento del giro.

Israele minaccia di ritirarsi, il Giro d’Italia toglie “Ovest” dalla scritta Gerusalemme.
I ministri di Sport e Cultura: «È la nostra capitale, non ci sono distinzioni».
E l’organizzazione della corsa modifica la dicitura.

Se mi “rileggi meglio” non ho attaccato israele ma “l’organizzazione del giro e il governo italiano” per aver ceduto
alle richieste di netaniauh praticamente riconoscendo Gerusalemme capitale solo di israele e non di due stati.
Cosa che e’ contro la posizione italiana, europea, dell’onu, ecc...

Abbiamo concesso a netaniauh una vittoria politica importante che insieme ad altre potrebbe contribuire alla futura
definizione di Gerusalemme capitale...
Abbiamo calato le brache...

Si, l’antipatia e l’avversione a israele nasce anche da un serie di cose come queste, la sua forza di condizionre decisioni di
politici di altri stati, ecc...fattene una ragione...

Detto questo ritengo opportuno non discutere piu’ con te su questo argomento particolarmente sensibile...(se non mi chiami
direttamente in causa e' meglio)

[ale9191]

I soldi possono questo ed altro, a me fa più specie ancora che abbiano spostato lì la partenza con la scusa di Bartali, perché quella è proprio una scusa da poco.

[mchap]

Io non rispondevo a te (come nessun’altro mi pare ti ha risposto...)

Accidenti come ci tieni a evidenziarlo!

ma ho postato semplicemente un fatto di cronaca
attuale (il giro) in cui israele ha "imposto" all’italia di togliere “Ovest” da Gerusalemme pena l’annullamento del giro.

E cosa c'entra questo con l'antisemitismo?

A meno che...

Si, l’antipatia e l’avversione a israele nasce anche da un serie di cose come queste, la sua forza di condizionre decisioni di politici di altri stati, ecc...fattene una ragione...

Avversione e antipatia non sono una valutazione politica ma un giudizio di valore, sono alla base di tutti i pregiudizi e l'antisemitismo è la cartina di tornasole dei pregiudizi.

Di solito critichiamo la politica della presidenza Trump o quella di Putin, tanto per fare due esempi, ma non per questo parliamo di avversione e antipatia verso USA e Russia in quanto stati. Ancor meno identifichiamo i russi o gli americani con una razza, etnia, o altro. E meno ancora ci viene da dire che i cittadini russi o americano ci stanno sulle palle.

Non confondiamo mai, o almeno non dovremmo, le persone con le politiche dei governi.
Un governo non è mai lo Stato e ancor meno identifica gli abitanti di quello stato.

Ma quando si tratta dello stato ebraico tutto cambia. Non usiamo più gli stessi criteri.

Altrimenti non vedo che bisogno c'è di inserire in un topic dedicato all'antisemitismo oggi critiche ( o approvazione), condivisibili o meno che siano, alla politica di Trump o del governo Israeliano ( o di qualsiasi altro governo).
Ha senso solo se si identificano gli ebrei con queste politiche.
Cioè un non-senso, almeno per chi non è antisemita.

[Cane]

Altrimenti non vedo che bisogno c'è di inserire in un topic dedicato all'antisemitismo oggi critiche...

Cioè un non-senso, almeno per chi non è antisemita...

Infatti io l'ho inserito perche' sono antisemita... (ormai l'hai deciso te... )

Ma basta....non ne posso piu'...

[mchap]

Sarebbe tutto più semplice se tu rispondessi alla domanda.