Non in molti: in pochi che speculando al ribasso con somme enormi, ne traggono un lucro altrettanto enorme.Cane ha scritto: ↑10 ott 2018, 14:04La speculazione lavora bene sulle finanze e sulle nazioni in crisi, come quella italiana…(una nazione in crisi lo e' per colpa sua, non di altri)
Se un prestito e' rimborsabile o no e' a insindacabile giudizio di chi presta i soldi, che si basa sul rapporto debito/pil, sulla
serieta' della nazione, sul rating, e soprattutto sul comportamento del governo in carica…(se non e' convinto non presta)
Ma se in molti preferiscono rinunciare al 3,5% di interessi italiani e prendono i bund tedeschi allo 0,5% un rischio ci deve essere...
Uno dei fattori di "scelta" dove investire è anche dato dalla protezione nulla della BCE ai titoli sotto attacco. Si gli stessi soggetti provassero ad attaccare la sterlina la Banca d'Inghilterra correrebbe ai ripari o no?
Questa è la domanda che in pratica ho posto.
Per il resto, specifico meglio il mio pensiero:
Un Paese fa finanza allegra, l'apposita commissione UE lo ammonisce.
Il Paese continua: si applicano sanzioni.
Continua ancora? Si applicano sanzioni più elevate.
Se "il mercato" prova a speculare sulla situazione, interviene la BCE e, siccome questo intervento ha un costo, lo si fa pagare al reprobo, magari in misura proporzionale all'incremento di debito che subirebbe se la speculazione non fosse tenuta a freno. Basta basarsi su modelli previsionali concordati (hanno normato pure la misura delle caccole che è lecito estrarre dal naso, e non possono normare questo?).
Gli effetti nel Paese colpevole sarebbero quasi gli stessi a breve termine, forse addirittura peggiori (calibrando opportunamente le sanzioni), ma a medio e lungo termine si salvaguarderebbe la stabilità dell'area Euro e quella del Paese che altrimenti sarebbe attaccato. Inoltre così quello che paga in più il colpevole va a finire in tasca alla Comunità Europea, non in tasca agli speculatori, e potrebbe essere investito a fini sociali.
Questo è fattibilissimo e avanzato da molti economisti anche di prestigio, da almeno 10 anni.
Ma per essere attuato è necessario che le regole siano fatte rispettare imparzialmente a tutti, e le sanzioni comminate inesorabilmente e senza sconti, cosa che finora non è mai stata fatta, creando appunto spazio per i populismi più deleteri.
Tanto chi ha i soldi vince sempre, ed a rimetterci sono sempre i poveracci.
Quindi sì, la colpa è nostra ma non minore è quella di un'Europa lontanissima dall'essere la casa comune dei popoli europei.