Da queste parti ci capito spesso per lavoro. Uso la metropolitana, si fa presto e si evitano traffico e problemi di posteggio.
Oggi è una bella giornata e sono in anticipo, perciò decido di scendere a Porta Furba e fare due passi.
Questa è la stazione della metro. Le foto non sono mie, le ho prese da google maps cercando di rendere l'idea del percorso fatto a piedi. Il tempo è bello stamattina, proprio come nelle foto. .
Non conosco bene questa zona, so che non ha una gran fama ma la cosa non è importante.
Ci sono tanti alberi, dovunque. E' una delle cose belle di Roma, anche se l'incuria e un vento terribile hanno provocato danni e vittime facendone cadere trecento appena qualche giorno fa.
Seguo la strada sulla destra, anche perché sono incuriosito dai murales che si intravedono. .
Sono api
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Sulla sinistra si intravede la scritta "You are now entering free Quadraro". Suona come un monito più che un benvenuto. .
Proseguendo lungo la strada costeggio un parco, incolto e rigoglioso come tanti altri qui a Roma. .
Per arrivare all'ingresso devo fare un lungo giro, ma alla fine eccomi al cancello.
Qui a Roma per fortuna siamo pieni di parchi. Ho ancora un po' di tempo e mi fa piacere respirare un po' d'aria buona. .
Qualche albero lo hanno tagliato, doveva essere proprio in pessime condizioni
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Comunque si sta benissimo, l'aria è fresca e ci sono persone che leggono il giornale, bambini che giocano, gente che corre.
E' un'atmosfera serena e rilassante. .
Oh, ma guarda. Il parco è dedicato ad una data. Parco XVII Aprile. E quella dietro cos'è? Una statua? .
E' un monumento. Di un tipo che non mi aspettavo.
Raffigura una scena atroce, è un pugno nello stomaco. .
A fianco, un'iscrizione. .
Rabbrividire, sentire una morsa allo stomaco, un misto di rabbia e disperazione. Ricordare. Tutto in un momento.
La storia del Quadraro non è molto nota al di fuori della Capitale. Era un quartiere di gente povera ma coraggiosa. La loro fiera opposizione al fascismo durante la guerra gli valse l'appellativo di "nido di vespe". Per sfuggire ai rastrellamenti si diceva "o vai al Vaticano o vai al Quadraro". Fino a quel 17 di Aprile 1944, quando un nemico cieco di rabbia e ormai con le spalle al muro colpì con un'ultima rappresaglia. Furono deportati novecento uomini, i dettagli del rastrellamento del Quadraro si trovano in giro.
Oggi è così, e mi fa provare un senso di orgoglio.