Ripubblico qui un articolo vecchio ormai di cinque-sei anni. Credo che possa essere ancora utile nonostante il tempo passato.
E' stato pubblicato anche su: e http://forums.watchuseek.com/f54/russia ... 77656.html" e http://www.orologiko.it/forum/viewtopic ... 95&t=12253"
Superfluo dire che oggi sull'argomento "orologi russi nello spazio" darei al testo un altra forma e aggiungerei altro materiale, ma essendo l'articolo dedicato alla presentazione dei due cataloghi Sotheby's ho ritenuto inutile apportare modifiche (a parte l'articolo de La Stampa).
Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Dedicato a Sergey Korolev Pavlovich, uno dei molti che hanno conosciuto i campi del GULAg, uno dei tanti che nonostante i drammi personali e le tragedie collettive ha reso grande l'Unione Sovietica
Questo post appartiene alla serie "Documentazione già nota, poco citata, forse anche molto dimenticata. Sicuramente da conoscere".
Dopo i leggeri accenni di polemica del precedente post sui tre orologi KGB desidero specificare che questi post non sono rivolti contro nessuno, né critiche specifiche ad alcuno.
Sono bensì rivolti a chiunque sia interessato all'argomento. Per alcuni saranno informazioni superflue, per altri nuove.
In particolare voglio fare ancora un altra premessa. In questo post per necessità di cose si accennerà ad uno degli argomenti che hanno accesso dibattiti a volte feroci e al limite della decenza. Ragione per cui invito chiunque non abbia intenzione di attenersi alle regole del vivere civile e della buona educazione (sostanziale, di quella formale ne possiamo fare a meno) a girare i tacchi e a intervenire su altro.
I cataloghi di Sotheby's dedicati alla Russian Space History descrivono gli oggetti messi in asta nel 1993 e nel 1996. Sono estremamente interessanti e da leggere dalla prima all'ultima pagina. Si possono acquistare facilmente su ebay, il primo a 15-18 euro e il secondo a 30-35. Non sono quindi rari né tanto meno introvabili.
Da l'Unità del 9 Agosto 1993:
Stando a quanto raccontato da loro stessi i marpioni di Sotheby's ebbero il felice intuito di organizzare due aste dedicate alla storia della cosmonautica sovietica approfittando delle nuove possibilità offerte dal cambio di regime e come in pochi altri casi si sono gettati sull'osso prima che questo venisse spolpato da altri.
In questo post non posso fare altro che presentare solo alcune delle pagine che descrivono gli orologi utilizzati dagli astronauti sovietici ( i file pdf contengono tutte le pagine che riguardano gli orologi) ma, ripeto, consiglio vivamente la lettura diretta e integrale di tutti e due i cataloghi. Sono pieni di dettagli e documentazione che forse li rende molto più avvincenti di tanti libri dedicati alle imprese spaziali.
Gli orologi sono solo una piccola parte di quanto narrato nei due volumi.
Non so se già prima del 1993 si avesse una visione d'insieme al contempo chiara e semplice di quali orologi vennero usati dagli astronauti sovietici. Come anche non so quanto di nuovo, nella sostanza e non tanto come immagini o informazioni ridondanti, sia stato aggiunto in seguito. Lascio la parola agli esperti dell'argomento.
Una cosa è sicura: quanto è detto in questi cataloghi è girato abbondantemente nel nostro ambiente e fà parte del nostro patrimonio comune di conoscenze tanto che uno di essi è ripreso anche nei libri del Levenberg ( che si limita però alle solite informazioni sbrigative).
Spesso però, e sia detto senza polemica verso alcuno, anche in questo caso a volte ci si è dimenticati di citare la fonte tanto che è mia impressione che buona parte dei russofili non li conoscono.
Se un senso hanno questi miei post questo sta proprio nell'invito ad andare direttamente ad alcune delle fonti che abbiamo a disposizione di modo che ognuno possa farsi le sue idee e che di conseguenza le discussioni siano sempre più il frutto di ragionamenti sostenuti da buoni argomenti piuttosto che da convinzioni basate solo sull'osservazione (insostituibile) e/o sul sentito dire e tramandato di forum in forum .
Come dicevo non troveremo qui informazioni nuove o clamorosi scoop. Ci sono però almeno due spunti che andrebbero ripresi e inseriti ogni qualvolta si discute di quello che potrebbe essere stato l'orologio indossato da Leonov (se uno ne indossava) nella sua passeggiata spaziale.
E' bene sottolineare che stiamo parlando di due cataloghi d'asta quindi quello che non c'è non vuol dire che non sia esistito.
In particolare non si parla dell'orologio indossato da Gagarin ( mentre sono presenti i tre che ha avuto in regalo successivamente).
Non è presente l'orologio indossato da Leonov ( se mai ne avesse indossato uno ( scrivo così solo per mio divertimento pensando alla faccia che potrebbe fare chi vede mettere in dubbio che Leonov un orologio debba averlo indossato )) nella sua camminata extra-veicolare.
Tutto questo significa semplicemente che quelli di Sotheby's non li hanno individuati. Niente di più niente di meno.
Dicevo che ci sono due punti che desidero mettere in evidenza anche per sapere se sono stati poi smentiti o confutati.
Questi due punti emergono da quanto detto a proposito dell'oggetto n.72 ( Catalogo 1993) un Sekonda indossato da Vladimir A. Shalatov nel corso della missione della Soyuz 10 (23-25 Aprile 1971).
Shalatov aveva alle sue spalle già le missioni Soyuz4 (1968) e Soyuz8 (1969), so che ha scritto dei libri ed esiste almeno una sua biografia, ma per ora ancora non li ho nemmeno visti in fotografia!
Nella presentazione di questo Sekonda viene riportato il testo della nota autografa (di Shalatov) che lo accompagna e descrive l'orologio come un orologio di test. E viene scritto ( credo che sia opera del redattore) che "durante le precedenti missioni vennero usati dai cosmonauti orologi di normale produzione, ma gli stress del volo - cambiamento della pressione della'aria e l'alta forza di gravità - causarono frequenti guasti. I cosmonauti avevano l'abitudine di portare con loro tre o quattro orologi nella speranza di averne sempre almeno uno utilizzabile. Il Sekonda in oggetto era una produzione speciale, destinato ad avere una maggiore affidabilità". Viene anche detto che i Sovietici acquistarono successivamente degli Omega i quali vennero indossati da diversi astronauti sovietici assieme agli altri orologi. Ma questo degli Omega è una fatto risaputo e anche ben documentato in questi due cataloghi.
Se ne deducono due cose:
1) che gli orologi erano sottoposti a stress notevoli che i normali orologi non sopportavano bene
2) che gli astronauti avevano l'abitudine di portare con se più di un orologio
Ripeto, non so se tutto questo è stato successivamente smentito o confutato, ma se così non fosse non capisco proprio il senso di certe discussioni sull'orologio che Leonov indossò nel 1965.
La domanda non è solo se indossava uno Strela. Ma.....
Quanti se ne era portati con se? quale aveva indosso al momento della passeggiata? e, sopratutto, come resistette alla prova (qualunque esso fosse)?
(Scusatemi ma qui un pò di polemica la voglio fare togliendomi un piccolo sassolino dalle scarpe. Mesi fà ho partecipato ad una discussione proprio sul'orologio di Leonov e da ignorante della materia quale ero avevo avanzato delle domande dettate dal semplice buone senso e queste domande riguardavano proprio gli eventuali stress a cui potevano essere sottoposti questi orologi. Inutile dire con quanta e quale arroganza vennero liquidate queste semplici considerazioni da parte di chi dello "Strela orologio della prima EVA" ne ha fatto un credo indiscutibile ).
Già nel 1968 nel corso della Soyuz3 venne utilizzato uno Slava rattrappante (oggetto 51, Catalogo 1993) per vari esperimenti scientifici e la missione stessa fu un test per vedere come lo Slava reagisse alla assenza di peso e alla forza di gravità. Segno che dubbi sugli orologi in uso ne avevano. Per la cronaca: il nostro Slava riusci benissimo e venne usato anche in altre missioni.
Ancora nel 1977 (oggetto 117, Soyuz24) a proposito del Sekonda da lui indossato Gorbakto ( che già si era fatto la Soyuz5) lo descrive come progettato e costruito appositamente (specially devoloped) dal NII che era l'Istituto di Ricerca per l'industria delgi orologi (ok, vado a memoria, NII andrebbe tradotto meglio, dovrebbe essere qualcosa come Science Technical Insitute, tre le altre cose ha progettato e costruito orologi elettronici, era responsabile per la certificazione dei cronometri da marina. Mettere le mani sugli archivi di questo istituto credo che possa essere un sogno condiviso).
E gli Strela erano in produzione già da circa venti anni! forse non è azzardato dire che, almeno per un certo periodo, quelli usati nelle missioni spaziali non erano comuni Strela di serie.
Ok. Quanto detto qui sopra è solo un esempio degli stimoli che può fornire la lettura dei due cataloghi, vi lascio quindi alla lettura delle pagine che ho fotocopiato (purtroppo non molto bene per la dificolta di aprirle bene).
Gli oggetti sono numerati, ho comunque riportato le pagine per intero. Nel post sono riportato parte ma non tutte la pagine interessate, scaricate i pdf.
Qui di seguito trovate anche le due apgine che raccolgono le foto di buona parte degli orologi. Si tratta in sostanza di quelli usati nelle missioni Soyuz 10 e 14. Non scandalizzatevi se ci sono anche degli Omega. Li usavano e non credo che quanto detto a proposito degli Omega e quanto riportato sopra sia frutto di un qualche complotto teso a sminuire l'orologeria sovietica.
Link ai pdf:
pagine dal catalogo 1993:
pagine dal catalogo 1996:
http://www.mediafire.com/file/355v94881 ... 201993.pdf"
http://www.mediafire.com/file/1vh08b6b7 ... 201996.pdf"
La prima foto però non viene dai cataloghi. L'ho presa da un libro russo. Vediamo chi indovina chi è l'astronauta, quale missione, cosa indossa al polso e, sopratutto, perché al polso.
Non posso mettere uno Strela in palio sia perché non ce l'ho e sia perché le domande sono facili, in particolare la risposta all'ultima la trovate nelle pagine riportate.
Ma se la nostra Vaurien volesse mettere in palio una copia omaggio del suo libro.......... Ecco, la lettura di questi cataloghi mi ha fatto venire voglia di andare oltre e approfondire.
Aggiungo alcuni dei post pubblicati successivamente alla pubblicazione dell'articolo:
Tra l'altro uno degli argomenti a sostegno del fatto che Leonov "doveva" avere un orologio al polso nel corso dei dodici minuti della sua passeggiata è che aveva bisogno di controllare il tempo.
Ora, l'ho detto e lo ripeto, io non sono un esperto della materia, nel senso che non ho mai approfondito il tema specifico però....
Leoonov ha scritto almeno un tre libri e rilasciato non so quante interviste in cui rievoca che quei momenti. Ebbene non c'è nessuna traccia che lui, lui proprio, avesse bisogno o fosse previsto che dovesse controllare il tempo (come non ha mai sentito il bisogno di parlare dell'orologio!).
Anzi, viene detto esplicitamente sempre che era dal comando a terra e/o dal suo compagno a bordo che riceveva gli ordini , in particolare quello, datogli dal pilota della navetta, "che era tempo di rientrare".
Questo certamente non esclude che il Nostro avesse un qualche orologio al polso, ma certamente aveva altre cose da guardare! e non era quello lo strumento utilizzato alla bisogna.
Anch'io pensavo che un qualsiasi orologio forse di per se in grado di affrontare prove simili. Ma a quanto sembra non era così.
C'è una altra domanda a cui vorrei fosse data una spiegazione. E' arcinoto e ben raccontato anche nel catalogo che la tuta gli si gonfiò e questo gli creò un bel problema al momento di rientrare. Momenti drammatici.
Ora, io mi chiedo, se aveva un cinturino/bracciale/fascia/quello-che- sia al polso certamente non era lasco ma ben aderente, come reagì al rigonfiamento della tuta?
C'è una foto, non nel catalogo, ripresa dal davanti in cui si vedono bene le mani e le braccia, e la tuta gonfia, ma non i polsi.
In un altra foto (dico una perché ne ricordo una) si vede al polso quello che sembra essere un orologio (poi c'è chi lo legge per uno Strela e chi rimane nel dubbio).
Ad ogni modo mi immagino la scena. Siamo a bordo, sono passate un paio di ore dal decollo (ricordo bene?) è il momento della passeggiata e Leonov che si ritrova per le mani tre o quattro orologi e....mmmh! no, questo non funziona, mmmmh! no, questo lo ha già usato Gagarin! mmmh! questo non mi piace, ok! proviamo quest'altro! smile1
E Pavel Belyayev (che rimase ai comandi) che se la rideva. Lui al polso aveva un nuovo e fiammante-e-appena-progettato NII Chasprom, quello numerato 020 ( oggetto nr.42, Catalogo 1993), così almeno sembra stando alle dichiarazioni autografe della vedova.
Più seriamente, se Belyayev aveva questo NNI appositamente progettato perché Leonov doveva andare con un incerto Strela? forse uno valeva l'altro? o forse si fidavano di più dello Strela?
Certamente una dotazione di base c'era, ma chi la conosce? inoltre c'era un buon margine di autonomia nelle piccole cose se Arttyukhin si portò nella Soyuz 14 (3-19 Luglio 1974) un Omega di sua iniziativa.
Nella stessa missione aveva: due Sekonda ed un NII, oltre allo Slava Rattrappante (oggetti 77-78-78A-79-80m Catalogo 1993).
E siamo nel 1974!
Non so se Leonov avesse un orologio al polso nell'EVA, ma a questo punto se ci fosse in qualche modo una conferma di un qualche orologio la cosa più importante da sapere sarebbe che riuscita ha fatto.
Sto preparando la versione in inglese, depurata dalle premsse "anti-polemica-inutile".
Nella foto che ho riportato, Soyuz 19, Leonov indossa al polso destro un altimetro (non lo indossava nella passeggiata).
Perché un altimetro e perch? al polso? ancora non c'è arrivato nessunoooooo! ( o me sa che non ve ne frega niente goduto )
A proposito della questione se avesse davvero un orologio al polso nell'EVA e comunque della poca importanza della cosa riporto un breve brano tatti da David Scott- Alexei Leonov: Two sides of the moon, ed. 2004
Nel primo Leonov ricorda il momento del rientro nella navicella:
"As i pulled myself back towards the airclock I heard Pasha [Belyayev] talking to me once more. 'It's time to come back in'. I realised i had been floating free un space for over ten minutes."
Di certo anche se lo avesse avuto non guardava l'orologio.
Foto dal libro:
Un ultima cosa. Tra gli orologi che hanno attirato la mia attenzione c'è il 5A (catalogo 1993) l' Enicar di Korolovev.
Sergay Pavlovich Korolovev: quanti sanno che passò due anni (1938-1939) nel Gulag? che venne sottoposto a terribili interrogatori, sottoposto a torture che gli procurarono danni permanenti ( non poteva più girare il capo e aveva altri problemi)? e sembra che, ma non è confermato, che venne arrestato di nuovo dopo la guerra.
Scannarsi (verbalmente) per questo o quell'orologio e non chiedersi il perchè, il come, il cosa sosteneva uomini come Korolovev (e milioni come lui) che nonostante quello che avevano subito e vissuto credevano ancora in una possibile società migliore.
Se non ci si pone anche queste domande non si capirà mai nulla dell'Unione Sovietica e nememno dei suoi orologi.
(vabbè, ho esagerato un pò. Solo un poco.)
Su WUS c'è un commento della persona (nick cfaranetta )
che comprò (così dice) l'orologio di Korolev:
http://forums.watchuseek.com/f10/sergey ... ost3647420
Per l'occasione ho aggiunto le tre pagine principali su Korolev:
Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
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Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
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Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
grazie dell'interessante esposizione,e aggiungo,ho recentemente preso un Sekonda 3017.......mi piace molto,e non mi importa se è stato usato o no in EVA,l'indossarlo mi riempie di goduria,ma solo perchè lo trovo molto gratificante e il suo ticchettio ipnotico.....
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Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Rialzo questa discussione di un po' di tempo fa', per dare forma visiva a quanto sostiene mchap nelle righe precedenti, ovvero l'abitudine dei cosmonauti di portarsi in missione, non un solo orologio, ma più di uno in modo da poter far fronte ad eventuali guasti.
La missione in oggetto è la Soyuz-T-10 del 1984 e la foto è ripresa da un 3D del forum spagnolo ...relojes-especiales.com/foros/relojes-rusos/los-relojes-espaciales-de-misiones-sovieticas-desde-vostok-1-hasta-actualidad-410383/ ....dove il forumista elenca in ordine cronologico le varie missioni spaziali sovietiche, inserendo foto nelle quali sono riconoscibili gli orologi indossati.
La missione in oggetto è la Soyuz-T-10 del 1984 e la foto è ripresa da un 3D del forum spagnolo ...relojes-especiales.com/foros/relojes-rusos/los-relojes-espaciales-de-misiones-sovieticas-desde-vostok-1-hasta-actualidad-410383/ ....dove il forumista elenca in ordine cronologico le varie missioni spaziali sovietiche, inserendo foto nelle quali sono riconoscibili gli orologi indossati.
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Walter
...adeguarsi, reagire e combattere....
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Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Sono riconoscibili gli orologi indossati?
Non per me...
Qualche suggerimento?
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Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Si dai lorenzo, il primo da sx ha un Elektronika e un Poljot 3133 e gli altri sono poljot 3133, sono abbastanza riconoscibili.....
Walter
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Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Il 3133 mi sembrava di averlo riconosciuto... l'altro invece per me era solo "un orologio digitale"...
Grazie.
Grazie.
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Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Ho ripristinato quasi tutte le foto. Più che di ripristino sarebbe forse meglio parlare di restauro visto che ormai sono passati dieci anni da quando lo scrissi
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Ottimo, Antonio, hai fatto benissimo
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Mancano proprio le tre pagine su Korolev
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- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Re: Russian Space History, Sotheby's 1993 e 1996
Che pagine sono?
Hai già visto i numeri che così è più veloce e vediamo di recuperarle?
Hai già visto i numeri che così è più veloce e vediamo di recuperarle?
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi