wilcoyote ha scritto: ↑12 apr 2020, 17:04
E penso anche che in Lombardia non pochi dovrebbero essere processati per strage.
Davvero non so con che faccia continuino ad apparire in pubblico Fontana e soci.
GDF NEGLI UFFICI DELLA REGIONE LOMBARDIA
Di certo delle RSA e del Pio albergo Trivulzio la colpa e' soprattutto della regione e di Fontana....
Ma attenzione, e' sempre presto per fare indagini e mettere la gente con le spalle al muro, quelle persone
per adesso e' meglio combattano il virus...
Poi in quel casino e' difficile fare accuse...
Ultima modifica di Cane il 15 apr 2020, 14:44, modificato 1 volta in totale.
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
Rezza: “Non c’è nessun picco”. Non c’è nessun picco nella curva dell’epidemia: “si è trattato di un picco artificioso”, generato dal lockdown, ha detto l’epidemiologo Giovanni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella conferenza stampa organizzata dall’Istituto.
Nella fase 2, spiega Rezza, sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio con l’identificazione rapida dei focolai, test, rintraccio e isolamento dei contatti e azioni di contenimento ed eventuale creazione di zone rosse.
L’epidemiologo continua: “Vediamo che c’è trend alla decrescita nel numero dei casi se presentati per data di comparsa dei sintomi, ma il virus non sta scomparendo. Spesso si parla di nuovi contagi, ma si tratta in realtà di vecchie notifiche. Adesso è importante considerare comparsa dei sintomi”.
Rezza poi afferma che le “zone rosse torneranno a essere una delle misure più importanti quando non ci sarà più il lockdown del paese”.
Gli ultimi contagi dopo le chiusure dove sono avvenuti? Ovviamente tra gli operatori sanitari, dice Rezza, sappiamo che ci sono stati focolai ospedalieri e soprattutto nelle Rsa. La gran parte probabilmente contagi di natura intrafamiliare. È necessario identificarli e isolarli, e il progetto di contact tracing va ad aiutare a colmare il gap”.
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)
Cane ha scritto: ↑17 apr 2020, 14:59Rezza: “Non c’è nessun picco”. Non c’è nessun picco nella curva dell’epidemia: “si è trattato di un picco artificioso”, generato dal lockdown, ha detto l’epidemiologo Giovanni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella conferenza stampa organizzata dall’Istituto.
Nella fase 2, spiega Rezza, sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio con l’identificazione rapida dei focolai, test, rintraccio e isolamento dei contatti e azioni di contenimento ed eventuale creazione di zone rosse.
L’epidemiologo continua: “Vediamo che c’è trend alla decrescita nel numero dei casi se presentati per data di comparsa dei sintomi, ma il virus non sta scomparendo. Spesso si parla di nuovi contagi, ma si tratta in realtà di vecchie notifiche. Adesso è importante considerare comparsa dei sintomi”.
Rezza poi afferma che le “zone rosse torneranno a essere una delle misure più importanti quando non ci sarà più il lockdown del paese”.
Gli ultimi contagi dopo le chiusure dove sono avvenuti? Ovviamente tra gli operatori sanitari, dice Rezza, sappiamo che ci sono stati focolai ospedalieri e soprattutto nelle Rsa. La gran parte probabilmente contagi di natura intrafamiliare. È necessario identificarli e isolarli, e il progetto di contact tracing va ad aiutare a colmare il gap”.
Non è solo quello, semplicemente continuano a non fare tamponi nemmeno con sintomi conclamati. Nelle grandi città inoltre è pura utopia farsi portare la spesa a domicilio, quindi chi ha i sintomi, che sia in quarantena o che sia sconosciuto al sistema, deve andare a fare la spesa per mangiare. In due ore di fila più mezz'ora nel supermercasto, quante altre persone contagia?
Io ho l'impressione che alla carenza di tamponi si aggiuga la cialtroneria di chi è preosto ad organizzare i test e di chi dovrebbe eseguirli, ben diversi dagli eroi che nonostante tutto resistono negli ospedali.
Dico questo perché non pochi amci e conoscenti (anche medici!) mi hanno riferito le "cortesi" risposte ricevute dalle persone preposte alla "sorveglianza attiva".
Un riferimento infine ai decessi per coronavirus: “Tra l′11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2 mila civili, in 5 anni; in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più!
Di certo adesso sono morte piu' persone anziane, ma il confronto fa impressione...
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)