zvezda ha scritto: 21 set 2020, 8:20
wilcoyote ha scritto: 20 set 2020, 20:16
Se lo avete letto anche voi o se lo leggerete, sono curioso di sapere cosa ne pensate.
Un manualetto che segue un preciso standard tipicamente anglosassone, dove l'autore sostiene un concetto semplice che ripete in tutte le salse fino ad ammucchiare abbastanza pagine da raccoglierle in un libretto. E' quasi come ascoltare le chiacchiere di un imbonitore che ti ripropone fino alla nausea i pregi, l'economicità e la facilità d'uso del suo prodotto.
Il concetto/prodotto propagandato dall'autore è abbastanza scontato ed elementare da non richiedere competenze finanziarie per essere compreso, e nessuno si sarebbe meravigliato se il libretto fosse passato rapidamente nel dimenticatoio. Tuttavia, in questo caso l'autore ha pescato il jolly e il suo libercolo ha avuto fortuna, tanta fortuna che ne ha fatto una seconda edizione (quella che mi è capitata fra le mani) e altre versioni tipo zio ricco cognato povero, padre ricco figli poveri e persino la moglie ne ha approfittato con una versione identica ma al femminile.
Sono proprio curioso di sapere cosa ti ha spinto a parlarne...
L'amico è tornato alla carica... volevo vedere se la pensavate allo stesso modo.
Forse gioverebbe leggere la pagina inglese di wikipedia alla voce "Kiyoasaki"", certamente più completa e imparziale di quella italiana.
Riassumendo, il nostro ha iniziato ad accumulare soldi prendendo a prestito cifre elevate che spesso non ha restituito, dichiarando bancarotta. Anche leggendo il libro si vede che considera una cazzata pagare tutte le tasse (che le paghino quei tontoloni di lavoratori dipendenti, che per giunta si fanno sfruttare dai tipi OK come lui!). Ma il vero salto di qualità, che gli ha permesso di diventare veramente ricco (e di far lavorare i soldi per lui, invece di essere lui a lavorare per i soldi, come ama vantarsi ogni due per tre), è stato quando ha iniziato ad insegnare agli altri come diventare ricchi, con libri, seminari e franchising vari!
Penso che il libro si abbastanza utile per le nuove generazioni, "sradicate" dalla cultura contadina dei nostri nonni (che sarebbero i loro bisnonni) per inquadrare correttamente il modo di gestire le finanze personali, modo che non si discosta da quello che praticavano, e predicavano, i nostri nonni contadini. Quindi nessuna vera novità, solo concetti più o meno noti, quanto non addirittura banali, ripetuti più e più volte.
Volendo il contenuto del libro, eliminando tutte le ripetizioni e gli autoincensamenti di cui l'autore è più prodigo che di consigli, si potrebbe riassumente in una ventina di paginette invece che in duecento, senza detrimento alcuno per la completezza della narrazione.
A me sembra un furbacchione che è riuscito a sfruttare le falle del sistema economico americano per arricchirsi, sempre restando in bilico tra legalità ed illegalità.
Il colmo è quando sostiene di poter smettere di lavorare a 40 anni per poi campare di rendita, amministrando la fortuna accumulata. E, di grazia, amministrare i milioni accumulati non è di per sé stesso un lavoro che richiede costanza e dedizione? Altrimenti, milioni o miliardi che si abbiano, è un attimo a ritrovarsi col culo per terra!
Ah, a proposito, al mio amico ho consigliato lasciar stare le americanate e di leggere le "Lettere a Lucilio" di Seneca, se davvero vuole imparare a vivere (lui ha 15 anni meno di me, sono stato suo corelatore alla sua laurea).
