4x16 ha scritto: ↑13 dic 2020, 13:21
Ma solo io ho dei dubbi sul vaccino? Cioè per tutti gli altri vaccini ci sono voluti anni e anni e per il covid in meno di un anno è pronto testato e sicuro?! Poi perché l'Italia ha scelto il vaccino più costoso e complicato da manipolare? Poi, perché le notizie sugli effetti collaterali vengono subito messe a tacere o scompaiono subito dalla rete?
Non è prooprio così. I vaccini sono stati opzionati dall'Unione Europea, che ha una forza contrattuale (e politica) assai superiore a quella dei singoli stati. Le prenotazioni sono state fatte per tutti i vaccini quando ancora non erano stati approvati dagli organi di controllo. E' ovvio che i primi ad arrivare sul mercato saranno anche i primi ad essere utilizzati.
Per quanto riguarda la sperimantazione, è stato possibile accelerarla granzie al grandissimo numero di volontari utilizzati in tutti il mondo. Supponiamo che per testare un nuovo medicinale servano 100.000 persone: se se ne reclutano 10000 all'anno, serviranno 10 anni per avere dati sufficienti a concludere i test in un modo o nell'altro. Se ne recluti 100.000, basterà un solo anno.
Purtroppo questo vale per gli effetti collaterali a breve termine, nulla si sa per quelli a lungo termine, ma questo vale praticamente per tutti i farmaci.
I tempi della biologia possono essere molto lunghi. Pre questo prima dicevo che sarebbe preferibile usare da subuto solo i vaccini ottenuti con metodi tradizionali, di cui si conoscono abbastanza bene anche gli effetti a lungo termine.
"Sono molto preoccupato di quello che succederà a gennaio-febbraio, sarà allora che vedremo gli effetti dei comportamenti a Natale. Il nostro mi sembra un paese superficiale, che si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Non ne usciremo comunque prima di due o tre anni, ma per non pagare un prezzo altissimo la responsabilità individuale è fondamentale. Non penso che si risolverà tutto con le vaccinazioni, limitano il numero di morti ma non la trasmissione del virus". Così Gino Strada, fondatore di Emergency, intervenendo a 'Mezz'ora in più' su Rai3.
wilcoyote ha scritto: ↑14 dic 2020, 0:18
"Sono molto preoccupato di quello che succederà a gennaio-febbraio, sarà allora che vedremo gli effetti dei comportamenti a Natale. Il nostro mi sembra un paese superficiale, che si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Non ne usciremo comunque prima di due o tre anni, ma per non pagare un prezzo altissimo la responsabilità individuale è fondamentale. Non penso che si risolverà tutto con le vaccinazioni, limitano il numero di morti ma non la trasmissione del virus". Così Gino Strada, fondatore di Emergency, intervenendo a 'Mezz'ora in più' su Rai3.
Mi chiedo, allora, se nemmeno il vaccino sarà la soluzione, cosa hanno intenzione di fare? Dovremmo continuare con le mascherine, i negozi chiusi alle 18, quando non li chiudono del tutto, il non muoverci per 2/3 anni? E se fra 2/3 anni il virus non sarà scomparso questa sarà la nostra quotidianità?!
Ma anche i miei eroi sono poveri, si chiedono troppi perché
Pare che stiamo sbagliando da subito anche con il piano vaccinazioni.
Il commissario vuol portare il vaccino ai cittadini per non farli muovere, istituendo unità capaci di vaccinare 3/500 persone al giorno.
Il vaccino arriva in lotti di quasi 5000 dosi che debbono essere tenute a -70, come sarà possibile non interrompere la catena del freddo, anche solo per lo spacchettamento e distribuzione capillare?
Non per citare sempre la Germania ma lì stanno facendo il contrario per preservare le qualità del vaccino.
Hanno già riconvertito grandissimo centri congressistici e fiere, strutturato ambienti dove le persone entrino distanziate e calcolato i vari tempi di permanenza negli ambienti (fino ai parcheggi) per minimizzare il rischio del contagio di ritorno.
Questi centri saranno capaci di vaccinare circa 5000 persone al giorno, per l’appunto il numero di dosi presenti in un lotto frigorifero
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
Il problema covid non è semplice da risolvere, ma a questo punto è inconciliabile la scelta economia/salute....a mio parere bisognerebbe chiudere tutto per x tempo e indennizzare le attività chiuse ma questa è un'utopia, chiudere una parte, con orari, contingentazione negli ingressi, mascherina si o no a seconda del contesto crea solo confusione e frustrazione. È inutile girarci attorno, l'uomo è un animale sociale e socievole, l'essere umano ha bisogno di contatto sociale e interazione, è inutile che gridino allo scandalo degli "assembramenti" è nella natura dell'uomo.....se vogliono evitare gi assembramenti devono chiudere tutto e obbligare la gente a stare in casa sul modello Cina dell'inizio pandemia! Poi è vero che siamo un popolo che è maestro nell'aggirare le imposizioni e purtroppo capiamo solo il "bastone" cioè le multe. Siamo confusi frustrati e impotenti, prima dicono di non comprare i regali su amazon poi gridano allo scandalo dello shopping natalizio nei centri....ma cosa dobbiamo fare?! Ultima "sparata" di Zaia....a tavola al ristorante max 4 persone conviventi (e se uno ha 3 figli....?) poi mascherina abbassata al tavolo solo quando di mangia (cos'è, devo abbassate la mascherina mettermi il cibo in bocca e poi alzarla per masticare per ogni forchettata?) ma vi sembra realistico? Io capisco che chi è al potere ha delle responsabilità e voglia "pararsi il culo" però devono anche tenere in conto la rabbia sociale che sta montando, siamo stufi di incertezze e virologi "che squittiscono ad ogni ora un nuovo vero"! Questo è il mio pensiero dettato dalla mia frustrazione e dal mio sconforto per la situazione! Cercate di comprendermi.....il virus c'è, questo è innegabile, però prima si aspettava il vaccino ora che c'è dicono che non sarà la soluzione, allora cosa dobbiamo fare? Aspettare che questo virus stermini l'umanità tipo una nuova apocalisse o estinzione dell' essere umano?
Ma anche i miei eroi sono poveri, si chiedono troppi perché
Probabilmente dovremo comunque ripensare molte cose, a partire dal nostro stile di vita.
È innegabile come il virus abbia a che vedere con il nostro approccio all’esistenza
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
Intanto bisognerà trovare il modo di levare le gambe da questa faccenda (come proprio non saprei).
Poi, sì, da questo punto di vista ho una posizione piuttosto radicale, qualcosa o molto dovrà cambiare (è già cambiato!) per sempre nella nostra vita di tutti i giorni e non mi riferisco (solo) alle mascherine: o rivediamo il nostro approccio a produzione e consumo (con il necessario impatto sull’ambiente) o alla situazione di crisi perenne ci dovremo abituare (se non sarà pandemica la prossima sarà per l’acqua o l’effetto serra o la fine di petrolio o litio...) e a quel punto di necessità si dovrà fare virtù.
Perché abbiamo la testa dura e capiamo solo le mazzate; come cittadini che esprimono i politici anche, chioserebbe Paul
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