Ho votato per il cartaceo.
E' chiaro che quando si hanno più strumenti a disposizione conviene di usarli tutti , con intelligenza, ognuno di essi sarà più adatto per una cosa o per l'altra.
Nel nostro lavoro l'uscita dei cd-rom, anzi dei primi dischi laser, venne vista con un grande e utile novità. Invece di scaffali carichi di manuali Unix tutto era disponibile su un disco. Grande enfasi nel risparmio di carta che ne sarebbe derivato.
In realtà quello che è accaduto è stato un grande spreco di carta. Tutti a stamparsi pagine e pagine di manuali, di white papers, documenti, ecc.
Rimane il fatto che il formato elettronico ha evidenti vantaggi quando si devono fare ricerche veloci e, quando sono fatti bene, approfondite.
Per contro la consultazione manuale è impareggiabile quando bisogna stabilire connessioni strettamente legate alla lettura e allo studio personale. Lo sfogliare avanti e indietro, il tornare a colpo sicuro sulle pagine che ci interessano, è un tipo di lettura che facilita la memorizzazione e l'analisi.
Quindi dato a Cesare quello che è di Cesare (l'innegabile comodita della manualistica digitale) alla fine è sempre sulla carta che bisogna tornare.
Mi viene in mente un paragone possibile.
Leggere, cioè starci con la testa carta e penna, un libro su carta in un certo senso è come visitare una città andandoci di persona e percorrerla camminando per ore e ore. Scopri la "tua" città, i tuoi luoghi, i tuoi angoli.
Leggere invece su un display invece è più vicino, o si corre il rischio, a visitare la stessa città stando sempre di fronte ad un display o, bene che vada, fare il turista tocca e fuggi ("ci sono stato", "ho visto questo e quello").
Insomma, come tutte le tecnologie il formato elettronico è uno strumento, in quanto tale ha le sue ragioni quando usato nel modo giusto.
La mia preoccupazione è che alla fine prevalga sempre di più una lettura superficiale, veloce, tanto per dire "l'ho letto". Lo strumento predispone a questo rischio.
Pensiamo solo a cosa è diventato lo studio per molti studenti delle superiori e oltre.
Potrebbe accadere come con la fotografia digitale. Tutti grandi fotografi (del foto-ritocco
), nessuno più che pensa prima di fotografare ( tanto ne posso fare ne quante voglio, una fatta bene prima o poi verrà fuori).
Per non dire di tutte le foto che ormai stanno su un pc ( simile).
Quindi, come tutti i sondaggi anche questo sondaggio può essere ingannevole.
Ci si dovrebbe chiedere prima: leggere cosa e a quale fine? per passare il tempo? per lavoro? un libri di storia, filosofia, economia,ecc.? l'instant-book del momento?
In assenza di tali domande solo una risposta avrebbe senso "dipende dal tipo di lettura", è scontato
ma allora che senso avrebbero le altre domande?
Marco, è un sondaggio democristiano, su commissione, come quelli dei vari partiti che li fanno fare già sapendo quale sarà il risultato
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)