20 anni dal G8 di Genova
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20 anni dal G8 di Genova
Sono già passati 20 anni. Io ne ho solo un vago ricordo, all’epoca avevo appena 10 anni e i temi della globalizzazione non avevano tutta questa attrattiva per me. Quell’evento poi è rimasto alla storia per tutti altri motivi e se dopo tutto questo tempo siamo qui a parlarne è proprio per questo. Sarebbe interessante che chi lo ha vissuto, presente o meno non ha importanza, lasciasse una sua testimonianza proprio per coloro che, come me, lo vivono molto sul sentito dire.
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Re: 20 anni dal G8 di Genova
Mi ripiglio da qua viewtopic.php?t=1653
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: 20 anni dal G8 di Genova
Io non ci sono andato. Avevo intenzione di andarci con i miei figli, dieci e dodici anni all'epoca, ma all'ultimo vi rinunciai, un po' per questioni logistiche (dove dormire?) e un po' prudenza (un allenato sesto senso non mi faceva stare tranquillo).
Cosa successe a Genova? Ci fu una grande manifestazione pacifica. Ci fu un gruppo di criminali ( i "black block"). Ci fu da parte del governo di allora una strategia studiata a tavolino per reprimere un movimento nascente.
Di questi tre elementi mi piacerebbe che si ricordasse soprattutto il primo. Da tanti che vi hanno partecipato c'è la conferma del carattere e delle intenzioni della manifestazione. Assolutamente tranquilla e pacifica.
Chi erano quelle persone chiamate black block? ancora non si è capito bene. Ci sono state conferme della presenza tra loro di agenti provocatori. Quello che sia sia rimane un fatto: di black block non ne è stato arrestato nessuno. Misero a ferro e fuoco la città ma la polizia li lasciò, di fatto, agire indisturbati.
Le forze dell'ordine caricarono sistematicamente pezzi di corteo pacifici, alle cariche ci fu chi reagì come poteva, con quello che poteva ( e, aggiungo, giustamente).
L'azione repressiva fu condotta piuttosto malamente, in modo scoordinato. Fu così che quella jeep dei carabinieri si trovò isolata in Piazza Alimonda. Carabinieri di leva, cono poca o nessuna preparazione. Un giovane carabiniere di leva, di leva!, in preda al panico spara. Un ragazzo, Giuliani muore.
E poi la mattanza alla Diaz e a Bolzaneto.
Del ruolo delle forze dell'ordine sono state accertate le responsabilità, l'uso illegittimo della violenza e della tortura. E' facile parlarne e condannare. Qualche processo, qualche condanna. Niente di serio.
La "polizia" è la polizia, non c'è meravigliarsi di come si è comportata, di come è stata utilizzata. A Genova le "polizie" hanno perso quel poco di credibilità che avevano faticosamente recuperato nel corso degli anni '80 e '90, con la lotta al terrorismo e alle mafie.
A Genova è morto Carlo Giuliani. A Genova un giovane carabiniere ha avuto la vita distrutta, psicologicamente, per sempre. Avevano la stessa età.
Cosa è accaduto a Genova? Quello che è sempre accaduto dal dopoguerra: uno stato che ha sempre cercato di reprimere i movimenti che potevano costituire un pericolo per il mantenimento dello status quo. Nel farlo sono stati usati sempre gli stessi metodi: le polizie in divisa, senza divisa, gli agenti provocatori e gli "utili idioti" che non sono mai mancati, facili da manipolare, facili da infiltrare, facili da guidare.
Nel migliore e più benevola dell ipotesi i black block furono gli utili e violenti idioti del momento.
Le modalità sempre le stesse.
12 Marzo 1977 Roma un grande corteo espressione di un forte movimento alternativo viene annichilito dalla violenza innescata da un gruppo di "black bloc" dell'epoca. Io c'ero. Io li ho visti. Li ho visti scatenare il panico lanciando le molotov contro la sede della DC mentre passava il pezzo di corteo delle femministe, il più debole e indifeso, dando così pretesto alla polizia di caricare. Da quel momento il corteo si divise in decine di rivoli.
Io ho visto quei testa di cazzo innamorati della violenza fine a se stessa assaltare un armeria a Ponte Sisto. Cercammo di togliere dalle loro mani i fucili con cui uscivano dall'armeria. Ci puntarono contro le pistole. Non, non erano compagni.
E ancora dopo. Si misero a sparacchiare contro la caserma dei carabinieri di Piazza del Popolo. I carabinieri non risposero al fuoco. Sarebbe stata una strage. Quando dal lungotevere arrivarono i cellulari della polizia quei coglioni dei "black block" scapparono. Li vidi gettare tascapane pieni di molotov nel Tevere da Ponte Margherita.
Se a quei tempi c'erano un uso "giustificato" delle molotov era proprio quelle di lanciarle sulla strada per creare sbarramento e rallentare le cariche. E invece quei vigliacchi di "black Block" scapparono e lasciarono che gli sbandati del corteo si trovassero addosso i furgoni della celere.
Il 12 Marzo 1977 segnò la fine di un movimento che in modi e forme diverse erano iniziato nel 1968. Dopo ci fu il riflusso e il terrorismo.
19-22 Luglio 2001 Genova fu la fine di un altro movimento allo stato nascente. Modalità simili a quelle passate.
15 Ottobre 2011 Roma altra grande pacifica manifestazione, altra giornata di black block, la fine un altro movimento allo stato nascente (quello degli "indignati"). Dopo di allora più niente. Io c'ero e anche questa volta ho visto le stesse modalità del 1977. Esattamente a metà di Via Cavour si materializzano i black-block che assaltano un minimarket. Molotov, lacrimogeni. Il corteo del tutto impreparato si disperde. I soliti vigliacchi e coglioni black-block mettono in atto le solite azioni. A San Giovanni riescono a dar fuoco , a colpi di molotov, a un blindato con dentro l'autista che si salva per miracolo. Poteva essere un altra Piazza Alimonda. Quella volta le forze dell'ordine si comportarono in modo esemplare e professionale.
Cossiga, ministro agli interni nel 1977, una volta teorizzò pubblicamente il "lasciateli bruciare qualche macchina, spaccare un po' di vetrine, assaltare banche, ecc, e poi....". Cossiga era uno che se ne intendeva.
A piazza Alimonda Carlo Giuliani è stato ucciso dai proiettili sparati dalla pistola di un giovane ed inesperoto carabiniere di leva. Ma dietro quella pistola c'erano anche i black-block.
Cosa successe a Genova? Ci fu una grande manifestazione pacifica. Ci fu un gruppo di criminali ( i "black block"). Ci fu da parte del governo di allora una strategia studiata a tavolino per reprimere un movimento nascente.
Di questi tre elementi mi piacerebbe che si ricordasse soprattutto il primo. Da tanti che vi hanno partecipato c'è la conferma del carattere e delle intenzioni della manifestazione. Assolutamente tranquilla e pacifica.
Chi erano quelle persone chiamate black block? ancora non si è capito bene. Ci sono state conferme della presenza tra loro di agenti provocatori. Quello che sia sia rimane un fatto: di black block non ne è stato arrestato nessuno. Misero a ferro e fuoco la città ma la polizia li lasciò, di fatto, agire indisturbati.
Le forze dell'ordine caricarono sistematicamente pezzi di corteo pacifici, alle cariche ci fu chi reagì come poteva, con quello che poteva ( e, aggiungo, giustamente).
L'azione repressiva fu condotta piuttosto malamente, in modo scoordinato. Fu così che quella jeep dei carabinieri si trovò isolata in Piazza Alimonda. Carabinieri di leva, cono poca o nessuna preparazione. Un giovane carabiniere di leva, di leva!, in preda al panico spara. Un ragazzo, Giuliani muore.
E poi la mattanza alla Diaz e a Bolzaneto.
Del ruolo delle forze dell'ordine sono state accertate le responsabilità, l'uso illegittimo della violenza e della tortura. E' facile parlarne e condannare. Qualche processo, qualche condanna. Niente di serio.
La "polizia" è la polizia, non c'è meravigliarsi di come si è comportata, di come è stata utilizzata. A Genova le "polizie" hanno perso quel poco di credibilità che avevano faticosamente recuperato nel corso degli anni '80 e '90, con la lotta al terrorismo e alle mafie.
A Genova è morto Carlo Giuliani. A Genova un giovane carabiniere ha avuto la vita distrutta, psicologicamente, per sempre. Avevano la stessa età.
Cosa è accaduto a Genova? Quello che è sempre accaduto dal dopoguerra: uno stato che ha sempre cercato di reprimere i movimenti che potevano costituire un pericolo per il mantenimento dello status quo. Nel farlo sono stati usati sempre gli stessi metodi: le polizie in divisa, senza divisa, gli agenti provocatori e gli "utili idioti" che non sono mai mancati, facili da manipolare, facili da infiltrare, facili da guidare.
Nel migliore e più benevola dell ipotesi i black block furono gli utili e violenti idioti del momento.
Le modalità sempre le stesse.
12 Marzo 1977 Roma un grande corteo espressione di un forte movimento alternativo viene annichilito dalla violenza innescata da un gruppo di "black bloc" dell'epoca. Io c'ero. Io li ho visti. Li ho visti scatenare il panico lanciando le molotov contro la sede della DC mentre passava il pezzo di corteo delle femministe, il più debole e indifeso, dando così pretesto alla polizia di caricare. Da quel momento il corteo si divise in decine di rivoli.
Io ho visto quei testa di cazzo innamorati della violenza fine a se stessa assaltare un armeria a Ponte Sisto. Cercammo di togliere dalle loro mani i fucili con cui uscivano dall'armeria. Ci puntarono contro le pistole. Non, non erano compagni.
E ancora dopo. Si misero a sparacchiare contro la caserma dei carabinieri di Piazza del Popolo. I carabinieri non risposero al fuoco. Sarebbe stata una strage. Quando dal lungotevere arrivarono i cellulari della polizia quei coglioni dei "black block" scapparono. Li vidi gettare tascapane pieni di molotov nel Tevere da Ponte Margherita.
Se a quei tempi c'erano un uso "giustificato" delle molotov era proprio quelle di lanciarle sulla strada per creare sbarramento e rallentare le cariche. E invece quei vigliacchi di "black Block" scapparono e lasciarono che gli sbandati del corteo si trovassero addosso i furgoni della celere.
Il 12 Marzo 1977 segnò la fine di un movimento che in modi e forme diverse erano iniziato nel 1968. Dopo ci fu il riflusso e il terrorismo.
19-22 Luglio 2001 Genova fu la fine di un altro movimento allo stato nascente. Modalità simili a quelle passate.
15 Ottobre 2011 Roma altra grande pacifica manifestazione, altra giornata di black block, la fine un altro movimento allo stato nascente (quello degli "indignati"). Dopo di allora più niente. Io c'ero e anche questa volta ho visto le stesse modalità del 1977. Esattamente a metà di Via Cavour si materializzano i black-block che assaltano un minimarket. Molotov, lacrimogeni. Il corteo del tutto impreparato si disperde. I soliti vigliacchi e coglioni black-block mettono in atto le solite azioni. A San Giovanni riescono a dar fuoco , a colpi di molotov, a un blindato con dentro l'autista che si salva per miracolo. Poteva essere un altra Piazza Alimonda. Quella volta le forze dell'ordine si comportarono in modo esemplare e professionale.
Cossiga, ministro agli interni nel 1977, una volta teorizzò pubblicamente il "lasciateli bruciare qualche macchina, spaccare un po' di vetrine, assaltare banche, ecc, e poi....". Cossiga era uno che se ne intendeva.
A piazza Alimonda Carlo Giuliani è stato ucciso dai proiettili sparati dalla pistola di un giovane ed inesperoto carabiniere di leva. Ma dietro quella pistola c'erano anche i black-block.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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20 anni dal G8 di Genova
Con la faccia al muro, in ginocchio a cantare faccetta nera
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: 20 anni dal G8 di Genova
Dopo aver detto tutto quello che c'è da dire sulle violenze della polizia, sulla Diaz e Bolzaneto, non si può parlare dei fatti di Genova senza avere detto quello che c'è da dire sui black block, su cosa hanno fatto e sul loro ruolo.
Altrimenti rimane la solita sinistra che non impara mai dai propri errori (in questo caso l'aver tollerato nelle manifestazioni la presenza di violenti e ignoranti). Rimane un sinistra che si è autodistrutta e continua a farlo. Una sinistra che non sa più distinguere quando è giusto ribellarsi e il livello di conflittualità adeguato ad una dato momento.
Rimane un sinistra che non si ribella e non lotta, anche perché ha delegato la ribellione e l'uso della forza a piccoli gruppi di fanatici staccati da qualsiasi realtà sociale.
Fanatici facilmente strumentalizzabili e infiltrati pesantemente.
E' tutta la storia dei movimenti che lo dimostra.
Sapete da chi era stato fatto il manifesto più famoso del Maggio francese? dall'Aginter Press.
E chi sono quei giovanotti ritratti in foto, anche questa la più conosciuta, degli scontri di Valle Giulia?
E il circolo anarchico romano di Valpreda. Erano quasi tutti informatori della polizia e fascisti infiltrati.
Chi c'era a dare l'assalto a Lama all'università nel '77?
L'infiltrazione e la etero-direzione dei gruppi extraparlamentari a partire dagli anni '60 è un fatto oggi ben documentato (per difetto) sia dalle inchieste giudiziarie che dalla ricerca storica che inizia ad accedere agli archivi di Stato. E quello che emerge purtroppo è solo la punta dell'iceberg.
La grande manifestazione di Genova è stata spazzata via dalla violenza dei black block. La polizia era pronta e organizzata per cogliere l'occasione e non se l'è lasciata scappare.
Ma guarda caso ha colpito tutti tranne che i black block.
Altrimenti rimane la solita sinistra che non impara mai dai propri errori (in questo caso l'aver tollerato nelle manifestazioni la presenza di violenti e ignoranti). Rimane un sinistra che si è autodistrutta e continua a farlo. Una sinistra che non sa più distinguere quando è giusto ribellarsi e il livello di conflittualità adeguato ad una dato momento.
Rimane un sinistra che non si ribella e non lotta, anche perché ha delegato la ribellione e l'uso della forza a piccoli gruppi di fanatici staccati da qualsiasi realtà sociale.
Fanatici facilmente strumentalizzabili e infiltrati pesantemente.
E' tutta la storia dei movimenti che lo dimostra.
Sapete da chi era stato fatto il manifesto più famoso del Maggio francese? dall'Aginter Press.
E chi sono quei giovanotti ritratti in foto, anche questa la più conosciuta, degli scontri di Valle Giulia?
E il circolo anarchico romano di Valpreda. Erano quasi tutti informatori della polizia e fascisti infiltrati.
Chi c'era a dare l'assalto a Lama all'università nel '77?
L'infiltrazione e la etero-direzione dei gruppi extraparlamentari a partire dagli anni '60 è un fatto oggi ben documentato (per difetto) sia dalle inchieste giudiziarie che dalla ricerca storica che inizia ad accedere agli archivi di Stato. E quello che emerge purtroppo è solo la punta dell'iceberg.
La grande manifestazione di Genova è stata spazzata via dalla violenza dei black block. La polizia era pronta e organizzata per cogliere l'occasione e non se l'è lasciata scappare.
Ma guarda caso ha colpito tutti tranne che i black block.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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20 anni dal G8 di Genova
Sulla centralità del fenomeno black block a Genova mi permetto di intervenire.
Non perché non sarebbe interessante sapere da dove siano venuti e dove sono finiti ma perché quello è uno degli aspetti di quello che successe in quei giorni e, nella mia visione, uno di quelli marginali rispetto agli altri che furono artatamente messi in gioco.
A Genova c’era tanta gente che manifestava secondo il proprio sentire.
Già dai social forum che preparavano l’evento era stra-noto come ci sarebbe stato chi avrebbe manifestato “a modo proprio” (anche violento e condannabilissimo), non a caso i gruppi più organizzati (partiti, sindacati, cobas) avevano servizi d’ordine (con tanto di casacche e bastoni) intorno ai propri gruppi perché non si infiltrassero personaggi poco raccomandabili.
Niente, nulla, nessuna cosa giustifica le cariche che ci furono su manifestanti inermi, su gruppi e spezzoni del corteo composti da nonviolenti con le mani colorate di bianco, su medici e dottori.
Ero in una zona pacifica del corteo, proprio di fianco al gruppo (ben osservato nei confini dal servizio d’ordine onde evitare l’accesso a volti non noti, anzi, mi pare avessero magliette tutte uguali) di rifondazione; eravamo fermi da un quarto d’ora e molti si erano addirittura seduti per terra a consumare il pranzo.
Tutt’altro che esagitati violenti quando la carica è arrivata inaspettata e ha schiacciato conto sia di persone tra il mare e le strutture metalliche e affilate di un mercatino di libri (ovviamente chiuso), un macello che non voglio ricordare.
Di BB non ce n’erano da quelle parti.
Nulla e niente giustifica le camionette che zigzagavano tra le strette vie di Genova per rincorrere i manifestanti senza distinzione di colorazione dei vestiti, se qualcuno fosse inciampato ci sarebbero stati altri morti.
Nessuna motivazione può consentire, in un paese civile dotato di leggi, che in strutture dello stato si torturino le persone come è stato fatto a bolzaneto e si macellino come è stato fatto alla Diaz.
Siamo stati irrorati da gas CS che non può essere usato nemmeno in guerra.
Quanti anni di vita ci avrà tolto lo stato che si dovrebbe prendere cura di noi con il sistema sanitario e invece ci ha avvelenati deliberatamente?
C’erano i black block a Genova? Erano delle merde, erano degli infiltrati?
Si, si, non mi importa tanto.
Erano privati cittadini che hanno fatto cazzate e danni (anche allo spirito stesso della manifestazione, certo) ma erano sempre privati cittadini da arrestare per le condotte illegali.
Dall’altra parte c’è lo stato che NO, non può permettersi condotte illegali.
Un privato può decidere di infrangere le leggi dello stato e di pagarne le conseguenze, lo stato non può e non deve, altrimenti fallisce.
Non ha senso fare i dorotei e dire che si sono infiltrati i cattivi e hanno rovinato tutto, non è vero, lo sapevamo (almeno chi era nei SF e stava organizzando l’evento) che sarebbe potuto succedere ed è successo. Nonostante i gruppi violenti furono marginalizzati ovviamente nessuno li poté fermare o -tantomeno- educare su come avrebbero dovuto comportarsi.
Tra le facce dei potenzialmente violenti c’erano facce note, alcune anche provenienti da passati ben più duri dei miei (perché magari avevano 20 o 30 anni in più). Gente convinta, massiccia e incazzata su certi argomenti e sulla condotta della quale non avrei mai potuto garantire, ma che, no, non avevano proprio nulla a che fare con i fantomatici black block. Anche se costoro furono marginalizzati dai gruppi locali andarono a Genova comunque a manifestare come gli parve.
La colpa della sinistra fu di non trattenerli o di non averli adeguatamente indottrinati?
Lascio la questione ai rappresentanti della sinistra e parlo di quello che so.
A Genova il fallimento fu dello stato per i motivi detti sopra, compresi i due giorni successivi alla manifestazione con i manifestanti di tutta Europa dispersi, le prove false, la carriera fatta dai poliziotti che comandavano e la catena di comando che ancora dopo 20 anni non si è compresa (magia!).
Tutto in nostro nome, per difenderci, pagato con le nostre tasse.
I black block erano teste di cazzo (infiltrati? Mai arrestati? Altro fallimento dello stato, nel caso) violenti e senza senso ma non mi rappresentavano in nessun modo.
A differenza dei poliziotti e dei carabinieri che invece agiscono in nome e per conto dello stato che dovremmo essere noi
Non perché non sarebbe interessante sapere da dove siano venuti e dove sono finiti ma perché quello è uno degli aspetti di quello che successe in quei giorni e, nella mia visione, uno di quelli marginali rispetto agli altri che furono artatamente messi in gioco.
A Genova c’era tanta gente che manifestava secondo il proprio sentire.
Già dai social forum che preparavano l’evento era stra-noto come ci sarebbe stato chi avrebbe manifestato “a modo proprio” (anche violento e condannabilissimo), non a caso i gruppi più organizzati (partiti, sindacati, cobas) avevano servizi d’ordine (con tanto di casacche e bastoni) intorno ai propri gruppi perché non si infiltrassero personaggi poco raccomandabili.
Niente, nulla, nessuna cosa giustifica le cariche che ci furono su manifestanti inermi, su gruppi e spezzoni del corteo composti da nonviolenti con le mani colorate di bianco, su medici e dottori.
Ero in una zona pacifica del corteo, proprio di fianco al gruppo (ben osservato nei confini dal servizio d’ordine onde evitare l’accesso a volti non noti, anzi, mi pare avessero magliette tutte uguali) di rifondazione; eravamo fermi da un quarto d’ora e molti si erano addirittura seduti per terra a consumare il pranzo.
Tutt’altro che esagitati violenti quando la carica è arrivata inaspettata e ha schiacciato conto sia di persone tra il mare e le strutture metalliche e affilate di un mercatino di libri (ovviamente chiuso), un macello che non voglio ricordare.
Di BB non ce n’erano da quelle parti.
Nulla e niente giustifica le camionette che zigzagavano tra le strette vie di Genova per rincorrere i manifestanti senza distinzione di colorazione dei vestiti, se qualcuno fosse inciampato ci sarebbero stati altri morti.
Nessuna motivazione può consentire, in un paese civile dotato di leggi, che in strutture dello stato si torturino le persone come è stato fatto a bolzaneto e si macellino come è stato fatto alla Diaz.
Siamo stati irrorati da gas CS che non può essere usato nemmeno in guerra.
Quanti anni di vita ci avrà tolto lo stato che si dovrebbe prendere cura di noi con il sistema sanitario e invece ci ha avvelenati deliberatamente?
C’erano i black block a Genova? Erano delle merde, erano degli infiltrati?
Si, si, non mi importa tanto.
Erano privati cittadini che hanno fatto cazzate e danni (anche allo spirito stesso della manifestazione, certo) ma erano sempre privati cittadini da arrestare per le condotte illegali.
Dall’altra parte c’è lo stato che NO, non può permettersi condotte illegali.
Un privato può decidere di infrangere le leggi dello stato e di pagarne le conseguenze, lo stato non può e non deve, altrimenti fallisce.
Non ha senso fare i dorotei e dire che si sono infiltrati i cattivi e hanno rovinato tutto, non è vero, lo sapevamo (almeno chi era nei SF e stava organizzando l’evento) che sarebbe potuto succedere ed è successo. Nonostante i gruppi violenti furono marginalizzati ovviamente nessuno li poté fermare o -tantomeno- educare su come avrebbero dovuto comportarsi.
Tra le facce dei potenzialmente violenti c’erano facce note, alcune anche provenienti da passati ben più duri dei miei (perché magari avevano 20 o 30 anni in più). Gente convinta, massiccia e incazzata su certi argomenti e sulla condotta della quale non avrei mai potuto garantire, ma che, no, non avevano proprio nulla a che fare con i fantomatici black block. Anche se costoro furono marginalizzati dai gruppi locali andarono a Genova comunque a manifestare come gli parve.
La colpa della sinistra fu di non trattenerli o di non averli adeguatamente indottrinati?
Lascio la questione ai rappresentanti della sinistra e parlo di quello che so.
A Genova il fallimento fu dello stato per i motivi detti sopra, compresi i due giorni successivi alla manifestazione con i manifestanti di tutta Europa dispersi, le prove false, la carriera fatta dai poliziotti che comandavano e la catena di comando che ancora dopo 20 anni non si è compresa (magia!).
Tutto in nostro nome, per difenderci, pagato con le nostre tasse.
I black block erano teste di cazzo (infiltrati? Mai arrestati? Altro fallimento dello stato, nel caso) violenti e senza senso ma non mi rappresentavano in nessun modo.
A differenza dei poliziotti e dei carabinieri che invece agiscono in nome e per conto dello stato che dovremmo essere noi
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Re: 20 anni dal G8 di Genova
DaniLao ha scritto: ↑21 lug 2021, 8:57
I black block erano teste di cazzo (infiltrati? Mai arrestati? Altro fallimento dello stato, nel caso) violenti e senza senso ma non mi rappresentavano in nessun modo.
A differenza dei poliziotti e dei carabinieri che invece agiscono in nome e per conto dello stato che dovremmo essere noi
Per essere sintetico (che poi non è che la veda molto diversamente da te), sono completamente d'accordo sul primo rigo, un po' meno sul secondo. E secondo me questo è uno dei punti decisivi della questione ma anche più in generale.
Se i bkack block sono quelli che diciamo sopra perché allora ospitarli e, di fatto, fargli usare i cortei come scudi? per me, in quelle situazioni, sono nemici e andrebbero contrastati come tali.
Il secondo punto è più spinoso e complicato, meriterebbe una discussione tutta sua. Quando si scende in piazza e si usano anche forme moooooolto energiche contro le forze dell'ordine cosa si sta facendo? Secondo me in quei momenti si apre una "parentesi", chiamiamola così.
In quei momenti la polizia rappresenta (dovrebbe) lo Stato e chi manifesta in quel modo esce fuori dalle regole del gioco "democratico".
Qui si dovrebbero aprire un bel po' di scenari, in alcuni di questi non sempre la ragione "democratica" è dalla parte di chi manifesta. Ma nel caso di Genova la questione è più semplice: lì ci fu una volontà politica di reprimere duramente mettendosi al di fuori dalle regole stabilite dalla Costituzione,
Questo non si discute. E' chiaro. Documentato in tanti modi.
Quello che non è chiaro è perché una parte della sinistra allora, e forse ancora oggi, considera "compagni che sbagliano" tutti quelli che si prestano a fare il gioco delle forze politiche repressive e autoritarie.
Fuori, bisogna tenerli fuori, Con le buone e/o le cattive.
Tra il 1968 e il 1978 ci abbiamo messo tanto a capirlo e quando lo abbiamo capito ormai era troppo tardi. I danni, enormi, era già stati fatti. La sconfitta, il riflusso, la repressione.
Dal dopoguerra ad oggi tutti i movimenti di opposizione più significativi sono stati sconfitti dalle stesse logiche. Quelle proprie, ripetute ostinatamente senza guardare alle esperienze passate. E quelle del potere repressivo.
Se non si rompe questo cerchio si andrà avanti sempre così.
Aggiungo un ultima considerazione. Io non credo che ci sia uno Stato, uno solo, o se preferiamo uno Stato coeso che esprime una sola volontà: far rispettare le regole della democrazia basata sulla nostra Costituzione.
No. Tutta la nostra storia dal 1945 sta a dimostrare l'esatto contrario. Nello Stato esistono "stati" diversi, espressione di forze e interessi diversi. Dalla politica delle stragi, la gestione dei terrorismi, il sequestro moro (per dirne una), le alleanze con le mafie, da Terranova, Chinnici, a Falcone e Borsellino, il mondo emerso con tangentopoli e che continua ancora oggi,.... su tutto questo le inchieste giudiziarie e la ricerca storica hanno aperto squarci di luce significativi.
Fenova è stata gestita dallo stato delle stragi, delle alleanze mafiose, della corruzione, ecc. del resto i suoi rappresentati erano ormai saldamente al governo.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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Re: 20 anni dal G8 di Genova
Ci sono tante persone, come te e me, che hanno ancora un forte senso dello Stato ma sono ininfluenti, anche quando in posizioni potenzialmente forti.
Altri pensano invece che lo Stato sia una bestia da affamare a favore (e a giogo) del liberismo economico e al quale poi andare a chiedere di risolvere i problemi generati dallo stesso sistema malato (si veda la crisi generata dalle banche con i mutui e risolta dagli Stati, cioè mettendo le mani in tasca a noi cittadini o riducendo i servizi, che poi è uguale).
In quest’ottica abbiamo perso su tutta la linea, perché ormai l’etica si misura con le leggi dell’economia e del mercato: quanto mi costa e/o mi fa risparmiare la repressione (l’inquinamento, la compressione dei diritti… alla fine il concetto è generale ed applicabile a tutti i campi)?
Ci rientro?
Se sì, si fa, senza contemplare nemmeno le ragioni che sarebbero proprie di uno Stato che -per essere tale- non può esimersi dall’essere etico :-/
Altri pensano invece che lo Stato sia una bestia da affamare a favore (e a giogo) del liberismo economico e al quale poi andare a chiedere di risolvere i problemi generati dallo stesso sistema malato (si veda la crisi generata dalle banche con i mutui e risolta dagli Stati, cioè mettendo le mani in tasca a noi cittadini o riducendo i servizi, che poi è uguale).
In quest’ottica abbiamo perso su tutta la linea, perché ormai l’etica si misura con le leggi dell’economia e del mercato: quanto mi costa e/o mi fa risparmiare la repressione (l’inquinamento, la compressione dei diritti… alla fine il concetto è generale ed applicabile a tutti i campi)?
Ci rientro?
Se sì, si fa, senza contemplare nemmeno le ragioni che sarebbero proprie di uno Stato che -per essere tale- non può esimersi dall’essere etico :-/
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Re: 20 anni dal G8 di Genova
Irricevibili.
Inguardabili, indescrivibili.
“G8 di Genova 2001, la Corte europea boccia il ricorso dei poliziotti”
MOVIMENTI. Per la Cedu non c'è stata "nessuna violazione dei diritti della difesa" nella condanna, oggi definitiva, per i reati di falso e calunnia dei dirigenti di polizia coinvolti nel massacro della scuola Diaz. La sentenza cala definitivamente il sipario sulle poche ricadute penali dei fatti gravissimi del 2001. Solo alla Diaz, furono picchiati a sangue 90 manifestanti, due dei quali ridotti in fin di vita
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato irricevibile il ricorso presentato dai funzionari di polizia condannati in via definitiva per i fatti della scuola Diaz relativi al G8 del 2001. I poliziotti erano stati assolti in primo grado e poi condannati in appello e in Cassazione per falso e calunnia.
Nel ricorso, presentato nel 2013 quando la condanna era diventata definitiva, si sosteneva che la sentenza della corte di appello di Genova avesse violato l’articolo 6 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo che sancisce il “diritto dell’imputato di interrogare o far interrogare i testimoni a carico” e quello a un “equo processo”.
In pratica i funzionari (la gran parte alti dirigenti di polizia allora in servizio) lamentavano che la sentenza di primo grado fosse stata ribaltata in appello senza risentire i testimoni. Se la Cedu avesse accolto i ricorsi si sarebbe aperta la possibilità di una revisione del processo a 21 anni dai fatti.
Secondo la Corte europea però ha fatto bene la Corte d’appello a non risentire i testimoni visto che le testimonianze non avevano avuto un ruolo determinante né nell’assoluzione né nella condanna. I giudici di primo e secondo grado, continuano i colleghi europei, si sono basati su prove documentali e sulle dichiarazioni di alcuni degli stessi funzionari di polizia. La regola, secondo cui i testimoni devono essere risentiti non è un automatismo bensì dipende da una valutazione del giudice sulla rilevanza della testimonianza.
A presentare il ricorso erano stati i funzionari di polizia Gilberto Caldarozzi, Fabio Ciccimarra, Carlo Di Sarro, Filippo Ferri, Salvatore Gava, Francesco Gratteri, Giovanni Luperi, Massimo Mazzoni, Spartaco Mortola e Nando Dominici. Non tutti, a 21 anni dai fatti, sono oggi in pensione.
Da https://ilmanifesto.it/g8-di-genova-200 ... poliziotti
Se vi chiede la registrazione entrate da Google o leggetela qua https://www.fanpage.it/politica/g8-di-g ... iotti/amp/
Inguardabili, indescrivibili.
“G8 di Genova 2001, la Corte europea boccia il ricorso dei poliziotti”
MOVIMENTI. Per la Cedu non c'è stata "nessuna violazione dei diritti della difesa" nella condanna, oggi definitiva, per i reati di falso e calunnia dei dirigenti di polizia coinvolti nel massacro della scuola Diaz. La sentenza cala definitivamente il sipario sulle poche ricadute penali dei fatti gravissimi del 2001. Solo alla Diaz, furono picchiati a sangue 90 manifestanti, due dei quali ridotti in fin di vita
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato irricevibile il ricorso presentato dai funzionari di polizia condannati in via definitiva per i fatti della scuola Diaz relativi al G8 del 2001. I poliziotti erano stati assolti in primo grado e poi condannati in appello e in Cassazione per falso e calunnia.
Nel ricorso, presentato nel 2013 quando la condanna era diventata definitiva, si sosteneva che la sentenza della corte di appello di Genova avesse violato l’articolo 6 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo che sancisce il “diritto dell’imputato di interrogare o far interrogare i testimoni a carico” e quello a un “equo processo”.
In pratica i funzionari (la gran parte alti dirigenti di polizia allora in servizio) lamentavano che la sentenza di primo grado fosse stata ribaltata in appello senza risentire i testimoni. Se la Cedu avesse accolto i ricorsi si sarebbe aperta la possibilità di una revisione del processo a 21 anni dai fatti.
Secondo la Corte europea però ha fatto bene la Corte d’appello a non risentire i testimoni visto che le testimonianze non avevano avuto un ruolo determinante né nell’assoluzione né nella condanna. I giudici di primo e secondo grado, continuano i colleghi europei, si sono basati su prove documentali e sulle dichiarazioni di alcuni degli stessi funzionari di polizia. La regola, secondo cui i testimoni devono essere risentiti non è un automatismo bensì dipende da una valutazione del giudice sulla rilevanza della testimonianza.
A presentare il ricorso erano stati i funzionari di polizia Gilberto Caldarozzi, Fabio Ciccimarra, Carlo Di Sarro, Filippo Ferri, Salvatore Gava, Francesco Gratteri, Giovanni Luperi, Massimo Mazzoni, Spartaco Mortola e Nando Dominici. Non tutti, a 21 anni dai fatti, sono oggi in pensione.
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: 20 anni dal G8 di Genova
Fanno 21.
Il movimento aveva ben chiaro come saremmo arrivati dove siamo ora, per questo fummo bastonati e non ascoltati
Il movimento aveva ben chiaro come saremmo arrivati dove siamo ora, per questo fummo bastonati e non ascoltati
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi