Non credo che sia fuori luogo ricordarli anche qui, se non altro perché la loro storia personale ha comunque a che fare con l'Unione Sovietica come riferimento ideale e politico (moooolto critico da parte loro, eretico).
Nè sto qui a tracciarne i profili, li si trova facilmente su Internet.
Di Lucia Ottorbini mi piace ricordare la figura molto schiva e riservata, mai una volta che si sia atteggiata a "reduce", in pubblico come in privato. Anzi non amava ricordare i tempi dell'occupazione tedesca e della resistenza ad essa.
Senza mai rinnegare il suo passato di partigiana combattente, anzi rivendicandolo con orgoglio, in una intervista dichiarò " "Non amo ricordare queste storie - dice - perché sono troppo brutte, mi fanno ancora male. Per me quel periodo è stata la parte più brutta della mia vita. La guerra è morte, per l'uno e per l'altro".
http://www.panorama.it/cultura/25-april ... i-70-anni/
Pietro Ingrao è un personaggio troppo noto. Posso solo dire che non ha mai voluto usufruire dei privilegi in quanto ex presidente della Camera, ruolo che svolse in un periodo molto difficile costringendolo ad una vita blindata.
Molto vecchio e allo stesso tempo molto giovane. Un mente acuta, vivace, attenta.
Ricordo solo la pagina di apertura del suo sito http://www.pietroingrao.it/
"Il mondo è cambiato, ma il tempo delle rivolte non è sopito: rinasce ogni giorno sotto nuove forme. Decidi tu quanto lasciarti interrogare dalle rivolte e dalle passioni del mio tempo, quanto vorrai accantonare, quanto portare con te nel futuro"
Oppure, più semplicemente, di quando solo qualche anno fa, più che novantenne, tardando il taxi che doveva portarlo ad un convegno salì in sella (sul retro
![Smile :)](./images/smilies/icon_e_smile.gif)
Una piccola curiosità. So per certo che Ingrao aveva una piccola collezione di orologi russi. Non l'ho mai potuta vedere, giace in un qualche cassetto dimenticata. La discrezione mi ha sempre impedito di stare lì a chiedere. C'era altro di cui ascoltare e parlare.