Cioè un quadro del quale ti vendono un’immagine virtuale?
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Ho interpretato bene il redazionale scritto sulla base del comunicato stampa?
Più che un nft mi pare una trumpata
Blockchain, BitCoin e cryptocose: come la pensate?
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Re: Blockchain, BitCoin e cryptocose: come la pensate?
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Blockchain, BitCoin e cryptocose: come la pensate?
A quanto pare
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Re: Blockchain, BitCoin e cryptocose: come la pensate?
Potremmo vendere NFT di fave alle vecchie zitelle.
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Re: Blockchain, BitCoin e cryptocose: come la pensate?
Gli investitori stanno prevedendo un metaforico inverno per le criptovalute proprio nel momento in cui il Bitcoin è sceso a circa 36 mila dollari, meno della metà dei record di novembre. Ma è l'intero settore delle monete virtuali che ha perso mille miliardi di valore di mercato da tre mesi a questa parte.
https://www.cnbc.com/2022/01/25/crypto- ... -drop.html
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Re: Blockchain, BitCoin e cryptocose: come la pensate?
I mercati appesi a Paolo Ardoino, il nerd che ha stoppato il crollo delle criptovalute. Per il momento
Nell'ultima settimana sono crollate criptovalute come Luna e terraUsd ma il principale stablecoin sul mercato, Tether, controllato dall'informatico italiano, ha sostanzialmente tenuto. Ora gli operatori si interrogano su dove siano investiti gli 83 miliardi di dollari che fungono da collaterale
Alzi la mano chi sapeva che i mercati finanziari globali sono appesi alle sorti di un giovane informatico innovativo italiano che custodisce in Svizzera, a Lugano, 83 miliardi di dollari ma che nessuno ha mai toccato con mano, attraverso una società privata che non si fa certificare i bilanci.
Può sembrare strano ma bisogna partire da qui per cercare di capire ciò che è successo la settimana dal 9 al 13 maggio sui mercati finanziari di tutto il mondo, quando le borse tradizionali mondiali sono calate di un ulteriore 2,2% (Ftse World Index), inanellando la sesta settimana di perdite consecutiva (come nel 2008 alla vigilia del fallimento di Lehman Brothers), e allo stesso tempo la quotazione della criptovaluta principe, il Bitcoin, è scesa sotto i 30 mila dollari dai 69 mila raggiunti nel novembre 2021, mentre il valore di un'altra criptovaluta, Luna, è sceso a zero a causa del collasso della sua stablecoin di riferimento, terraUsd, nonostante fosse stata costruita per rimanere ancorata al dollaro attraverso un algoritmo.
Il bollettino di guerra di settimana scorsa prosegue con il quasi fallimento di un'altra piattaforma, Coinbase, che si uniscono alle palpitazioni degli investitori nel vedere giovedì la stablecoin più capitalizzata del mercato, Tether, staccarsi dalla parità con il dollaro e scendere fino a 95,11 centesimi, per poi matenersi su questi livelli, grazie al fatto che il suo Cto (chief technology officer) Paolo Ardoino è sceso in campo e in una sorta di "whatever it takes" alla Mario Draghi ha minacciato di riversare sul mercato alcune tonnellate di titoli governativi americani (si dice ne abbia accumulati fino a 40 miliardi di dollari) pur di difendere l'aggancio di Tether alla parità 1 a 1 con il dollaro.
E così i mercati hanno tirato un sospiro di sollievo e gli operatori di tutto il mondo hanno cominciato a prendere informazioni sul signor Ardoino e la sua Tether, anche per capire di che cosa stiamo parlando. Ardoino è un giovane sotto la quarantina, 135 mila follower su twitter, chief technology office di Bitfinex e di Tether appunto, comparso diverse volte in video su Youtube oppure in interviste a siti specializzati, nelle quali si definisce computer scientist ma anon disdegnando l'appellativo di nerd o geek. Insomma un genio informatico che intorno al 2016 ha pensato che per rendere più efficiente il trading di Bitcoin bisognasse passare attraverso una stablecoin, una definizione che potrebbe essere paragonata a "parcheggio sicuro", un mezzo di collegamento tra il mondo delle valute reali come le abbiamo concepite finora, il dollaro per esempio, e il mondo delle valute virtuali, il Bitcoin e le altre appunto.
Il funzionamento all'apparenza sembra molto semplice: se un qualsiasi investitore vuole comprare 1000 dollari di criptovalute come primo passo cambia i dollari in Tether al cambio di 1 a 1. Riceverà 1000 Tether e con questo gruzzolo avrà accesso agli exchange crypto, le piattaforme sulle quali si scambiano le criptovalute che normalmente hanno oscillazioni piuttosto elevate. Supponiamo che alla fine della sua giornata di frenetici scambi il nostro investitore abbia in mano Bitcoin per un valore di 1200 dollari; a questo punto visto che vuole anadare a dormire senza svegliarsi con le palpitazioni da trading, cambia i suoi Bitcoin in 1200 Tether e così il suo gruzzolo starà al sicuro fino a quando non deciderà di riprendere la sua attività di trader. Perché in Tether i suoi soldi sarebbero al sicuro? Perché ogni Tether viene emesso soltanto a fronte della consegna di un dollaro, cioé esiste un collaterale cash per ogni Tether che va sul mercato, un po' come tutte le valute agganciate al dollaro.
Il fatto incredibile agli abitanti del mondo reale è che Il signor Ardoino negli ultimi cinque anni dice di aver accumulato 83 miliardi di dollari a fronte dell'emissioni di 84 miliardi di Tether facilitando così il trading di criptovalute. Ma dove ha investito il signor Ardoino una tale massa di denaro? E Soprattutto qualcuno ha visto o certificato che i soldi ci siano? Sembra di no, la società attraverso cui Ardoino controlla Tether è privata e con sede a Lugano, e i suoi bilanci non sono certificati da una società di revisione. Dobbiamo fidarci di lui.
Ardoino il 4 maggio 2022 ha rilasciato un'intervista alla rivista online coinphony.com nella quale ha fatto le seguenti dichiarazioni:
"Con Tether, quello che intendiamo fare è continuare a fare quello che stiamo facendo. Cioè, essere davvero uno strumento per le persone. Non siamo realmente coinvolti nella DeFi. Puoi vedere che la DeFi è davvero per altre stablecoin. Non stiamo davvero cercando di prendere di mira le banche. Non stiamo davvero cercando di prendere di mira Wall Street".
Indicando la situazione delle persone senza banche e di quelle con valute fiat nazionali volatili e/o in rapido deprezzamento, Ardoino afferma che il mercato globale indirizzabile di Tether è costituito dai 2 miliardi di persone senza banche nel mondo che non possono fidarsi o non possono permettersi di utilizzare conti bancari di riserva fiat nei loro paesi.
Ha citato la Turchia negli ultimi mesi come ottimo esempio di un caso d'uso di Tether. Ci ha detto che non è solo ipotetico, "(lira turca) ha perso il 50% del suo valore solo negli ultimi sei mesi o qualcosa del genere - è semplicemente folle". I turchi si sono rivolti in massa a Bitcoin (BTC) e USDT dopo il recente crollo della valuta.
Ardoino ha affermato che questo focus sulla missione, piuttosto che inseguire profitti trimestrali per Wall Street, è il motivo per cui Bitfinex e Tether non avranno un'IPO:
"Sono orgoglioso che Tether non abbia intenzione di diventare pubblico. Vogliamo continuare a fare quello che stiamo facendo e continuare ad aiutare il nostro pubblico, cioè le persone meno fortunate. Ed è ciò che, a mio avviso, ci insegna Bitcoin".
Il mercato globale delle criptovalute è stimato intorno a 1,3 trilioni di dollari ma dopo gli ultimi rovesci la cifra si sarebbe ridimensionata. Inoltre nell'ultima settimana si è verificato un fatto importante, mai successo prima. C'è stata una sorta di contaminazione tra il mercato delle crypto e quello tradizionale, fatto di azioni e obbligazioni. Due titoli simbolo della tech economy, come Netflix e Peloton, hanno subito forti perdite. Hanno perso il 71% e il 63% rispettivamente da inizio anno con un Nasdaq che ha lasciato sul terreno nel suo complesso il 27%. "Molti detentori di crypto posseggono anche azioni tech e hanno perso un sacco di soldi - ha detto al Financial Times online Edouard Hindi, capo degli investimenti digitali dell'asset manager Tyr Capital - Questi investitori sono stati presi dal panico e stanno realizzando al meglio il loro portafoglio".
Dunque il mercato retail, composto da piccoli e piccolissimi investitori, durante il lockdown, con i sussidi che arrivavano nelle loro tasche ma senza poter uscire di casa, hanno dato sfogo ai loro impulsi riempiendosi i portafogli sia di titoli tech sia di criptovalute. E fino alla fine del 2021 tutto era andato per il meglio, con le quotazione sempre in crescita grazie alla liquidità pompata nei mercati dalle banche centrali di tutto il mondo. Da gennaio la festa è finita, è arrivata l'inflazione, le banche centrali tolgono liquidità dal mercato e i tassi di interesse salgono. Risultato: azioni e obbligazioni hanno registrato quattro mesi e mezzo di cali continui dei valori.
Fin dove arriverà questa slavina? Nessuno lo sa ovviamente, ma è possibile che non si fermi ora, e la settimana entrante potrebbe già rappresentare un altro banco di prova importante. Gli occhi di tutti gli operatori, compresi quelli tradizionali che per statuto non possono investire in valute digitali, avranno gli occhi puntati sulle stablecoin come Tether per vedere se resistono effettivamente all'ondata di riscatti che si sta ripercuotendo sui mercati. Se Ardoino ha in effetti investito sul mercato monetario l'enorme massa di denaro di cui è accreditato, non dovrebbero sussistere grossi problemi. Se affiorerà qualche segnale di sfiducia su di lui e i suoi asset potrebbero essere guai per tutto il sistema finanziario.
Un ultimo inciso che potrebbe far ben sperare: nelle ultime sedute sono tornati gli investimenti sui titoli obbligazionari, con conseguente aumento dei prezzi e riduzione dei rendimenti. Questo movimento è stato interpretato da alcuni analisti come la previsione di minori consumi e minore inflazione nei mesi a venire dovuto a un effetto ricchezza negativo: con i cali di Borsa i risparmiatori hanno accusato forti perdite nel proprio patrimonio e questo fatto inciderà sui loro comportamenti di spesa in futuro. Se ciò fosse confermato dalla realtà significa che l'inflazione correrà di meno e che ci vorranno meno aumenti dei tassi per domarla, con beneficio dell'economia reale.
Nell'ultima settimana sono crollate criptovalute come Luna e terraUsd ma il principale stablecoin sul mercato, Tether, controllato dall'informatico italiano, ha sostanzialmente tenuto. Ora gli operatori si interrogano su dove siano investiti gli 83 miliardi di dollari che fungono da collaterale
Alzi la mano chi sapeva che i mercati finanziari globali sono appesi alle sorti di un giovane informatico innovativo italiano che custodisce in Svizzera, a Lugano, 83 miliardi di dollari ma che nessuno ha mai toccato con mano, attraverso una società privata che non si fa certificare i bilanci.
Può sembrare strano ma bisogna partire da qui per cercare di capire ciò che è successo la settimana dal 9 al 13 maggio sui mercati finanziari di tutto il mondo, quando le borse tradizionali mondiali sono calate di un ulteriore 2,2% (Ftse World Index), inanellando la sesta settimana di perdite consecutiva (come nel 2008 alla vigilia del fallimento di Lehman Brothers), e allo stesso tempo la quotazione della criptovaluta principe, il Bitcoin, è scesa sotto i 30 mila dollari dai 69 mila raggiunti nel novembre 2021, mentre il valore di un'altra criptovaluta, Luna, è sceso a zero a causa del collasso della sua stablecoin di riferimento, terraUsd, nonostante fosse stata costruita per rimanere ancorata al dollaro attraverso un algoritmo.
Il bollettino di guerra di settimana scorsa prosegue con il quasi fallimento di un'altra piattaforma, Coinbase, che si uniscono alle palpitazioni degli investitori nel vedere giovedì la stablecoin più capitalizzata del mercato, Tether, staccarsi dalla parità con il dollaro e scendere fino a 95,11 centesimi, per poi matenersi su questi livelli, grazie al fatto che il suo Cto (chief technology officer) Paolo Ardoino è sceso in campo e in una sorta di "whatever it takes" alla Mario Draghi ha minacciato di riversare sul mercato alcune tonnellate di titoli governativi americani (si dice ne abbia accumulati fino a 40 miliardi di dollari) pur di difendere l'aggancio di Tether alla parità 1 a 1 con il dollaro.
E così i mercati hanno tirato un sospiro di sollievo e gli operatori di tutto il mondo hanno cominciato a prendere informazioni sul signor Ardoino e la sua Tether, anche per capire di che cosa stiamo parlando. Ardoino è un giovane sotto la quarantina, 135 mila follower su twitter, chief technology office di Bitfinex e di Tether appunto, comparso diverse volte in video su Youtube oppure in interviste a siti specializzati, nelle quali si definisce computer scientist ma anon disdegnando l'appellativo di nerd o geek. Insomma un genio informatico che intorno al 2016 ha pensato che per rendere più efficiente il trading di Bitcoin bisognasse passare attraverso una stablecoin, una definizione che potrebbe essere paragonata a "parcheggio sicuro", un mezzo di collegamento tra il mondo delle valute reali come le abbiamo concepite finora, il dollaro per esempio, e il mondo delle valute virtuali, il Bitcoin e le altre appunto.
Il funzionamento all'apparenza sembra molto semplice: se un qualsiasi investitore vuole comprare 1000 dollari di criptovalute come primo passo cambia i dollari in Tether al cambio di 1 a 1. Riceverà 1000 Tether e con questo gruzzolo avrà accesso agli exchange crypto, le piattaforme sulle quali si scambiano le criptovalute che normalmente hanno oscillazioni piuttosto elevate. Supponiamo che alla fine della sua giornata di frenetici scambi il nostro investitore abbia in mano Bitcoin per un valore di 1200 dollari; a questo punto visto che vuole anadare a dormire senza svegliarsi con le palpitazioni da trading, cambia i suoi Bitcoin in 1200 Tether e così il suo gruzzolo starà al sicuro fino a quando non deciderà di riprendere la sua attività di trader. Perché in Tether i suoi soldi sarebbero al sicuro? Perché ogni Tether viene emesso soltanto a fronte della consegna di un dollaro, cioé esiste un collaterale cash per ogni Tether che va sul mercato, un po' come tutte le valute agganciate al dollaro.
Il fatto incredibile agli abitanti del mondo reale è che Il signor Ardoino negli ultimi cinque anni dice di aver accumulato 83 miliardi di dollari a fronte dell'emissioni di 84 miliardi di Tether facilitando così il trading di criptovalute. Ma dove ha investito il signor Ardoino una tale massa di denaro? E Soprattutto qualcuno ha visto o certificato che i soldi ci siano? Sembra di no, la società attraverso cui Ardoino controlla Tether è privata e con sede a Lugano, e i suoi bilanci non sono certificati da una società di revisione. Dobbiamo fidarci di lui.
Ardoino il 4 maggio 2022 ha rilasciato un'intervista alla rivista online coinphony.com nella quale ha fatto le seguenti dichiarazioni:
"Con Tether, quello che intendiamo fare è continuare a fare quello che stiamo facendo. Cioè, essere davvero uno strumento per le persone. Non siamo realmente coinvolti nella DeFi. Puoi vedere che la DeFi è davvero per altre stablecoin. Non stiamo davvero cercando di prendere di mira le banche. Non stiamo davvero cercando di prendere di mira Wall Street".
Indicando la situazione delle persone senza banche e di quelle con valute fiat nazionali volatili e/o in rapido deprezzamento, Ardoino afferma che il mercato globale indirizzabile di Tether è costituito dai 2 miliardi di persone senza banche nel mondo che non possono fidarsi o non possono permettersi di utilizzare conti bancari di riserva fiat nei loro paesi.
Ha citato la Turchia negli ultimi mesi come ottimo esempio di un caso d'uso di Tether. Ci ha detto che non è solo ipotetico, "(lira turca) ha perso il 50% del suo valore solo negli ultimi sei mesi o qualcosa del genere - è semplicemente folle". I turchi si sono rivolti in massa a Bitcoin (BTC) e USDT dopo il recente crollo della valuta.
Ardoino ha affermato che questo focus sulla missione, piuttosto che inseguire profitti trimestrali per Wall Street, è il motivo per cui Bitfinex e Tether non avranno un'IPO:
"Sono orgoglioso che Tether non abbia intenzione di diventare pubblico. Vogliamo continuare a fare quello che stiamo facendo e continuare ad aiutare il nostro pubblico, cioè le persone meno fortunate. Ed è ciò che, a mio avviso, ci insegna Bitcoin".
Il mercato globale delle criptovalute è stimato intorno a 1,3 trilioni di dollari ma dopo gli ultimi rovesci la cifra si sarebbe ridimensionata. Inoltre nell'ultima settimana si è verificato un fatto importante, mai successo prima. C'è stata una sorta di contaminazione tra il mercato delle crypto e quello tradizionale, fatto di azioni e obbligazioni. Due titoli simbolo della tech economy, come Netflix e Peloton, hanno subito forti perdite. Hanno perso il 71% e il 63% rispettivamente da inizio anno con un Nasdaq che ha lasciato sul terreno nel suo complesso il 27%. "Molti detentori di crypto posseggono anche azioni tech e hanno perso un sacco di soldi - ha detto al Financial Times online Edouard Hindi, capo degli investimenti digitali dell'asset manager Tyr Capital - Questi investitori sono stati presi dal panico e stanno realizzando al meglio il loro portafoglio".
Dunque il mercato retail, composto da piccoli e piccolissimi investitori, durante il lockdown, con i sussidi che arrivavano nelle loro tasche ma senza poter uscire di casa, hanno dato sfogo ai loro impulsi riempiendosi i portafogli sia di titoli tech sia di criptovalute. E fino alla fine del 2021 tutto era andato per il meglio, con le quotazione sempre in crescita grazie alla liquidità pompata nei mercati dalle banche centrali di tutto il mondo. Da gennaio la festa è finita, è arrivata l'inflazione, le banche centrali tolgono liquidità dal mercato e i tassi di interesse salgono. Risultato: azioni e obbligazioni hanno registrato quattro mesi e mezzo di cali continui dei valori.
Fin dove arriverà questa slavina? Nessuno lo sa ovviamente, ma è possibile che non si fermi ora, e la settimana entrante potrebbe già rappresentare un altro banco di prova importante. Gli occhi di tutti gli operatori, compresi quelli tradizionali che per statuto non possono investire in valute digitali, avranno gli occhi puntati sulle stablecoin come Tether per vedere se resistono effettivamente all'ondata di riscatti che si sta ripercuotendo sui mercati. Se Ardoino ha in effetti investito sul mercato monetario l'enorme massa di denaro di cui è accreditato, non dovrebbero sussistere grossi problemi. Se affiorerà qualche segnale di sfiducia su di lui e i suoi asset potrebbero essere guai per tutto il sistema finanziario.
Un ultimo inciso che potrebbe far ben sperare: nelle ultime sedute sono tornati gli investimenti sui titoli obbligazionari, con conseguente aumento dei prezzi e riduzione dei rendimenti. Questo movimento è stato interpretato da alcuni analisti come la previsione di minori consumi e minore inflazione nei mesi a venire dovuto a un effetto ricchezza negativo: con i cali di Borsa i risparmiatori hanno accusato forti perdite nel proprio patrimonio e questo fatto inciderà sui loro comportamenti di spesa in futuro. Se ciò fosse confermato dalla realtà significa che l'inflazione correrà di meno e che ci vorranno meno aumenti dei tassi per domarla, con beneficio dell'economia reale.
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Re: Blockchain, BitCoin e cryptocose: come la pensate?
Il Bitcoin ha perso quasi il 50% del suo valore da inizio anno ad oggi.
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Re: Blockchain, BitCoin e cryptocose: come la pensate?
Nonostante il timido rialzo dell’ultimo periodo, Bitcoin sotto i 17’000 euro.