Butto qua il mio contributo “leggero” (di cinema “serio” avremo comunque tempo per discorrerne) con 4 serie televisive un po’ diverse dal solito ma -soprattutto- non ammerigane, nella trama, nello stile e nel cast.
Queste 4 mi son piaciute tutte (altrimenti che ve le avrei consigliate a fare?).
A qualcuno è capitato di inciamparci?
Se sì mi interesserebbe sapere che ne pensate.
River, 2015, Regno Unito
Broadchurch, 2013-17, Regno Unito
Borgen il potere, 2010-14, Danimarca
Undercover, 2019, Belgio
Gli occhi sullo schermo. Cinema, Serie Tv, Documentari, Podcast…
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Re: Gli occhi sullo schermo. Cinema, Serie Tv, Documentari
Di queste che segnali ho visto solamente “Broadchurch” e ricordo che mi piacque molto. Segnalo invece che su Netflix riparte oggi “Ozark”. Non un capolavoro ma una serie che si lascia guardare con piacevolezza.
Negli ultimi giorni ho visto e rivisto alcuni film.
Segnalo, fra i rivisti, Suburra e Romanzo di una Strage.
Mi è piaciuto poi molto La Sconosciuta di Tornatore
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Re: Gli occhi sullo schermo. Cinema, Serie Tv, Documentari
Io c’ho problemi con la filmografia italiana da Antonioni in poi.
Fotografia che si autocita, personaggi stilizzati fino ad essere caricaturali, dinamiche piacione o giovanilistiche…
Il pezzo sotto ha più di vent’anni ma riassume tutto, secondo me
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Re: Gli occhi sullo schermo. Cinema, Serie Tv, Documentari
In linea di massima ti do ragione ma ci sono quei due/tre registi i quali producono film che guardo quasi sempre volentieri.
Per esempio: “È stato la mano di Dio” di Sorrentino non sono riuscito a finirlo da quanto mi ha annoiato mentre “Le conseguenze dell’amore”, “L’amico di Famiglia” e “Il Divo” li ritengo ben fatti.
Per esempio: “È stato la mano di Dio” di Sorrentino non sono riuscito a finirlo da quanto mi ha annoiato mentre “Le conseguenze dell’amore”, “L’amico di Famiglia” e “Il Divo” li ritengo ben fatti.
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Re: Gli occhi sullo schermo. Cinema, Serie Tv, Documentari
Ok, le eccezioni, ovviamente, ci sono.
Ma è come il cinema spagnolo, lo riconosci dai primi 3 secondi.
Ad ogni buon conto, salvo il primo Virzì, nello specifico tutti quelli sotto:
La bella vita (1994)
Ferie d'agosto (1996)
Ovosodo (1997)
Baci e abbracci (1999)
My Name Is Tanino (2002)
La prima cosa bella (2010)
Ma è come il cinema spagnolo, lo riconosci dai primi 3 secondi.
Ad ogni buon conto, salvo il primo Virzì, nello specifico tutti quelli sotto:
La bella vita (1994)
Ferie d'agosto (1996)
Ovosodo (1997)
Baci e abbracci (1999)
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Re: Gli occhi sullo schermo. Cinema, Serie Tv, Documentari
A me piacciono le commedie francesi, soprattutto i pochi film di Francis Veber, di seguito quelli che ho visto, in ordine di visione e non cronologico.
Ho conosciuto questo regista per caso, quando i dvd si noleggiavano ancora. Il ragazzo del noleggio mi consigliò "L'apparenza inganna" e mi piacque molto, quindi cercai gli altri, ma stranamente in Italia non è facile trovarli.
L'apparenza inganna parla di Francois Pignon (un nome che ricorre spesso nei film di Veber), un grigio impiegatuccio in una fabbrica di preservativi che, venuto casualmente a sapere di essere nella lista dei licenziabili, si finge gay (in Francia è difficile licenziare i gay, per via delle leggi antidiscriminazione). Di qui tutta una serie di equivoci e di situazioni strambe e paradossali. Depardieu nella parte del collega "macho" e bullo.
Secondo film visto "Sta zitto non rompere", con Depardieu e Reno, due galeotti in fuga. Depardieu è semmpliciotto logorroico e "privo dei freni inibitori che rendono una persona civile" , anche molto manesco, Reno è un pericoloso criminale, taciturno e insofferente dell'eccessiva espansività del compagno che, malauguratamente, la sorte gli ha appioppato. Non dico altro, è da vedere.
Quindi il film che ha reso Veber (relativamente) famoso: La cena dei cretini. A Parigi negli ambienti "bene" è diventato di moda invitare una persona il più idiota possibile, per divertirsi alle sue spalle. Ma alla fine si vede che il cretino di turno tanto cretino non è...
Una top model nel mio letto. Commedia godibile ma non al livello delle altre due. Il solito Francois Pignon si trova inquadrato per caso un una foto-scoop che ritrae un facoltoso industriale insieme alla sua amante, una famosa top model. Per evitare lo scandalo il riccone fa in modo, pagando profumatamente, che la top model risulti fidanzata del modesto Francois. Da qui una tipica ma non scontata commedia degli equivoci.
Indi poi poscia l'ultimo film del nostro che sono riuscito a trovare: La capra. Si potrebbe definire "commedia gialla": una ragazza di una famiglia ricchissima viene rapita in Messico, a nulla portano le indagini della polizia e di un detective privato ingaggiato dai genitori. Ma questa ragazza ha la particolarità di essere un parafulmine di sciagure, allora uno psichiatra consiglia di affiancare al detective l'individuo più scalognato che riescano a trovare, in modo che grazie all'affinità si ripercorra la strada fatta dalla ragazza. Il film è una sequenza di situazioni esilaranti e grottesche. Con Depardieu nella parte dello sfigato.
Altre commedie fracesi che ricordo piacevolmente.
Tanguy: brillante rampollo di buona famiglia non vuole decidersi a spiccare il volo dal nido, così i genitori fanno di tutto per levarselo dalle palle.
Omicidio in Paradiso: Paradiso è una fattoria governata da due coniugi, lui bonaccione, lei dal carattere impossibile. Un giorno lui vede in televisione un'intervista ad un celebre avvocato che si vanta di aver fatto assolvere un sacco di omicidi, allora gli viene un'idea... Commedia misogina ma divertente, tratta da un lavoro teatrale di Sacha Guitry.
Giardini d'autunno: del regista georgiano Otar Iosseliani, tranfuga da Mosca, dove era stato accusato di non proporre mai personaggi positivi e pedagogicamente apprezzabili. Anche in questo film traspare la sua predilezione per gli eroi negativi, dove il protagonista, un potente uomo politico parigino, viene usato come capro espiatorio dal governo dopo una serie di violente proteste della popolazione. Da questo spunto parte una favola fantastica e surreale, piena di personaggi strambi, tristi, divertenti. Una nota particolare: la madre del protagonista è impersonata da un bravissimo e irriconoscibile Michel Piccoli.
Ho conosciuto questo regista per caso, quando i dvd si noleggiavano ancora. Il ragazzo del noleggio mi consigliò "L'apparenza inganna" e mi piacque molto, quindi cercai gli altri, ma stranamente in Italia non è facile trovarli.
L'apparenza inganna parla di Francois Pignon (un nome che ricorre spesso nei film di Veber), un grigio impiegatuccio in una fabbrica di preservativi che, venuto casualmente a sapere di essere nella lista dei licenziabili, si finge gay (in Francia è difficile licenziare i gay, per via delle leggi antidiscriminazione). Di qui tutta una serie di equivoci e di situazioni strambe e paradossali. Depardieu nella parte del collega "macho" e bullo.
Secondo film visto "Sta zitto non rompere", con Depardieu e Reno, due galeotti in fuga. Depardieu è semmpliciotto logorroico e "privo dei freni inibitori che rendono una persona civile" , anche molto manesco, Reno è un pericoloso criminale, taciturno e insofferente dell'eccessiva espansività del compagno che, malauguratamente, la sorte gli ha appioppato. Non dico altro, è da vedere.
Quindi il film che ha reso Veber (relativamente) famoso: La cena dei cretini. A Parigi negli ambienti "bene" è diventato di moda invitare una persona il più idiota possibile, per divertirsi alle sue spalle. Ma alla fine si vede che il cretino di turno tanto cretino non è...
Una top model nel mio letto. Commedia godibile ma non al livello delle altre due. Il solito Francois Pignon si trova inquadrato per caso un una foto-scoop che ritrae un facoltoso industriale insieme alla sua amante, una famosa top model. Per evitare lo scandalo il riccone fa in modo, pagando profumatamente, che la top model risulti fidanzata del modesto Francois. Da qui una tipica ma non scontata commedia degli equivoci.
Indi poi poscia l'ultimo film del nostro che sono riuscito a trovare: La capra. Si potrebbe definire "commedia gialla": una ragazza di una famiglia ricchissima viene rapita in Messico, a nulla portano le indagini della polizia e di un detective privato ingaggiato dai genitori. Ma questa ragazza ha la particolarità di essere un parafulmine di sciagure, allora uno psichiatra consiglia di affiancare al detective l'individuo più scalognato che riescano a trovare, in modo che grazie all'affinità si ripercorra la strada fatta dalla ragazza. Il film è una sequenza di situazioni esilaranti e grottesche. Con Depardieu nella parte dello sfigato.
Altre commedie fracesi che ricordo piacevolmente.
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Omicidio in Paradiso: Paradiso è una fattoria governata da due coniugi, lui bonaccione, lei dal carattere impossibile. Un giorno lui vede in televisione un'intervista ad un celebre avvocato che si vanta di aver fatto assolvere un sacco di omicidi, allora gli viene un'idea... Commedia misogina ma divertente, tratta da un lavoro teatrale di Sacha Guitry.
Giardini d'autunno: del regista georgiano Otar Iosseliani, tranfuga da Mosca, dove era stato accusato di non proporre mai personaggi positivi e pedagogicamente apprezzabili. Anche in questo film traspare la sua predilezione per gli eroi negativi, dove il protagonista, un potente uomo politico parigino, viene usato come capro espiatorio dal governo dopo una serie di violente proteste della popolazione. Da questo spunto parte una favola fantastica e surreale, piena di personaggi strambi, tristi, divertenti. Una nota particolare: la madre del protagonista è impersonata da un bravissimo e irriconoscibile Michel Piccoli.
Ultima modifica di wilcoyote il 21 gen 2022, 11:08, modificato 2 volte in totale.
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Re: Gli occhi sullo schermo. Cinema, Serie Tv, Documentari
La cena dei cretini è uno spasso
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Ho visto, ieri sera “È stata la mano di dio”.ale9191 ha scritto:
Per esempio: “È stato la mano di Dio” di Sorrentino non sono riuscito a finirlo da quanto mi ha annoiato mentre “Le conseguenze dell’amore”, “L’amico di Famiglia” e “Il Divo” li ritengo ben fatti.
Beh, tecnicamente non è vero: non sono riuscito a vederlo, mi son fermato alla prima mezz’ora che non è per nulla poco nell’economia di un film e della mia vita.
Confermo tutto quello che ho detto sopra sulla filmografia italiana, a partire dalla fotografia per proseguire con i personaggi fino alle tematiche.
Senza contare che mi immaginavo già dove saremmo andati a parare dopo la prima -interminabile- sequenza silenziosa iniziale (lunga, lunga, lunga ma se no come fai ad arrivare a 2 ore e 10 di film).
Come se i film fossero un prodotto tipico da vendere all’estero per promuovere l’idea di italianità da bancarella.
Come i fichi secchi di Carmignano: buonissimi eh, per carità… ma chi cazzo mangia i fichi secchi nel 2022? Un prodotto tipico ad uso e consumo dell’immagine che vogliamo vendere all’estero, ecco, uguale..
San Gennaro, il monacello, la Napoli dei 3 in motorino e dei rioni, i personaggi caricaturali….
Mi spiegate perché l’avvocato si presenta vestito in completo e col cappello allo stesso pranzo di famiglia con gente in costume da bagno?
È perché quel pranzo di famiglia sotto il glicine è così simile a quello de le fate ignoranti, della pubblicità della manzotin o dell’olio d’oliva?
Oltre a ciò mi ha dato fastidio anche la presa in giro -cattiva e senza scopo, troppo simile a quella dei vanzina- del diverso (il tipo che parla con la macchinetta, la cognata sovrappeso chiamata cetaceo).
Mettiamoci anche la tipa con le tette al vento, che sono tra le protagoniste fin dalla prima sequenza e che fanno tanto film con Edwige Fenech e Alvaro Vitali….
Beh, le tette sbucano fuori ogni 7 minuti, il che non è male nell’economia del film, almeno se ti interessi a quelle non cadi nella catatonia, credo siano un trigger esposto fi proposito ad intervalli precisi e determinati.
Buh, ad un certo punto non ce l’ho fatta più e -non senza un certo dispiacere perché Sorrentino+Servillo sarebbero anche una bella coppia- ho spento.
Oltre che annoiarmi la situazione avrebbe rischiato di farmi arrabbiare…
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Del film salvo solo la Ranieri che, dal “Principe e il Pirata” in poi ha allietato numerose serate in solitaria.