E comunque lo voglio dire! - Il topic definitivo sul caffè

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wilcoyote
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Re: E comunque lo voglio dire!

Messaggio da wilcoyote »

ale9191 ha scritto: 3 set 2021, 11:50 E quelli che lo macchiano con il latte freddo? Come me li giudichi?
La mia perversione maggiore è versare due tazzine di caffé appena fatto su un tartufo bianco
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Meglio se artigianale, anche se ce ne sono di industriali non disprezzabili (non quelli dell'Antica Gelateria del Corso, che sono Nestlé, chiariamoci!).
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ale9191
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Re: E comunque lo voglio dire!

Messaggio da ale9191 »

Anche Internazionale ne sottolinea la forza
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DaniLao
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Re: E comunque lo voglio dire!

Messaggio da DaniLao »

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La scienza del caffè con la Moka

Anche nell’era delle cialde per l’espresso casalingo, chi non ha una Moka Express in casa? Inventata da Alfonso Bialetti nel 1933 a Omegna, e prodotta su scala industriale dal 1946 dal figlio Renato, quei tre pezzi di alluminio avvitati e incastrati vengono usati ancora oggi in milioni di case per accompagnare con qualche tazzina di caffè le giornate degli italiani. Non tutti però sanno come funziona esattamente. Anzi, se chiedete come fa il caffè a uscire dalla colonnina è probabile che vi diano la risposta sbagliata, e cioè che sia l’ebollizione dell’acqua a spingerla attraverso il filtro. Potrà sembrare strano ma un’analisi scientifica corretta, anche se parziale, del funzionamento di una Moka è stata pubblicata su una rivista scientifica solo nel 2007 [1], seguita nel 2009 da una indagine sperimentale completa [2]. In precedenza in letteratura si trovano solo spiegazioni parziali o addirittura errate.

Vediamone il funzionamento e contemporaneamente impariamo a preparare un buon caffè. Cominciamo dall'acqua.

Quale e quanta acqua?
Riempite la caldaia della caffettiera sino alla valvola di sicurezza. In una caffettiera classica da 3 tazzine sono circa 150 g di acqua. Non andate oltre: Sotto il filtro a imbuto si deve lasciare una piccola sacca d’aria (circa 20-25 cm^3) e il caffè nel filtro non deve toccare l’acqua sottostante. Questo è importante, come vedremo, per il funzionamento corretto dell’apparecchio.

'acqua non deve avere troppi sali disciolti sia per non lasciare troppi residui nella caffettiera che, col tempo, potrebbero causare un malfunzionamento, sia per non alterare il sapore del caffè impartendo un sapore amaro. I valori suggeriti degli ioni disciolti sono: calcio < 60 mg/l, bicarbonato < 200 mg/l, magnesio < 15 mg/l. Se l’acqua erogata dal vostro rubinetto rende il caffè amaro, o è ricca di cloro, potete utilizzare acqua in bottiglia con valori più bassi.

Quale caffè?
Ovviamente quello che vi piace. Esistono due specie di piante di caffè sfruttate commercialmente. Coffea arabica, originaria dell’Etiopia, è coltivata nelle regioni montuose tropicali fino a 2500 metri e rappresenta i due terzi della produzione mondiale di caffè. Ha un gusto delicato, leggermente acido, aromatico e poco amaro. Una percentuale di caffeina (nei semi) tra lo 0,9% e 1,2%. Il chicco è di forma allungata e appiattita di un bel color verde. Il caffè arabica arrivò a Venezia agli inizi del ‘600 e da lì si diffuse in tutta Europa diventando la bevanda preferita degli intellettuali.

La robusta (Coffea canephora) rappresenta un terzo della produzione mondiale. È originaria dell’Africa occidentale e arriva in Italia solo nel ‘900. È coltivata tra i 200 e i 600 metri d’altezza ed è capace di sopravvivere nei difficili ambienti della foresta africana. Ha un gusto più astringente e amaro dell’arabica, più caffeina (1,6-2,4%) e un chicco tondeggiante con un solco dritto.

Io uso un’arabica 100% ma non necessariamente una miscela con una certa percentuale di robusta è di minore qualità: dipende da come volete il vostro caffè.

Quanto caffè?
In una “tre tazzine” si usano circa 15 grammi di caffè macinato. Il caffè per la Moka deve essere macinato con una grana più grossa rispetto a quello per una macchina da espresso dove la pressione più elevata (circa 9 bar) richiede uno strato di caffè compatto macinato più finemente.

Riempite il filtro sino all'orlo senza creare una montagnetta. Premere o non premere? Non premete il caffè! Altrimenti rallentate la risalita dell’acqua. Ma non fateci nemmeno dei buchetti, altrimenti la facilitate troppo. In entrambi i casi alterereste il tempo di contatto ottimale tra acqua e caffè.

Coperchio aperto o chiuso? C’è chi tiene chiuso il coperchio e chi lo lascia aperto. Fate come preferite; vi sono molte leggende al riguardo, ma non fa alcuna differenza. Io, se sono in cucina, lo tengo aperto per controllare meglio quando spegnere il fuoco.

Accendiamo il fornello. Fiamma alta o bassa?
È meglio scaldare a fiamma bassa per far salire gradualmente la temperatura, ritardare l'ebollizione dell'acqua e far uscire lentamente il caffè dalla colonnina. Se avete fretta andate al bar ;)

Analizziamo ora passo passo cosa succede quando iniziamo a scaldare. Come dicono Navarini e collaboratori [2] “è una credenza, tra gli utilizzatori della Moka, che sia necessario raggiungere il punto di ebollizione dell’acqua per spingere il liquido fuori dal serbatoio inferiore e che l’aumento di pressione all’interno sia dovuto al raggiungimento dell’equilibrio termodinamico tra l’acqua e il suo vapore”

La fiamma sotto la caffettiera non riscalda solo l’acqua ma anche l’aria sovrastante che avevamo lasciato riempiendo la caldaia. Le misure sperimentali mostrano che la miscela aria/vapore non raggiunge mai l’equilibrio con l’acqua che si sta scaldando, rimanendo sempre a temperature più basse di circa 8 gradi.

All’innalzarsi della temperatura, secondo le leggi dei gas, l’aria aumenta la propria pressione ed espandendosi inizia a spingere l’acqua che risale nel filtro, bagnando il caffè. Aumentando la temperatura l’acqua inizia a evaporare e quindi anche la pressione del vapore contribuisce alla spinta dell’acqua verso l’alto.

La fase di estrazione regolare
Sino a quanto nella caldaia il beccuccio del filtro a imbuto rimane immerso nell’acqua, per circa 120 di quei 150 g iniziali di acqua, l’estrazione procede in modo regolare.

L’acqua calda, non ancora all’ebollizione, spinta prima dalla pressione dell’aria e poi dalla miscela aria/vapore, inizia a risalire nel filtro. Il caffè è completamente imbibito di acqua dopo che ne sono risaliti 40 grammi. In questa fase l’acqua passa attraverso il caffè senza grossa resistenza, sciogliendo le sostanze aromatiche più solubili. Gli esperimenti mostrano che l’estrazione comincia quando l’acqua è circa a 70 °C. Contemporaneamente, le particelle di caffè, assorbendo parte dell’acqua si gonfiano, diminuendo progressivamente la porosità del caffè e richiedendo, da questo punto, una pressione e una temperatura più elevate dell’acqua per poter diffondere nel filtro e risalire la colonnina.

La prima acqua calda, passando per il caffè nel filtro, si è un poco raffreddata e il primo caffè a risalire la colonnina ha una temperatura molto più bassa dell’acqua nella caldaia.

Gli studi sulla chimica dell’estrazione delle sostanze aromatiche presenti nel caffè mostrano come a temperature diverse si estraggono con più o meno facilità componenti aromatiche diverse, alcune desiderabili altre no. La temperatura ottimale dell’acqua dovrebbe essere attorno a 90-93 °C. A temperature molto superiori vengono estratte anche componenti aromatiche indesiderabili, che portano note astringenti e bruciate. Temperature troppo basse invece non estraggono componenti fondamentali del caffè, che risulta meno complesso e più acido. A questo punto della nostra preparazione la fiamma del fornello dovrebbe essere la più bassa possibile per ritardare l'ebollizione dell'acqua.

La fase vulcanica
Quando il livello d’acqua nella caldaia scende al di sotto del beccuccio del filtro, inizia quella che possiamo chiamare fase vulcanica. La riduzione immediata di pressione manda in ebollizione istantanea l’acqua che, mista al vapore, esce sfiatando dalla caffettiera, spruzzando come fosse un vulcano sino a quando è esaurita. Questa fase andrebbe evitata assolutamente e l’ebollizione ritardata il più possibile. A temperature troppo elevate l’acqua estrae sostanze presenti nel caffè tostato ma meno solubili a temperature più basse, ottenendo un caffè più amaro, astringente, col sapore di “bruciato” e a volte di “medicinale”. Se vi capita, non avete “bruciato” il caffè, ma estratto sostanze dal sapore sgradevole già presenti nel caffè tostato e che lì dovrebbero rimanere.

Una strategia semplice per ridurre questo problema è di spegnere il fuoco quando il caffè scende lungo la colonnina e tende a staccarsi. Il caffè non deve gorgogliare e spruzzare dall’ugello. Un po’ di acqua rimarrà nella caldaia ma il vostro caffè sarà di qualità migliore.

Mescolare o non mescolare?
Il caffè ora è pronto, ma prima di versarlo nella tazzina è meglio mescolarlo. Il primo caffè uscito, quello a 70 gradi, è più acido e aromatico. A mano a mano che esce si stratifica il caffè più caldo ma anche più amaro. Poiché lo strato caldo è già in superficie non si attivano le correnti convettive che lo rimescolerebbero, come fanno invece in una pentola d'acqua per la pasta, e quindi va mescolato a mano. Ora il caffè è pronto per essere bevuto.

Scommetto che, come a me, vi sono venuti in mente alcuni esperimenti da fare e idee da mettere alla prova: possiamo variare la temperatura di partenza dell’acqua, per esempio, oppure usare un bagno termico per tenere la caldaia a una temperatura costante. Magari ne riparliamo.

Nel frattempo, buon caffè!

Dario Bressanini

Bibliografia

[1] Gianino, C. (2007). Experimental analysis of the Italian coffee pot “moka”.American Journal of Physics, 75(1), 43-47.

[2] Navarini, L., Nobile, E., Pinto, F., Scheri, A., & Suggi-Liverani, F. (2009). Experimental investigation of steam pressure coffee extraction in a stove-top coffee maker. Applied Thermal Engineering, 29(5), 998-1004.

Da: http://bressanini-lescienze.blogautore. ... n-la-moka/
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Re: E comunque lo voglio dire!

Messaggio da zvezda »

DaniLao ha scritto: 21 gen 2022, 9:07 [...]Il caffè non deve gorgogliare e spruzzare dall’ugello. Un po’ di acqua rimarrà nella caldaia ma il vostro caffè sarà di qualità migliore.[...]
Grazie per aver pubblicato questo articolo. Ho imparato con piacere cose nuove, specialmente la parte sul gorgoglìo :)
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Moka, siete sicuri di pulirla bene? Attenzione a quella piccola parte (che nessuno considera)

Messaggio da wilcoyote »

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Sulla gestione di una caffettiera il mondo è spaccato in due: c'è chi sostiene che non debba assolutamente essere lavata e chi, invece, la lustra a nuovo dopo ogni utilizzo. L'equilibrio aromatico di un caffè, in effetti, è delicato e una minima variazione può stravolgere il risultato finale, per questo abbiamo consultato il parere di esperti e guide e stilato il manuale esatto per curare al meglio la caffettiera. Dai prodotti che non si devono assolutamente usare al trucco per disostruire il filtro, fino a quella piccola parte che quasi nessuno considera, ecco tutto quel che c'è da sapere sulla pulizia della moka.
La caffettiera va lavata dopo ogni utilizzo per evitare che gli oli rilasciati durante la preparazione del caffè rimangano sulle superfici della moka. Se non rimosse con attenzione queste piccole particelle di grasso si accumulano e con il tempo subiscono un processo di ossidazione che rischia di irrancidire il sapore del caffè.
Dopo aver rimosso il caffè macinato, la moka va sciacquata sotto acqua corrente tiepida sfregando con le mani ogni parte, dalla caldaia al filtro fino al raccoglitore, cioè la parte superiore. In aggiunta all'acqua, si possono usare dei prodotti sgrassanti naturali come l'aceto, il bicarbonato o il succo di limone.
Lavarla dopo ogni utilizzo sì, ma a patto che non vengano usati detergenti per lavastoviglie o detersivi: la loro azione sarebbe troppo aggressiva e l'odore che rilasciano potrebbe alterare il normale aroma del caffè. Anche spazzole, spugne abrasive e pagliette andrebbero evitate per non rischiare di rigare l'alluminio della caffettiera.
Per una pulizia accurata del filtro, il metodo più efficace consiste nel lavaggio attraverso una soluzione di bicarbonato di sodio e acqua (2 cucchiaini per ogni bicchiere d'acqua). Il liquido va messo nel serbatoio della moka e si procede come se si stesse preparando il caffè. Una volta sul fuoco si attende che la soluzione fuoriesca nella parte superiore della caffettiera: passando attraverso i filtri, il bicarbonato sgrassa, deterge ed elimina odori sgradevoli. Prima di preparare un effettivo caffè è necessario ripetere l'operazione due volte con sola acqua, in modo da eliminare ogni residuo di bicarbonato.
Per non vanificare gli sforzi del lavaggio, la regola fondamentale è di fare asciugare ogni parte della caffettiera separatamente: solo così ogni pezzo rilascia tutta l'acqua evitando la formazione di odori sgradevoli o ossidazioni.
Moka, la regola da non trasgredire

Avete seguito tutte le indicazioni, siete pronti per fare il vostro «espresso casalingo». Anzi no, perché a dire il vero c’è una piccola parte della moka che ancora non è stata considerata. E quella parte si trova là, tra la caldaia sottostante e la parte superiore, quella da cui esce il caffè per intenderci. Che, nella zona inferiore, presenta un piccolo cerchio di gomma, la guarnizione. Importantissimo tenerla bene. Intanto perché con il tempo si può usurare. Motivo per cui va cambiata con una certa periodicità. Poi perché, tra un utilizzo e l’altro, nelle sue pieghe potrebbe ristagnare il caffè. E un eventuale ristagno, alla lunga, rischia di guastare l’aroma della bevanda. Per evitare l’inconveniente, sciacquatela con attenzione sotto il getto dell’acqua corrente. Poi però perfezionate la pulizia passando uno stuzzicadenti tra le zigrinature. Buon caffè a tutti.
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Re: Moka, siete sicuri di pulirla bene? Attenzione a quella piccola parte (che nessuno considera)

Messaggio da DaniLao »

wilcoyote ha scritto: 29 gen 2022, 11:29 moka.jpg
Sulla gestione di una caffettiera il mondo è spaccato in due: c'è chi sostiene che non debba assolutamente essere lavata e chi, invece, la lustra a nuovo dopo ogni utilizzo.
(…)
Will, ho dato una frammescolata, non me ne volere :-*
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Re: E comunque lo voglio dire! - Il topic definitivo sul caffè

Messaggio da wilcoyote »

Hai fatto bene
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Re: E comunque lo voglio dire! - Il topic definitivo sul caffè

Messaggio da Edoardo96 »

Macchiato tutta la vita con due di zucchero :D
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Re: E comunque lo voglio dire! - Il topic definitivo sul caffè

Messaggio da wilcoyote »

Edoardo96 ha scritto: 29 gen 2022, 19:20 Macchiato tutta la vita con due di zucchero :D
Probabilmente verrai invitato alla prossima cccp-adunata, dove verrai disciolto in un barile di caffè nero. :lol:
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Re: E comunque lo voglio dire! - Il topic definitivo sul caffè

Messaggio da Edoardo96 »

Scappo dopo il secondo hahhaha :lol: