DaniLao ha scritto: ↑22 mag 2023, 8:04
Ah, un’altra cosa: lo sai che -a parte i discor
zi- senza foto l’orologio non esiste, vero?
Certo, è per questo che ho preparato la...
Parte IV - Steeldive SD1970, Prime Impressioni
E dopo una serie di variazioni sul tema iniziale, eccoci finalmente a parlare dell'eponimo protagonista del topic.
Dicevamo del corredo all'interno della scatola, è innegabilmente tutto molto curato, la sensazione iniziale è davvero piacevole.
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Tra garanzie, plastiche, manuale di istruzioni, cordini e sigilli, a far bella mostra di sé c'è anche un piccolo spernatore in plastica, a prima vista non particolarmente robusto.
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Ed eccolo, il mio Steeldive SD1970 mentre attende morbidamente adagiato in un tentativo di seduzione alla Goya (a proposito di genere, vi ricordo che in molti Paesi tra cui Francia e Inghilterra l'orologio da polso è femmina e poi, davanti a un nuovo arrivo, la mente di un WIS è capace di elaborare le più ardite metafore
)
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OK, la Maja più famosa non era quella, ma l'orologio non si può certo definire "desnudo". E' avvolto in tanta di quella plastica da minacciare un serio problema di impatto ambientale. Comunque dopo aver rimosso un numero imprecisato di pellicole protettive inizio una sommaria ispezione visiva.
Non andiamo benissimo, le transizioni tra finiture satinate e lucide sono appena sufficienti. Sulla sinistra della cassa vedo qualcosa. Non ci credo, c'è una tacca nel metallo! E' un difetto piccolo, ma è un difetto di fabbrica che non sarebbe dovuto passare inosservato!
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Supero il trauma e proseguo l'ispezione. Le incisioni su fondello e corona sono profonde e nette, sembrano fatte con un laser ad alta potenza. Sono un po' ruvide ma ben fatte.
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Il bracciale ha le maglie e i finali pieni con la massiccia chiusura di seconda generazione. Lo trovo un po' leggerino, non mi fa una grande impressione se paragonato con un bracciale Seiko, ma tutto sommato fa il mestiere suo. Le rifiniture dei finali nell'incasso non sono eccellenti, come si vede dalla precedente foto del fondello.
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Per evidenti motivi decido di dare una chance allo spernatore, che se la cava egregiamente.
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Il cristallo a filo è piatto, più semplice e meno costoso di un cristallo convesso. Comunque sempre un vetro zaffiro, non è cosa da poco.
Lunetta unidirezionale a 120 scatti molto bella, piacevole sensazione mentre si ruota. Le lunette in alluminio appartengono al passato, ormai le fanno tutti in ceramica. Sono più belle ma montarle è un dramma, si scheggiano al minimo errore.
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Il lume è potente e di grande effetto, lunetta celeste, indici verdi chiari e sfere verdi meno visibili. Effetto wow dirompente, ma le sfere sono la cosa meno luminosa sul quadrante e leggere l'ora la notte è molto complicato.
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La corona si apre facilmente e gli scatti per la regolazione di ora e data sono sicuri e privi di incertezze. Merito dell'ottimo movimento Seiko NH35 che anima l'orologio, più azzeccato e coerente della versione con il PT5000, clone cinese dell'ETA 2824-2.
In chiusura la corona è un po' difficile da avvitare. Onde evitare problemi, metto sulla filettatura e all'interno del tubetto un po' di Korasilon, un grasso idrorepellente specifico per i diver.
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Una veloce prova al cronocomparatore evidenzia le eccellenti qualità dell'NH35. Qui appena indossato, praticamente ancora scarico come si vede dalla bassa ampiezza di oscillazione.
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E qui invece dopo appena qualche giro di carica (ricordo che l'NH35 è un derivato del 7S26, con fermo macchina e possibilità di carica manuale).
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Durante le varie operazioni ho modo di mettere l'orologio sulla bilancia, avverto una piacevole sensazione di peso di cui voglio conferma. Apperò! Quasi un etto di acciaio solo per la testa (97,5 grammi). Il bracciale pesa circa 80 grammi, dunque non riesce a bilanciare completamente il peso della testa, specialmente dopo la rimozione delle maglie per portarlo a misura. Tutto sommato non si può dire che abbiano lesinato sui materiali
Un po' deluso dal bracciale decido di tenerlo comunque su per una settimana, giusto per avere tempo di valutarlo. E' meno peggio di quello che mi sembrava al primo impatto, nonostante lo sbilanciamento dei pesi tenda a far girare la testa verso il basso. Alla fine lo cambio, il mio Bond zulu valorizza molto di più il bel quadrante.
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In definitiva questo Steeldive SD1970 non può dirsi privo di difetti, alcuni evitabili, altri legati alla necessità di contenere il prezzo. Il giudizio complessivo è però assolutamente buono, per questo orologio piacevole da vedere e da indossare. Il prezzo di acquisto (come detto meno di 90 euro) lo rende accessibile e meritevole di una prova a occhi chiusi.
E ora me lo sto gustando alla grande!
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