Ah, dimenticavo: il coltello da bisteccazza alla brace da divorare in giro...
EDC knives & accessories, quali e quanti
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Re: EDC knives & accessories, quali e quanti
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Re: EDC knives & accessories, quali e quanti
Come amante dei gentlemans trovo delizioso il Buck.pier1958 ha scritto:
Dai 5 cm del temperino Buck ai 10 cm del Victorinox Ranger, passando da due bergamaschi da 7 e 9 cm... come dire: dalla scrivania alla foresta...
Anche i bergamaschi hanno una bella linea, il manico in legno è loro tipicità?
Essenziale, pratico ed elegante il Sencut, una roba efficace, solida e senza fronzoli
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: EDC knives & accessories, quali e quanti
Il bergamasco è tradizionalmente manicato in legno di bosso, chiaro, senza particolari finiture.DaniLao ha scritto: ↑17 gen 2024, 7:59Come amante dei gentlemans trovo delizioso il Buck.pier1958 ha scritto:
Dai 5 cm del temperino Buck ai 10 cm del Victorinox Ranger, passando da due bergamaschi da 7 e 9 cm... come dire: dalla scrivania alla foresta...
Anche i bergamaschi hanno una bella linea, il manico in legno è loro tipicità?
Essenziale, pratico ed elegante il Sencut, una roba efficace, solida e senza fronzoli
Ultimamente, in ossequio alle mode, se ne producono con manici in legni pregiati (palissandro, ebano, ecc...), ma per me è un po' come snaturare la storia di questo popolare utensile "tuttofare"...
Condivido la tua impressione sul Sencut: un solido drop-point da lavoro.
Dimenticavo, buon ultimo, il regalo di un amico che non c'è più; lo conservo nel cassettino degli orologi e lo uso raramente...
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È il momento di tirarlo fuori e farcelo vedere, di Maserin nella foto di gruppo ce ne sono tre e l’Arint è tutt’ora in tascapier1958 ha scritto: Dimenticavo, buon ultimo, il regalo di un amico che non c'è più; lo conservo nel cassettino degli orologi e lo uso raramente...
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Re: EDC knives & accessories, quali e quanti
Forse hai ragione, ma che ci vuoi fare: lo tengo lì, a far compagnia all'orologio di papà...DaniLao ha scritto: ↑17 gen 2024, 11:33È il momento di tirarlo fuori e farcelo vedere, di Maserin nella foto di gruppo ce ne sono tre e l’Arint è tutt’ora in tascapier1958 ha scritto: Dimenticavo, buon ultimo, il regalo di un amico che non c'è più; lo conservo nel cassettino degli orologi e lo uso raramente...
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Già che siamo a far due chiacchiere e già che parliamo di ricordi di parenti vi presento due ritrovamenti dell’ultimo mese.
Sula loro storia ho poco da dire, considerato come siano saltati fuori sistemando case di persone che non ci sono più.
Parto da due foto che ho nel telefono, fatte appena trovati i coltelli, senza l’idea di pubblicarle, quindi prendetele per come sono.
Peraltro entrambi erano da pulire (in un caso con una bella scartata alla lama tutta annerita dall’età), cosa che ho fatto, prima di una sommaria affilatura a 17 gradi. Ora sono in condizioni un po’ migliori, insomma…
Iniziamo con una mozzetta di Frosolone con lama da 65mm e manico in quella che sembra bachelite
Sulla lama è punzonata DORA, non ho trovato molte notizie in rete, ma siamo in Molise, con tutta probabilità da Frosolone; magari [mention]zvezda [/mention]riuscirà a tirare fuori qualche info dal cappello.
Così ad occhio la collocherei tra i tardi anni ‘70 e gli ‘80.
Riguardo le mozzette in genere, sono una tipologia di coltelli che ha avuto larghissima diffusione in tutta Italia da inizio secolo a causa della trovata di Giolitti che, con il Regio Decreto 8 novembre 1908, n. 685 (Che aggiunge altre armi a quelle considerate in contravvenzione per le lesioni e pel porto abusivo delle medesime), mette fuori gioco pastori, agricoltori e malviventi stabilendo come fosse consentito portare esclusivamente coltelli con lama fino a 10 cm, a condizione che la medesima fosse senza punta.
Altro giro, altra corsa… Successivamente mi sono imbattuto in un’altra curiosa sorpresa: un Fox Elite 271/TU.
Perché sorpresa?
Per diversi motivi… un coltello italiano trovato in Germania, non un coltello qualunque, già il nome qualifica come (tra i piccoletti) sia di gamma piuttosto alta e con l’ulteriore particolarità di quel TU sulla lama.
Chissà come sarà arrivato tra le mani del parente tedesco, buh, tant’è…
Ma veniamo alla foto
Bella linea, comodo da infilare ovunque (in tasca o nelle mele, per sbucciarle intendo), lama generosa, nonostante sottile, da 80mm e manico in legno di tulipano, da qua la particolarità di quel TU.
Fox ha ancora in catalogo il 271, nella versione 271/OL, con manico in olivo e 271/DOL, con lama in acciaio damascato ed impugnatura in olivo
Beh, due begli oggettini, entrambi impreziositi da legami sentimentali, con storie e particolarità che son riusciti a distrarre un po’ l’umore da momenti impegnativi
Sula loro storia ho poco da dire, considerato come siano saltati fuori sistemando case di persone che non ci sono più.
Parto da due foto che ho nel telefono, fatte appena trovati i coltelli, senza l’idea di pubblicarle, quindi prendetele per come sono.
Peraltro entrambi erano da pulire (in un caso con una bella scartata alla lama tutta annerita dall’età), cosa che ho fatto, prima di una sommaria affilatura a 17 gradi. Ora sono in condizioni un po’ migliori, insomma…
Iniziamo con una mozzetta di Frosolone con lama da 65mm e manico in quella che sembra bachelite
Sulla lama è punzonata DORA, non ho trovato molte notizie in rete, ma siamo in Molise, con tutta probabilità da Frosolone; magari [mention]zvezda [/mention]riuscirà a tirare fuori qualche info dal cappello.
Così ad occhio la collocherei tra i tardi anni ‘70 e gli ‘80.
Riguardo le mozzette in genere, sono una tipologia di coltelli che ha avuto larghissima diffusione in tutta Italia da inizio secolo a causa della trovata di Giolitti che, con il Regio Decreto 8 novembre 1908, n. 685 (Che aggiunge altre armi a quelle considerate in contravvenzione per le lesioni e pel porto abusivo delle medesime), mette fuori gioco pastori, agricoltori e malviventi stabilendo come fosse consentito portare esclusivamente coltelli con lama fino a 10 cm, a condizione che la medesima fosse senza punta.
Altro giro, altra corsa… Successivamente mi sono imbattuto in un’altra curiosa sorpresa: un Fox Elite 271/TU.
Perché sorpresa?
Per diversi motivi… un coltello italiano trovato in Germania, non un coltello qualunque, già il nome qualifica come (tra i piccoletti) sia di gamma piuttosto alta e con l’ulteriore particolarità di quel TU sulla lama.
Chissà come sarà arrivato tra le mani del parente tedesco, buh, tant’è…
Ma veniamo alla foto
Bella linea, comodo da infilare ovunque (in tasca o nelle mele, per sbucciarle intendo), lama generosa, nonostante sottile, da 80mm e manico in legno di tulipano, da qua la particolarità di quel TU.
Fox ha ancora in catalogo il 271, nella versione 271/OL, con manico in olivo e 271/DOL, con lama in acciaio damascato ed impugnatura in olivo
Beh, due begli oggettini, entrambi impreziositi da legami sentimentali, con storie e particolarità che son riusciti a distrarre un po’ l’umore da momenti impegnativi
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Re: EDC knives & accessories, quali e quanti
Begli oggetti, Dani: vale la pena dargli una sistemata
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Re: EDC knives & accessories, quali e quanti
Certo!pier1958 ha scritto:Begli oggetti, Dani: vale la pena dargli una sistemata
Stanno già molto meglio di quando li ho trovati, anche se attendo un paio di prodotti per le ultime finiture.
Intanto oggi un Inossidabile Risti Scarperia (così è marcata la lama) perfetto e a misura per questo curioso portacoltelli ticchettante
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Re: EDC knives & accessories, quali e quanti
Visto così sembra un "mugellano" da caccia, con gli estrattori...
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Re: EDC knives & accessories, quali e quanti
Chiudo la mia piccola serie con un coltello tipico di Lanzo d'Intelvi, dall'omonima valle in quel di Como, recente dono di Daniele, cui ho rifinito e lucidato il manico (...al coltello, non a Daniele... )
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