Attualità politica (cane contro cane)
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
L'attivismo climatico per come è praticato oscilla tra il greenwashing (un finto ecologismo) ed una presa in giro per fare business.
Bisogna decidere in quali tasche andare a prendere i soldi per finanziare questa transizione.
Chi ha le auto più vecchie? I meno abbienti.
Chi ha meno soldi per ristrutturare la propria casa? I meno abbienti (che pur hanno una casa di proprietà).
Non tenere conto di queste problematiche è imperdonabile, se ti definisci di sinistra.
Purtroppo la nostra sinistra va in delegazione in spa a 5 stelle ed è distante da queste problematiche.
Bisogna decidere in quali tasche andare a prendere i soldi per finanziare questa transizione.
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Non tenere conto di queste problematiche è imperdonabile, se ti definisci di sinistra.
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"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Azione in Basilicata si divide.
Dev'essere un esperimento del CERN.
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
E del Fassino cleptomane cosa ne pensate? Caso montato ad arte o cruda verità?
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Che è un pivello.ale9191 ha scritto:E del Fassino cleptomane cosa ne pensate? Caso montato ad arte o cruda verità?
È un buon inizio, ma se vuol arrivare a rubare come silvio e i suoi eredi… di strada ne deve fare parecchia
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Un po' e un po'.
Dicono che non sia la prima volta, ma se così fosse figurati se Libero e Il Giornale si facevano scappare una notizia così ghiotta.
Sul fatto recente, potrebbe essere una distrazione, ma se l'era messo in tasca. Va visto se al duty free abbia comprato altre cose o no. Se aveva solo il profumo al 90% ha voluto provare l'ebrezza di rubare. Se alla cassa aveva le mani piene, propenderei per la distrazione.
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Penso che fa più notizia un Fassino che ruba un profumo da 100 euro che un deputato che usa per fini privati soldi pubblici.
Non capisco se perché si tratta di Fassino o se perché è raro trovare un deputato che ruba un profumo da 100 euro, senza farlo pagare dal contribuente (europeo, in questo caso) come rimborso spese.
In entrambi i casi, si perde il senso della misura e si finisce per fare "gossip".
La copertura sulla notizia di Fassino è quotidiana: un giorno leggo che ci sarebbero filmati che provano precedenti furti, un altro che quei filmati sono stati sovrascritti.
Secondo me è cleptomane.
È stato deputato, ministro, sindaco, ora parlamentare europeo: quando indagato (salone del libro di Torino), sempre assolto.
Non puoi essere così sprovveduto da rubare nello stesso negozio, sotto gli occhi delle telecamere.
Fosse furbo, ammetterebbe il suo problema.
E mi farei curare
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Stai valutando in modo razionale un disturbo mentale, che in modo razionale non può essere valutato.
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Re: Attualità politica (cane contro cane)
Italia a giudizio alla Corte di Strasburgo per la legge elettorale
Giudicato ammissibile il ricorso di ex segretario Radicali e altri cittadini. Palazzo Chigi precisa: solo dichiarato “ammissibile”. Il governo studia memoria difensiva
La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha accolto il ricorso contro l'Italia avanzato dall'ex segretario dei Radicali italiani Mario Staderini e da alcuni cittadini secondo i quali le diverse modifiche apportate al sistema elettorale italiano hanno comportato la violazione dei diritti degli italiani nelle elezioni politiche del settembre 2022, vinte da Giorgia Meloni.
L'accoglimento del ricorso risale al febbraio scorso ma la notizia si è saputa solo ora. Il governo italiano, al quale è stata comunicata la decisione, ha ora tempo fino al 29 luglio per presentare la propria memoria difensiva.
"Il ricorso presentato alla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) sulla legge elettorale italiana non è stato accolto, come erroneamente riportato da alcuni organi di stampa, ma soltanto dichiarato ammissibile – precisa Palazzo Chigi – . Le udienze sul merito del ricorso saranno calendarizzate nei prossimi mesi e, pertanto, il governo italiano sta elaborando una memoria difensiva, come previsto dalla normativa italiana e dalle Convenzioni internazionali in materia".
Il ricorso
Il ricorso, depositato alla fine di gennaio del 2023, riguarda "l'instabilità della legge elettorale italiana e la compatibilità" del Rosatellum "con il diritto dei ricorrenti a libere elezioni, garantito dall'articolo 3 del protocollo 1 della Convenzione europea dei diritti umani".
Nel ricorso Staderini e i cittadini italiani sostengono infatti che prima delle elezioni politiche del settembre 2022 il sistema elettorale è stato modificato tre volte: con la legge costituzionale numero 1 del 19 ottobre del 2019 che ha ridotto il numero dei parlamentari, con la legge 177 del 23 dicembre 2020 sulla redistribuzione elettorale e con la legge numero 84 del 20 giugno 2022 che ha esentato alcuni partiti all'obbligo di raccolta delle firme autenticate per la presentazione delle liste a livello nazionale.
"Negli ultimi 20 anni ci hanno costretto ad eleggere Parlamenti con leggi dichiarate incostituzionali o introdotte e modificate a ridosso del voto, ingenerando l'idea che i sistemi elettorali siano uno strumento che chi esercita il potere manovra a proprio favore e che il voto dell'elettore serva a poco". Lo dice l'ex segretario dei Radicali Mario Staderini.
Quanto alle modalità di voto, dicono ancora i ricorrenti, un articolo del Rosatellum (il comma 19 lettera C e il comma 21 lettera A dell'articolo 1) contrasta con il principio della libertà di voto: in sostanza la legge non consente di esprimere il voto separato, vale a dire dare al proporzionale una preferenza per una lista o coalizione diversa da quella indicata nel maggioritario. Ed inoltre, nel caso in cui il cittadino voti solo per il candidato nel maggioritario, il suo voto viene assegnato automaticamente alla lista o alla coalizione nel sistema proporzionale.
Tre domande al governo
Alla luce di ciò, la Cedu ha formulato tre domande al governo italiano, per comprendere se è stato violato il diritto a libere elezioni. La prima si concentra sulle modifiche apportate nel 2019, 2020 e 2022, "queste ultime introdotte solo 3 mesi prima delle legislative" osserva la Cedu, che vuole sapere se "i cambiamenti al sistema elettorale hanno minato il rispetto e la fiducia dei ricorrenti nell'esistenza di garanzie di libere elezioni".
In seconda battuta la Corte di Strasburgo chiede se "la legge n. 165 del 2017, impedendo agli elettori di votare nel sistema proporzionale per una lista o coalizione diversa da quella scelta nel sistema maggioritario e attribuendo automaticamente il voto espresso nel sistema maggioritario alla lista o coalizione corrispondente nel sistema proporzionale, ha violato il diritto dei ricorrenti di esprimersi liberamente sulla scelta del corpo legislativo in libere elezioni". Ed infine, i giudici della Cedu, vogliono sapere se i cittadini hanno la possibilità di introdurre un ricorso "effettivo" davanti alle istanze nazionali - come prevede l'articolo 13 della convenzione europea dei diritti umani - se ritengono violati il loro diritto a libere elezioni.
Domande molto soft e accomodanti, tipo "Oste, è buono il tuo vino?"
Giudicato ammissibile il ricorso di ex segretario Radicali e altri cittadini. Palazzo Chigi precisa: solo dichiarato “ammissibile”. Il governo studia memoria difensiva
La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha accolto il ricorso contro l'Italia avanzato dall'ex segretario dei Radicali italiani Mario Staderini e da alcuni cittadini secondo i quali le diverse modifiche apportate al sistema elettorale italiano hanno comportato la violazione dei diritti degli italiani nelle elezioni politiche del settembre 2022, vinte da Giorgia Meloni.
L'accoglimento del ricorso risale al febbraio scorso ma la notizia si è saputa solo ora. Il governo italiano, al quale è stata comunicata la decisione, ha ora tempo fino al 29 luglio per presentare la propria memoria difensiva.
"Il ricorso presentato alla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) sulla legge elettorale italiana non è stato accolto, come erroneamente riportato da alcuni organi di stampa, ma soltanto dichiarato ammissibile – precisa Palazzo Chigi – . Le udienze sul merito del ricorso saranno calendarizzate nei prossimi mesi e, pertanto, il governo italiano sta elaborando una memoria difensiva, come previsto dalla normativa italiana e dalle Convenzioni internazionali in materia".
Il ricorso
Il ricorso, depositato alla fine di gennaio del 2023, riguarda "l'instabilità della legge elettorale italiana e la compatibilità" del Rosatellum "con il diritto dei ricorrenti a libere elezioni, garantito dall'articolo 3 del protocollo 1 della Convenzione europea dei diritti umani".
Nel ricorso Staderini e i cittadini italiani sostengono infatti che prima delle elezioni politiche del settembre 2022 il sistema elettorale è stato modificato tre volte: con la legge costituzionale numero 1 del 19 ottobre del 2019 che ha ridotto il numero dei parlamentari, con la legge 177 del 23 dicembre 2020 sulla redistribuzione elettorale e con la legge numero 84 del 20 giugno 2022 che ha esentato alcuni partiti all'obbligo di raccolta delle firme autenticate per la presentazione delle liste a livello nazionale.
"Negli ultimi 20 anni ci hanno costretto ad eleggere Parlamenti con leggi dichiarate incostituzionali o introdotte e modificate a ridosso del voto, ingenerando l'idea che i sistemi elettorali siano uno strumento che chi esercita il potere manovra a proprio favore e che il voto dell'elettore serva a poco". Lo dice l'ex segretario dei Radicali Mario Staderini.
Quanto alle modalità di voto, dicono ancora i ricorrenti, un articolo del Rosatellum (il comma 19 lettera C e il comma 21 lettera A dell'articolo 1) contrasta con il principio della libertà di voto: in sostanza la legge non consente di esprimere il voto separato, vale a dire dare al proporzionale una preferenza per una lista o coalizione diversa da quella indicata nel maggioritario. Ed inoltre, nel caso in cui il cittadino voti solo per il candidato nel maggioritario, il suo voto viene assegnato automaticamente alla lista o alla coalizione nel sistema proporzionale.
Tre domande al governo
Alla luce di ciò, la Cedu ha formulato tre domande al governo italiano, per comprendere se è stato violato il diritto a libere elezioni. La prima si concentra sulle modifiche apportate nel 2019, 2020 e 2022, "queste ultime introdotte solo 3 mesi prima delle legislative" osserva la Cedu, che vuole sapere se "i cambiamenti al sistema elettorale hanno minato il rispetto e la fiducia dei ricorrenti nell'esistenza di garanzie di libere elezioni".
In seconda battuta la Corte di Strasburgo chiede se "la legge n. 165 del 2017, impedendo agli elettori di votare nel sistema proporzionale per una lista o coalizione diversa da quella scelta nel sistema maggioritario e attribuendo automaticamente il voto espresso nel sistema maggioritario alla lista o coalizione corrispondente nel sistema proporzionale, ha violato il diritto dei ricorrenti di esprimersi liberamente sulla scelta del corpo legislativo in libere elezioni". Ed infine, i giudici della Cedu, vogliono sapere se i cittadini hanno la possibilità di introdurre un ricorso "effettivo" davanti alle istanze nazionali - come prevede l'articolo 13 della convenzione europea dei diritti umani - se ritengono violati il loro diritto a libere elezioni.
Domande molto soft e accomodanti, tipo "Oste, è buono il tuo vino?"