Ecco, la consapevolezza infatti gliela dobbiamo dare noi (genitori o educatori) già che comunque come dici tu o Antonio non possiamo proibire e tenerli lontani da tutti i pericoli (almeno che non li si vogliano scafandrare in bolle di vetro) sarebbe bene che sapessero cosa hanno davanti.finestraweb ha scritto: Il ragazzino o ragazzo che inizia con gli amici, non fa nessuna libera scelta: segue il gruppo, ascolta i cattivi sbagliati, spesso di chi la roba gliela fornisce, magari nemmeno con la consapevolezza di cosa sta facendo.
Negare, proibire, reprimere non comporta una crescita, al contrario è soltanto tener lontani da un problema.
E come abbiamo detto ciò non è realizzabile
È un approccio molto pragmatico ed ha un suo fascino, anche se all'atto pratico sarebbe complicato da realizzarefinestraweb ha scritto:Per me, posto che i vizi esistono ed esisteranno sempre, deve essere lo Stato a fornirli ed insieme a dissuaderti dall'utilizzarli, destinando i fondi ricavati alla cura di chi vuole uscirne.
Ma sai che bello sarebbe così?