Anche se i cuginastri d'oltralpe mi stanno generalmente sulle balle, ci sono un po' di eccezioni.
La maggior parte di queste eccezioni riguardano la cucina, ma non è questo il luogo di parlarne, per cui vi parlo di una maison orologiera che fa cosine interessanti a prezzi non esagerati; in particolare vi voglio presentare l'ultimo arrivo.
Eccovi quindi, senza ulteriore indugio, lo Yema Urban Rallygraf:
Non volendo spendere (relativamente) tanto per un crono né poco per un mecaquartz, ho ripiegato su questo sfizioso (per me) automatico.
Calibro di manifattura Yema 2000, cassa 39 mm, impermeabile fino a 10 atm.
Fondello impreziosito da quella che sembra un'insegna araldica:
Ho optato per il cinturino in pelle anziché per il bracciale, che non mi conviceva, direi che mi sta giusto giusto, pur non avendo un polso pachidermico come il nostro signore e padrone.
La ghiera tachimetrica è bidirezionale e senza scatti, come dev'essere.
Di prim'acchito mi ha soddisfatto abbastanza, non completamente ma ci devo ragionare sopra.
D'altra parte al prezzo cui l'ho pagato (470 euro nuovo e spedito) era un'offerta impossibile da rifiutare!
Un francese da corsa
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Un francese da corsa
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Re: Un francese da corsa
Per mia ignoranza, non conosco il calibro, cioè se davvero si differenzia da un movimento ETA e magari lo chiamano "di fattura" solo perché gli hanno cambiato il rotore oppure se davvero è tutto un progetto interno Yema: quest'ultimo caso me lo rende assolutamente più apprezzato.
E comunque apprezzo lo spazio che il sito Yema riserva ai calibri, visto che l'andazzo, mi pare, ultimamente è di dare sempre meno importanza e visibilità mediatica al calibro... che personalmente continuo a considerare il cuore dell'orologio.
Evviva anche l'onestà, che menziona componentistica orientale.
Sull'estetica non mi pronuncio troppo: solo il possessore sa la cura dei pezzi ed il disegno ed il bello dalla foto, è sempre questione personale.
E Yema comunque correggetemi se sbaglio, è un marchio con una certa storia dietro.
Ottima terza via!
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Re: Un francese da corsa
Yema è in pratica la Panerai francese, senza il battage pubblicitario che ha fatto di quei tombini inguardabili un must dell'orologeria internazionale (ebbravi quei furboni di fiorentini, dobbiamo riconoscerlo! ).finestraweb ha scritto: 9 dic 2024, 15:26Per mia ignoranza, non conosco il calibro, cioè se davvero si differenzia da un movimento ETA e magari lo chiamano "di fattura" solo perché gli hanno cambiato il rotore oppure se davvero è tutto un progetto interno Yema: quest'ultimo caso me lo rende assolutamente più apprezzato.
E comunque apprezzo lo spazio che il sito Yema riserva ai calibri, visto che l'andazzo, mi pare, ultimamente è di dare sempre meno importanza e visibilità mediatica al calibro... che personalmente continuo a considerare il cuore dell'orologio.
Evviva anche l'onestà, che menziona componentistica orientale.
Sull'estetica non mi pronuncio troppo: solo il possessore sa la cura dei pezzi ed il disegno ed il bello dalla foto, è sempre questione personale.
E Yema comunque correggetemi se sbaglio, è un marchio con una certa storia dietro.
Ottima terza via!
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Re: Un francese da corsa
Genio.Yema è in pratica la Panerai francese, senza il battage pubblicitario che ha fatto di quei tombini inguardabili un must dell'orologeria internazionale (ebbravi quei furboni di fiorentini, dobbiamo riconoscerlo! ).
Vengo a precisare il mio lapidario intervendo dell'altro giorno.
Spettacolare nel design, asciutto anni 70 leggibilissimo.
Il rehaut è molto bello e da una bella tridimensionalità al quadrante.
Lancetta rossa = ciliegina sulla torta.
Bello il cinturino e l'ardiglione.
Spettacolare il fondello decorato così.
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Francesco
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