Sono affascinato e in un certo senso entusiasmato dalle tesi di Oriana Fallaci, giornalista tra i più grandi in assoluto e di cui ho letto avidamente quasi tutto. Condivido molto del suo pensiero, ma ho una visione meno apocalittica.
E' chiaro che c'è in corso una guerra, che ci piaccia o no, e che non è iniziata adesso. Un collega israeliano, a fine anni '80, mi raccontava di essere cresciuto convivendo con gli attentati suicidi dei palestinesi. Lui e suo fratello andavano a scuola su autobus diversi, come gli avevano insegnato i genitori, perché almeno uno potesse sopravvivere in caso di attentato. Era una pratica comune, non so se lo fanno ancora, che forse saremo costretti ad adottare anche noi.
Ed è altrettanto chiara la grande differenza tra il senso comune delle cose percepito da chi non dà valore alla vita, propria o altrui, e il senso comune di noi occidentali. Le nazioni "convenzionali" possono parlarsi, ostacolarsi, allearsi, contrapporsi, ma condividono sempre dei valori comuni. Le parole di Russians, splendida canzone di Sting, offrono una struggente spiegazione del perché USA e URSS ci hanno tenuto per anni sul filo della guerra, ma mai una volta la tensione è sfociata in attentati suicidi. Persino i rivoluzionari, italiani, francesi, russi o cubani che fossero, accettavano di rischiare la vita per i propri ideali, ma non di gettarla al vento.
Evidentemente non usiamo lo stesso metro, ma non per questo dobbiamo pensare che le uniche soluzioni possibili siano isolarsi ciascuno nel proprio territorio oppure lottare fino all'estinzione di una delle due parti.
Questa guerra non finirà dall'oggi al domani. Nel frattempo, anche se ancora non sappiamo né come né con chi, abbiamo il dovere di trovare una soluzione di pace. E il dovere di accogliere chi vuole integrarsi. Io non mi sento capace di distinguere i buoni dai cattivi quando arrivano su un barcone che sta affondando. Mica li posso scegliere, come non posso scegliere di avere solo connazionali di cui andare orgoglioso.
Mi rendo conto di non aver detto molto, sono ancora scosso dalla tragedia di Parigi e non passerà tanto presto.
Strage a Parigi
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Re: Strage a Parigi
Sono dati già conosciuti ma spesso dimenticati quando si ragiona sulla questione http://www.lastampa.it/2015/11/17/ester ... agina.html
Altri due articoli, tanto per ricordarci quanto è complesso e intricato è lo scenario
http://www.lastampa.it/2015/11/16/cultu ... agina.html
http://www.lastampa.it/2015/03/25/cultu ... agina.html
Altri due articoli, tanto per ricordarci quanto è complesso e intricato è lo scenario
http://www.lastampa.it/2015/11/16/cultu ... agina.html
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Re: Strage a Parigi
Personalmente non voglio convincere nessuno, anche perchè sono convinto di una cosa: l'Europa (per come la intendo io) ha ormai il destino già segnato, proprio a causa di questa sindrome di Stoccolma sedimentatasi in decenni di politicamente corretto. La classe media laica, che era il vero cuore dell'Europa, è già stata distrutta economicamente e le sue rimanenze messe a tacere culturalmente dopo Charlie Hebdo e dopo sabato. Rimarrano solo le elites finanziarie transnazionali, una piccola fetta di tecnocrazia ad essa funzionale, per il resto sarà un magma medievale.
Credo che in meno di un secolo il processo di "omologazione nella destabilizzazione" sarà completo.
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Re: Strage a Parigi
E' terrorismo.
Detto questo, è detto tutto.
Il terrorismo ha sempre delle rivendicazioni da fare, spesso anche giuste o legittime, ma queste, qualora fossero tali anche in questo caso, non gli danno alcuna legittimità o giustificazione.
In questo caso poi, cosa rivendica l'Isis?
La condanna di un bimbo, ad essere orfano in Siria, non giustifica l'uguale condanna verso un bimbo di Parigi, New York o di qualunque altra parte del mondo; entrambe sono tragedie, ma l'opinione pubblica europea ed americana che si sta colpendo, non ha alcuna colpa, alcun potere risolutore verso le tragedie siriane o palestinesi o israeliane.
Si colpiscono innocenti, perché sono indifesi.
E' profondamente ingiusto.
Azioni simili, piuttosto, confermano ancora una volta come dell'F35 non ce ne facciamo niente, ma questa sarà un'altra cosa che non cambierà.
Detto questo, è detto tutto.
Il terrorismo ha sempre delle rivendicazioni da fare, spesso anche giuste o legittime, ma queste, qualora fossero tali anche in questo caso, non gli danno alcuna legittimità o giustificazione.
In questo caso poi, cosa rivendica l'Isis?
La condanna di un bimbo, ad essere orfano in Siria, non giustifica l'uguale condanna verso un bimbo di Parigi, New York o di qualunque altra parte del mondo; entrambe sono tragedie, ma l'opinione pubblica europea ed americana che si sta colpendo, non ha alcuna colpa, alcun potere risolutore verso le tragedie siriane o palestinesi o israeliane.
Si colpiscono innocenti, perché sono indifesi.
E' profondamente ingiusto.
Azioni simili, piuttosto, confermano ancora una volta come dell'F35 non ce ne facciamo niente, ma questa sarà un'altra cosa che non cambierà.
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: Strage a Parigi
Terrorismo? è una delle parole più stupide e abusate che ci siano nel lessico politico contemporaneo.
Si potrebbero fare decine decine esempi di chi era terrosista ieri o ha usato pratiche terroristiche per essere poi legittimato come stato sovrano e legittimo.
Tanto per rimanere alla Francia veniva considerata terrorismo la lotta di liberazione algerina.
Comunque, per rimanere in tema http://www.lastampa.it/2015/11/17/media ... alism.html
Sul tema "terrorismo" aggiungo le definizioni della Treccani
http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/terrorismo/
http://www.treccani.it/enciclopedia/ter ... Italiana)/
http://www.treccani.it/vocabolario/terrorismo/
Dalsecondo link, sintetizza bene quanto volevo dire:
"Il tema della definizione del t. è stato affrontato anche dal diritto internazionale, senza che tuttavia si sia riusciti a trovare un accordo sull'individuazione di un confine tra t. e resistenza, il primo considerato come criminale, la seconda invece come legittima. Anche gli studi di taglio storico o sociologico sul t. lamentano la difficoltà di trovare una definizione accettata del fenomeno, ricordando che il termine terrorismo viene frequentemente riservato a quelle lotte di liberazione che falliscono, resistenza invece a quelle che hanno successo."
Si potrebbero fare decine decine esempi di chi era terrosista ieri o ha usato pratiche terroristiche per essere poi legittimato come stato sovrano e legittimo.
Tanto per rimanere alla Francia veniva considerata terrorismo la lotta di liberazione algerina.
Comunque, per rimanere in tema http://www.lastampa.it/2015/11/17/media ... alism.html
Sul tema "terrorismo" aggiungo le definizioni della Treccani
http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/terrorismo/
http://www.treccani.it/enciclopedia/ter ... Italiana)/
http://www.treccani.it/vocabolario/terrorismo/
Dalsecondo link, sintetizza bene quanto volevo dire:
"Il tema della definizione del t. è stato affrontato anche dal diritto internazionale, senza che tuttavia si sia riusciti a trovare un accordo sull'individuazione di un confine tra t. e resistenza, il primo considerato come criminale, la seconda invece come legittima. Anche gli studi di taglio storico o sociologico sul t. lamentano la difficoltà di trovare una definizione accettata del fenomeno, ricordando che il termine terrorismo viene frequentemente riservato a quelle lotte di liberazione che falliscono, resistenza invece a quelle che hanno successo."
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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Re: Strage a Parigi
Una distinzione tra chi colpisce i civili (= semina terrore) e chi i militari, va fatta.
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Re: Strage a Parigi
Quindi ogni guerra è terrorismo.
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Re: Strage a Parigi
Quante sono state a Parigi le vittime militari infatti?
Detto questo... notte...
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Re: Strage a Parigi
Parigi? esisiste solo Parigi?
Da quanti decenni è che stiamo bombardando in Iraq, Libia, Siria, Afghanistan, Eritrea, Somalia, Serbia,.. quante decine, se non centinaia, di migliaia di civili abbiamo ammazzato con i nostri bombardamenti o come conseguenza delle devastazioni apportate?
Già, dimenticavo, le nostre sono guerre, portiamo la civiltà, la democrazia. Invece quello degli altri è terrorismo.
Sì, è proprio così, noi ammazziamo solo militari, facciamo le "guerre pulite" e "bombardamenti intelligenti". Gli altri sono solo degli squallidi e vili terroristi.
Ma se avessero gli arei per venirci a bombardare non sarebbero più terroristi?
Finestraweb oltre ai fumetti d'avventura informati con qualcosaltro. Noi siamo in guerra da venticinque anni e ogni guerra è terrore. Terrore il nostro, terrore il loro. Non esiste chi ammazza solo i militari e chi solo i civili.
Se non riusciamo a capirlo allora questa guerra l'abbiamo già persa.
Poi possiamo anche dirci che il nostro terrore è per salvaguardare i nostri interessi, il nostro stile di vita, i nostri "valori", ma almeno mettiamo da parte le banalità e le ipocrisie d'accatto.
Terrorista è chi non guarda in faccia la realtà, chi non si assume le sue responsabilità di fronte a tutto questo.
Terrorista è chi dice "armiamoci e partite". Terrorista è chi si vuole accaparrare le risosrse del pianeta anziché condividerle, terrorista è chi inquina, terrosisti sono i corruttori e i corrotti. L'ultimo dei nostri tangentari fa più vittime degli attentati di Parigi. Terrorista è quel sistema che costruisce i viadotti di sabbia. Terrorista è chi specula sui terremoti, sulla salute delle persone. Terrorista è chi esternalizza e globalizza solo per fare più quattrini.
...
e poi sì, alla fine sono terroristi anche queli di Parigi.
Da quanti decenni è che stiamo bombardando in Iraq, Libia, Siria, Afghanistan, Eritrea, Somalia, Serbia,.. quante decine, se non centinaia, di migliaia di civili abbiamo ammazzato con i nostri bombardamenti o come conseguenza delle devastazioni apportate?
Già, dimenticavo, le nostre sono guerre, portiamo la civiltà, la democrazia. Invece quello degli altri è terrorismo.
Sì, è proprio così, noi ammazziamo solo militari, facciamo le "guerre pulite" e "bombardamenti intelligenti". Gli altri sono solo degli squallidi e vili terroristi.
Ma se avessero gli arei per venirci a bombardare non sarebbero più terroristi?
Finestraweb oltre ai fumetti d'avventura informati con qualcosaltro. Noi siamo in guerra da venticinque anni e ogni guerra è terrore. Terrore il nostro, terrore il loro. Non esiste chi ammazza solo i militari e chi solo i civili.
Se non riusciamo a capirlo allora questa guerra l'abbiamo già persa.
Poi possiamo anche dirci che il nostro terrore è per salvaguardare i nostri interessi, il nostro stile di vita, i nostri "valori", ma almeno mettiamo da parte le banalità e le ipocrisie d'accatto.
Terrorista è chi non guarda in faccia la realtà, chi non si assume le sue responsabilità di fronte a tutto questo.
Terrorista è chi dice "armiamoci e partite". Terrorista è chi si vuole accaparrare le risosrse del pianeta anziché condividerle, terrorista è chi inquina, terrosisti sono i corruttori e i corrotti. L'ultimo dei nostri tangentari fa più vittime degli attentati di Parigi. Terrorista è quel sistema che costruisce i viadotti di sabbia. Terrorista è chi specula sui terremoti, sulla salute delle persone. Terrorista è chi esternalizza e globalizza solo per fare più quattrini.
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e poi sì, alla fine sono terroristi anche queli di Parigi.
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Strage a Parigi
Quindi la fame che sposta e ammazza (in loco e nel mediterraneo) chi resta o fugge (senza divisa alcuna) è terrorista?finestraweb ha scritto:Una distinzione tra chi colpisce i civili (= semina terrore) e chi i militari, va fatta.
No perché io un'idea di chi ci sia dietro al concetto di 'fortezza europa' me la son fatta e qualcosa non quadra...
Edit:
Avevo omesso di quotare, ho riparato
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi