Roma, 27 novembre 2015 - I magistrati chiedono di "superare il reato di immigrazione clandestina" perché non aiuta le indagini nella lotta al traffico di esseri umani ed in qualche modo al terrorismo.
Lo ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando nel corso di un incontro con la stampa al termine dell'incontro a via Arenula con il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore generale della Corte di Cassazione Pasquale Ciccolo; il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti; il procuratore generale di Roma Giovanni Salvi; il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone; il membro nazionale designato di Eurojust Filippo Spiezia. Lo stesso Roberti ha poi aggiunto: "L'abrograzione del reato di immigrazione clandestina permetterebbe di interrogare gli immagrati in modo libero, da persone informate. In questo modo si arriverebbe in modo piu' semplice alla individuazione di chi traffica con gli esseri umani".
Il ministro Orlando ha quindi sottolineato: "Porremo all'attenzione del governo questo argomento e presto anche del Parlamento". Il guardasigilli ha spiegato che "l'ottica da seguire" e' quella "non dello sparare a 360 gradi, ma in modo mirato". Il riferimento e' anche a coloro che viaggiano con documenti falsi. "Perché non si abbassano le difese immunitarie, bensi' vengono individuati gli elementi di rischio e su quelli ci si concentra".
Da
http://www.stranieriinitalia.it/attuali ... stini.html
Superare il reato di immigrazione clandestina
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Superare il reato di immigrazione clandestina
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Superare il reato di immigrazione clandestina
Dani, grazie per l'informazione che mi era del tutto sfuggita.
Tu sei nel settore e vivi quotidianamente questa realtà. Che opinione hai in merito?
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Superare il reato di immigrazione clandestina
Eh, Marco, personalmente ritengo che mescolare i reati amministrativi (il fatto di non avere un visto che autorizzi l'ingresso e un titolo che autorizzi il soggiorno) a reati penali che son puniti con la detenzione sia una faccenda piuttosto sudicia.
Del resto -da subito (il reato è stato introdotto dalla legge n. 94 del 15 luglio 2009, il cosiddetto ‘primo decreto sicurezza', a firma Maroni)- buona parte dei giudici di pace che avrebbero dovuto convalidare il provvedimento si sono dichiarati incompetenti rendendo la norma praticamente inapplicata.
Ed è un bene.
Dove li avremmo messi tutti questi 'delinquenti perché gli manca un timbro'?
Se tutto fosse andato a regime avremmo dovuto raddoppiare i posti nei nostri istituti carcerari (e le spese di gestione che paghiamo con le tasse) per metterci dentro gente che -tutt'al più- avrebbe meritato una sanzione amministrativa...
La faccenda più bella comunque è che è stato evidente da subito -per chi ne mastichi un minimo- che questa norma non sarebbe stata -nei fatti- applicabile.
E se è stato evidente da subito a noi 'mortali' vien da pensare che l'estensore della norma avesse evidentissima l'inapplicabilità di ciò che stava scrivendo...
Perché non ha dunque fatto altre scelte che sarebbero potuto essere più incisive?
Facile: perché era un provvedimento che aveva scopi pubblicistico-politici e non necessità di conseguenze amministrative reali.
Peraltro è stato fatto notare (sempre fin dall’inizio) che la norma risulterebbe un po’ incostituzionale,in quanto –in accordo con la nostra Costituzione- può essere colpevole di un reato solo chi abbia compiuto fatti materiali e non chi si trovi nella semplice condizione di essere straniero in Italia senza la documentazione richiesta.
Nello specifico poi la motivazione che ha citato Orlando, pur di parte, è sensata, e va nella direzione di garantire a tutti i diritti di persone, oltre magari ad avere utilità nel colpire la filiera che si occupa della tratta e dell'ingresso illegale, che poi è gestita da varie mafie, personaggi malavitosi & Co. che si mettono in tasca davvero un bel po' di grana (presa a chi gliela da per disperazione e per provare a 'comprare' un futuro migliore).
Ah, vale la pena di notare che l’introduzione del reato di clandestinità non abbia avuto significativi effetti di deterrenza a giudicare dai dati statistici (che comunque lasciano sempre un po’ il tempo che trovano trattandosi di numeri difficilmente computabili)
Del resto -da subito (il reato è stato introdotto dalla legge n. 94 del 15 luglio 2009, il cosiddetto ‘primo decreto sicurezza', a firma Maroni)- buona parte dei giudici di pace che avrebbero dovuto convalidare il provvedimento si sono dichiarati incompetenti rendendo la norma praticamente inapplicata.
Ed è un bene.
Dove li avremmo messi tutti questi 'delinquenti perché gli manca un timbro'?
Se tutto fosse andato a regime avremmo dovuto raddoppiare i posti nei nostri istituti carcerari (e le spese di gestione che paghiamo con le tasse) per metterci dentro gente che -tutt'al più- avrebbe meritato una sanzione amministrativa...
La faccenda più bella comunque è che è stato evidente da subito -per chi ne mastichi un minimo- che questa norma non sarebbe stata -nei fatti- applicabile.
E se è stato evidente da subito a noi 'mortali' vien da pensare che l'estensore della norma avesse evidentissima l'inapplicabilità di ciò che stava scrivendo...
Perché non ha dunque fatto altre scelte che sarebbero potuto essere più incisive?
Facile: perché era un provvedimento che aveva scopi pubblicistico-politici e non necessità di conseguenze amministrative reali.
Peraltro è stato fatto notare (sempre fin dall’inizio) che la norma risulterebbe un po’ incostituzionale,in quanto –in accordo con la nostra Costituzione- può essere colpevole di un reato solo chi abbia compiuto fatti materiali e non chi si trovi nella semplice condizione di essere straniero in Italia senza la documentazione richiesta.
Nello specifico poi la motivazione che ha citato Orlando, pur di parte, è sensata, e va nella direzione di garantire a tutti i diritti di persone, oltre magari ad avere utilità nel colpire la filiera che si occupa della tratta e dell'ingresso illegale, che poi è gestita da varie mafie, personaggi malavitosi & Co. che si mettono in tasca davvero un bel po' di grana (presa a chi gliela da per disperazione e per provare a 'comprare' un futuro migliore).
Ah, vale la pena di notare che l’introduzione del reato di clandestinità non abbia avuto significativi effetti di deterrenza a giudicare dai dati statistici (che comunque lasciano sempre un po’ il tempo che trovano trattandosi di numeri difficilmente computabili)
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Re: Superare il reato di immigrazione clandestina
Accidenti me l'hai spiegata così bene che mi sembrava di averti qui davanti. Grazie!
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Re: Superare il reato di immigrazione clandestina
Aggiungerei il paradossale effetto che lo straniero senza permesso di soggiorno, una volta iscritto nel registro degli indagati per il reato di immigrazione clandestina NON PUÒ ESSERE ESPULSO finché non si è concluso il processo anche per garantire il diritto costituzionale alla difesa...
In pratica questi furboni hanno ottenuto l'effetto contrario a quello sbandierato! Senza contare i costi delle difese, quasi sempre d'ufficio e con gratuito patrocinio, che finiscono per gravare su tutti i contribuenti.
In conclusione una delle leggi più stupide mai promulgate in materia!
In pratica questi furboni hanno ottenuto l'effetto contrario a quello sbandierato! Senza contare i costi delle difese, quasi sempre d'ufficio e con gratuito patrocinio, che finiscono per gravare su tutti i contribuenti.
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Re: Superare il reato di immigrazione clandestina
il reato di immigrazione clandestina è puro spot pubblicitario come ha scritto Danilao. Il vero deterrente sta nel punire chi sfrutta l'immigrazione clandestina (che è ben riconoscibile) e non il clandestino (che non è altrettanto riconoscibile). Quindi, sanzionare, senza necessità di leggi speciali, chi utilizza manodopera a "nero", chi produce oggetti falsi che poi vengono venduti sulle spiagge, i caporali che organizzano il lavoro in barba appunto alle normative sul lavoro. Questi signori sono tutti qui, vivono in Italia e si sa pure dove, non sono sempre italiani (vedi i cinesi di Prato), ma le tecniche sono le stesse. Laddove tutto ciò venisse fatto, diminuirebbero anche i c.d. "clandestini", ma tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare....
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Re: Superare il reato di immigrazione clandestina
Spiegazioni molto chiare e del tutto condivisibili da parte mia, il reato di immigrazione è una fesseria politico-pubblicitaria.
Però, abolito il reato, rimane il problema di come gestire i flussi migratori. Burja ha individuato bene una delle questioni.
Lasciare entrare tutti sempre e comunque pone dei problemi molto seri, problemi che non bisogna ignorare, altrimenti diventano argomenti di chi persegue politiche xenofobe.
Quindi abolire una legge inutile, oltre che sbagliata, è una grande cosa. Ma come e con quali strumenti si può affrontare il problema?
Però, abolito il reato, rimane il problema di come gestire i flussi migratori. Burja ha individuato bene una delle questioni.
Lasciare entrare tutti sempre e comunque pone dei problemi molto seri, problemi che non bisogna ignorare, altrimenti diventano argomenti di chi persegue politiche xenofobe.
Quindi abolire una legge inutile, oltre che sbagliata, è una grande cosa. Ma come e con quali strumenti si può affrontare il problema?
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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Re: Superare il reato di immigrazione clandestina
Senza entrare in valutazioni di merito della legge Bossi/Fini (il nome già dice molto...) le norme già esistono sia per gli ingressi per lavoro che per quelli dei rifugiati. Sicuramente andranno aggiornate ma il problema è che non vengono applicate: se il governo non emette il cd decreto flussi ormai da anni di fatto si può entrare per lavorare in Italia solo in maniera irregolare o con motivi di comodo. Se per l'esito della domanda di asilo ci vogliono anni e nel frattempo con il permesso provvisorio NON SI PUÒ LAVORARE IN REGOLA i richiedenti asilo finiscono per ingrossare le fila del lavoro nero.
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Re: Superare il reato di immigrazione clandestina
Rimango anche io a livello tecnico e concordo con CPC, le norme ci sono e -anche considerato le firme che portano- non son nemmeno troppo lascive (avevo già parlato del sistema dei visti Schengen e della Fortezza Europa, che vuol dire gestione dei flussi migratori).
Aggiungo che tutto ciò crea un meccanismo perverso degno del Tafazzi in migliore forma...
Essendo -come rilevato da CPC- le quote per nuovi ingressi per lavoro subordinato ferme da tre anni (il Decreto Flussi c'è stato ma prevedeva solo quote per conversioni di permessi, ingressi per lavoro autonomo altamente specializzato ed expo) l'unico modo per entrare legalmente un Italia è il cd Ricongiungimento Familiare.
In pratica chi è regolarmente soggiornante in Italia può richiedere un visto (e poi un titolo di soggiorno) per i familiari di primo grado (ovviamente verificati i requisiti di legge e ottenuto un nulla osta dalla Prefettura di competenza).
Che vuol dire?
Che attualmente la nostra normativa attrae figli minori, mogli e genitori anziani, che difficilmente produrranno ricchezza (introiti, tasse) e -anzi- costeranno (a tutti noi contribuenti) in scuola, assistenza sanitaria, sociale e quant'altro...
L'obiettivo di difendere il nostro interesse economico è dunque nei fatti ampiamente fallito, anzi, la faccenda ci costa e non poco.
Ah, 'sta cosa del ricongiungimento familiare l'abbiamo presa dalla Dichiarazione dei Diritti ecc ecc, è normativa europea e non la si può abolire...
Lo preciso giusto perché a qualcheduno non vengano idee strane.
Il diritto al l'unità familiare va difeso (e la legge prevede che comunque si dimostri disponibilità di reddito e alloggio adeguato, dunque tranquilli).
Poi...
Il problema delle espulsioni ad oggi è che -oltre a costare troppo, davvero, non le potremmo sostenere- non si possono fare se con il paese d'origine non ci sono accordi per il rimpatrio.
I paesi di origine -ovviamente- non hanno nessun interesse a stipulare questi accordi, anzi, per le loro economie da Monopoly rendono di più le rimesse in valuta buona che giungono dagli espatriati nei paesi più ricchi...
Dunque gli stati con i quali abbiamo accordi sono pochi, e sono quelli che paghiamo per riprendersi gli espulsi.
Beh, non li paghiamo a peso ma prevedendo negli accordi investimenti economici verso coloro che sono disposti a firmare.
Tu mi ripigli un centinaio di persone, io ti costruisco un paio di ospedali, una strada, la piscina con rubinetti dorati nella casa sul mare del ministro...
Per quel che riguarda i richiedenti protezione internazionale (i cd profughi): prima si poteva lavorare dopo 6 mesi dalla richiesta di protezione. Attualmente la norma è stata modificata e si può essere assunti anche con un permesso per 'richiesta asilo' (che generalmente viene emesso contestualmente alla presentazione dell'istanza o al massimo entro una settimana).
Ma la questione vera in questo caso è che anche se la Commissione non riconosce lo status di rifugiato (o protezione sussidiaria o motivi umanitari) il richiedente (in questo caso ex) mica fa le valige e se ne va di corsa anche se è invitato* a lasciare il territorio nazionale entro 15gg.
Anzi, senza lo status (e senza un permesso di soggiorno) di certo resterà e sicuramente lavorando a nero (quando gli va bene e non capita di peggio, aggiungerei)
Per quel che dice Burja...
Dato per scontato ciò che condividiamo sulla filiera criminosa aggiungo che è difficile dividere bene gli sfruttatori, in passato il legislatore ci ha provato ma non gli è mai riuscito bene dividere chi sfrutta i braccianti da chi ha una colf o una badante comunque senza titolo di soggiorno. Eh, entrambi 'sfruttano manodopera clandestina' c'è una maxisanzione e il fatto ha rilevanza penale...
Alla fine son venute fuori delle cose a metà e anche un po' buffe.
Ma sarebbe argomento troppo tecnico e noioso per essere trattato qua, vista anche (riborda!) la scarsissima utilità della norma all'atto pratico
*la legge lo chiama 'invito' ma perché appunto non ha danari per metterti su un aereo, è comunque un'esplosione amministrativa vera e propria con tutti gli effetti anche legali
Aggiungo che tutto ciò crea un meccanismo perverso degno del Tafazzi in migliore forma...
Essendo -come rilevato da CPC- le quote per nuovi ingressi per lavoro subordinato ferme da tre anni (il Decreto Flussi c'è stato ma prevedeva solo quote per conversioni di permessi, ingressi per lavoro autonomo altamente specializzato ed expo) l'unico modo per entrare legalmente un Italia è il cd Ricongiungimento Familiare.
In pratica chi è regolarmente soggiornante in Italia può richiedere un visto (e poi un titolo di soggiorno) per i familiari di primo grado (ovviamente verificati i requisiti di legge e ottenuto un nulla osta dalla Prefettura di competenza).
Che vuol dire?
Che attualmente la nostra normativa attrae figli minori, mogli e genitori anziani, che difficilmente produrranno ricchezza (introiti, tasse) e -anzi- costeranno (a tutti noi contribuenti) in scuola, assistenza sanitaria, sociale e quant'altro...
L'obiettivo di difendere il nostro interesse economico è dunque nei fatti ampiamente fallito, anzi, la faccenda ci costa e non poco.
Ah, 'sta cosa del ricongiungimento familiare l'abbiamo presa dalla Dichiarazione dei Diritti ecc ecc, è normativa europea e non la si può abolire...
Lo preciso giusto perché a qualcheduno non vengano idee strane.
Il diritto al l'unità familiare va difeso (e la legge prevede che comunque si dimostri disponibilità di reddito e alloggio adeguato, dunque tranquilli).
Poi...
Il problema delle espulsioni ad oggi è che -oltre a costare troppo, davvero, non le potremmo sostenere- non si possono fare se con il paese d'origine non ci sono accordi per il rimpatrio.
I paesi di origine -ovviamente- non hanno nessun interesse a stipulare questi accordi, anzi, per le loro economie da Monopoly rendono di più le rimesse in valuta buona che giungono dagli espatriati nei paesi più ricchi...
Dunque gli stati con i quali abbiamo accordi sono pochi, e sono quelli che paghiamo per riprendersi gli espulsi.
Beh, non li paghiamo a peso ma prevedendo negli accordi investimenti economici verso coloro che sono disposti a firmare.
Tu mi ripigli un centinaio di persone, io ti costruisco un paio di ospedali, una strada, la piscina con rubinetti dorati nella casa sul mare del ministro...
Per quel che riguarda i richiedenti protezione internazionale (i cd profughi): prima si poteva lavorare dopo 6 mesi dalla richiesta di protezione. Attualmente la norma è stata modificata e si può essere assunti anche con un permesso per 'richiesta asilo' (che generalmente viene emesso contestualmente alla presentazione dell'istanza o al massimo entro una settimana).
Ma la questione vera in questo caso è che anche se la Commissione non riconosce lo status di rifugiato (o protezione sussidiaria o motivi umanitari) il richiedente (in questo caso ex) mica fa le valige e se ne va di corsa anche se è invitato* a lasciare il territorio nazionale entro 15gg.
Anzi, senza lo status (e senza un permesso di soggiorno) di certo resterà e sicuramente lavorando a nero (quando gli va bene e non capita di peggio, aggiungerei)
Per quel che dice Burja...
Dato per scontato ciò che condividiamo sulla filiera criminosa aggiungo che è difficile dividere bene gli sfruttatori, in passato il legislatore ci ha provato ma non gli è mai riuscito bene dividere chi sfrutta i braccianti da chi ha una colf o una badante comunque senza titolo di soggiorno. Eh, entrambi 'sfruttano manodopera clandestina' c'è una maxisanzione e il fatto ha rilevanza penale...
Alla fine son venute fuori delle cose a metà e anche un po' buffe.
Ma sarebbe argomento troppo tecnico e noioso per essere trattato qua, vista anche (riborda!) la scarsissima utilità della norma all'atto pratico
*la legge lo chiama 'invito' ma perché appunto non ha danari per metterti su un aereo, è comunque un'esplosione amministrativa vera e propria con tutti gli effetti anche legali
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Re: Superare il reato di immigrazione clandestina
Grazie Danilao per le precisazioni, evidentemente non sono molto aggiornato!