Queste discussioni le facciamo giusto per amore della polemica, della discussione, ecc però secondo me non sarebbe male inserirci ogni tanto qualche elemento di razionalità.
Spesso io ci vedo una fittizia contrapposizione tra ciò che è stato e ciò che è. Qualcuno questa contrapposizione se la crea per conto suo e la attribuisce ad altri, ma son affari e problemi della sua mente.
Ieri cosa è stato? c'era una fabbrica inserita in un contesto economico-produttivo del tutto particolare oggi che non esiste più.
Cosa produceva questa fabbrica? produceva orologi in genere molto simili a tanti altri prodotti nel suo paese e a quelli occidentali, inoltre aveva una linea di orologi "militari", militareggianti, e via dicendo. Alcuni di questi "militari" sono divenuti abbastanza noti in virtù di quella moda che dilagò da noi la bellezza di un quarto di secolo fa. Un quarto di secolo.
Grazie a questa moda qualche persona è risalita indietro nel tempo scoprendo altro, predecessori, precedenti e antenati.
Ma il punto fondamentale è che quel sistema non esiste più da un quarto di secolo ( e mezzo secolo o poco meno è passato da quando esistevano i komandirskie senza ghiera).
Cosa succede dopo? che la Russia nel corso di un quarto di secolo diventa una società simile a quelle occidentali. La produzione è orientata al mercato e ai profitti che ne possono derivare.
In questo contesto c'è qualcuno che individua come profittevole il produrre arditi perizoma e qualcun altro riedizioni o orologi simili a quelli di un tempo.
Ora, messi da parte i gusti personali (io sono più per gli arditi perizomi) a me che esista una fabbrica che sia chiama Wostok, o altri, che sia ancora viva, produca qualcosa, qualsiasi cosa sia, me ne può fregare tanto quanto me ne frega di una qualsiasi altra industria che produca una qualsiasi cosa per realizzare un qualsiasi suo profitto.
Ovvero, se producono qualcosa che mi serve e/o mi piace bene, ci devo stare. Altrimenti sono 'azzi loro.
Molto diverso il discorso per tutto ciò che è testimonianza di un passato, che lo racconta, lo descrive, sopravvissuto fino ad oggi.
Quello sovietico è poi un passato del tutto particolare, ma il discorso vale per tutto ciò che può interessarci dei tempi che furono.
Ci sarà pure oggi ciò che domani descriverà al meglio il nostro presente. Non facile da individuare, ma la vedo difficile che sia 'sta roba alla "Meranom" ( tra virgolette perché spero che sia ormai chiaro che quello di Meranom è solo un caso, un esempio).
Di quello che produce la Wostok&Co.oggi me ne importa quanto e come di quello produce la "FIAT" oggi. O chiunque altro.
Qualcuno sarà più interessato a questa o a quella industria, questa o quella produzione.
Un inciso. Se la "Cinquecento" prodotta oggi ha un certa fortuna forse è perché di quella prodotta decenni fa ha solo il nome e niente di più. In comune non ha nemmeno il prezzo.
E' un altra macchina che della vecchia Cinquecento ha vagamente, molto lontanamente, l'aspetto (e bisogna proprio sforzarsi per vedercelo).
Ma anche qui, politiche industriali, scelte di mercato,ecc.
Quello che non mi piace è che qualcuno pensi a fare soldi facili senza innovare adagiandosi su riedizioni prive di fantasia.
Se devo proprio provare una qualche simpatia la provo per chi intraprende strade nuove.
Anche qui, di nuovo, sono modi di pensare molto personali.
Ma c'è una cosa che trovo davvero insopportabile, direi indecente.
E' chi usa tutto questo per creare contrapposizioni artificiali, inventate di sana pianta per poi attribuire, a proprio uso e consumo, patenti di appartenenza.
Roba da politicanti di bassa lega. Ma proprio bassa.
(e di certo non mi riferisco a Danilao
, tra l'altro gira voce che sia alto uno e novantotto
)
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)