[Topic Ufficiale Soviet] Che faccio con questo Soviet Kalina?
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Bene, grazie all'immenso Antonio ora sappiamo come si chiama.
Tralascio la sua simpaticissima filosofia (dissi nella presentazione che non mi sarei fatto coinvolgere in discussioni politico/filosofiche/sentimentali/ambientali/economiche/antropologiche/culinarie ) e vado al tecnico.
Gli orologi con questa cassa sono al 100% prodotti dalla Vostok in quanto presenti su alcuni cataloghi (ne ho due)
Montava giustamente un 2414A che appunto essendo funzionante trapiantai sullo ZakaZ bianco.
Il mio quadrante azzurro potrebbe benissimo essere stato più scuro in origine, infatti anche il rehaut è schiarito dal tempo (conosciamo bene la "volatilità" delle vernici russe/sovietiche) come potrebbe essere stato proprio così e si è scolorito solo il rehaut.
Riguardo al valore, non lo chiesi, era una evidente battuta, ma a volte non si sa mai, se FW vuol fare un'offerta per quel che rimane accetto proposte
Sappia che ci rimane cassa senza vetro, senza fondello e senza corona, quadrante e lancette ore/minuti, null'altro.
Appropos... già che ci sono almeno vi faccio vedere il Kom ZakaZ...
Tralascio la sua simpaticissima filosofia (dissi nella presentazione che non mi sarei fatto coinvolgere in discussioni politico/filosofiche/sentimentali/ambientali/economiche/antropologiche/culinarie ) e vado al tecnico.
Gli orologi con questa cassa sono al 100% prodotti dalla Vostok in quanto presenti su alcuni cataloghi (ne ho due)
Montava giustamente un 2414A che appunto essendo funzionante trapiantai sullo ZakaZ bianco.
Il mio quadrante azzurro potrebbe benissimo essere stato più scuro in origine, infatti anche il rehaut è schiarito dal tempo (conosciamo bene la "volatilità" delle vernici russe/sovietiche) come potrebbe essere stato proprio così e si è scolorito solo il rehaut.
Riguardo al valore, non lo chiesi, era una evidente battuta, ma a volte non si sa mai, se FW vuol fare un'offerta per quel che rimane accetto proposte
Sappia che ci rimane cassa senza vetro, senza fondello e senza corona, quadrante e lancette ore/minuti, null'altro.
Appropos... già che ci sono almeno vi faccio vedere il Kom ZakaZ...
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Giusto per sereno dibattito da forum, secondo me siete precipitosi nell'affermare che questo è "al 100% Vostok" o nell'affermare che "questo è proprio russo".
O se preferite, potremmo illustrare meglio le caratteristiche conferite ad un orologio rientrante in quella classificazione, perché forse non tutti la intendono allo stesso modo o non sempre è intesa in maniera univoca.
La cassa ed il movimento, sono presenti nella produzione Vostok; certamente.
Sfere, quadranti e, vado a memoria, la ghiera interna, no.
Allora, io andrei cauto nello scartare l'ipotesi che l'orologio sia stato assemblato altrove; e se anche questo lo mantiene 100% Vostok, non ho problemi, ma almeno mi è più chiaro il concetto.
Questo potrebbe ancora essere un "assemblato ufficiale", come tanti altri del periodo.
Come un W&CM, per dire; non credo che il logo stampigliato sul fondello di questi (nemmeno in tutti), cambi molto la situazione; sempre con componenti Wostok erano fatti.
Ed infine, preciso.
Dal mio punto di vista, questo non è uno sminuirli, anzi, per chi è interessato a quel periodo, è anche un pregio.
O se preferite, potremmo illustrare meglio le caratteristiche conferite ad un orologio rientrante in quella classificazione, perché forse non tutti la intendono allo stesso modo o non sempre è intesa in maniera univoca.
La cassa ed il movimento, sono presenti nella produzione Vostok; certamente.
Sfere, quadranti e, vado a memoria, la ghiera interna, no.
Allora, io andrei cauto nello scartare l'ipotesi che l'orologio sia stato assemblato altrove; e se anche questo lo mantiene 100% Vostok, non ho problemi, ma almeno mi è più chiaro il concetto.
Questo potrebbe ancora essere un "assemblato ufficiale", come tanti altri del periodo.
Come un W&CM, per dire; non credo che il logo stampigliato sul fondello di questi (nemmeno in tutti), cambi molto la situazione; sempre con componenti Wostok erano fatti.
Ed infine, preciso.
Dal mio punto di vista, questo non è uno sminuirli, anzi, per chi è interessato a quel periodo, è anche un pregio.
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Gia, dove lo mettiamo il Soviet viewtopic.php?f=4&t=261 ?
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Sicuramente i componenti sono russi, poi se hanno assemblato da altre parti (a me pare come quelle cose semi-italiane come i Vremia) è possibilissimo.finestraweb ha scritto:Giusto per sereno dibattito da forum, secondo me siete precipitosi nell'affermare che questo è "al 100% Vostok" o nell'affermare che "questo è proprio russo".
O se preferite, potremmo illustrare meglio le caratteristiche conferite ad un orologio rientrante in quella classificazione, perché forse non tutti la intendono allo stesso modo o non sempre è intesa in maniera univoca.
La cassa ed il movimento, sono presenti nella produzione Vostok; certamente.
Sfere, quadranti e, vado a memoria, la ghiera interna, no.
Allora, io andrei cauto nello scartare l'ipotesi che l'orologio sia stato assemblato altrove; e se anche questo lo mantiene 100% Vostok, non ho problemi, ma almeno mi è più chiaro il concetto.
Questo potrebbe ancora essere un "assemblato ufficiale", come tanti altri del periodo.
Come un W&CM, per dire; non credo che il logo stampigliato sul fondello di questi (nemmeno in tutti), cambi molto la situazione; sempre con componenti Wostok erano fatti.
Ed infine, preciso.
Dal mio punto di vista, questo non è uno sminuirli, anzi, per chi è interessato a quel periodo, è anche un pregio.
Di sicuro al 100% ci sono Vostok con questa cassa, vedi due dei miei.
Ahò... ma il Kom bianco in bianco non ha spaventato nessuno ?
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Non ho letto tutto quel thread ed ora non ne ho il tempo, ma da quello che ho letto (il post iniziale) personalmente, mi faccio una diversa classificazione.DaniLao ha scritto:Gia, dove lo mettiamo il Soviet viewtopic.php?f=4&t=261 ?
Che la componentistica sia Vostok, non ci piove.
Personalmente, per me "conta" molto anche il fatto che la matita che ha disegnato il quadrante o non era russa o pur se russa, ha agito su diretta commissione estera.
Il Soviet CCCP non ha mai visto, credo, un negozio russo, è stato disegnato per l'esportazione e commissionato (e forse, anche assemblato) da soggetti esteri.
A vedere la qualità dei quadranti, comunque, è ipotizzabile che anche il quadrante sia stato prodotto dalla stessa Vostok.
Il nero ad esempio dei Vremia, non degenera come il nero di questi Kalina (e Vostok).
Su questo non ci piove.giorgio_quinto ha scritto: [...]
Sicuramente i componenti sono russi, poi se hanno assemblato da altre parti (a me pare come quelle cose semi-italiane come i Vremia) è possibilissimo.
Di sicuro al 100% ci sono Vostok con questa cassa, vedi due dei miei.
[...]
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Non essendo io come Paganini ma giusto un pelino sotto (o sopra?) a Beethoven mi ripeto volentieri e riporto alcune info già scritte più volte in passato.
I primi "Soviet CCCP" , quelli al quarzo con il tappo sulla corona) apparvero in Italia nell'ultimo quarto del 1988, l'azienda che ne curava la vendita si chiamava Compagnia Nazionale.
Nelle, allora, puntuali e dettagliate presentazioni veniva esplicitamente scritto: "un nuovo marchio, frutto della stretta collaborazione tra operatori italiani e d'oltrecortina (ma ha ancora senso, quest'espressione?). Il nome è Soviet, design e costruzione della cassa sono affidati agli italiani, mentre il cuore, un movimento al quarzo, viene direttamente dalla Russia, come è ben specificato sul fondello degli orologi."
Questi al quarzo vennero distribuiti negli USA un anno più tardi, descritti come :"Il movimento al quarzo è prodotto dalla fabbrica POLJOT a Mosca. I produttori italiani hanno fornito alcuni elementi di design e un "pesante" cinturino di cuoio. Alcuni componenti non specificati sono stati prodotti da altre nazioni europee e asiatiche senza nome, e assemblati a Hong Kong. Questo prodotto poliglotta è distribuito da "Campagna Nazionale", che è una società italiana. Sono distribuiti negli Stati Uniti dalla Gruen Marketing Corporation attraverso una partnership con Wenger Ltd., una società canadese che detiene i diritti di distribuzione del Nord-America."
Del design italiano si parla anche nella presentazione del Kalina (l'articolo riportato nella pagina precedente).
Il riferimento a Hong-Kong, non deve stupire. Hong-Kong era un importante centro e snodo dell' assemblaggio e distribuzione di orologi con movimento e/o componenti russi dagli anni '60 almeno (e forse anche di Wostok , vedi gli RR, e altro, con molta probabilità sul finire degli '80).
La globalizzazione nel mondo dell'orologeria era un processo in atto sin dai primi anni '80, per cui uno dei luoghi del pianeta più adatti alla produzione di "orologi poliglotti", o globalizzati come diremmo oggi:) era proprio Hong-Kong.
Insomma, i Soviet, come tanti altri simil-russi del periodo, hanno un motore russo, a volte anche altre componenti, design "locale", assemblaggio globale
PS 1
Curiosità. Vado a memoria, nel 1991-1992 il VREMEX fece causa alla Gruen sopra citata, per questioni di abuso del marchio di qualità e altro ( ma la cosa non sono ancora riuscito a conoscerla nei dettagli)
PS 2
Spero che i copia-webbari di questo mondo facciano, come sempre dovrebbero, esplicito e diretto riferimento a questo post (linkandolo) e all'autore (nominandolo) qualora ritenessero di dover riprendere le informazioni qui riportate.
Per questo e tutto il resto.
I primi "Soviet CCCP" , quelli al quarzo con il tappo sulla corona) apparvero in Italia nell'ultimo quarto del 1988, l'azienda che ne curava la vendita si chiamava Compagnia Nazionale.
Nelle, allora, puntuali e dettagliate presentazioni veniva esplicitamente scritto: "un nuovo marchio, frutto della stretta collaborazione tra operatori italiani e d'oltrecortina (ma ha ancora senso, quest'espressione?). Il nome è Soviet, design e costruzione della cassa sono affidati agli italiani, mentre il cuore, un movimento al quarzo, viene direttamente dalla Russia, come è ben specificato sul fondello degli orologi."
Questi al quarzo vennero distribuiti negli USA un anno più tardi, descritti come :"Il movimento al quarzo è prodotto dalla fabbrica POLJOT a Mosca. I produttori italiani hanno fornito alcuni elementi di design e un "pesante" cinturino di cuoio. Alcuni componenti non specificati sono stati prodotti da altre nazioni europee e asiatiche senza nome, e assemblati a Hong Kong. Questo prodotto poliglotta è distribuito da "Campagna Nazionale", che è una società italiana. Sono distribuiti negli Stati Uniti dalla Gruen Marketing Corporation attraverso una partnership con Wenger Ltd., una società canadese che detiene i diritti di distribuzione del Nord-America."
Del design italiano si parla anche nella presentazione del Kalina (l'articolo riportato nella pagina precedente).
Il riferimento a Hong-Kong, non deve stupire. Hong-Kong era un importante centro e snodo dell' assemblaggio e distribuzione di orologi con movimento e/o componenti russi dagli anni '60 almeno (e forse anche di Wostok , vedi gli RR, e altro, con molta probabilità sul finire degli '80).
La globalizzazione nel mondo dell'orologeria era un processo in atto sin dai primi anni '80, per cui uno dei luoghi del pianeta più adatti alla produzione di "orologi poliglotti", o globalizzati come diremmo oggi:) era proprio Hong-Kong.
Insomma, i Soviet, come tanti altri simil-russi del periodo, hanno un motore russo, a volte anche altre componenti, design "locale", assemblaggio globale
PS 1
Curiosità. Vado a memoria, nel 1991-1992 il VREMEX fece causa alla Gruen sopra citata, per questioni di abuso del marchio di qualità e altro ( ma la cosa non sono ancora riuscito a conoscerla nei dettagli)
PS 2
Spero che i copia-webbari di questo mondo facciano, come sempre dovrebbero, esplicito e diretto riferimento a questo post (linkandolo) e all'autore (nominandolo) qualora ritenessero di dover riprendere le informazioni qui riportate.
Per questo e tutto il resto.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Scusa Antonio...
Va bene ampliare a Soviet come marchio e quindi ci sta che facessero fare in tutto il mondo e poi assemblare qua e vendere la etc ect...
Citi che le casse erano frutto di design italiano (scrivi: design e costruzione della cassa sono affidati agli italiani), allora nacquero i Soviet con questa cassa angolare e poi Vostok fece i suoi Kom e "arabi" come i miei avendoli pure messi nei loro cataloghi ?
Ma sto Kom ZakaZ bianco di bianco vestito spaventa nessuno ?
Va bene ampliare a Soviet come marchio e quindi ci sta che facessero fare in tutto il mondo e poi assemblare qua e vendere la etc ect...
Citi che le casse erano frutto di design italiano (scrivi: design e costruzione della cassa sono affidati agli italiani), allora nacquero i Soviet con questa cassa angolare e poi Vostok fece i suoi Kom e "arabi" come i miei avendoli pure messi nei loro cataloghi ?
Ma sto Kom ZakaZ bianco di bianco vestito spaventa nessuno ?
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
E guardate pure che c'è qua vedendo le foto in rete dei Soviet ho notato la forma del cinturino, l'avevo messo nella scatola dei rottami....
Ora lo metto in lavatrice ...
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Giorgio, non l'ho scritto io, ho riportato le presentazioni dell'epoca. Quello della cassa era riferito, l'ho scritto, al primo soviet uscito nell'ultimo quarto del 1988, quello al quarzo. Quella cassa in effetti non era russa.giorgio_quinto ha scritto: Citi che le casse erano frutto di design italiano
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Re: Che faccio con questo Soviet Kalina ?
Eh eh, fai come me Alcuni cinturini in pelle, quando sono caratteristici e parte integrante del look originario dell'orologio, li ripristino.giorgio_quinto ha scritto:E guardate pure che c'è qua vedendo le foto in rete dei Soviet ho notato la forma del cinturino, l'avevo messo nella scatola dei rottami....
Ora lo metto in lavatrice ...
Li lavo con acqua calda e sapone antibatterico, passo un cotton fioc bagnato nei fori delle ansette e in quelli per la fibbia, per togliere verderame / muffa o altro tipo di sporco. Poi prendo il cinturino ancora umido, lo "strizzo" schiacciandolo contro della carta assorbente per far uscire lo sporco ulteriore dall'interno, lavo di nuovo e ripeto l'operazione. Quando il cinturino non butta più fuori schifezze, lo asciugo con la carta assorbente e poi con un leggero getto di aria calda (quella che proviene dal portatile è perfetta).
Se non ci sono danni sostanziali, sono parecchi i cinturini che possono essere riutilizzati, assumendo poi una patina vintage che sul cuoio sta bene.