Eccomi a presentarvi un altro orologio che graziosamente è sopraggiunto ad aggiungersi alla mia raccolta e che proprio oggi addobba il mio peloso polso.
Dovrete perdonarmi per le foto che sono fatte in luce fioca e non rendono merito alla tonalità del quadrante, prendo come impegno di farne talune più decenti non appena se ne presenti l’occasione, ma per ora vanno bene e si tratta di questo
Che, nell’ormai consolidata tradizione funzionalista si chiama Vostok Amphibia 710007n.
Come il nome lascia intuire è in cassa 710 dieci lucida, ormai una sicurezza fino ad essere quasi inflazionata.
Io sono tra chi l’apprezza, si adatta bene al mio polso e la trovo ben proporzionata.
Dentro c’è un movimento automatico Vostok 2416B a 31 rubini.
A parte la cassa che gradisco anche il quadrante lo trovo ben equilibrato.
Gli indici –alternati tra numerici e stilizzati- sono argentei, applicati e sormontati da un punto luninoso.
Lungo la circonferenza esterna sono riportati i sessantesimi (con numero ogni 10 alternati ai punti luminosi).
Ci sono diverse scritte tra ore 12 e ore 6 ma non privano di leggibilità l’insieme.
Non avevo niente con la scritta Amphibia in corsivo e non mi dispiace (qua è disegnata con un tratto abbastanza fine e non grossolano come ho visto su altri modelli).
Le sfere sono classiche e quella dei secondi rossa ci sta proprio bene oltre a riprendere il tono accennato sulla lunetta.
Ah, la lunetta: è old stile
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Il che non guasta e –anzi- segna la continuità stilistica tra due mondi ((e infatti sotto ore 12 c’è scritto ‘russian product’).
Non l’ho scelta e sarei curioso di vedere che effetto farebbero le altre d’ordinanza che sono queste sotto
Una menzione particolare va al blu del quadrante che- complice la scarsità di luce e le foto fatte col telefono- mi sono accorto solo troppo tardi di non aver reso troppo bene.
È piuttosto intenso (la tinta di buona qualità pare densa) ma lucido e riflette la luce facendolo occhieggiare tra il blu e l’azzurro.
Gli indici argentei interrompono la continuità del blé e sono certamente un rimando agli schizzi delle onde richiamate anche dalle due corone concentriche chiare che riportano minuti e secondi.
Insomma, il tutto è allo stesso tempo, e nonostante abbastanza affollato, armonico e per nulla noioso, piacevole da guardare.
Il cinturino gommoso che ha addosso è quello con il quale è arrivato.
Non sono un fan (ma proprio per niente) di gomme, siliconi e caucciù ma debbo dire che non ci sta male, un mesh l’avrebbe reso troppo glitter, un cinturini marrone o nero (di quelli da poveri che ho io) l’avrebbero invecchiato in noia e questo…
Questo è simpatico
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E’ abbastanza morbido e ha una texture tipo pneumatico che sembra ti sia passato un trattore sul polso.
Non male come sdrammatizza il tutto strizzando l’occhio alla natura prettamente subbaqquea del segnatempo.
Il fondello è il solito da Amphibia moderno
Se purtroppo ve ne siete innamorati debbo informarvi che ormai non è più in produzione. Era proposto ad un prezzo, nuovo, di 54USD, che mi pare onestissimo per un automatico WR200 con una cassa di peso e un quadrante dalla grafica e fattura ben curata.
Il mio è di secondo polso e dunque è costato meno
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Al polso mi fa un bell’effetto, mi piace come la luce scivola sul quadrante colorandolo o meno e mi piace come s’infrange sugli indici sfaccettati (anche qua le foto non rendono). La dimensione è quella necessaria al mio polso (qualità della cassa 710) e lo porto davvero con gusto date tutte le qualità sopra espresse unite alla soddisfazione che la produzione russa possa ancora fare qualcosa di gradevole, economico e concreto come questo Amphibia.
Vi lascio con un’ultima foto ombrosa nell’attesa di poter fare di meglio