Un raduno rovente?
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Re: Un raduno rovente?
Sottoscrivo tutto ringraziando Daniele per l’ospitalità e per le cure che ci ha prodigato. I vicini si sono lamentati? Motivi per farlo ce ne erano diversi.
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Re: Un raduno rovente?
Tutto tranquillo a parte Mike.
Tu, piuttosto, bevi molta acqua e vedi di fare qualche passettino in più che sei ggiovane
Tu, piuttosto, bevi molta acqua e vedi di fare qualche passettino in più che sei ggiovane
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Un raduno rovente?
Ma... alla fine, chi pulisce?
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Re: Un raduno rovente?
E non hai visto cosa ci siamo lasciati dietro ieri sera...
Cominciamo dal fondo...
Il campo di battaglia dopo la dura lotta...
E la lotta è stata veramente dura...
(Nota che tra me e me avevo pensato "echecazz... solo un panino per cena?" progettando di andarmi a cercare per conto mio uno spuntino prima di andare a letto)
Il tosto guerriero che avevamo di fronte era... "costui"... Non si capisce se qui, il buon Michele, lo stia guardando come dire "mo ti sistemo io" oppure se sta pensando "alla faccia del bicarbonato!" Qui è quando ci si rende conto che lo scontro sarà titanico (Daniele fa lo gnorri ma è visibilmente preoccupato)
Comunque, per farla breve, abbiamo vinto e finito (quasi) tutto... Michele ha adottato la tattica del "chi va piano va sano e va lontano" e ha (s)finito l'avversario con colpi (bocconi) ben cadenzati e mirati (soprattutto a non "inguacchiare" la maglia)
Ma prima di tutto questo c'è stata la querelle del "finto ribattino" e del "come fai a non avere un monocolo?" che lascio spiegare ai diretti interessati...
Io mi limito a documentare un tanto atteso spacchettamento da parte di Daniele...(momento atteso ben 4 mesi!)
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Re: Un raduno rovente?
Al momento mi fermo qui... via via aggiungerò altre immagini...
(Anche perchè stasera si va di scena a Livorno... Beppe, arriviamo!!!)
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Re: Un raduno rovente?
Anzi, no... voglio aggiungere un altra foto...
Guardate qua che cambio repentino di atteggiamento una volta indossato il Pagani...
Notare lo sdegno nei confronti della plebe al suo cospetto...
Guardate qua che cambio repentino di atteggiamento una volta indossato il Pagani...
Notare lo sdegno nei confronti della plebe al suo cospetto...
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Re: Un raduno rovente?
Sugli effetti a breve termine della Seconda Dose - T’amo pio bove
Rieccoci a noi per un aggiornamento dal luogo dove si decidono i destini dell’umanità e del forum, dove rudemente si riuniscono i più fini intellettuali ai più concreti pratici che mai si siano affacciati al mondo dell’orologeria sovietica e russa (vabbè, permettetelo, 4/5 russofili che si riuniscono per 3 giorni a fila senza passare ai coltelli ai ban, alle minacce fisiche e verbali e senza staccarsi la testa dal collo è comunque già un buon risultato).
innanzitutto una doverosa precisazione: vi invito a non prestare occhio o orecchio a ciò che è stato scritto o pubblicato precedentemente a questo comunicato ufficiale.
Tutto ciò è infatti una visione apocrifa su quello che è accaduto al Congresso ieri, messa artatamente in circolazione dalla solita stampa prezzolata, la quale ha prodotto anche tutta la serie di -pur belli- fotomontaggi che ci sono stati proposti.
Dunque quella che leggerete sotto è indubitabilmente l’unica versione ufficiale dei fatti.
Per tornare a noi, in effetti, anche il fatto che ci troviate sopravvissuti alla seconda dose non è di poco conto, perché -come me- altri soci hanno alle spalle manciate di ore di sonno alle proprie spalle che non eccedano le dita di una mano in due giorni e questo -evidentemente- prova il fisico oltre che l’intelletto (per molti, invero, già arrivato allo stremo alle soglie di questa tre giorni…).
Comunque: la serata parte in sordina con il recupero di Lorenzo e del suo armamentario fotografico; ci penso io al’esfiltrazione, di rientro da lavoro.
Non ho fatto molte foto ma lui non ha sprecato scatti ed integrerà quando sarà in comodo.
Un putto con la faccia di Mike Bongiorno (cosa non ci si inventa per il dossieraggio) mi ha per riportato di come sia stato avvistato, nel pomeriggio, con un panama in testa, in riva ad un laghetto proprio nei pressi di un baretto dal nome che è tutto un programma, ovvero Chiringuito.
Un’immagine in un certo qual modo inquietante, quanto bucolica e confortante. Spero tanto ci sia qualche selfie, magari fatto per tranquillizzare la moglie, proprio nel primo pomeriggio, che testimoni la correttezza della ricostruzione (ma se non c’è è perché l’ha cancellato).
Ci ricongiungiamo poi con Cuoccimix (il quale nuovamente lamenta di multe e simili amenità che sembrano essere una delle sue ossessioni ricorrenti durante i viaggi nell’area metropolitana fiorentina) e decidiamo, per passare il tempo amabilmente, di mettere a misura il bracciale di un orologio appena arrivato.
Mai idea fu più funesta e malpensata.
Probabilmente a causa dell’animo sensibilizzato dall’incontro con gli autovelox comunali il Cuoccimix è costretto a mutare più volte umore e colore della fronte, riuscendo peraltro a scovare, per ogni dove, motivi per infuriarsi i quali andrò rapidamente ad elencare sotto, non a scopo perculativo, quanto esplicativo dei danni derivanti dall’assenza prolungata di sonno frammescolata alle conseguenza dello smaltimento dei metaboliti dell’alcol da parte dei nostri fegati già provati dalla serata precedente
Lamentele in ordine sparso (con tutta probabilità ne ho dimenticate o omesse, per volontà o meno, alcune):
1) non ho un monocolo: è inconcepibile. Non si può vivere senza, se non ce l’hai ti dovrebbero chiudere le dita delle mani reiterate volte nella portiera della macchina perché “lavorare su un orologio senza un monocolo è come sturare un gabinetto con le mani”; questo sarebbe quasi poesia se non fosse prodromico alle prime contumelie;
2) Ho la spernatrice rotta, lo so, lo dichiaro subito, all’inizio, vista la situazione tesa e perché non si vada subito a peggiorare. Il CMx la definisce, con sin troppo aulico trasporto -si turino gli occhietti i più sensibili- “come un cazzo senza cappella”.
Seguono contumelie ad indirizzo vario ma senza troppe vocali arrepetiscion;
3) Propongo come soluzione di far portare ad Ale (non ancora sopraggiunto) il suo istrumento per togliere i perni e calmo gli animi con questo patto, nemmeno fossimo a Jalta.
Purtroppo, si passi al punto successivo per comprendere quanto poco si sia protratta la disiata quiete faticosamente instillata nella già accaldata riunione;
4) Ale arriva, ma anche la sua spernatrice è fallata.
NO SPERNATRICE, NO PARTY e la frase che -a lettere cubitali al neon viola- mi lampeggia dinanzi quando lo incontro nell’ingresso.
So che il suo destino è ormai segnato, il neon si affloscia e cola intorno alla di lui figura, prendendo la forma e l’aria di quell’aura inquietante che segnava gli ammalati in una di quelle pubblicità progresso degli anni ‘80.
Reca seco martelletto & altre cose, ma subito -ahimé- gli viene consigliato dove sarebbe bene se li infilasse senza che nemmeno abbia avuto tempo di mostrarceli (tra noi è una specie di “Grazie comunque”).
Contumelie anche al suo indirizzo (peraltro nemmeno il Giovine, fino a ieri sera, aveva un monocolo. Lo so, non mi ci fate pensare: un’altra tristissima storia… Poi credo l’abbia acquistato -nella tarda notte- dopo essere stato trattato come un pellaio e per non dover sturare il menzionato bagno privo d’attrezzo all’uopo deputato);
5) Ci si accorge, è il lucido Lorenzo, che l’orologio ha perni a vite e che forse sua il caso che la si abbozzi di spingere furiosamente e martellare garbatamente su viti innocenti e senza colpa. Allegria, Mike Bongiorno benedice e scioglie la catarrosa coltre di contumelie mentre il bracciale viene regolato a misura con una precisione sartoriale (non senza che qualcuno osservi come la presenza di un monocolo in casa avrebbe avuto funzione di preservativo nei confronti di tutta la serie di equivoci menzionati nella lista sopra)
E questo tutto ancora prima di cena, a stomaco vuoto.
A parte gli immancabili taralli e la necessaria idratazione.
Già, perché, come dice Ale, trovandomi quantomai dalla sua parte: “noi non stiamo bevendo, ci stiamo idratando”.
Ormai è tardi per andare a prendere un aperitivo e sulla riunione già si assiepano stormi d’uccelli neri, com’esuli pensieri, nel vespero migrar…
Ma forse quelli che percepiamo erroneamente come tali non sono propriamente uccelli, bensì delle Demonie che volano ad altezza uomo rasentando sempre più di sovente le nostre teste e dalle quali ci lasciamo più volte sedurre.
In molti propongono il petto con coraggio a questo silenzioso ma costante attacco e va a finire che in quattro, a terminarne 12, non è che ci voglia tanto con il caldo che c’era in giro e l’ugola arsa da cotanto disquisire profondamente e contumeliare arditamente
Si fa l’ora di andare a recuperare il cibo e partono il Curatore e Lorenzo, eccoli allegri mentre cazzeggiano invece di portare a termine il lavoro a servizio del Popolo (però Bellini, dai, per quel che possono essere…)
All’arrivo dei due si aprono sul tavolo scatole (e scatole e scatole, simulate da soli voi l’eco ora..) di hamburger di chianina di dimensioni inenarrabili.
Tipo: pane, un bue sdraiato intero, cotto perfettamente, con tanto di corna caramellate, una scamorza grigliata e tutta una miscela di salse e verdure.
Roba che abbiamo affrontato sapendo -di nuovo- di essere in minoranza ma con coraggio
Il buon Commissario alle Soddisfazioni Alimentari del Popolo (sempre Ale) ha pensato bene di non lasciarci alzar dal desco con la fame e ha ordinato anche un rinforzino, ovvero una frittura totale di tutto ciò che si possa, in quantità da sfamare tutti gli scritti al forum
I toscani sono poi stati sottoposti ad un allegro momento di rieducazione culturale sulle peculiarità dell’idioma pugliese in nelle sue centinaia di declinazioni locali.
Sono state utilizzate tutte le tecniche all’avanguardia, roba a livello di Arancia Meccanica, e -oltre ad una lezione frontale- abbiamo avuto plurime dimostrazioni audiovideo persino di geografia pugliese.
L’unica cosa che contesto -ma siete in tempo ad organizzarvi per stasera- è che è mancata una vostra rappresentazione in prima persona delle danze tipiche locali, avrei ripreso volentieri la scena con tutti i mezzi tecnologici a mia disposizione a fulgida e imperitura memoria delle generazioni successive.
Ad un certo punto della serata, preso dall’estasi mistica la qual s’esperimenta al cospetto di cotali personaggi a tutti a tavola seduti assieme, Michele propone amichevolmente di definire come lingua ufficiale del forum l’altamurano stretto ma l’istanza viene garbatamente ricusata con una grassa pernacchia corale.
Mix, niente di personale ma non ho problemi con le vocali e trovi abbastanza gusto nell’adoperarle per comunicare, sarei in difficoltà
Visto l’argomento ormai nell’aria e nelle orecchie, quale migliore occasione per procedere a stappare il vino delle lande’ de’ Carrisi?
E così si fa.
Non l’ho bevuto e non mi pronunzio, lascio la parola ai Soci ben più periti di me sull’argomento.
Basti però rilevare come alla fine della serata (che no, non è finita presto) nella bottiglia ne fosse rimasto ancora almeno un quarto.
Ma ha ragione Michele: era un’esperienza mistica stappare Albano, doveva essere fatta, e ci teniamo per ottima, invece, la Malvasija d’apertura
La serata prosegue spedita trasformandosi -prima che c’è ne possiamo rinvenire- in notte fonda.
Ti risbucano fuori il pessimo rosolio e la vodka fredda marmata, quest’ultima bevuta a scopo terapeutico anticontagio quale disinfettante del cavo orale e -con le bottiglie e bottigliette di birra che si accumulano- la ragione tende a cedere il passo ad una dimensione successiva sempre più marcatamente.
Ad un certo punto certi miei ricordi si fanno però alquanto soffusi e confusi.
Probabilmente era il momento di passare alle cose serie e abbiamo deciso per una secessione dall’Italia come forum, per battere una nostra moneta e per avviare forme di produzione autogestite, solidaristiche e progressivamente orientate al sociale…
Chi potrà mai diro?
Forse solo Mike Bongiorno e Albano Carrisi che ci guardano puttosi o collodibottigliosi senza però darci indicazioni più precise su argomenti così pregnanti.
Vabbè, resta il fatto di come questa mattina, sapete come succede nei film quando il protagonista non è capace di discernere cosa di quel che rammenta sia stato frutto della propria fantasia o avvenuto nella realtà, e trova una traccia o una prova inquietante?
Ecco, io ho rinvenuto questa sul tavolo:
Chi lo sa cosa sia successo da un certo punto in poi, è anche inutile chiederselo.
Sembrerebbe però che i progetti di cooperativa autogestita e popolare, se non per produrre, quanto per bere vino sia quella che è stata sviluppata in forma più strutturata.
Ricordo però bene come -nel breve lasso di svenimento che definisce le poche ore della notte passata- abbia sognato a più e più riprese un’inquietante scena del genere (sarà ‘sto buco nell’azoto o la spianata di fritto scofanata dopo il bove-nel-panino?)
Lascio ai Soci più o meno presenti di persona il piacere di integrare, con preghiera al centauro massese di cacciare prestamente alcune delle bellissime foto ch’egli avrà sicuramente portato a casa.
Questa sera (ad arrivarci) ci attende (o ci stende?) la terza ondata sulla costa che già freme alla notizia della nostra futura, quanto ormai prossima, venuta nella terra del cacciucco e del brodino di pesce per chi ancora non avrà fatto in tempo a ripigliarsi.
Prima di crollare, come di sovente, a volte dalla finestra, ”spio nella notte ciò che si fa aurora”
Rieccoci a noi per un aggiornamento dal luogo dove si decidono i destini dell’umanità e del forum, dove rudemente si riuniscono i più fini intellettuali ai più concreti pratici che mai si siano affacciati al mondo dell’orologeria sovietica e russa (vabbè, permettetelo, 4/5 russofili che si riuniscono per 3 giorni a fila senza passare ai coltelli ai ban, alle minacce fisiche e verbali e senza staccarsi la testa dal collo è comunque già un buon risultato).
innanzitutto una doverosa precisazione: vi invito a non prestare occhio o orecchio a ciò che è stato scritto o pubblicato precedentemente a questo comunicato ufficiale.
Tutto ciò è infatti una visione apocrifa su quello che è accaduto al Congresso ieri, messa artatamente in circolazione dalla solita stampa prezzolata, la quale ha prodotto anche tutta la serie di -pur belli- fotomontaggi che ci sono stati proposti.
Dunque quella che leggerete sotto è indubitabilmente l’unica versione ufficiale dei fatti.
Per tornare a noi, in effetti, anche il fatto che ci troviate sopravvissuti alla seconda dose non è di poco conto, perché -come me- altri soci hanno alle spalle manciate di ore di sonno alle proprie spalle che non eccedano le dita di una mano in due giorni e questo -evidentemente- prova il fisico oltre che l’intelletto (per molti, invero, già arrivato allo stremo alle soglie di questa tre giorni…).
Comunque: la serata parte in sordina con il recupero di Lorenzo e del suo armamentario fotografico; ci penso io al’esfiltrazione, di rientro da lavoro.
Non ho fatto molte foto ma lui non ha sprecato scatti ed integrerà quando sarà in comodo.
Un putto con la faccia di Mike Bongiorno (cosa non ci si inventa per il dossieraggio) mi ha per riportato di come sia stato avvistato, nel pomeriggio, con un panama in testa, in riva ad un laghetto proprio nei pressi di un baretto dal nome che è tutto un programma, ovvero Chiringuito.
Un’immagine in un certo qual modo inquietante, quanto bucolica e confortante. Spero tanto ci sia qualche selfie, magari fatto per tranquillizzare la moglie, proprio nel primo pomeriggio, che testimoni la correttezza della ricostruzione (ma se non c’è è perché l’ha cancellato).
Ci ricongiungiamo poi con Cuoccimix (il quale nuovamente lamenta di multe e simili amenità che sembrano essere una delle sue ossessioni ricorrenti durante i viaggi nell’area metropolitana fiorentina) e decidiamo, per passare il tempo amabilmente, di mettere a misura il bracciale di un orologio appena arrivato.
Mai idea fu più funesta e malpensata.
Probabilmente a causa dell’animo sensibilizzato dall’incontro con gli autovelox comunali il Cuoccimix è costretto a mutare più volte umore e colore della fronte, riuscendo peraltro a scovare, per ogni dove, motivi per infuriarsi i quali andrò rapidamente ad elencare sotto, non a scopo perculativo, quanto esplicativo dei danni derivanti dall’assenza prolungata di sonno frammescolata alle conseguenza dello smaltimento dei metaboliti dell’alcol da parte dei nostri fegati già provati dalla serata precedente
Lamentele in ordine sparso (con tutta probabilità ne ho dimenticate o omesse, per volontà o meno, alcune):
1) non ho un monocolo: è inconcepibile. Non si può vivere senza, se non ce l’hai ti dovrebbero chiudere le dita delle mani reiterate volte nella portiera della macchina perché “lavorare su un orologio senza un monocolo è come sturare un gabinetto con le mani”; questo sarebbe quasi poesia se non fosse prodromico alle prime contumelie;
2) Ho la spernatrice rotta, lo so, lo dichiaro subito, all’inizio, vista la situazione tesa e perché non si vada subito a peggiorare. Il CMx la definisce, con sin troppo aulico trasporto -si turino gli occhietti i più sensibili- “come un cazzo senza cappella”.
Seguono contumelie ad indirizzo vario ma senza troppe vocali arrepetiscion;
3) Propongo come soluzione di far portare ad Ale (non ancora sopraggiunto) il suo istrumento per togliere i perni e calmo gli animi con questo patto, nemmeno fossimo a Jalta.
Purtroppo, si passi al punto successivo per comprendere quanto poco si sia protratta la disiata quiete faticosamente instillata nella già accaldata riunione;
4) Ale arriva, ma anche la sua spernatrice è fallata.
NO SPERNATRICE, NO PARTY e la frase che -a lettere cubitali al neon viola- mi lampeggia dinanzi quando lo incontro nell’ingresso.
So che il suo destino è ormai segnato, il neon si affloscia e cola intorno alla di lui figura, prendendo la forma e l’aria di quell’aura inquietante che segnava gli ammalati in una di quelle pubblicità progresso degli anni ‘80.
Reca seco martelletto & altre cose, ma subito -ahimé- gli viene consigliato dove sarebbe bene se li infilasse senza che nemmeno abbia avuto tempo di mostrarceli (tra noi è una specie di “Grazie comunque”).
Contumelie anche al suo indirizzo (peraltro nemmeno il Giovine, fino a ieri sera, aveva un monocolo. Lo so, non mi ci fate pensare: un’altra tristissima storia… Poi credo l’abbia acquistato -nella tarda notte- dopo essere stato trattato come un pellaio e per non dover sturare il menzionato bagno privo d’attrezzo all’uopo deputato);
5) Ci si accorge, è il lucido Lorenzo, che l’orologio ha perni a vite e che forse sua il caso che la si abbozzi di spingere furiosamente e martellare garbatamente su viti innocenti e senza colpa. Allegria, Mike Bongiorno benedice e scioglie la catarrosa coltre di contumelie mentre il bracciale viene regolato a misura con una precisione sartoriale (non senza che qualcuno osservi come la presenza di un monocolo in casa avrebbe avuto funzione di preservativo nei confronti di tutta la serie di equivoci menzionati nella lista sopra)
E questo tutto ancora prima di cena, a stomaco vuoto.
A parte gli immancabili taralli e la necessaria idratazione.
Già, perché, come dice Ale, trovandomi quantomai dalla sua parte: “noi non stiamo bevendo, ci stiamo idratando”.
Ormai è tardi per andare a prendere un aperitivo e sulla riunione già si assiepano stormi d’uccelli neri, com’esuli pensieri, nel vespero migrar…
Ma forse quelli che percepiamo erroneamente come tali non sono propriamente uccelli, bensì delle Demonie che volano ad altezza uomo rasentando sempre più di sovente le nostre teste e dalle quali ci lasciamo più volte sedurre.
In molti propongono il petto con coraggio a questo silenzioso ma costante attacco e va a finire che in quattro, a terminarne 12, non è che ci voglia tanto con il caldo che c’era in giro e l’ugola arsa da cotanto disquisire profondamente e contumeliare arditamente
Si fa l’ora di andare a recuperare il cibo e partono il Curatore e Lorenzo, eccoli allegri mentre cazzeggiano invece di portare a termine il lavoro a servizio del Popolo (però Bellini, dai, per quel che possono essere…)
All’arrivo dei due si aprono sul tavolo scatole (e scatole e scatole, simulate da soli voi l’eco ora..) di hamburger di chianina di dimensioni inenarrabili.
Tipo: pane, un bue sdraiato intero, cotto perfettamente, con tanto di corna caramellate, una scamorza grigliata e tutta una miscela di salse e verdure.
Roba che abbiamo affrontato sapendo -di nuovo- di essere in minoranza ma con coraggio
Il buon Commissario alle Soddisfazioni Alimentari del Popolo (sempre Ale) ha pensato bene di non lasciarci alzar dal desco con la fame e ha ordinato anche un rinforzino, ovvero una frittura totale di tutto ciò che si possa, in quantità da sfamare tutti gli scritti al forum
I toscani sono poi stati sottoposti ad un allegro momento di rieducazione culturale sulle peculiarità dell’idioma pugliese in nelle sue centinaia di declinazioni locali.
Sono state utilizzate tutte le tecniche all’avanguardia, roba a livello di Arancia Meccanica, e -oltre ad una lezione frontale- abbiamo avuto plurime dimostrazioni audiovideo persino di geografia pugliese.
L’unica cosa che contesto -ma siete in tempo ad organizzarvi per stasera- è che è mancata una vostra rappresentazione in prima persona delle danze tipiche locali, avrei ripreso volentieri la scena con tutti i mezzi tecnologici a mia disposizione a fulgida e imperitura memoria delle generazioni successive.
Ad un certo punto della serata, preso dall’estasi mistica la qual s’esperimenta al cospetto di cotali personaggi a tutti a tavola seduti assieme, Michele propone amichevolmente di definire come lingua ufficiale del forum l’altamurano stretto ma l’istanza viene garbatamente ricusata con una grassa pernacchia corale.
Mix, niente di personale ma non ho problemi con le vocali e trovi abbastanza gusto nell’adoperarle per comunicare, sarei in difficoltà
Visto l’argomento ormai nell’aria e nelle orecchie, quale migliore occasione per procedere a stappare il vino delle lande’ de’ Carrisi?
E così si fa.
Non l’ho bevuto e non mi pronunzio, lascio la parola ai Soci ben più periti di me sull’argomento.
Basti però rilevare come alla fine della serata (che no, non è finita presto) nella bottiglia ne fosse rimasto ancora almeno un quarto.
Ma ha ragione Michele: era un’esperienza mistica stappare Albano, doveva essere fatta, e ci teniamo per ottima, invece, la Malvasija d’apertura
La serata prosegue spedita trasformandosi -prima che c’è ne possiamo rinvenire- in notte fonda.
Ti risbucano fuori il pessimo rosolio e la vodka fredda marmata, quest’ultima bevuta a scopo terapeutico anticontagio quale disinfettante del cavo orale e -con le bottiglie e bottigliette di birra che si accumulano- la ragione tende a cedere il passo ad una dimensione successiva sempre più marcatamente.
Ad un certo punto certi miei ricordi si fanno però alquanto soffusi e confusi.
Probabilmente era il momento di passare alle cose serie e abbiamo deciso per una secessione dall’Italia come forum, per battere una nostra moneta e per avviare forme di produzione autogestite, solidaristiche e progressivamente orientate al sociale…
Chi potrà mai diro?
Forse solo Mike Bongiorno e Albano Carrisi che ci guardano puttosi o collodibottigliosi senza però darci indicazioni più precise su argomenti così pregnanti.
Vabbè, resta il fatto di come questa mattina, sapete come succede nei film quando il protagonista non è capace di discernere cosa di quel che rammenta sia stato frutto della propria fantasia o avvenuto nella realtà, e trova una traccia o una prova inquietante?
Ecco, io ho rinvenuto questa sul tavolo:
Chi lo sa cosa sia successo da un certo punto in poi, è anche inutile chiederselo.
Sembrerebbe però che i progetti di cooperativa autogestita e popolare, se non per produrre, quanto per bere vino sia quella che è stata sviluppata in forma più strutturata.
Ricordo però bene come -nel breve lasso di svenimento che definisce le poche ore della notte passata- abbia sognato a più e più riprese un’inquietante scena del genere (sarà ‘sto buco nell’azoto o la spianata di fritto scofanata dopo il bove-nel-panino?)
Lascio ai Soci più o meno presenti di persona il piacere di integrare, con preghiera al centauro massese di cacciare prestamente alcune delle bellissime foto ch’egli avrà sicuramente portato a casa.
Questa sera (ad arrivarci) ci attende (o ci stende?) la terza ondata sulla costa che già freme alla notizia della nostra futura, quanto ormai prossima, venuta nella terra del cacciucco e del brodino di pesce per chi ancora non avrà fatto in tempo a ripigliarsi.
Prima di crollare, come di sovente, a volte dalla finestra, ”spio nella notte ciò che si fa aurora”
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Un raduno rovente?
Scrivo qui per difendere il Rosso Carrisi da tutte queste ingiurie che gli sono state riversate fra capo e collo. È vero, non è un vino indimenticabile; è vero, non siamo riusciti a finirlo; è vero, ricorda più un sidro di mele che un prodotto dell’uva. Ma cacchio, c’è la foto di Albano!
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Re: Un raduno rovente?
Guarda che la seconda foto sulla bottiglia è estremamente illuminante... c'è un messaggio!
Lasciate perdere i vini "coreografici" e fatevi una birra (o anche due)
Sì, "coreografico" è l'aggettivo giusto... fa scena!
Ma bevete altro... che è meglio... come ad esempio
L'Amaro del Mistero
Lasciate perdere i vini "coreografici" e fatevi una birra (o anche due)
Sì, "coreografico" è l'aggettivo giusto... fa scena!
Ma bevete altro... che è meglio... come ad esempio
L'Amaro del Mistero
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Re: Un raduno rovente?
La terza ondata - Stalingrado in ogni città
Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, recita un noto adagio popolare, ma quando uno nasce e tondo, non potrà certo morir quadrato e -dopo questa doverosa premessa- eccomi a presentarvi il verbale della riunione tenutasi ieri sera al Congresso interregionale di CCCP-f.
Come di consueto la chiusura dei lavori per eventi in questo stile è dedicata al riepilogo e ai propositi per il futuro, tra i quali quelli di portare il forum in tutte le piazze e le città d’Europa e del mondo.
Come già anticipato nelle dichiarazioni di intenti diramate da questo Ufficio Stampa nei giorni precedenti, abbiamo deciso di cominciare con una città che abbiamo nel cuore, ovvero Livorno (che peraltro, oltre all’amico Giuseppe, ha dato i natali anche al Partito Comunista…).
Considerata la pregnanza dell’evento, noi che siamo attaccabrighe e dispettosi, abbiamo però deciso di organizzare un’esercitazione durante la serata, allo scopo di mettere alla prova fisico e nervi de’ convenuti, già lavorati e tesi dalla reciproca frequentazione, dall’assenza di sonno e da tutto ciò che i rispettivi fegati hanno dovuto smaltire nelle ultime ore.
Tale esercitazione ha previsto tutta una serie di accidenti ai quai -complice anche il beffardo spirito dell’amico di Michele, Rajaram Chuttraputti di Kolhapur, Maometto l’abbia in gloria- i malcapitati sono stati sottoposti in modo da poter valutare le reazioni in situazioni di stress.
L’ombra di Rajaram Chuttraputti inizia a calare su di noi tramite il primo evento simulato, ovvero il rapimento di Ale da parte di un gruppo di pericolosi terroristi capitalisti.
Il Curatore, nonché Timoniere Designato della barcarola di CCCP-f, a causa dello spiacevole evento che ne limita la libertà e la sopravvivenza fisica, risulta indisponibile a partecipare alla serata.
Il Soviet riceve la notizia con rammarico, sia per l’inevitabile contraccolpo sull’umore della truppa, sia per la consapevolezza di quanto il Giovine si fosse speso per la causa e sarebbe dovuto esser presente più di noi e di tanti ingiustificati o ingiustificabili.
La seconda prova è stata dover risolvere una crisi diplomatica simulata, innescata tramite futili motivi dai partigiani livornesi. Gente di porto, schietta e sincera ma con la testa dura con il marmo.
Per motivi di macropolotica, economia, organizzazione, cazzi e mazzi l’evento rischia di sfumare ma -com’è noto- dove c’è fumo spesso c’è anche un po’ d’arrosto e con questa convinzione si mettono da parte le differenze di vedute e si appianano le divergenze.
Verso le 19 una Seat Ibiza carenata come un’ogiva si mette in direzione della costa Livornese, non senza che prima -alla nostra solita elegante maniera di russofili- ci si siano scambiati qualche colorita e affettuosa minaccia, psicologica e fisica (“tanto so dove abiti, ti vengo a bussare alla finestra sinché non si rompe il vetro o non ti rompi i coglioni te e scendi”)
Come ho già (più volte) avuto modo di certificare tramite questi verbali il Cuoccimix ha una consolidata tradizione di contribuzione tramite contravvenzioni stradali ai bilanci dei comuni dell’Area Metropolitana Fiorentina; considerato come la serata preveda di percorrere due volte il ponte all’Indiano (sempre lui, ormai lo potremmo chiamare amichevolmente principe Rajaram) siamo bardati come si partisse per riannettere l’Ucraina e il cruscotto dell’auto sembra quello di un velivolo pronto ad esplorare il cosmo.
Ci sono radar anti autovelox ovunque e fanno suoni e segnali che solo Mix riesce ad interpretare (ma comunque variegatissimi quanto esotico). Il proprietario del velivolo mi racconta di come alcuni di questi sistemi sviluppati nel meridione siano anche capaci di estromettere siluri da diversi megatoni per annichilire segnalatori di velocità e/o agenti multogeni della municipale ma per fortuna non abbiamo avuto occasione di doverli utilizzare. Resto con un vago sospetto che Michele possa aver detto per scherzo ma conoscendo il suo astio nei confronti del buon principe Rajaram Chuttraputti di Kolhapur detto “il maledetto et perfido indiano” (e del di lui ponte) non ne sono poi così sicuro…
Nonostante tutto l’armamentario il saggio Michele guida come mia nonna (non per assenza di perizia quanto per sincero terrore nei confronti di eventuali altre contravvenzioni amministrative al codice della strada)
Facciamo tardi e questo genera un’altra crisi diplomatica risolta con perizia da Lorenzo.
Sulla Seat a metanolo non si perde comunque mai la calma, anche a causa del ritrovamento nel cassetto dei CD di Live in Punkow che pettina i nervi diventando automaticamente (e per acclamazione) la graditissima colonna sonora dell’altrettanto gradito viaggio.
Si procede senza paura tagliando in due la nostra Cirenaica interiore e scambiandosi massime profonde in igbo, wolof e bambarà.
Ci ricongiungiamo con Lorenzo e Giuseppe e poi cena alla già conosciuta “Antica Senese”, il pesce è talmente ottimo che “l’unico barese al quale non piace il pesce” lo sceglie come antipasto, primo e secondo rimandando indietro i piatti con solo i gusci dei crostacei
Non è arrivato al cacciucco (che non è un “brodo di pesce”, miseria lepre!) ma ha dato soddisfazione dimostrando come fisico e mente dei fondatori di CCCP-f, nonostante tutte le circostanze già citate, riescano a dare il meglio di sé, tanto più in situazioni di stress estremo.
Dopo il bove-nel-panino con il quale abbiamo fatto l’ 1-0 a questo punto portiamo a casa il risultato anche sul pesce (che sia al forno o fritto).
Beviamo responsabile e con gusto un ottimo bianco “La Pettegola” perché tutti avremo qualche chilometro da percorrere verso casa prima di assicurarsi un sano riposo (per non svegliarsi bruscamente abbracciati ad un pino marittimo al bordo della carreggiata, intendo).
Ci manca un po’ il Curatore che però è nei nostri pensieri.
Beppe aveva preparato una bella maglietta a maniche lunghe per la serata ma, ricevuta la notizia della defezione, ha scelto un modo del tutto particolare per esprimere il proprio umore, ovvero una mise che degrada l’uomo e dovrebbe essere concessa solo in alcune situazioni ad alcune categorie di persone ben circostanziate: una camicia a maniche corte…
Sempre bella Livorno, anche se ci si respira “aria di Taranto”, la cena e la compagnia sono parimenti piacevoli e tosto s’inciampa nella mezzanotte, quell’ora nella qual’ognuno è ben s’appresti alla propria strada.
Prima di partire ricevo in regalo, da parte di Giuseppe, una bottiglia di Galliano che non bevevo da più di venti anni: grazie Beppe!
Per foto fatte a modo rimando di nuovo a Lorenzo, nonostante la situazione fosse difficile ho già visto in anteprima come si sia dato da fare.
I due Ambasciatori itineranti del Forum fanno rientro alla Casa del Soviet verso l’una e mezzo.
Pianificazione della giornata successiva e svenimento per le quattro ore rimanenti.
Mah…
Ho scritto bene?
“giornata successiva”?
Che significa questo? Succederà ancora qualcosa dopo tutto quello che è già accaduto?
Eh, troppo facile, non funziona a codesto modo la faccenda.
La risposta, lo sapete già, la dovete chiedere a Mike oppure ad Albano (dipende a chi siete più devoti) e se vi rispondono fatecelo sapere lasciando la vostra allucinazione qua sotto
Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, recita un noto adagio popolare, ma quando uno nasce e tondo, non potrà certo morir quadrato e -dopo questa doverosa premessa- eccomi a presentarvi il verbale della riunione tenutasi ieri sera al Congresso interregionale di CCCP-f.
Come di consueto la chiusura dei lavori per eventi in questo stile è dedicata al riepilogo e ai propositi per il futuro, tra i quali quelli di portare il forum in tutte le piazze e le città d’Europa e del mondo.
Come già anticipato nelle dichiarazioni di intenti diramate da questo Ufficio Stampa nei giorni precedenti, abbiamo deciso di cominciare con una città che abbiamo nel cuore, ovvero Livorno (che peraltro, oltre all’amico Giuseppe, ha dato i natali anche al Partito Comunista…).
Considerata la pregnanza dell’evento, noi che siamo attaccabrighe e dispettosi, abbiamo però deciso di organizzare un’esercitazione durante la serata, allo scopo di mettere alla prova fisico e nervi de’ convenuti, già lavorati e tesi dalla reciproca frequentazione, dall’assenza di sonno e da tutto ciò che i rispettivi fegati hanno dovuto smaltire nelle ultime ore.
Tale esercitazione ha previsto tutta una serie di accidenti ai quai -complice anche il beffardo spirito dell’amico di Michele, Rajaram Chuttraputti di Kolhapur, Maometto l’abbia in gloria- i malcapitati sono stati sottoposti in modo da poter valutare le reazioni in situazioni di stress.
L’ombra di Rajaram Chuttraputti inizia a calare su di noi tramite il primo evento simulato, ovvero il rapimento di Ale da parte di un gruppo di pericolosi terroristi capitalisti.
Il Curatore, nonché Timoniere Designato della barcarola di CCCP-f, a causa dello spiacevole evento che ne limita la libertà e la sopravvivenza fisica, risulta indisponibile a partecipare alla serata.
Il Soviet riceve la notizia con rammarico, sia per l’inevitabile contraccolpo sull’umore della truppa, sia per la consapevolezza di quanto il Giovine si fosse speso per la causa e sarebbe dovuto esser presente più di noi e di tanti ingiustificati o ingiustificabili.
La seconda prova è stata dover risolvere una crisi diplomatica simulata, innescata tramite futili motivi dai partigiani livornesi. Gente di porto, schietta e sincera ma con la testa dura con il marmo.
Per motivi di macropolotica, economia, organizzazione, cazzi e mazzi l’evento rischia di sfumare ma -com’è noto- dove c’è fumo spesso c’è anche un po’ d’arrosto e con questa convinzione si mettono da parte le differenze di vedute e si appianano le divergenze.
Verso le 19 una Seat Ibiza carenata come un’ogiva si mette in direzione della costa Livornese, non senza che prima -alla nostra solita elegante maniera di russofili- ci si siano scambiati qualche colorita e affettuosa minaccia, psicologica e fisica (“tanto so dove abiti, ti vengo a bussare alla finestra sinché non si rompe il vetro o non ti rompi i coglioni te e scendi”)
Come ho già (più volte) avuto modo di certificare tramite questi verbali il Cuoccimix ha una consolidata tradizione di contribuzione tramite contravvenzioni stradali ai bilanci dei comuni dell’Area Metropolitana Fiorentina; considerato come la serata preveda di percorrere due volte il ponte all’Indiano (sempre lui, ormai lo potremmo chiamare amichevolmente principe Rajaram) siamo bardati come si partisse per riannettere l’Ucraina e il cruscotto dell’auto sembra quello di un velivolo pronto ad esplorare il cosmo.
Ci sono radar anti autovelox ovunque e fanno suoni e segnali che solo Mix riesce ad interpretare (ma comunque variegatissimi quanto esotico). Il proprietario del velivolo mi racconta di come alcuni di questi sistemi sviluppati nel meridione siano anche capaci di estromettere siluri da diversi megatoni per annichilire segnalatori di velocità e/o agenti multogeni della municipale ma per fortuna non abbiamo avuto occasione di doverli utilizzare. Resto con un vago sospetto che Michele possa aver detto per scherzo ma conoscendo il suo astio nei confronti del buon principe Rajaram Chuttraputti di Kolhapur detto “il maledetto et perfido indiano” (e del di lui ponte) non ne sono poi così sicuro…
Nonostante tutto l’armamentario il saggio Michele guida come mia nonna (non per assenza di perizia quanto per sincero terrore nei confronti di eventuali altre contravvenzioni amministrative al codice della strada)
Facciamo tardi e questo genera un’altra crisi diplomatica risolta con perizia da Lorenzo.
Sulla Seat a metanolo non si perde comunque mai la calma, anche a causa del ritrovamento nel cassetto dei CD di Live in Punkow che pettina i nervi diventando automaticamente (e per acclamazione) la graditissima colonna sonora dell’altrettanto gradito viaggio.
Si procede senza paura tagliando in due la nostra Cirenaica interiore e scambiandosi massime profonde in igbo, wolof e bambarà.
Ci ricongiungiamo con Lorenzo e Giuseppe e poi cena alla già conosciuta “Antica Senese”, il pesce è talmente ottimo che “l’unico barese al quale non piace il pesce” lo sceglie come antipasto, primo e secondo rimandando indietro i piatti con solo i gusci dei crostacei
Non è arrivato al cacciucco (che non è un “brodo di pesce”, miseria lepre!) ma ha dato soddisfazione dimostrando come fisico e mente dei fondatori di CCCP-f, nonostante tutte le circostanze già citate, riescano a dare il meglio di sé, tanto più in situazioni di stress estremo.
Dopo il bove-nel-panino con il quale abbiamo fatto l’ 1-0 a questo punto portiamo a casa il risultato anche sul pesce (che sia al forno o fritto).
Beviamo responsabile e con gusto un ottimo bianco “La Pettegola” perché tutti avremo qualche chilometro da percorrere verso casa prima di assicurarsi un sano riposo (per non svegliarsi bruscamente abbracciati ad un pino marittimo al bordo della carreggiata, intendo).
Ci manca un po’ il Curatore che però è nei nostri pensieri.
Beppe aveva preparato una bella maglietta a maniche lunghe per la serata ma, ricevuta la notizia della defezione, ha scelto un modo del tutto particolare per esprimere il proprio umore, ovvero una mise che degrada l’uomo e dovrebbe essere concessa solo in alcune situazioni ad alcune categorie di persone ben circostanziate: una camicia a maniche corte…
Sempre bella Livorno, anche se ci si respira “aria di Taranto”, la cena e la compagnia sono parimenti piacevoli e tosto s’inciampa nella mezzanotte, quell’ora nella qual’ognuno è ben s’appresti alla propria strada.
Prima di partire ricevo in regalo, da parte di Giuseppe, una bottiglia di Galliano che non bevevo da più di venti anni: grazie Beppe!
Per foto fatte a modo rimando di nuovo a Lorenzo, nonostante la situazione fosse difficile ho già visto in anteprima come si sia dato da fare.
I due Ambasciatori itineranti del Forum fanno rientro alla Casa del Soviet verso l’una e mezzo.
Pianificazione della giornata successiva e svenimento per le quattro ore rimanenti.
Mah…
Ho scritto bene?
“giornata successiva”?
Che significa questo? Succederà ancora qualcosa dopo tutto quello che è già accaduto?
Eh, troppo facile, non funziona a codesto modo la faccenda.
La risposta, lo sapete già, la dovete chiedere a Mike oppure ad Albano (dipende a chi siete più devoti) e se vi rispondono fatecelo sapere lasciando la vostra allucinazione qua sotto
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi