Pedalatori di tutto il mondo...

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4x16
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da 4x16 »

Ieri io e la mia signora abbiamo infranto il record precedente di 83 km....be abbiamo fatto 85, dalle 7:40 alle 11:50, tutti in pianura e abbiamo avuto culo a non trovare vento contro, anzi negli ultimi 20km (dove eravamo ormai al lumicino) abbiamo trovato vento a favore!!!
Ma anche i miei eroi sono poveri, si chiedono troppi perché
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DaniLao
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da DaniLao »

Avendo avuto modo di conoscere la Fondazione Dynamo Camp Onlus e stimando il suo lavoro non posso non condividere un’iniziativa che raccoglie fondi a loro favore, la “2+Milioni di KM” https://2milionikm.com

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In pratica ci si registra e si “donano” i km che si percorrono alla causa (si possono inserire manualmente o collegare il proprio account Strava il quale provvederà in automatico), i km saranno convertiti in € dagli sponsor.

Per registrarvi dovete cacciare 15€, che vanno a finire in una buona causa e che vi garantiscono l’accesso ad un pacco di benvenuto, questo sotto, perdonate la cattura da cellulare ma il dettaglio lo trovate qua, casomai vi interessasse https://2milionikm.com/download/pacco-p ... e-2mkm.pdf

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Ci si registra qua https://2milionikm.com e buone pedalate, dal sito ufficiale:

“Torna la nuova edizione della 2+ Milioni di KM: evento sportivo-solidale senza precedenti, a favore di Dynamo Camp. L’obiettivo è una sfida solidale a cui tutti possono partecipare, pedalando insieme per raggiungere un totale di 2+MILIONI DI KM in sella per sostenere il Diritto alla Felicità dei bambini malati. Sei pronto ad accettare la sfida?”

Dynamo Camp sostiene il diritto alla felicità di bambini con patologie gravi o croniche
“Dynamo Camp è indescrittibile.” (una bambina)


Fondazione Dynamo Camp Onlus offre gratuitamente specifici programmi di Terapia Ricreativa, a bambini e adolescenti affetti da malattie croniche, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione, ai fratelli sani e alle loro famiglie.

Dynamo Camp è situato a Limestre in provincia di Pistoia, in un’oasi di oltre 900 ettari affiliata WWF, Oasi Dynamo, e fa parte di SeriousFun Children’s Network: associazione di camp fondata nel 1988 da Paul Newman e attiva in tutto il mondo.

Le attività si svolgono presso la struttura di Dynamo Camp, a Limestre, in provincia di Pistoia, e attraverso il progetto Dynamo Programs in strutture ospedaliere, associazioni patologia e case famiglia del territorio nazionale.
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ale9191
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da ale9191 »

ale9191 ha scritto: 7 mag 2021, 19:38
ale9191 ha scritto: 1 mag 2021, 14:56
ale9191 ha scritto:
Il 2020 è passato senza che abbia toccato nulla della Vektor, un po’ per pigrizia ma soprattutto per mancanza di fondi. :D
Oggi pomeriggio mi sono fatto coraggio e sono andato ad informarmi. Sostituire interamente il gruppo cambio con un Ultegra 11v, il manubrio e l’attacco con i corrispettivi in carbonio costa più di quanto immaginassi ma ho deciso lo stesso di procedere, quella bici è un ricordo a cui tengo molto e sono sicuro verrà fuori un bel lavoro. Ho ordinato il tutto, fra quindici/venti giorni dovrebbero arrivare i pezzi in negozio e poi si procederà al lavoro. Vi farò sapere.
Aggiornamento: ieri mi ha chiamato il meccanico, è arrivato l’Ultegra. Mercoledì o giovedì gli porto la Vektor.
Un altro aggiornamento. Oggi ho portato la Vektor dal meccanico per fare la trasformazione. Brutta notizia: devo cambiare, oltre a tutto il resto, anche le ruote. Quelle che monto, adattissime per il Campagnolo 10v non vanno bene per le undici velocità dell’Ultegra. Fatto 30 si fa 31. Il problema è che ordinarle è un casino! Pezzi di ricambi non si trovano, mi sono state proposte delle Mavic perché si spera che per fine Maggio/inizio Giugno si riesca a rimediale. Per Fulcrum o Vision si parla di Ottobre! Gli ho lasciato la bici, mi chiamerà quando avrà delle buone notizie.
Ultimo capitolo di questa lunga storia. Mentre ero in ferie sulle Dolomiti mi ha chiamato il meccanico annunciandomi che la Vektor era finalmente pronta e solo ieri sono riuscito a ritirarla.

Non ho una foto di come era prima dell'intervento di ricostruzione :lol: , ma adesso è così

IMG_0712.jpeg

Sono soddisfattissimo del risultato finale. Ricapitolando: gruppo nuovo (da Campagnolo 10v a Ultegra 11v) nuovo attacco e manubrio, ruote nuove (alla fine è riuscito ad ordinarmi delle Vision che non mi dispiacciono per niente). Ne è valsa la pena economicamente? Assolutamente no! Con i soldi spesi avrei potuto prendere una bici migliore di quella ma è un caro ricordo che sono contento di aver riportato a nuova vita.

E adesso? Ora me la godo un po' (quando avrò tempo per qualche pedalata), nel 2022 riparo la Viner Mtb :twisted:
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da wilcoyote »

ale9191 ha scritto: 5 ago 2021, 18:35
ale9191 ha scritto: 7 mag 2021, 19:38
ale9191 ha scritto: 1 mag 2021, 14:56
Aggiornamento: ieri mi ha chiamato il meccanico, è arrivato l’Ultegra. Mercoledì o giovedì gli porto la Vektor.
Un altro aggiornamento. Oggi ho portato la Vektor dal meccanico per fare la trasformazione. Brutta notizia: devo cambiare, oltre a tutto il resto, anche le ruote. Quelle che monto, adattissime per il Campagnolo 10v non vanno bene per le undici velocità dell’Ultegra. Fatto 30 si fa 31. Il problema è che ordinarle è un casino! Pezzi di ricambi non si trovano, mi sono state proposte delle Mavic perché si spera che per fine Maggio/inizio Giugno si riesca a rimediale. Per Fulcrum o Vision si parla di Ottobre! Gli ho lasciato la bici, mi chiamerà quando avrà delle buone notizie.
Ultimo capitolo di questa lunga storia. Mentre ero in ferie sulle Dolomiti mi ha chiamato il meccanico annunciandomi che la Vektor era finalmente pronta e solo ieri sono riuscito a ritirarla.

Non ho una foto di come era prima dell'intervento di ricostruzione :lol: , ma adesso è così


IMG_0712.jpeg


Sono soddisfattissimo del risultato finale. Ricapitolando: gruppo nuovo (da Campagnolo 10v a Ultegra 11v) nuovo attacco e manubrio, ruote nuove (alla fine è riuscito ad ordinarmi delle Vision che non mi dispiacciono per niente). Ne è valsa la pena economicamente? Assolutamente no! Con i soldi spesi avrei potuto prendere una bici migliore di quella ma è un caro ricordo che sono contento di aver riportato a nuova vita.

E adesso? Ora me la godo un po' (quando avrò tempo per qualche pedalata), nel 2022 riparo la Viner Mtb :twisted:
Da Campagnolo a Shimano? :shock:
Che qualche amministratore lo banni a vita!
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DaniLao
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da DaniLao »

wilcoyote ha scritto:Da Campagnolo a Shimano? :shock:
Che qualche amministratore lo banni a vita!
Nemmeno la Siberia si merita, sto preparando la salsa BBQ per quando tornerà dalla Geenna bello abbronzato
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da wilcoyote »

DaniLao ha scritto: 7 ago 2021, 14:31
wilcoyote ha scritto:Da Campagnolo a Shimano? :shock:
Che qualche amministratore lo banni a vita!
Nemmeno la Siberia si merita, sto preparando la salsa BBQ per quando tornerà dalla Geenna bello abbronzato
Ah no! Io non mangio certe schifezze! Lo potremmo regalare al canile municipale. :twisted:
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da DaniLao »

IMG_1313.png
”Avevamo poco o niente, questo è vero, però ci sembrava di avere tutto perché non avevamo bisogno di tutto, ma soltanto di poco o niente”

Alfredo Martini, ciclista partigiano
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da wilcoyote »

DaniLao ha scritto: 20 ago 2021, 22:53 IMG_1313.png

”Avevamo poco o niente, questo è vero, però ci sembrava di avere tutto perché non avevamo bisogno di tutto, ma soltanto di poco o niente”

Alfredo Martini, ciclista partigiano
https://ilmanifesto.it/alfredo-martini- ... -italiano/



Alfredo Martini se n’è andato alcune settimane fa, all’età di 93 anni. È stato commissario tecnico della nazionale di ciclismo dal 1975 al 1997, un ventennio ricco di vittorie mondiali. Sotto la sua guida i ciclisti azzurri, professionisti riuniti una volta all’anno, salvo dal giorno successivo tornare ad essere avversari, hanno vinto il titolo mondiale per sei volte, Moser, Saronni, Argentin, Fondriest e Gianni Bugno che vinse nel 1991 e nel 1992.

Era uno semplice, Alfredo Martini, prima della gara scriveva poche parole su un foglio di quaderno e lo consegnava ai ciclisti azzurri, erano le indicazioni sul da farsi durante la corsa. Anche ai mondiali che si disputarono nel ’91 a Stoccarda, consegnò il foglietto a Bugno, c’era scritto di risparmiare il più possibile le energie e di stare sottovento, il segnale di quando attaccare l’avrebbe dato lui dall’ammiraglia, anche in questo caso in modo semplice con un leggero segno della mano.

Nel gruppo di testa c’erano cinque corridori, tra i quali Indurain, padrone indiscusso del Tour e il francese Jalambert, ma la spuntò Bugno, che l’anno successivo replicò la vittoria mondiale. Il ciclista italiano che bissò il titolo iridato dichiarò negli anni successivi, e soprattutto dopo il ritiro dalle corse, di aver pensato più volte a quello strano modo che aveva Alfredo Martini di scrivere poche parole su un foglio di quaderno, per le indicazioni tattiche durante la corsa, e ancor più strano era che ciò che scriveva si verificava.

Il commissario tecnico della nazionale di ciclismo era noto ai suoi corridori, famosi in tutto il mondo, per le sue capacità affabulatorie, a quei corridori supersponsorizzati raccontava di Bartali e Coppi, dei quali era stato a lungo gregario, di loro ricordava tutto, un vero archivio vivente, dal luogo della fuga al minuto dell’attacco fino alle condizioni meteo.

Alfredo Martini era un giovane bibliotecario a Sesto Fiorentino, quando fu sollecitato da un suo amico a salire sul sellino e ad allenarsi per svariati chilometri, anche 150 al giorno. Raccontava, a quei campioni iridati ricchi e famosi, che quando scendeva dal sellino non riusciva neppure a pronunciare il suo nome, tanto era il fiatone che aveva, mentre l’amico era in grado di ricominciare, il suo nome era Gino Bartali. Alfredo Martini è stato un grande commissario tecnico per i risultati raggiunti, ma è stato anche un corridore di livello, tanto che Coppi e Bartali se lo contendevano.

Fu ciclista professionista dal 1941 al 1957 con una interruzione negli anni della seconda guerra mondiale. Di famiglia socialista, pur essendo un corridore professionista affermato, non esitò un solo istante ad abbandonare le corse su strada per raggiungere i partigiani in montagna e impegnarsi attivamente nella Resistenza, risultando tra i pochi sportivi professionisti a non schierarsi con la Repubblica di Salò di Mussolini. Di quella esperienza così parlò anni dopo, sorprendendo ancora una volta per la semplicità delle parole: «E poi c’era un’altra bicicletta, le prime gare, qualche successo, tanta fatica, la voglia di fare il corridore, il primo club è il Luigi Ganna», aveva un nome troppo importante perché i fascisti ci dessero fastidio, perché a loro i gruppi sportivi non andavano a genio, la gente si trovava, parlava…Anche il 25 luglio del ’43 quando arrestano Mussolini sono in bicicletta, la stessa che mi serve a far da spola con i partigiani, per portare vivande e notizie, mentre i tedeschi bombardavano».

Alfredo Martini fu destinato alla brigata partigiana Lanciotto Ballerini, operò al fianco del comandante Potente, pseudonimo di Aligi Barducci, ai suoi ordini si fece carico di missioni in bicicletta assai rischiose, come quelle di portare carichi di bombe molotov alle formazioni partigiane presenti sul Monte Morello, vicino alla sua Sesto Fiorentino, fino a quelle che operavano sul Pratomagno, nei pressi di Arezzo.

Di quelle missioni rischiose al servizio della Resistenza toscana, Alfredo Martini ebbe coscienza solo anni dopo, quando affermò: «Se fossi caduto in bicicletta e le bottiglie molotov si fossero rotte, sarei saltato in aria». Finita la lotta partigiana e liberata l’Italia dal nazifascismo, Alfredo Martini riprese a correre, passando dal ruolo di staffetta partigiana a quello di corridore professionista lungo le strade non asfaltate del Giro, e si aggiudicò nel 1947 il Giro dell’Appennino e nel 1950 quello del Piemonte, in quello stesso anno vinse anche la tappa di Firenze del Giro d’Italia. Alfredo Martini fu decisivo, come gregario, nell’aiutare Fausto Coppi a vincere ben due Tour de France, quello del 1948 e quello del 1952, corse lungo le strade del dopoguerra fino al 1957, per riprendere circa venti anni dopo a percorrere le vie del ciclismo dall’ammiraglia come ct. Fu un percorso di trionfi, mai accompagnati dall’esaltazione e da parole fuori posto.

Nessuno in Italia a saputo guidare alla vittoria iridata per ben sei volte i professionisti della nazionale di ciclismo, come ha fatto Alfredo Martini. In tanti alla sua morte, avvenuta il 26 agosto, hanno ricordato il suo carattere toscano, altri il suo senso della concretezza, qualcuno ha sottolineato che Alfredo Martini è stato un uomo con la schiena dritta per 90 anni, pensiamo anche per il suo passato di partigiano. A noi piace ricordarlo per essere stato bravo a non cadere dalla bici con le bottiglie molotov.

Pasquale Caccia 6 settembre 2014
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da DaniLao »

Ma guarda, sapevo fosse toscano ma ignoravo fosse di Sesto che è a 6km da casa mia.

Ale, bisognerebbe inventarci un tour sulle sue strade (per me tutte discese, grazie), da percorrere con le Viner, anche loro a matrice (ma anche motrice) partigiana.

Grazie per l’approfondimento, come al solito, gradito, Will
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Re: Pedalatori di tutto il mondo...

Messaggio da ale9191 »

Alfredo Martini è un simbolo de ciclismo italiano e non solo. A Febbraio si corre nel fiorentino la “Per sempre Alfredo” proprio per ricordare questa figura mitica del secolo scorso.